lunedì 12 marzo 2012

IL RITORNO DELLA MALAPOLITICA/LA DISPERAZIONE DI UN PDL ISOLATO

Roma,10/03/12 (Aps) – La fine della luna di miele del governo tecnico di Mario Monti con la maggioranza “convergente”,chiamiamola così, dei tre principali partiti – Pdl,Pd,Terzo Polo - che lo sostengono in Parlamento ? Ovvero più verosimilmente una non inattesa mossa della disperazione – l’alt  comunicato all’ultim’ora ad un vertice a tre a Palazzo Chigi - - da parte  di un Pdl,messo nell’angolo, abbandonato anche dai leghisti di Bossi,fortemente allarmato dalla prova incombente delle amministrative di maggio?
Ed è chiaramente questa ultima la spiegazione che se ne dà da parte degli osservatori politico-parlamentari.Appare del resto piuttosto ridicola la pretesa manifestata dal Pdl di voler dettare l’agenda ad un governo cui si è votata la fiducia,porre sbarramenti o esclusioni verso taluni specifici temi:Parlare di giustizia,come norme anticorruzione,ovvero di Rai in rapida scivolata verso il default  politico, editoriale,industriale e con un Cda in iscadenza alla fine del mese? No, non si può,per Berlusconi e quindi pere Alfano,perché il Governo di Monti è a “sovranità limitata” e non può invadere il campo della”privativa” berlusconiana in tema di giustizia,di Rai-Tv ,e via discorrendo.La licenza di governare vale solo per risollevare il Paese dal deficit,per riequilibrare lo spread con i bund tedeschi,per ridare credibilità all’Italia:poi basta,o quasi!Poi solo “lavoro,lavoro,lavoro” come – esternando questa “divinazione” che d’incanto avrebbe colto i capi forzisti - il praticante-segretario Alfano ha comunicato al Seminario di Orvieto.Quasi,o senza quasi,a dirottare l’attenzione dalle questioni che sono state scansate in estremis col “pericoloso” vertice a tre da Monti,ad inizio settimana.Venga quindi sul tavolo anche il tema del lavoro,sinora come si sa del tutto estraneo e privo d’interesse per i vertici del Popolo della Libertà,o come diamine si chiama! Poi il bel gesto del Cavaliere di dare forfait all’ultimo momento ad una trasmissione di “Porta a Porta”,ospite del suo amico Vespa - di cui è anche principale referente politico nell’universo Rai mediatico -il viaggio, molto “gelato” a Sochi in Russia per congratularsi(!) col suo amico Putin che lui si,anche se a suo modo,le elezioni riesce  ancora a vincerle. Ed inoltre la mancata partecipazione,pure in programma,alla predetta riunione di Orvieto:un altro momento per leccarsi le ferite,per fare atto di contrizione.Ma il Cavaliere ,come dicevamo neppure quì si è visto.Forse tutto questo  appartiene ad unica strategìa,di non incombere almeno per qualche tempo sulla sua creatura politica, in un delicato passaggio,di malsana crescita e di sbandamento della stessa.Sono forse i consigli “intelligenti” degli spin doctors di Arcore e dintorni,cui bisogna dare ascolto.Non si sa mai.
Se a tutto ciò si aggiunge il comportamento - sempre da parte del Pdl -  di sostanziale ostilità verso il Governo a proposito di due avvenimemti che hanno fatto irruzione sul versante internazionale del nostro scenario politico -  l’uccisione in Nigeria del nostro connazionale Lamolinara,un ingegnere rapito da un gruppo islamico assieme ad un collega britannico,a seguito di un fallito blitz delle forze speciali inglesi e di cui Roma non era stata preventivamente avvertita;il peggioramento dei rapporti tra Itali ed India per gli sviluppi negativi nella vicenda dei due marò portati dinanzi ai Tribunali locali con l’accusa dsi omicidio  – il quadro si completa.Con elememti di scarsa consonanza tra quella maggioranza, di cui si diceva, e che dovrebbe essere convergente e solidale nel sostegno al governo tecnico. Insomma forse un pericoloso punto di non ritorno per la presente fase politica italiana.



 LE DIFFICILI RAGIONI DEL MOVIMENTO NO TAV IN VAL DI  SUSA

Roma 02/03/12 – (Aps) – La virulenta esplosione della protesta No-Tav in tutta Italia,dove accanto ai sindaci ed alle popolazioni – con molti sindaci della Valle che quasi lambisce Torino, pacifici cittadini,genitori (madri e padri con i propri bambini,intere famiglia che esprimevano accorati la loro contrarietà all’opera in programma in Val di Susa per il tratto italiano della nuova ferrovia europea ad alta velocità –si è ancora una volta materializzata la presenza di gruppi di violenti,frange estreme di contestatori,ed i cosiddetti bloc black di cui è ben conosciuta purtroppo la “particolare” maniera di manifestare il dissenso.
L’atteggiamento di fermezza che il governo ha già anticipato e che sarà formalizzato dallo stesso Presidente del Consiglio Monti, al termine di un’apposita riunione governativa – dialogo ed ascolto si,ma tolleranza zero verso ogni forma di violenza – troverà nella  giornata di domani sabato,quando sono annunciate una serie di cortei e manifestazioni,a cominciare da Roma,il primo riscontro operativo.E c’è da augurarsi che non ricorrano gli estremi di una contrapposizione troppo dura tra le suddette frange estreme dei dimostranti e le forze dell’ordine chiamate a tutelare le ragioni dell’ordine pubblico e della sicurezza,sulla base dei principì costituzionali.
Sta di fatto che sul governo dei tecnici che tra spinte contrastanti nascenti proprio dalla situazione eccezionale da cui ha avuto luce(una maggioranza parlamentare ampia ma che è la somma di due partiti agli antipodi,la destra berlusconiana e la sinistra riformista del Pd oltre che dal Terzo polo centrista di Casini) si trova oggi sulla testa anche la tegola della Tav italo-francese.Una decisione presa,per parfte italiana, dai precedenti governi ma che riflette una necessità ineludibile per il nostro Paese:quello di non restar tagliati fuori dall’Europa,non avvantaggiarsi dei vantaggi economici ed ambientali dei collegamenti su ferro,come si dice,piuittosto che su gomma,i quali ultimi intasano e inquinano le contrade nostrane come degli altri grandi paesi d’Europa:con tempi di percorrenza significati= vamente  abbreviati
Di fronte ad argomentazioni oggettivamente inoppugnabili della scelta europea di una rete
ferroviarie ad alta velocità,le ragioni contrarie di una buona parte della popolazione della Valle di  di Susa non reggono in realtà il confronto.Anche o soprattutto se valutate nell’insieme delle provvidenze e benefici che il Governo si propone di mettere sul piatto a favore degli  degli abitanti della Valle in qualche modo toccati dalla costruenda infrastruttura ferroviaria.
Come sempre incomprensibili,se non in altra logica,le motivazioni delle citate frange estremistiche, e violente, che stanno offrendo il loro appoggio anche a questa battaglia “No Tav”,snaturandone portata e significati.