lunedì 19 dicembre 2011

DECRETO MONTI : SOLO 422 I SI ALLA CAMERA.

Roma,16/12/11 (Aps) –Certo,sulla sostanza del provvedimento approvato questa sera dalla Camera,restano le perplessità ed i dubbi di quanti hanno ritenuto il decreto “salva-IItalia”squilibrato in materia di equità,fatto di tasse molto più che di tagli,privo di riforme,  utili anche a spingere la crescita e lo sviluppo,del tutto carente in tema di liberalizzazioni.Ma Monti e la sua squadra di professori “bocconiani” hanno chiarito che arriva ora quel “secondo tempo” con il quale entrare nel campo delle riforme strutturali. Vedremo a quel punto quale sarà il reale grado di adesione dei tre settori che formano la base parlamentare del Governo tecnico al programma di lavoro che Monti vuole attuare.  Semmai una luna di miele c’è veramente stata tra il governo “tecnico”  ed i tre maggiori  schieramenti presenti in Parlamento ( Pdl,Pd,Terzo Polo ) all’atto della formazione e della fiducia alla nuova compagine governativa chiamata a gestire l’emergenza Italia,il voto di oggi alla Camera ed il vivace dibattito che lo aveva accompagnato ne hanno decretato la fine, facendo leggere in controluce i reali umori che pervadono soprattutto la ex-maggioranza berlusconiana.Dove si sono soprattutto registrate in buona misura le larghe assenze che hanno assottigliato di non poco  la  pur vasta maggioranza per il governo  tecnico manifestatasi all’atto della fiducia d’investitura.
In realtà v’era stata, al varo dell’esperimento Monti - da parte un Pdl uscito massacrato da una così lunga stagione di incubazione della fase dissolutiva,di piena dissipazione del  patrimonio di consenso populistico fondato sul carisma ormai consunto,sappiamo come e perché, del Cavaliere – una sorta di obbligata rassegnazione,il rifugiarsi nel male minore dopo dopo l’onta cocente della salita al Colle del Cavaliere medesimo per rassegnare  quelle dimissioni invocate od inutilmente “tentate” dalle opposizioni da più di un anno a questa parte.
Più contenuti i contrasti e le voci di dissenso all’interno del Pd in materia di welfare e pensioni,specialmente,che in qualche modo hanno turbato la sintonia con il sindacato Cgil e con tutto il più vasto bacino elettorale dei ceti meno protetti che i democratici vocazionalmente hanno in grande cura .Forse il discorso della responsabilità e della gravità del momento deve aver avuto ragione,se il gruppo Pd è stato compatto per il sì.
La cronaca parlamentare di questi giorni ha confermato anche con i ripetuti,osceni schiamazzi ,passati da Palazzo a Madama a Montecitorio,la vera natura politica della    Lega che strumentalizza e specula su  legittime pulsioni sociali,territoriali in alcune
importanti regioni del Nord per costruirsi la propria comoda posizione di “lotta e di governo”.Il che rappresenta una rozza esecrabile speculazione fatta sulle spalle di una fetta non trascurabile di elettorato settentrionale.
Un fenomeno analogo e speculare si verifica sul versante di sinistra,con l’atteggiamento assunto dai settori più radicali della sinistra stessa – che non sono rappresentati nell’attuale Parlamento  - come La Sel di Vendola e gruppi minori che si oppongono con
risolutezza alla “filosofia” emergenziale del progetto Monti,chiamandosi fuori dalle responsabilità che l’attuale momento politico richiede a tutti.Ma soprattutto con la posizione  divenuta contraria della Idv di Antonio Di Pietro che ha rotto il suo “patto” di azione con il Partito democratico,portando a votare no a Montecitorio i suoi  22 (meno 1=
21) parlamentari.E questo è un altro forse più pesant e indecoroso caso di bassa speculazione politica nel tentativo, speriamo vano, di lucrare consenso alla prossima occasione elettorale.  

LA VISITA A ROMA DI HOLLANDE /CON BERSANI RIBADITO L’ORIZZONTE SOCIALISTA EUROPEO DI PD E PS
Roma,16/12/11 (Aps) – La coincidenza con l’impegnativo calendario dei lavori parlamentari per la prima approvazione del decreto Monti alla Camera ha obbligato ad un rinvio al gennaio prossimo dell’Assemblea nazionale del Pd programmata a Roma proprio in questi giorni.All’Assemblea dei democratici era stata prevista la partecipazione ed il saluto del candidato del Ps,Hollande,scelto dai socialisti francesi attraverso le primarie per competere con Nicolas Sarkozy alle presidenziali del prossimo anno.L’ex Segretario del Ps ed ora candidato per l’Eliseo  ha mantenuto ugualmente l’impegno della sua visita a Roma e di un incontro con i dirigenti del Pd.In una conferenza stampa con il Segretario Pd Bersani sono state ribadite le comuni visioni per soluzione della difficile congiuntura economico finanziaria che investe particolarmente il nostro Continente ed i rischi a cui sono esposti i ceti meno avvantaggiati.
E’ stato anche ribadito il comune orizzonte socialista europeo nell’affrontare questi problemi

LE CRISI SOVRAPPOSTE DELL’ITALIA E DELL’EUROPA.

Roma,09/12/11(Aps) – Le settimane della “via crucis” per la crisi italiana e per quella di pari portata ed intensità ma a più vasto raggio dell’euro e della Unione europea si stanno consumando in clima mista a disperazione e speranza.E non si tratta di parole vuote bensì di un reale senso di partecipazione e disagio specie per quelle fasce della popolazione meno abbienti e meno protette e che più direttamente vengono colpite dagli effetti della crisi economica e,per quel che ci riguarda,dalle severe misure di austerity che in parte sono già partite.
Sappiamo delle conclusioni del summit di ieri ed oggi a Bruxelles in cui l’Europa ha tentato disperatamente di salvare la moneta europea e  la costruzione comunitaria dei 27 Paesi (anzi da oggi 28, con l’ingresso della Crozia),registrando tuttavia l’autoesclusione di un Paese come il Regno Unito .Pur senza far parte della zona euro, l’autoisolamento pronunciato a Bruxelles dal Premier Cameron segnala il consistente impoverimento d’immagine per l’Europa Unita.L’attesa è naturalmente rivolta ad osservare gli sviluppi ed i benefici per l’area economica finanziaria dell’euro che potranno derivare dal nuovo patto dei Paesi della Ue,Gran Bretagna esclusa: più stringenti ed unificanti  regole dovrebbero governare le politiche di bilancio e fiscali dei singoli paesi nel tentativo di far fronte comune dinanzi all’ attacco dei mercati.In una parola se l’Europa potrà salvarsi.
Venendo alla situazione specifica dell’Italia,si era detto “lacrime e sangue” a proposito dei sacrifici che gli italiani saranno chiamati a sopportare.Ne sono state quasi una metafora le fotografatissime lacrime della Ministra del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero nella attesa conferenza stampa della settimana scorsa, quando con il presidente del Consiglio Monti e gli altri principali Ministri della compagine del Governo dell’emergenza,sono stati illustrati i duri sacrifici cui sarebbero stati chiamati proprio i ceti più deboli della piramide sociale,nell’eccezionale tentativo di abbattere il deficit di bilancio, sino a riportare in pareggio  nel giro di due anni i conti dello Stato.
E proprio mentre entrava nel vivo l’esame del nostro Parlamento al severo pacchetto di misure antideficit  varato dal Governo tecnico – sforzandosi di individuare le vie per attenuare l’impatto sulle fasce sociali più deboli  della popolazione, accentuando al tempoi stesso il colpo di scure delle altre misure “su chi più ha ed ha sinora dato di meno”(l’equità di cui si parla) – nella capitale belga scoppiava la tempesta che ha rischiato di mandare a carte quarantotto gli sforzi di oltre un cinquantennio,il sogno comunitario – ancora da perfezionare sul terreno politico essenzialmente e della sburocratizzazione dell’apparato – che  ha aperto un altro capitolo di suspense,ed in un momento drammatico per i mercati europei ed occidentali.Un risultato intanto l’Italia l’ha ottenuto,e non è tanto di forma:: essere rappresentata a livello europeo in maniera più che competente e dignitosa

IL CAMMINO DELLA MANOVRA MONTI PER LIMARNE L’IMPATTO SUI PIU’ DEBOLI/ DA LEGA E IDV SPECULAZIONE INDEGNA  PER LUCRARE CONSENSI

Roma,09/12/11 (Aps) -  La discussione sul pesante pacchetto di misure antideficit  varato dal Governo Monti è un capitolo che si è appena aperto sullo scenario del Parlamento chiamato a ratificare il decreto,e su più vasta scala nel Paese tra le forze politiche dei vari schieramenti.E vi è da dire che mentre sul terreno delle intese trai partiti che formano la larghissima maggioranza su cui conta Monti nelle due Camere vi è sinora una sostanziale convergenza che mira a trovare la quadra,come si dice,ai numerosi problemi che il decreto stesso lasciava aperti e che oggi seppur a saldi invariati si cerca di risolvere.E’ evidente che potranno non mancare sorprese via via che andrà avanti l’esame parlamentare.Viceversa è sul terreno del cosiddetto scontro politico sociale nel Paese che si sta evidenziando una scandalosa tendenza a lucrare sul disagio di quelle fasce della popolazione che appaiono colpite più impietosamente dalle misure del decreto “salva-Italia” e che,come dicevamo,si sta cercando di migliorare,limitarne la durezza spalmandola meglio su chi può e deve dare.Ci riferiamo all’azione trasversale che va da Di Pietro alla Lega di Bossi,a Vendola e compagnia cantando.Chi non vuole speculare su una contingenza straordinarissima per la vita del Paese (frutto anche della politica sciagurata della destra al governo in questi ultimi lustri,ma non solo!) deve tirar fuori il coraggio di tenere a bada la tentazione di lucrare qualcosa da una situazione sociale così grave ed eccezionale.  

venerdì 2 dicembre 2011

IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA SALVEZZA DELLA UE



Roma,25/11/11 (Aps ) – Si è consumata così la settimana che si conclude,con il tentativo operoso del Presidente Mario Monti e della sua squadra di governo di mettere in campo e di definire le mosse che dovrebbe salvare dalla crisi il nostro Paese e recare al tempo stesso un contributo efficace alla stabilizzazione di tutta l’area dell’euro,in definitiva a tutta la costruzione comunitaria dei ”ventisette”.E la prima impressione che si ricava dal ritorno sulla scena europea di Monti come Premier italiano – un’impressione che troverà conferma dai nuovi impegnativi appuntamenti su scala europea già nella prossima settimana – è che l’Italia ritorna a rivestire il suo ruolo di nazione di prima grandezza nel Vecchio Continente.Che farà parte a pieno titolo del ristretto gruppo, con Francia e Germania,cui è affidato il compito non formale di tentare di pilotare l’uscita dell’Europa dell’euro dalla grave crisi che non è soltanto del nostro Continente.Come si è visto in questi giorni con gli incontri di Monti a Bruxelles e Strasburgo con il Presidente francese Sarkozy e la Cancelliera tedesca Angela Merkel.
Tutto ciò mentre per tutta settimana i mercati finanziari,in tutte le principali piazze europee, l’euro,assieme ai nostri titoli del debito pubblico sono rimasti sotto attacco,col permanere del differenziale tra i nostri bot ed i bund tedeschi,attorno o sopra la temuta quota 500 che

fissa verso l’alto l’impennata del famigerato spread entrato ormai da qualche mese nell’uso corrente della nostra lingua.A riprova del fatto che la battaglia in difesa della moneta europea e con essa della possibilità di sopravvivenza e dello sviluppo della
Unione Europea è ancora assai dura ed impegnativa.Non ci sono civetterie ed arroganze o peggio prevaricazioni di quacuno a danno degli altri che possano deviare il cammino obbligato della Ue e dell’euro verso la propria salvezza,ce ci si riesce come è nelle speranze dei più,serrando e sburocratizzando regole e meccanismi della struttura politica della comunità dei Paesi dell’euro.A cominciare dalle armonizzazioni più stringenti e supportate da specifiche sanzioni, in materia di bilancio .ed in quella del fisco dei singoli Stati aderenti.Una sorta di impegnativa prova della verità che si profila per tutti all’orizzonte e che impone a tutti - paesi alla testa della squadra,come Germania,Francia o Italia,ovvero partners di più limitata grandezza e potenzialità – il rispetto dei nuovi principì che vanno fissati.Pena il fallimento della Ue e dell’ambizione di farne una vera entità politica unitaria; il tramonto di una generosa illusione a lungo coltivata dai padri fondatori dell’Europa unita.
TRA POLITICA E COSTUME IL COMPLESSO DI “VEDOVANZA” PER EX-MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE
Roma,25/11/11 (Aps) – Finita,o quanto meno attenuata, la querelle alimentata dalla disperazione in casa in casa Pdl circa la pretesa “sospensione della democrazia” attuata in
Italia con il varo del governo tecnico di Mario Monti,non si è ancora smaltito il disorientamento degli orfani del Cavaliere.Il quale peraltro è tornato più di recente ad impazzare alternando dichiarazioni più concilianti a minacciose guasconate,ed annunci di rivincite certe!
Il guaio è che il complesso “degli orfanelli di Berlusconi” diremmo che non risparmia neppure l’opposizione ed il suo maggiore partito,ilPd che sembra talvolta voler girare a vuoto,dietro la legittima soddisfazione per la fine dell’era del “bieco Signore di Arcore”.E’ un fatto di costume ancor prima che politico in senso stretto perché le abitudini sono dure a morire.e poi v’è il malvezzo di alcuni commentatori indipendenti,quali dovrebbero considerarsi le principali firme del “Corriere”,che partendo dai toni patriottici per esaltare lo spirito di sacrificio dei due maggiori partiti.Pdl e Pd - che sono anche le due principali gambe del governo tecnico tenuto a balia dal Capo dello Stato Napolitano – per un importante traguardo di unità nazionale di fronte alla Patria in pericolo.Obbiettivo raggiunto immolando i propri iinteressi di bottega,o più immediatamente elettorali.Troppa grazia e troppa benevolenza nei confronti della “invincibile armata del Cavaliere nel prendere per buoni i suoi drammi interni,i suoi estremi sacrifici.Perchè se a sinistra si assaporava il gusto di una vittoria a portata di mano nelle urne,a destra si affondava ormai nella sensazione emplosiva della fine imminente ed inesorabile.

venerdì 18 novembre 2011

LA RESA DEL CAVALIERE/ORA UN GOVERNO PER LA RIPRESA.

Roma,12/11/11 (Aps) – “Tutto in sette giorni” ,parafrasando il titolo di una fortunata pellicola - di un po’ di anni fà e che s’intitolava “Tutto in cinque giorni” - della cinematografia statunitense del ramo fantapolitico,possiamo dire sia accaduto quel che da troppo tempo -  ed almeno  dal 14 dicembre dello scorso anno - si attendeva che accadesse da noi:la chiusura dell’era Berlusconi,con un atto anche formale, con le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato.
E’ stata dura veder vanificarsi così tante volte l’aspettativa legittima che venisse sancita l’nadeguadetezza politica e morale di in personaggio e di una classe politica che ha mostrato sino in fondo un  estremo disprezzo per le regole,per la logica politica, del buon senso  e della misura anche minima del senso dello Stato; della correttezza rispetto al cosiddetto galateo istituzionale e democratico.
Ma tant’è.Solo dinanzi all’implacabile verdetto dei numeri in Parlamento – il fatidico 308
che sancisce la fine della maggioranza per l’intera coalizione del centro-destra,comprendente l’incredibile pattuglia verde dei padani di Bossi e compagni -
Il Nostro si è deciso a salire la scalinata del Colle per compiere l’atto estremo di “rinuncia”.
Le manifestazione di giubilo,i festeggiamenti che si stanno svolgendo in queste ore quì a Roma,nelle piazze simbolo della politica,dalla residenza privata ,non male, del Premier a Palazzo Grazioli.a Palazzo Chigi,alla Piazza del Quirinale dove si consumerà l’ultimo atto della nefasta avventura berlusconiana.sono il segnale di quanto fosse sentito nella più diffusa opinione pubblica il fastidio e l’insofferenza verso una classe di governo imbelle che ci avvicinato all’orlo del precipizio,che ha esposto al ridicolo il nostro Paese sul  sul terreno europeo ed internazionale.
Se veramente abbiamo voltato pagina – a conclusione o quasi del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed in un periodo buio per la vita della Repubblica – un capitolo virtuoso va invece ascritto al Capo dello Stato Giorgio Napolitano.Che ha saputo con raro equilibrio,determinazione ed assoluto rispetto delle regole della democrazia parlamenare quali derivano dalla nostra Costituzione,pilotare la nostra crisi politica,oramai di sistema,e con pesantissime implicazioni in campo economico e finanziario,verso sbocchi  che si preannunciano efficaci sul piano di governo per la ripresa del Paese, e di sicuro radicamento nella democrazia repubblicana.
Ci riferiamo alla tempestiva iniziativa della nomina del Prof.Mario Monti a senatore a vita e del conferimento ormai certo ed imminente – atteso per le prossime ore – allo Monti dell’incarico di formare il governo tecnico sul presupposto delle larghe intese tante volte auspicate da Pd,Udc e dalle altre forze all’opposizione.
I brontolii e le prese di distanza che si ascoltano,in crescendo,all’interno del Pdl in queste ore,assieme alla levata di scudi,solitaria e nervosa della Lega,lasciano per altro intendere
quale futuro poco roseo si delinei per la ex-armata “forzista” ,nonostante i propositi vendicativi e di revance del Cavaliere,almeno in queste ore.

DOPO UN GOVERNO DI EMERGENZA PER USCIRE DALLA CRISI L’ITALIA PUO’ PUNTARE AD ESSERE UN PAESE “NORMALE”
12/11/11 (Aps) – Dai discorsi e riflessioni fatti in questi giorni.e mettendosi al riparo dal frastornamento provocato dagli eventi incalzanti che si stanno susseguendo,una previsione ragionevole e non di parte che emerge è che oltre che ad uscire dalla presente crisi che investe il nostro sistema economico - con un crescita vicina allo zero che compromette ogni ipotesi di sviluppo,l’alto tasso di disoccupazione e soprattutto con l’elevato debito pubblico – bisogna puntare ad una ricostruzione politica e morale del Paese marciando a tappe forzare verso il traguardo di una normalità .Dove si confrontino  poli diversificati e contrapposti dello schieramento politico:anche una destra conservatrice ma di chiara impronta democratica,che sappia cioè essere erede della tradizione liberal conservatrice, che si batta contro un’alleanza,una coalizione di stampo riformista o socialdemocratico,secondo la lunga e consolidata esperienza europeo-occidentale di questo movimento politico e che è stato elemento centrale della cultura politica democratica dell’Europa, dell’Occidente.
Soltanto quando si saranno realizzate siffatte condizioni potremo dire che l’Italia è divenuta un Paese,una democrazia normale.

sabato 5 novembre 2011

DOPO LA RISATA SARCASTICA MERKEL-SARKOZY IL CAVALIERE TROVA LO SPUNTO PER RILANCIARE SUL PIANO INTERNO




Roma,28/10/11 (Aps) – La Berlusconi-story riprende a scorrere secondo il canovaccio conosciuto,i suoi diciamo così “colpi di teatro” e che pur nell’incontestabile caparbietà
dell’Attore principale non impediscono di completare il disegno di una storia che è già scritta,quella del tramonto del suo regno che non può davvero tardare ad arrivare.
Perché sta di fatto che, dato definitivamente per “cotto” a cavallo dell’ultimo fine settimana,concluso dalla “risatina sarcastica” tra la cancelliera tedesca Merkel ed il Presidente francese Sarkozy in piena conferenza stampa finale del vertice europeo sul nostro Premier e sull’affidabilità italiana,Egli,come un consumato giocatore di poker o forse meglio di tresette,abbia creduto di trovare la possibilità di un rilancio.Che il Cavaliere,in altri termini, abbia colto, tre giorni dopo, dal circospetto e cautissimo consenso ottenuto a Bruxelles - dominata dalla preoccupazione di non compromettere ulteriormente la situazione nell’Eurozona – con la sua lettera-programma(od elenco titoli) lo spunto per mettere in iscena una sorta di resurrezione o di personale di ripresa sulla scena politica interna.Passando a suo modo al contrattacco, riesumando e forse un pochino mitigando, i toni della sua pedissequa propaganda,come è stato ascoltato oggi nella Conferenza degli operatori del commercio con l’estero.La solita tiritera imperniata sulla premessa che solo Lui può tirare l’Italia fuori dai guai,con la novità che quei guai non sono più completamente negati e non è più il nostro sistema produttivo-finanziario il più solido dell’Europa.Insomma cose da pazzi:ora si passa a fare la lezioncina su come riprenderci, sulle misure “rivoluzionarie” c he questo malandato e traballante governo attuerebbe.Con il mare di dubbi e perplessità che investono non solo le opposizioni ma gli stessi settori della maggiortanza che continuano a dare segnali d’insofferenza se non a minacciare apertamente il desiderio di mettere la parola fine ad un’esperienza politica , o pseudo tale, giunta malamente al capolinea.


I GIORNI DI MATTEO RENZI E DELLE INQUIETUDINI IN UN PD PRIMO PARTITO PER UN NUOVO GOVERNO/LA RISPOSTA DI BERSANI DOMENICA DA NAPOLI
Roma,28/10/11 (APS) – Iniziata a Firenze la tre giorni della “convention” degli ex rottamatori di Matteo Renzi,sindaco della città toscana, che si svolge in una suggestiva “location”,quale la ex stazione ferroviaria della Leopolda.il programma di massima è chiaro quanto di per se non del tutto condivisibile.Quella del ricambio generazionale,nel Pd,come in qualsiasi altra aggregazione politico-istituzionale o della società civile,è infatti un postulato che non è di per se stesso sufficiente a giustificare una qualcerta “rivoluzione” interna dettata dall’anagrafe,e non già anche da un criterio di competenza,o di merito.Senza quest’ultimo essenziale elemento,il cambiamento rischierebbe di essere velleitario e folkloristico e farebbe molto facilmente flop,come si usa dire dalle parti delle giovani generazioni.
A parte l’odiosità di un discorso “fuori i padri,dentro i figli”,non è comunque in questa maniera,o meglio in questa direzione, che si può innovare e dar nuova forza ai vertici di un partito che riassume in se tanta storia e cultura politica del riformismo democratico non solo italiano,ma dell’intero arco delle socialdemocrazie europee.E’ semmai sui contenuti e sui programmi – alla luce delle attuali difficili realtà dell’economia e del sociale,e nella dimensione di un mondo globalizzato - che va rafforzato e precisato l’impegno dei partecipanti a tutti livelli della iniziativa del Pd,e di tutte le fasce di età.Ovviamente anche o soprattutto per quanto riguarda la cima della piramide.
E’ facile prevedere che una risposta agli interrogativi ed alle inquietudini che stanno alla base di queste iniziative generazionali, che il sindaco di Firenze va meritoriamente promuovendo, possa venire domenica da Napoli dove Bersani concluderà un convegno di formazione politica del Partito,dedicato al Mezzogiorno.



martedì 25 ottobre 2011

LA MORTE DI GHEDDAFI CHIUDE UN CAPITOLO CRUENTO PER APRIRE QUELLO DELLA RINASCITA LIBICA



Roma,21/10/11 (Aps) – Il tragico ma non improbabile epilogo della rivoluzione libica con l’uccisione del rais Muammar Gheddafi ha polarizzato almeno per breve arco di tempo l’attenzione dell’opinione pubblica e  dei circoli politici internazionali.Non diversamente è stato da noi,in Italia,dove per ventiquattro o trentasei ore i discorsi sono stati in buona parte polarizzati dalla vicenda di Sirte – la città natale del dittatore libico – in cui egli ha definitivamente chiuso la sia avventura umana oltrechè politica, già segnata in realtà sin dai primi mesi di quest’anno.
Paese ricco,per effetto dei numerosi consistenti giacimenti gas e petrolio,la Libia si differenzia dagli altri Stati della fascia Nord-africana affacciati sul mare Mediterraneo.E tutti od in buona parte sono stati coinvolti nella cosiddetta “primavera del web” per molti aspetti ancora in corso in quest’area,e destinata a contagiare più rapidamente altri Paesi di quel continente,proprio per come  veloce e penetrante è il messaggio dei media telematici.
Le considerazioni sulla verosimile fine del rais,prima seriamente ferito e poi colpito a morte con determinazione -  che del resto sembra la stessa abbia subìto il figlio Mutassim - sono quelle consuete in tutti i numerosi analoghi casi in cui il capo od oligarca della dittatura venga abbattuto a “furor di popolo”.Sempre si eleva la giusta condanna dell’opinione pubblica mondiale e degli Stati rispettosi dei principì della dignità dell’uomo, perché anche il peggiore tiranno non venga privato del diritto di ogni essere umano ad essere assoggettato al giudizio di un Tribunale.
Per il nostro Paese – che in Libia iniziò giusto un secolo fa la sua avventura coloniale,intrecciando un alterno e complesso rapporto arrivato sino ai giorni nostri attraverso uno speciale Trattato di amicizia e cooperazione – la rivoluzione libica, quale dignitoso capitolo della  sfida di un popolo per la conquista della propria libertà, ci ha trovati smarriti,impreparati.Confermando ancora una v olta, sul terreno diplomatico internazionale,la inadeguatezza della classe dirigente al potere anche nella salvaguardia coerente della dignità e degli interessi italiani.Trascinati con non poche ambiguità nella missione militare Alleata accanto alla Nato,il nostro ruolo  più che altro è stato fonte di imbarazzi e reticenze,portandoci fuori dalla prima Conferenza Interalleata convocata a Parigi all’indomani della caduta di Gheddafi dal “trono” di Tripoli.A parte il protagonismo dell’Eliseo in tutta la vicenda;non estraneo allo scopo di consolidare la presenza della Francia sulla sponda africana.



RIEMERGE CON FORZA LA VIOLENZA ESTREMISTA/ INFILTRATI  NELLA  MANIFESTAZIONE DEGLI “INDIGNADOS” A ROMA
Roma,21/10/11 (Aps) – E’ riemerso in tutta evidenza – e quale! :quella che ci hanno restituito le immagini televisive ed anche quelle di volenterosi partecipanti al corteo romano desiderosi di offrire con i loro smartphone  un contributo visivo sulla follia distruttiva degli infiltrati –il fenomeno dei violenti per “partito preso”,od a prescindere, che si sono manifestati sabato scorso nella imponente, e con intenti dichiaratamente pacifici, manifestazione degli indignados  a Roma.
Come si è poi potuto stabilire,sullo scenario di devastazioni e violenze che rappresentano l’esito di quelle terribili ore del pomeriggio-sera di sabato,si è trattato di professionisti della violenza provenienti, oltreche da Roma, dalle altre principali città.Torino,Milano.Napoli, Padova,e così via.Sono frange di violenti, in alcuni casi prive anche di qualsivoglia connotazione politica sia pure generica,se non legate agli ambienti degli ultrà sportivi del calcio.In altri casi sono riscontrabili origini dall’estremismo politico che riversa questi elementi a margine dei vari movimenti rivendicazionisti : giovani,studenti,precari, etc.I risultati questa violenza folle sono danni ingenti al patrimonio pubblico,a strade ed infrastrutture,autovetture e beni privati e soprattutto alle persone,cittadini,forze dell’ordine,incolpevoli partecipanti a cortei e raduni che espongono a seri rischi la propria incolumità.
Mentre si guarda  non senza preoccupazione al nuovo appuntamento di domenica prossima in Val di Susa della manifestazione “No Tav” che potrebbe essere un’altra occasione per esercizi di violenza ad opera di queste schegge impazzite che vivono nell’ombra ,come si dice va, accanto ai movimenti con lo scopo certo di depotenziarne la carica civile e politica.

lunedì 17 ottobre 2011

ANCORA MANCATA LA SFIDUCIA A MONTECITORIO( CRESCE IL DUBBIO E SI ASSOTTIGLIA PROGRESSIVAMENTE LA SCHIERA DEI SOSTENITORI)

Roma,14/10/11 (Aps) – Scivolone senza precedenti della malferma maggioranza che addirittura viene battuta in Aula a Montecitorio nella votazione dell’art.1 del Rendiconto dello Stato che è come dire il libro mastro in base al quale viene svolta l’attività di governo in tutti i numerosi campi che rientrano nella sua competenza.Di qui la decisione conseguente della giunta del Regolamento e del Presidente della Camera di non potersi procedere al seguito dell’approvazione dell’importante documento contabile dello Stato
L’mpudicizia del Premier è tuttavia tale che. dopo un colloquio con il Capo dello Stato dal quale riceve il pressante invito a dar prova della coesione e consistenza della coalizione su cui regge il Governo stesso,si passa a strettissimo giro all’ennesimo voto di fiducia che il Cavaliere ottiene anche questa volta, sia pure con una ulteriore limatura del suo margine di maggioranza.Il risultato è comunque ancora utilizzato per cantare vittoria sulla sinistra e sul resto dell’opposizione,accusate di di aver adoperato, in occasione della predetta votazione di fiducia,”vieti rituali del parlamentarismo”,quali il tentativo di richiedere la verifica del numero legale .Già ci avevate pensato voi a quanto fossero “viete” queste vie del parlamentarismo:No?Ma il Cavaliere -  che con la politica con la P maiuscola e con i regolamenti legislativi ha chiaramente scarsa dimistichezza – sa cogliere in fallo,per così dire,l’avversario
Ironie a parte,naturalmente quale controprova della vitalità del governo,come si richiedeva dal Colle,in vorticose quanto brevi riunioni del Consiglio dei Ministri sono venute le nomine di altri due ViceMinistri e di un Sottosegretario – sempre in omaggio al principio della snellezza ed operosità della compagine ministeriale .Pressocchè nulla,invece, delle promesse misure del decreto per lo sviluppo che dovrebbe integrare le norme parziali e pasticciate dei precedenti Decreti, accolti con evidente perplessità in sede europeo-comunitaria come sui mercati finanziari
La verità è che mancano la dignità il decoro nella condotta di governo,così come sono sconosciute le più elementari norme della convenienza etico-politica.Questa la ragione
per la quale Berlusconi &company,dinanzi al degrado vistoso della compagine al governo non avvertono la necessità di adereire alla richiesta del “passo indietro” che viene dall’opposizione,che sale dal Paese ogni giorno di più.
In conclusione,un'altra settimana perduta ai fini della generale aspettativa dei cittadini, dell’opinione pubblica perché finalmente si possa mettere la parola fine a questo nuovo  brutto “incidente” nella storia d’Italia.

TELENOVELA RAI /PER MINZOLINI LA PROCURA RICHIEDE  L’IMPUTAZIONE;TG E PROGRAMMI  ORMAI FUORI DALLA LOGICA DI SERVIZIO PUBBLICO:COSA FARE?



Roma,14/10/11(Aps) – E’ veramente giunta all’ultimo punto di degrado la squallida televicenda – ma attenzione il discorso vale anche per la radioRai,per la quota che le compete – del disservizio pubblico dell’azienda di Stato della radiotelevisione,dopo l’occupazione militare portata ormai a termine dai “commissari” berlusconiani.Si era sempre parlato ed a lungo in passato della lottizzazione di cui aveva sofferto la Rai già nella cosiddetta Prima Repubblica.Ma erano fiori e rose,allora.
Non era mai accaduto,in altri termini, che la televisione di Stato smettesse completamente i suoi doveri di servizio pubblico,di informare,di approfondire ,di dibattere i singoli temi dell’attualità,quella politica in primo piano .Oggi la Rai dell’era Berlusconi,goffamente genuflessa dinanzi al potere,ha oltrepassato ogni limite alla spregevolezza.I fatti sono troppo noti per essere ricordati.Palinsesti ormai epurati da ogni apporto intelligente –salvo rare eccezioni peraltro appartenenti alla rete Tre che ancora gode di qualche autonomia,e tuttavia fortemente “presidiata” dai pretoriani del Cavaliere per quanto riguarda l’informazione locale – telegiornali ridotti a “notiziari del Minculpop”(vedi la caduta verticale degli ascolti per Tg e programmi delle reti Uno e della Due);diserzione colposa dinanzi al dovere di informare per emittenti del pubblico servizio.Uno sfacelo che reclama interventi urgenti da parte delle autorità che vi sono preposte:Garante della Comunicazione,Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai:che facciano il miracolo di far sentire la propria voce su una situazione a dir poco scottante.
Il caso più vistoso,ma purtroppo non è l’unico,e quello del “direttorissimo” del Tg1 che continu ad usare il maggior notiziario del servizio pubblico per editoriali – o presunti tali – per scopi puramente “padronali”:per esempio, attaccare frontalmente il Presidente della Camera reo,a suo illuminato parere, di faziosità politica nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali.Tutto ciò mentre la Procura di Roma ha chiesto l’incriminazione del medesimo per l’uso diciamo così disinvolto delle carte di credito affidategli dall’Azienda Pubblica. 

giovedì 6 ottobre 2011

NEL QUADRO DI TOTALE CONFUSIONE DELLA MAGGIORANZA ARRIVA LA NUOVA SBERLA CHE DECLASSA L’AFFIDABILITA’ DELL’ITALIA.



Roma,04/10/11 (Aps) – E’ arrivata quasi in apertura di settimana la nuova “pagella nera” sull’affidabilità del nostro Paese in termini di gestione  economica e del deficit da cui è afflitta,unitamente all’affidabilità di governo sul piano politico.Il verdetto questa volta è dell’agenzia di rating Moody’s,dopo l’equivalente giudizio,a settembre inoltrato,da parte di Standard e Poor:L’attesa è tutta rivolta alla ripercussione sui mercati già dalla giornata di domani,anche se non sempre questi sogliono reagire all’unisono con le agenzie internazionali di rating.Ed è questa la speranza cui ci resta aggrapparci.
Certo è che il giudizio sulla nostra solvibilità confermata questa volta da Moody’s rappresenta un’altra severa batosta sulla testa di un governo,quello italiano,in preda alla più allarmante confusione,con un Premier che resta attrratto dalle sue questioni giudiziarie che continuano ad orientare ed in maniera precisa gli impegni e le scelte politico-parlamentari del centroDestra.Prova ne sia il fatto che a Montecitorio l’Assemblea dei Deputati  è impegnata a avarare  nintedimeno che che in siffatti frangenti il disegno di legge sulle intercettazioni che risponde unicamente agli interessi impegnati del Premier impelagato in mille grane giudiziarie in svariate Procure,da Milano,a Napoli,a Roma,a Bari.
D’altro canto che la bocciatura verso il berlusconismo ed il suo leader sia ormai estesissima e condivisa dall’opinione pubblica,dalle parti sociali antagoniste,sindacati e Confindustria – con l’eccezione del solito Marchionne che a suggello del suo distacco dal “quadro italiano” abbandona anche l’organizzazione datoriale massima,per proseguire nella sua avventura americana: e che Iddio ce la mandi buona! – è comprovata da troppi fattori.I quali portano tutti ad un risultato concludente che in qualsiasi paese civile,qualunque parte politica fosse installata al governo,non può non essere il famoso passo indietro che da tempo viene invocato e non solo dall’opposizione politica in Parlamento.

DIBATTITO SEMPRE  APERTO SULL’ECLISSE O RILANCIO DELLA SOCIALDEMOCRAZIA EUROPEA =Roma,04/10/11 ( Aps ) –Per quanto fosse stato sbrigativo e frettoloso il dibattito di una decina di giorni fà al Nazzareno sull’argomento,i promotori dell’iniziativa – Cesare Damiano e la pattuglia laburista del Pd radunata attorno alla rivista Labour&Welfare – forse neppure se l’aspettavano la scia di discussioni  che quell’incontro un po’ superficiale
ha viceversa provocato nell’arcipelago della sinistra riformista che dovrebbe essere perno e base del Pd.
Non sono soltanto gli aderenti a quella componente cattolico-popolare che in più occasioni,nei primi mesi di vita del nuovo partito, ha fatto sentire la propria voce soprattutto per gridare che “che non volevano morire socialdemocratici”,con la preoccupazione crediamo prevalente di carattere formale e nominalistica.oggi altre voci si levano in una direzione o nell’altra.Che fanno purtroppo il paio con i lamenti,con alcuni malpancismi piuttosto diffusi tutt’ora tra i democrats e che ne frenano la capacità di raccogliere per intera la domanda di cambiamento e di governo riformista che sale da larghe fasce,maggioritarie, del Paese.
Il fatto che l’Internazionale Socialista rappresenti un mondo che non c’è più può essere in parte anche vero,perché è il mondo che è cambiato profondamente  a cavallo dei due secoli.Si sono modificate le condizioni di vita in molte aree emergenti del globo ed a ragione sono cambiate anche nella vecchia Europa.Da qui a dire che il modello della socialdemocrazia del vecchio continente è crollato,non è più vincente per lo schieramento riformista,etc,etc, si rischia di gettare via il bambino con l’acqua sporca.Perchè cosa rimane?Modelli socialisti ,classici e tradizionali,che abbiano conseguito risultati in campo politico,economico,sociale sembra arduo sostenerlo.Resterebbero le alleanze progressiste che si stanno facendo strada anzi si stanno imponenendo in quelle vaste aree emergenti, e di nuovo prorompente sviluppo,quali l’India o il Brasile.Ma sono contesti diversi e diversi sono i modelli che vengono sperimentati.Motivo per il quale occorre forse essere più cauti nel dichiarare,almeno nel nostro Continente,la eclisse socialdemocratica.Si tratta semmai appunto di reimpostarne il rilancio.

mercoledì 14 settembre 2011

GOVERNO INAFFIDABILE NON SOLO PER I MERCATI

Roma,09/09/11 (Aps) – Un mese di incredibili facilonerie e pressapochismi – congiunti alla ben più sostanziosa preoccupazione di non andare ad intaccare gli interessi del blocco sociale di riferimento del centrodestra,anche se con i padani di Bossi essi finiscono inevitabilmente per divergere,benchè messi in sordina.Dopo pasticciate mosse e contromosse,la manovra di rientro dal debito, che ha sin quì totalizzato ben quattro distinte versioni, è stata approvata ieri l’altro, con l’ennesimo voto di fiducia, a Palazzo Madama.,per la prima lettura da parte del Senato per poi passare a Montecitorio dovve è già iniziato l’esame nelle Commissioni.E non era nè logica nè necessaria tale fiducia dal momento che dalle opposizioni – che pure respingevano in toto le misure che componevano la manovra stessa -  era stata responsabilmente  confermata la rinuncia ad ogni forma di ostruzionismo.Occorre aggiungere, e non è secondario,che da Bruxelles era arrivato un vero e proprio diktat a varare subito un provvedimento contro il nostro indebitamento pubblico e per favorire una ripresa di cui a tutt’oggi non si vede neppure l’ombra.Un messaggio di cui si conosce bene la sostanza ma che è stato secretato a Palazzo Chigi con mossa furtiva.
Ma la verità è che abbiamo un governo non all’altezza ed alla cui guida v’è un personaggio,il Cavaliere, totalmente assorbito dalle sue vicende giudiziarie e private che stanno gettando il fango sulla immagine dell’Italia sulla scena europea ed internazionale. Ed è egli stesso emblema di un discredito che fortemente ci danneggia;e 
 non soltanto dal punto di vista dei mercasti finanziari che stanno fortemente penalizzando la nostra economia.Perchè se è vero che i mercati colpiscono sempre laddove si offrono spunti di debolezza,ed anche di inaffidabilità,l’immagine e l’autorevolezza politica di un paese concorrono direttamente a misurarne la vulnerabilità,anche o soprattutto nel mercato globale del nostro tempo.

lunedì 8 agosto 2011

FERMARE LA CORSA AL BARATRO / MA SERVONO AFFIDABILITA’ POLITICA E PIANI DI INTERVENTO MIRATI

Roma,05/08/11 ( Aps ) –Come tutti ormai sanno con piena dovizia di particolari,ci troviamo al centro di una piena turbolenza dei mercati finanziari internazionali.A riprova del carattere planetario del fenomeno,si sa – e lo abbiamo registrato ancora oggi – come esso prenda di mira dai mercati statunitensi , a quelli estremo- orientali, e soprattutto le principali piazze del vecchio Continente,non esclusa ovviamente Milano:ovunque si offrano punti di aggancio alla speculazione posta in atto da grossi gruppi di investitori. E c’è modo di evidenziarsi nella cosiddetta eurozona la particolare fragilità del sistema Italia.Ciò a causa del pesante rapporto deficit pubblico/Pil che si trascina nel termpo ed espone il nostro Paese a più diretti od immediati contraccolpi,con una singolare influenza
che si  manifesta da una piazza all’altra,anche superando l’Atlantico come è avvenuto oggi tra New York e Roma.Quello che tuttavia rende particolare e maggiormente vulnerabile la posizione del nostro Paese è il combinato- disposto tra le proporzioni deficit/Pil.la piatta assenza di crescita e la conclamata inadeguatezza della guida politica che l’Italia ha la ventura di trovarsi appiccicata addosso.
La settimana che si chiude oggi doveva essere quella in cui – prima delle lunghe ferie ( compreso un affollatisissimo pellegrinaggio-premio in Terrasanta) che Parlamento e Governo si erano assegnate,dal 4 agosto sino al 12 di settembre – il Presidente del Consiglio su invito delle opposizioni si presentava a Montecitorio,come è accaduto ieri l’altro (prima alla Camera e poi al Senato )per dar conto degli aggiustamenti urgenti della manovra finanziaria, approvata la scorsa settimana con il contributo responsabile dell’opposizione che, pur negandone la validità ed efficacia,avevano consentiro che il provvedimento passase in tempi strettissimi,ed in ispirito collaborativo,così come raccomandato espressamente dal Capo dello Stato.Il timore che nessun elemento di
novità scaturisse da un tale “aggiornamento” è stato pienamernte suffragato dai fatti,salvo alcune generiche indicazioni ( l’anticipo di un anno dal 2014 al 2013 del pareggio di bilancio) che nell’incontro odierno con le parti sociali, tutte ugualmente risolute nell’ esigere fatti concreti ed immediati,hanno trovato molto parziale risposta in un calendario delle commisioni parlamentari che inevitabilmente porterà almeno a settembre ed i cui contenuti sono largamente oscuri.In sostanza,a Parlamento frettolosamente chiuso per le lunghe ferie già programmate,se ne “minaccia” ora la riapertura ferragostana.
Insomma,benchè le benevolenze per il Governo in carica vengano ancora ostinatamente dispensate, se proprio ci si attendeva una conferma sull’inadeguatezza di questo Governo come del Premier in carica,essa è arrivata chiara e lampante.Unfit – inadatto - è il termine usato e ripetuto varie volte dalla stampa internazionale e dai circoli politici più attenti delle altre capitali di Europa ed Oltreoceano.Ed è questo il giudizio che sembra emergere netto dalle  più impegnative vicende di queste settimanePer spegnere l’incendio quando la casa brucia – e non ci riferiamo alle polemiche suscitate da un fondo  del nostro più importante quotidiano-si richiedono responsabilità e competenza.Ma sono queste virtù di casa nei nostri Palazzi del Potere?
CON LA CASA CHE  BRUCIA  PERSISTONO  LE TATTICHE CENTRISTE NELL’ILLUSIONE  DI  APRIRSI  SPAZI  NEL BERLUSCONISMO  MORENTE

Roma,05/08/11 ( Aps) –Il risvolto politico-parlamentare della situazione di questi giorni, con la crisi finanziaria che morde con ferocia, torna dunque alle tattiche dei partiti di opposizione tutti apparentemente interessati alla famosa “discontinuità” nella guida di governo del Paese.Bastano tuttavia due o tre paroline fatte cadere astutamente nel discorso ( il dibattito di mercoledi a Montecitorio ) da parte del leader Udc Casini – presenti il governo provvedimenti significativi e glieli approveremo ! – a riaccendere,a rianimare le speranza di una maggioranza morente in supporto centrista ad una aggregazione politicamente più che traballante e smarrita.Appartiene ai giochi della politica,si dirà;ma la politica non può diventare mai cinica o guardare soltanto sino alla punta del proprio n

domenica 7 agosto 2011

UN AVVENTURA VENTENNALE NEL SEGNO DELL’ANTIPO LITICA / NEL VORTICE DELLA CRISI DEI MERCATI URGENTE RIPRISTINARE LO STATO REPUBBLICANO

Roma,29/07/11 (Aps) – Davvero sconcertante l’epilogo imminente cui si avvia la presente sessione legislativa,in un quadro di totale smarrimento delle ragioni che in qualunque Paese,anche in quelli più arretrati del nostro,dovrebbero guidare l’azione di governo.Parole evidentemente sproporzionate,fuori luogo, nel caso che ci riguarda,perché quella che alloggia dalle parti di Palazzo Chigi è una simpatica compagnia di bontemponi,per così dire,che gli interessi elementari del paese tiene decisamente in non cale.Ed infatti nella giornata di oggi a Palazzo Madama si è consumato l’ennesimo episodio di questo farsesco esercizio della cura di governo,con l’approvazione tramite il solito voto di fiducia con il quale il governo Berlusconi- Bossi (perché è ancora questo,nonostante comparsate ed ondeggiamenti tra le due parti, il binomio su cui regge l’allegra brigata)usa amorevolmente proteggere i suoi mostruosi parti legislativi.Ed oggi è toccato in prima lettura da parte della Camera Alta al cosiddetto provvedimento per il “processo lungo” che consente appunto alla difesa di tirar lungo,oltre ogni ragionevole limite, con la citazione senza freni ed a volontà di testimoni,in tempo utile a far scattare i termini di prescrizione.Il tutto in contrasto aperto con le direttive europee,ma in esemplare sintonia con gli interessi ad personam,per esempio – tanto per cambiare –del Presidente del Consiglio,notoriamente “vittima della persecuzione giudiziaria” di giudici e pm .
E poi  occorre mettere un punto fermo nel cosiddetto galateo istituzionale che faccia piazza pulita delle smargiassate dei capi lumbard a proposito della ridicola campagna per portare al Nord alcune “sedi- vessillo” dei Ministeri romani,compreso il tono irriverente difronte ai precisi,puntuali rilievi del Capo dello Stato.
Messe così le cose anche per quanto riguarda la residuale azione  di governo in campo legislativo,e considerato la sfacelo politico e morale che caratterizza l’intera compagine
governativa – il braccio di ferro per  proteggere dall’autorizzazzione a procedere o dall’arresto esponenti non marginali della squadra  - resta francamente allucinante la capacità  di resistere della sbrindellata maggioranza alle non infrequenti chiamate di fedeltà che il Capo chiede di dare nelle due Camere legislative,con esiti anche tranquillizzanti, complessivamente.Almeno sempre quando ci sia di mezzo una “fiducia”
od un provvedimento ad personam.
Ma si può considerare tutto ciò una cosa seria per il buon governo democratico del Paese?Con tutti i problemi serissimi che bussano alla porta e cui bisogna dare risposta. Non ad personam !

LA QUESTIONE MORALE CHE INVESTE IN PIENO IL CENTRODESTRA;MA TOCCA ANCHE LA SINISTRA CON IL CASO PENATI A MILANO
Roma,29/07/11 (Aps) – La questione morale è tornata a sconvolgere il quadro politico italiano con episodi che richiamano il clima di Tangentopoli dei primi anni anni ’90 e da cui ha preso le mosse l’avventura populistica di Berlusconi che trascinato al fondo per quasi un ventennio il destino del nostro Paese.Due grosse inchieste scuotono come sappiamo il fronte di maggioranza:quella cosiddetta della P4 con la richiesta degli arresti ,concessi, al deputato Papa(Pdl),e quella più inquietante che ruota attorno all’ex guardi di Finanza divenuto deputato del PdL Marco Milanese – con richiesta di arresti fatta slittare a settembre a Montecitorio -consigliere politic o e factotum del Ministro dell’Economia Tremonti,coinvolto anch’egli nell’inchiesta della Magistratura di Napoli per l’uso dell’appartamento in Centro Storico a Roma,risultato nella disponibilità dello stesso Milanese.Situazione complicatasi per il Ministro per suoi sospetti,dichiarati in  interviste giornalistiche.di essere spiato e pedinato dalla stessa Guardia di Finanza.presso le cui Foresterie romane lo stesso aveva precedentemente alloggiato.Fatti complessivamente assai gravi e che lasciano tuttavia apparentemente indifferenti ed estranei gli ambienti della malconcia maggioranza e del Governo,salvo la prova del nove del voto in aula,in occasione del quale v’è solitamente un omertoso ricompattamento dei ranghi.
Si diceva dell’apertura a Milano del caso Penati – V.Presidente dimissionario del Consiglio regionale della Lombardia e già Presidente della Provincia di Milano ,figura non secondaria nell’organigramma politico nazionale del Pd – avente ad oggetto supposte transazioni importanti di danaro con proprietari ed imprese interessati alla riconversione dell’area delle ex acciaierie Falk di Busto Arsizio,unitamente ad altre operazioni finanziarie,da parte della Provincia,per l’acquisizione di quote della Autostrada di Serravalle.Una situazione che crea certo imbarazzo al Partito Democratico che fa del discorso dell’etica pubblica un suo punto forza.Detto che il caso Penati –al di là degli approfondimenti e degli esiti dell’inchiesta in atto –sembrerebbe richiamare più il fenomeno della corruzione ai fini del finanziamento dei partiti e non già quella a titolo di esclusivo vantaggio personale,come la nuova Tangentopoli sta evidenziando,nessuno vorrà negare la gravità degli addebbiti, se provati.Restano invece un po’ risibili gli acrobatici esercizi di”terzismo”cui sembrano votati alcuni  colleghi sempre in transito

mercoledì 27 luglio 2011

DALLE VICENDE DEL CORTILE DI CASA NOSTRA AI TRAGICI EVENTI TERRORISTICI DI OSLO

Roma,22/07/11 (Aps) – Un’altra settimana infocata per la crisi che vistosamente investe gli esili equilibri politici del centrodestra  che miracolosamemente resta incollato al potere,pur al centro di una vera e propria tempesta politica,istituzionale,morale che ha portato ormai al pettine tutti i nodi di una formjidabile contraddizione in termini,quale è quella rappresentato dal cosiddetto blocco sociale- politico del berlusconismo;per la turbolenza dei mercati finanziari che hanno lambio il nostro Paese atteso alla prova delle misure antideficit varate a tempo di record nella settimana precedente, dopo l’appello del Capo dello Stato cui le opposizioni di centrosinistra avevano aderito con lodevole prontezza;Con il corollario ormai consueto della Rai che quale servizio pubblico è arrivato a livelli di indecenza senza limiti per la “spoliaziione” fattane dalla destra,sensa pudori – il modello Minzolini,per interderci:arroganza e dabbenaggine al potere ! – ed in coda con l’aggravante che è spuntata ancora una volta una questione motale anche a sinistra,con il caso Penati a Milano che cerfto non è di aiuto al maggior partito di opposiziione in un momento in cui deve affinare e mettere a punto la propria iniziativa politica e la propria proposta di governo dinanzi allo sfascio della ex maggioranza PdL- Lega.
In siffatto quadro desolante che offre oggi  il cortile di casa nostra,giungono in queste ore da Oslo notizie agghiaccianti di un plurimo attentato che ha colpito,a quel che al momento si sa,il centro della capitale norvegese – nella zona dei Ministeri e delle sedi di importanti organi di stampa,il principale tabloid norvegese  -.ed un’isola a breve distanza dalla capitaled dove era in isvolgimento un seminario per giovani quadri ed aderenti del partito laburista e dove il bilancio delle vittime sembrerebbe assai consistente.L’incognita sugli autori di questi terribili attentati è al momento totale.Pure nella doverosa prudenza di queste prime ore,il fantasma dell’11 settembre,delle Torri Gemelle di New York,è stato ovviamente subito evocato,assieme alla minaccia islamica quedista che il mondo occidentale sente sempre incombere sulla propria testa,per la virulenza assunta negli ultimi decenni dalla violenza terroristica che ha pericolosi focolai in tutta l’area estremorientale,come dei continenti africano ed asiatico.Perché rimane sostanzialmente immutato agli inizi del nostro secolo la contrapposizione tra un terzamondismo di impronta islamica ed il mondo occidentale i cui valori millenari sembrano subire peraltro una inevitabile usura.Quello che maggiormente colpisce dopo queste prime tragiche notizie da Oslo è che a trovarsi sotto tiro sia ancora una volta – perché non vi sono estranei precedenti per molti versi inquietanti – siano paesi dell’area più progredita e libera dell’Occidente  europeo,come la Scandinavia,culla storica del welfare socialdemocratico

IL RITUALE DEL VENTAGLIO NEI PALAZZI DELLE ISTITUZIONI/ IN TRASPARENZA IL FILO ROSSO DI  UNO SPARTIACQUE NELLA STORIA POLITICA DEL PAESE
Roma,22/07/11 (Aps) – Anche nella rituale cerimonia dell’omaggio del Ventaglio ai  vertici delle tre massime istituzioni della Repubblica – Capo dello Stato e Presidenti di Senato  e Camera –da parte dell’associazione della stampa parlamentare si leggono i segni di un logoramento andato assai avanti in questi ultimi anni,quale frutto avvelenato di malfermi ed innaturali equilibri originati dalla concezione antipolitica che ne è alla base.
Unica luce accesa nel buio della nostra situazione politico-istituzionale (che si estende barbaramente,e ad personam, al rapporto tra  Magistratura e Politica) è rappresentata dall’azione puntuale tenace del Capo dello Stato che cerca di tener dritta la barra della navigazione trai flutti impetuosi che ci minacciano.Ed in controluce si legge con chiarezza la necessità  – dopo circa un altro ventennio infausto – di un nuovo corso che passi attraverso il lavacro delle urne,laddove gli italiani potranno liberamente esprimersi per un cambiamento che liberi il loro futuro.


OLTRE LA “STRAORDINARIA” PROVA BIPARTISAN SULLA MANOVRA/ DAL CENTRO- SINISTRA “L’ITALIA CE LA FARA’ A USCIRNE,SOPRATTUTTO SENZA DI VOI !”




Roma,15/07/11 (Aps) – La “prova straordinaria”,come è stata definita dal Capo dello Stato la eccezionale convergenza bipar tisan cui hanno dato vita maggioranza di governo ed opposizione nell’accogliere il suo appello alla coesione che consentisse di approvare nel breve termine di due giorni, tra Camera e Senato, la complessa manovra di contenimento del debito pubblico nei limiti richiestici dall’Europa,dovrebbe consentire di affrontare la riapertuta dei mercati finanziari  di lunedì mattina con sufficiente fiducia.Per quanto le insidie della speculazione sui mercati finanziari possano sempre lasciare dei margini di imprevedibilità e di incertezza.Ma la missione è compiuta, come suol dirsi,arrivando ad un saldo complessivo entro il 2014 di ben 67mila miliardi.
Bene,se la missione può dirsi compiuta,a nessuno sarà sfuggito il tono e l’atteggiamento diametralmente opposti adoperati da maggioranza ed opposizione nella due giorni o poco più di dibattito tra palazzo Madama e Montecitorio.Perchè le opposizioni di centro sinistra guidate dal Pd- pur mettendo in atto un atteggiamento costruttivo che ha reso possibile l’approvazione del provvedimento negli strettissimi tempi programmati,cercando anche di correggerne in parte e  per quanto possibile,considerata  la cosiddetta intangibilità dei saldi che vi erano stati iscritti, l’equità dei contenuti,hanno marcato assai nettamente la distanza che le separa da una maggioranza allo sbando e comunque asservita agli interessi di chi detiene una maggiore fetta di ricchezza e che proprio in virtù di questa fondamentale ragione sono stati tenuti ben al riparo da ogni inasprimento della manovra stessa.
Ultimi sprazzi di un populismo verso l’alto del berlusconismo al tramonto.
Le voci che si sono levate dai banchi dell’opposizione,al Senato come alla Camera,dicono
assai bene il giudizio che si può legittimamente dare di questa classe di governo e del suo Premier.A proposito della attuale avversa congiuntura economica e finanaziaria da cui  è afflitto il nostro Paese,ha detto il capogruppo Pd a Palazzo Madama:”L’Italia ce la farà sicuramente ad uscirne;soprattutto senza di voi!”

PAPA,MILANESE,ROMANO/IL CENTRODESTRA  ALLA PROVA VERITA’ SULLA QUESTIONE GIUSTIZIA
Roma,15/07/11 (Aps) – Una crisi tremendamente seria quella che stiamo vivendo per il futuro del nostro Paese e che forse potremmo riuscire a superare per  alcuni dati favorevoli del nostro sistema( gli asset  delle nostre principali banche,il volume del risparmio delle famiglie italiane ,etc.) e speriamo anche per le misure di risparmio  nella manovra antideficit indicate nel documento votato dal Parlamento nella giornata odierna.Sperando così  che quello dell’opposizione non sia stato un sacrificio inutile.
Come ugualmente serio e disarmanter al tempo stesso è lo sconquasso che agita gli ambienti della maggioranza – Palazzo Chigi e dintorni – a proposito dei casi Papa,Milanese,e Romano,ministro dell’Aricoltura fresco di nomina nonostantre le perplessità espresse in proposito dal Capo dello Stato al momento della firma.E qui davvero il problema del garantismo e del giustizialismo c’entra poco.C’entra invece invece l’intollerabile intreccio di questo governo ,di questa classe dirigente,di questo centrodestra di immedesimarsi nella causa suprema in difesa del Premier e dei numerosi suoi guai con la Giustizia nei confronti della quale osa annunciare “riforme epocali”..

LEGGE ELETTORALE/SERRARE I TEMPI SUL “MATTARELLUM” (A DUE TURNI?)
Roma,15/07/11 (Aps) – Se come sembra ormai sufficientemente certo il traguardo del voto politico potrebbe ormai essere dietro l’angolo,premesso che siamo ormai in forte ed affannoso ritardo,occorrerebbe stringere al massimo i tempi per definire una proposta unitaria  su cui far convergere intanto con sufficiente coesione tutto schieramento di opposizione.Mettendo da parte le velleitarie e controprocucenti proposte proporzionalistiche formulate per compiacere le forze sparse e ultraminoritarie  oggi fuori del Parlamento:Il Pd – e con esso Vendola,gli stessi socialisti,etc – sa che l’unica proposta ragionevole e di più facile raggiungibilità è quello di una riedizione del mattarellum ( magari a doppio turno che sarebbe forse più congeniale ad una democrazia come la nostra in perenne fase di maturazione).Su questa impostazione deve serrare gli sforzi per giungere ad una proposta maturamente condivisa,lasciando per strada i Passigli e quanti hanno voglia di sprecare tempo ed occasioni per lo sviluppo della democrazia nel nostro Paese,  a cominciare dal sistema di voto. 

lunedì 11 luglio 2011

L'implosione.

Roma,08/07/11 (Aps) -Ormai parlano i fatti.E’ una implosione vera quella determinatasi all’interno della compagine della ex-maggioranza di centrodestra che dei numeri dispone ancora(vedi Scilipoti e suoi accoliti) versa bensì in un autentico stato di sfaldamento che a cominciare dal Premier scende per li rami sino alle più periferiche istanze di partito.Che per quanto di plastica è dominato da due inquietanti interrogativi:1) il futuro personale di quanti sono detentori della” cadreghetta” parlamentare(ottenuta grazie al diabolico perverso meccanismo del “porcellum”,la legge elettorale vigente e  che rappresenta il primo ingombro di cui liberarsi al più presto);il seguito e la fine di questa sconcertante avventura iniziata nel lontano ormai 94 con la famosa “discesa in campo” del Cavaliere.Con tutto il seguito di una brutale occupazione di tutto quanto è occupabile – secondo il paradigma dim una forza eversiva ed antipolitica        

PDL/ACCLAMATO ALFANO DELFINO DEL CAVALIERE /RIBADITA CONCEZIONE PROPRIETARIA DEL PARTITO : IMPOSSIBLE MISSION?

Roma,01/07/11 ( Aps ) - Davanti e dietro il sipario dell’Auditorium della Conciliazione a Roma – dove menodi una anno fa si consumò lo strappo di  Fini da Berlusconi :”Cosa fai,mi cacci ?” – si è celebrata la “messa cantata” della promozione a Segretario del PdL dell’attuale Guardasigilli Angelino Alfano -  che per la sua fedeltà al Capo qualcuno aveva voluto specificarne il vero ruolo,di Guardaspalle -.Una mossa in ogni caso dettata dalla disperazione del Cavaliere e dei suo “cerchio magico”, per così dire,dinanzi al progressivo sfaldamento ed alla paralisi dell’azione di governo di questo Esecutivo ,soprattutto dinanzi alla tremenda botta delle amministrative e del referendum,che ha colpito duramente entrambi i partiti della coalizione, PdL e Lega:al punto che eccetto Roma ( dove Alemanno stà facendo piuttosto masluccio) e Palermo,tutti i più grandi capoluoghi di regione sono in mano al centrosinistra.Gli anni e la stanchezza per le vicissitudini privato-giudiziarie che tengono ancora indefessamente impegnato il Premier sono state però addotte come motivazione per questa altra “epocale”  novità (dopo la riforma della giustizia,ricordate?) sul versante forzista:un segretario designato ed acclamato,non eletto,al posto del grande Conducator.Il tutto con contorno di baci e commozione che ha contraddistinto il rito dell’Auditorium.
Ora a parte la legittima ironia che l’evento ha suscitato – segretario del partito o del Cavaliere ?- pensiamo che Alfano potrebbe seriamente essere una giovane risorsa al servizio della politica;nello specifico all’interno di quello che è stato – all’inizio di questa legislatura -  il più grande partito di centrodestra,sia pure con tutti i limiti che conosciamo.
Il partito di “plastica”,sorto dal nulla ma sull’ondata giustizialista,di Mani Pulite, dei primi anni ’90;a forte connotazione populista e senza una reale piattaforma politico ideale,avendo per di più in nuce un colossale conflitto d’interessi(Mediaset  più giornali, cinema,case editrici e via dicendo) e di “vertenze” giudiziarie che confliggevano,da un lato o dall’altro, apertamente con le pretese garantiste e con quelle giustizialiste dalle quali aveva mosso i primi passi.In più la neo aggregazione lasciava chiaramente intendere - come è stato poi assai bene dimostrato -  la mancanza assoluta di ogni barlume minimo di democrazia interna.Insomma una cosa di proprietà,punto e basta.
Se non vi fosse questa lunga ed intricata premessa,si potrebbe anche dare qualche credito al compito che Angelino Alfano si è prefissato nel suo discorso d’investitura.
Nei fatti esso si presenta semplicemente come impossible mission

LONTANI DAI PROBLEMI DEL PAESE/ I COMMENTI  ALLA  MEMORABILE “ MATINE’ ALL’AUDITORIUM DELLA CONCILIAZIONE.
Roma,01/07/11 ( Aps ) – Per Fabio Granata – Fli,Vice Presidente Commissione antimafia -
Alfano,Guardasigilli in carica,è solo il ventriloquo di Berlusconi.<Il suo richiamo ai valori risulta involontariamente esilarante,vista la platea ed i comportamenti manifestatisi.
Vedre l’onorevole Alfonso Papa partecipzre all’ovazione su “regole e sanzioni” fotografa e sintetizza il nuovo corso.
Per l’Istat un giovane su tre è disoccupato,una donna su due nel Sud non trova lavoro.Lo ricorda Michele Ventura,V.Presidente del gruppo Pd a Montecitorio,rilevando come la risposta venuta da un governo al fallimento sia presentazione di una manovra che è una “bomba ad orologeria”,come è stata definita.Ovvero quando da un Presidente del Consiglio dvenuto ormai macchietta di se stesso,si afferma davanti all’addomesticata platea del consiglio nazionale PdL si afferma di aver sacrificato la propria vita per la libertà.Intendendo forse la libertà di fare esclusivamente il proprio interesse ?”
Per Francesco Boccia,cordinatore politiche economiche del Gruppo Pd della Camera,che si riferiva al discorso di Alfano al Consiglio nazionale del Pdl,vi è l’ostinazione a divorziare
dai problemi reali del Paese.
Riforma della Giustizia ed intercettazioni:sono ancora queste le priorità all’ordine del giorno dell’assemblea nazionale berlusconiana e del neosegretario Alfano.Si prosegue tristemente nel segno della continuità:chiusi nel loro castello incantato,parlano d’altro!
Analogo il giudizio della Presidente dei senatori del partito democratico,Anna Finocchiaro,che aggiunge il richiamo alle valutazioni  di Standard&Poor’s che confermano i rischi per il debito del nostro Paese

DOPO LE DUE SBERLE ELETTORALI /DAI “317 COESI” RISCHIO DI ALTRI DANNI AL PAESE IN QUESTO ESTENUANTE CREPUSCOLO BERLUSCONIANO


Roma,24/06/11 (Aps) – Pantomima,farsa,commedia.Sono parole usate ad abbundantiam in questi giorni ed  in queste settimane e che tuttavia non rendono a sufficienza il concetto utile a tratteggiare il quadro attuale  della vicenda politica del nostro Paese.Il “lungo tramonto” del berlusconismo – come è stato battezzato – che è iniziato palpabilmente già nella primavera dello scorso anno.Un declino sempre più plastico ( ma è di plastica anche il sedicente partito del Cavaliere ?) che  è andato avanti irresistibilmente in tutti questi lunghi mesi:con un paese in crisi,a crescita vicina allo zero,non più governato ormai da tempo.L’arretramento elettorale generalizzato- la sberla amministrativa nelle principali metropoli chiamate alle urne da Milano a Napoli a Torino e non solo – che rappresenta la prova che in ogni democrazia viene assunta per stabilire il grado di salute di una maggioranza e di un governo – e soprattutto per trarne coerentemente le conseguenze -da noi viene taciuta,coperta minimizzata.Soprattutto quando essa è accompagnata,come da noi è accaduto,da un referendum su temi di estrema importanza quali il regime di un bene pubblico come l’acqua,i programmi nucleari,il cosiddetto legittimo impedimento che riparava il Premier
dalle sue numerose “disavventure giudiziarie” che tutti conosciamo.Bocciatura secca, con poco meno del cento per cento dei votanti,quasi il sessanta per cento degli elettori,della linea del governo.Due forti sberle,dunque, alla Destra di Berlusconi ed al suo governo che  è da quel dì ormai che ha smesso di governare il nostro sventurato Paese:ma  che ha tanta voglia di riscattarsi come ha con grande chiarezza ha dimostrato nel segreto delle urne nelle scorse domeniche.Bene ,ci si sarebbe aspettati gesti coerenti da una  parte politica che con tutta evidenza è ormai netta minoranza nel Paese,fortemente scossa da dissidi interni e soprattutto nel rapporto con l’alleato Bossi.E lo si è visto anche col raduno sul prato verde di Pontida.Invece niente:Facce di bronzo che sostengono dinanzi al Parlamento di essere ora più “coesi e determinati”.E’ il collante della poltrona regalata senza sforzi in base al “porcellum”(la sciagurata legge elettorale di calderoliana memoria),e soprattutto l’aspettativa della rendita o vitalizio che tiene ancora fermi a quota 317.La maggioranza coesa a fare altri danni al Paese nel lungo crepuscolo berlusconiano.

INTERCETTAZIONI P4/ “GIOCO AL MASSACRO” PER CICCHITTO,PER FINOCCHIARO NO AL BAVAGLIO ALLA STAMPA SI AL SUPPORTO ALLE INDAGINI
Roma,24/06/11 (Aps) – La trascrizione dei tabulati della Procura napoletana sulla cosiddetta P4 se ha messo come era ovvio in fibrillazione tutto il mondo del potere e delle
lobby facente capo alla Destra al governo – anche per l’effetto controluce di molti rapporti ed interessi che vi gravitano – induce anche l’opposizione a portare il proprio contributo
dinanzi alla prospettiva di una più mirata normativa che non intacchi l’apporto alla formazione della prova .Per il Pd interviene la Capogruppo al Senato,Anna Fiocchiaro.Premesso che non si può invocare a piacimento il bavaglio sulla stampa,non esiste –ha detto – l’ipotesi di un decreto sulle intercettazioni.Se non esiste una legge civile in materia,lo si deve a chi ha sinora unicamente puntato,in modo interessato,ad ostacolare sia le indagini della magistratura che la pubblicazione delle notizie.Non c’è ragione per provvedimenti d’urgenza su una questione che non è certo una priorità per il nostro Paese.Se si vuole discutere seriamente senza riesumare vecchi testi – ha concluso la sen.Finocchiaro – in Senato ci sono le nostre proposte che attendono di essere esaminate.
I DEMOCRAT PER UNA NUOVA L.ELETTORALE / RIAFFIORA LA NOSTALGIA DEL “MATTARELLUM”
Roma,24/06/11 (Aps) – Di legge elettorale si è parlato ancora al Nazzareno alla Direzione del Pd:ve ne è un’ eco nelle dichiarazioni del dopo riunione di Bersani e negli interventi odierni di tre esponenti dell Direzione,Parisi,Castagnetti,Tonini.Essi hanno prospettato le possibilità “tecniche” di riportare in vita la precedente legge elettorale del cosiddetto “Mattarellum”,dal nome del proponente della preesistente normativa,Sergio Mattarella,anch’egli esponente dell’area democratica.

domenica 19 giugno 2011

DA PONTIDA POCHI LUMI PER SUPERARE LA “STORTURA BERLUSCONIANA” NELLA NOSTRA VITA PUBBLICA/MA LE INDICAZIONI DELLE URNE SONO CHIARE

Roma,17/06/2011 (Aps) – I due rovesci autentici subiti da Destra berlusconiana e Lega nel giro di un paio di settimane,oltre a dare il colpo di grazia a due leadership( quella di Bedrlusc oni e quella di Umberto Bossi che da almeno un anno palesavano pesanti segnali di crisi,sia pure con motivazioni differenziate) ha mandato completamente in tilt l’hestablisment  installato al potere – e senza molti complimenti – da svariati anni ormai,.Salvo le poco fortunate parentesi di centro-sinistra.In questi giorni,ed in questa fase convulsa dell’eclissi di un sistema, possiamo registrare soltanto,come ha avuto modo di osservare sul “Corriere” Pigi Battista,il seguito o la ulteriore accentuazione – dalle parti di Palazzo Chigi e dintorni, degli “estremismi del linguaggio”.Ma neppure questa pessima inclinazione o tendenza crediamo varrà a salvare le sorti della compagine che ora vive anche sotto i nuovi colpi dell’inchiesta  della Procura napoletana sulla cricca riconducibile alla cosiddetta “P4”.
Per carità,dobbiamo sempre ed in ogni caso rispettare l’obbligo di considerare innocente l’indiziato, incolpato e via dicendo,sino alla conclusione di tutti e tre i gradi di giudizio,ma gli elementi che provengono da Napoli non sono molto incoraggianti nè per chi è al centro dell’inchiesta,né per gli ambienti,o le contiguità, da cui traggono origine tali elementi.Insomma un’altra tegola sulla testa della malconcia e rabberciata maggioranza governativa.
Per non parlare del capitolo Lega cui appartengono le poche e significative pagine che descrivon il vero problema che investe la fomazione padana – il cosiddetto “partito del territorio” – contitolare con Berlusconi delle due sberle subite con il voto amministrativo e con il referendum.Poichè come si sa,al di là del rozzo rivendicazionismo regionale e dei contentini di immagine (uffici distaccati dei Ministeri romani,a Milano,o per l’apparenza anche a Napoli) con cui ammannire il popolo verde ormai in rivolta,in preda al sospetto di essere stato preso per i fondelli anche dall’astuto Bossi e dagli altri Capi del Carroccio,ormai invischiati sino al collo nei “giochi romani” la fatidica data del raduno sul prato di Pontida dopodomani 19 giugno ,viene ammantata di suspense ed aspettative per il futuro immediato su cui si aggrappa la coalizione di Berlusconi.Con la previsione fondata da parte di coloro che ritengono ormai di aver capìto e pesato il vecchio capo leghista che  da non pochi anni  ormai calca la scena ,che a Pontida non succederà niente di veramente significativo.Salvo i soliti colpi di teatro e gli ultimatum destinati ad essere soddisfatti con pochi spiccioliPerchè forse dicono bene quanti sostengono che ormai Bossi e C. sono di casa nei Palazzi romani.Come turisti in “shorts” alla Fontana di Trevi:dove vorrebbero sempre tornare(o meglio restarci).!


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sabato 11 giugno 2011

OLTRE 8 MLN DI TELESPETTATORI PER SANTORO E IL NUOVO CAPITOLO DELLO SCANDALO RAI /COINVOLTO ANCHE IL “PRESIDENTE DI GARANZIA”GARIMBERTI




Roma,10/06/11 (Aps) – Michele Santoro – personaggio del servizio televisivo pubblico che ha fatto sempre parlare di se quale autore di trasmissioni sufficientemente dissacratorie,di denuncia, che hanno indubbiamente arricchito assieme a poche altre il valore aggiunto dell’azienda radiotelevisiva pubblica e della sua “missione” – facendo inutilmente, haimè, da contrappeso negli ultimi tempi alle pesanti manomissioni “minzoliniane” nel principale notiziario Rai – ha dato vita giovedì sera ad una infuocatissima puntata del suo “Annozero”.Doveva essere l’ultima,in base al palinsesto estivo,ma soprattutto dopo il clamoroso annuncio dal 7°piano di viale Mazzini della conclusione della vertenza e dello stesso rapporto di lavoro tra Santoro e la Rai che aveva sollevato un’ondata di critiche su questa scelta dell’azienda pubblica e sullo stesso Direttore generale Rai,la neo-nominata Lorenza Lei,accolta meno di un mese fà da generali positivi auspici.Preceduta da una inquietante “sollevazione” della maggioranza di centrodestra del CdA che ha disertato la riunione per i nuovi palinsesti autunnali, forse con ulteriori intenti punitivi nei confronti delle rimanenti isole di informazione indipendente che sono generalmente racchiuse nel palinsesto della rete Tre(Ballarò,Che tempo che fa,Report,ovvero lo show satirico della Dandini,etc),è arrivata la puntata esplosiva di chiusura di Annozero.Santoro ha rivendicato il diritto di continuare a mandare in onda la propria trasmissione anche con il compenso simbolico di un solo euro.Una trasmissione infuocata,come si è detto,che è stata accolta da apprezzamenti generalmente assai positivi e non soltanto da parte delle opposizioni, della sinistra; che riapre sicuramente i giochi sulla scacchiera della Rai,una volta doppiato il capo della scadenza elettorale dei prossimi giorni.
INCUBI E FANTASMI TRA  ARCORE E PALALAZZO GRAZIOLI/ IMPEDIRE IL QUORUM ULTIMA “SPES” PRIMA DEL TRACOLLO CERTO.
Roma,10/06/11 (Aps) – Dopodomani domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota per i quattro referendum(due sull’acqua pubblica,sul nucleare e sul legittimo impedimento).Un tema che ha fatto da sottofondo alle pesanti preoccupazioni nella maggioranza di centro destra che continua a perdere pezzi – il gruppo di Forza-Sud di Miccichè autoproclamatosi autonomo, confluendo momentaneamente nel Gruppo Misto – terrorizzata di ricevere anche questa volta dalle urne il colpo di grazia che sarebbe difficile ignorare quale crisi manifesta e conclamata della Destra ormai al potere da troppi anni e contro i reali interessi del Paese. Sarebbe altamente spericolato ed inusuale non trarne le dovute conclusioni, in vista per di più del  dibattito parlamentare che il Capo dello Stato ha saggiamente suggerito ad un Esecutivo che è ormai la caricatura di un organo di governo di una grande nazione qual è l’Italia.Ma la sfacciataggine della attuale classe politica dirigente nel nostro Paese è tale che non ci sarebbe da sorprendersi se neppure in questo caso il Cavaliere ed i suoi” liberi servi” – come si sono autodefiniti l’altro ieri al Teatro Capranica a Roma Ferrara e gli altri soci della intemerata berlusconiana – scegliessero di glissare con l’amabile faccia tosta che li contraddistingue.E che soprattutto li  distingue dai governanti delle altre democrazie occidentali che per assai meno corrono puntualmente a rassegnare le dimissioni nelle mani dei loro Regnanti o Capi di Stato.In realtà la speranzella segreta ma non troppo che li tiene in vita in questa logorante vigilia del voto referendario che si sta consumando – semza per quersto impedire di mettere in gioco gli ultimi trucchi a discredito dell’istituto del referndum - con tutti limiti che esso può certo avere rimane lo strumento più diretto di democrazia partecipativa – per indurre i cittadini a non a andare votare( non è obbligatorio,fanno sapere!) nell’intento di impedire il raggiungimento del
quorum.ll che purtroppo con la quota crescente ,anche in Italia, dell’ astensionismo elettorale non è da considerarsi un’ipotesi del tutto peregrina,come ben sanno gli stessi sostenitori dei quattro quesiti referendari.Detto questo,quorum o no (ma speriamo proprio di sì),la commedia di “Silvio e dei liberi servi” volge proprio al termine .La disperata e raffozzonata resistenza a non cedere ancora le armi ne accentua solo la patetica comicità.