mercoledì 6 luglio 2016

MATTEO RENZI CHE NOIA ! IL PREMIER NELL'ANGOLO / IL 41% DELLE EUROPEE SOLTANTO UN LONTANO E FRASTORNANTE RICORDO


APS – Anno XXI ( nuova serie ) n° 738 di mercoledì 6 luglio 2016

 

LO DICE FERRARA:”MATTEO RENZI,CHE NOIA !/ IL PREMIER NELL’ANGOLO / IL 41 % DELLE EUROPEE RICORDO LONTANO (E FRASTORNANTE)”                  

Roma,06/07/2016 – (Aps) - Idillio a pezzi tra l'ex direttore del Foglio Giuliano Ferrara e Matteo Renzi. Ferrara in un editoriale sul suo ex-giornale spiega che il presidente del Consiglio, dopo la batosta delle elezioni amministrative" "è nell'angolo" e "il ricordo del 40 per cento alle europee sembra lontano".L’ombra della diffidenza d’opinione si allunga sul Royal baby e sui suoi, assediati per mille rivoli dall’incalzante (un già visto ma efficace) iniziativa della magistratura militante, con il conforto di fatti e fatterelli di ordinaria corruzione che sono manipolati per bollare l’esecutivo come espressione di una continuità di nomenclatura bisognosa di un’alternativa radicale pre o antipolitica. Contano certi errori del capo, certe debolezze della corte, la ripresa economica debole, le cose non fatte o non inventate, ma contano anche le cose fatte, i successi, le realizzazioni, i capitoli chiusi e completati, che impauriscono e come sempre incidono sulla fretta di sbarazzarsi di chi fa, e di fotterlo con nuove promesse e nuove mirabilie o fuochi d’artificio.D'altro canto Ferrara riconosce che qualcosa non funziona più nello storytelling renziano.Il discorso pubblico di Renzi è decisamente appannato, molto meno efficace, a due anni dalla sua irresistibile ascesa alla guida del partito e del governo. Lo dimostra la recente direzione-streaming del Pd. Anche per chi ritenga il boy-scout un capo ragionevolmente impegnato in una battaglia non di retroguardia, a confronto con la vanità disperata di tipacci alla D’Alema, con le ricercatezze di tipini alla Cuperlo, e con le mucche vernacolari di tiponi alla Bersani, anche per ceffi come me, dunque, i video, le escogitazioni verbose, certe pose, l’eccesso di appelli, ma soprattutto la reiterazione di tutto questo teatro, ha ormai un solo effetto: la noia.Ferrara si sofferma su questo punto, sull'enfasi retorica posta spesso da Renzi in molti discorsi pubblici e per farlo cita una passaggio de "La Scuola Cattolica" di Edoardo Albinati,(..) a pagina 1.168 dei quaderni del professor Cosmo si legge, a proposito delle retoriche pubbliche in Italia: “… persino nel dire la verità, non si riesce a dirla nuda, così
com’è, non si riesce a non condirla di retorica, e dunque si finisce per essere falsi persino mentre si dice il vero: si falsifica la verità per stare più sicuri che faccia effetto.
Per questo l'ex direttore del Foglio chiede una ripartenza: nuove parole e nuove decisioni.Il discorso in politica quasi sempre riflette un’impasse che al discorso è estranea. Non si capisce bene che cosa, ma certo qualcosa di forte, traumatico, dimostrativo e utile al paese, non nell’ordine difensivo del correntismo di partito, delle mene di legislatura, dei ricatti melodrammatici, tutte cose che ripropongono il passato e mettono nell’angolo il presente, la contemporaneità promettente che Renzi aveva impersonato, qualcosa il capo del Pd e del governo ha da inventarselo, secco, asciutto, e poi da dirlo senza eccessivo accumulo o enfiagione di parole. Economia, crisi europea, società, cultura, giustizia, scontro di civiltà: non è che manchino i temi anche incandescenti per nuove decisioni e nuove parole.
Insomma,dopo la sconsolante Direzione Pd di ieri l’altro – che ha sancito la inscalfibile arroganza del Premier-Leader, intenzionato a resistere ad oltranza(dobbiamo sempre vedere,poiché capriole acrobatiche nessuno può escluderle)unitamente alla collaudata incertezza della cosiddetta sinistra interna – si fa più intensa la suspense,o meglio la preoccupazione,  sull’avvenire di questo partito che era sembrato dover essere l’unica risorsa democratica per il futuro del nostro Paese.

L’ADDIO A MICHEL ROCARD.UN POLITICO, UN SOCIALISTA.PER QUESTO FUORI DAL NOSTRO TEMPO
Roma,06/07/2016 – (Aps) – Da un ricordo di Ilvo Diamanti su “Repubblica”:
Michel Rocard era un leader realista. Moderato. E socialista. In Italia, di socialisti non ce ne sono più. Da tempo. L’unico soggetto politico che conti è il Pd. Un post-partito che riassume post-comunisti e, soprattutto, post-democristiani. Guidato da un post-leader, come Matteo Renzi.Rocard era, ormai, più fuori luogo. Perché privilegiava i tempi lunghi. Lo mostra in modo esemplare questa sua frase (che mi ha segnalato Eric Jozsef). “Le buone cose  hanno bisogno di tempo. Sono lente a nascere. Se piantate un albero non vale la pena di spingere per farlo crescere più in fretta. In politica è la stessa cosa.

 



martedì 3 maggio 2016

DOVE VA IL PD DI RENZI ? CONTRADDIZIONI E LIMITI DEL GOVERNO IN UNA INTERVISTA DELL'HUFFINGTONPOST A SUSANNA CAMUSSO



APS - ANNO XXI ( nuova serie ) - n° 739 di venerdì 29 aprile 2016 

DOVE VA IL PD? GLI INTERROGATIVI DEL SEGRETARIO CGIL SUSANNA CAMUSSO IN UN INTERVISTA ALL'UFFINGTONPOST 


Roma,28/04/16 – (Aps) - Ci sembra utile - ai fini di una adeguata informazione sui temi di più stringente attualità del momento politico – riportare qui di seguito un’intervista dell’agenzia on line HP a Roberto SPERANZA,realizzata da Alessandro De Angelis)
Roberto Speranza allarga le braccia, con l’aria di chi non nasconde stupore e disappunto: “Ma, dico io…”. Pausa. Il leader della sinistra dem è dietro la scrivania del suo studio. Sul tavolo articoli e agenzie che annunciano l’incontro tra una delegazione del Pd e Denis Verdini per discutere dell’ingresso di Ala in maggioranza: “Ma dico io… Ma le pare possibile? Con le elezioni alle porte nei comuni più importanti del nostro Paese, con la tensione tra magistratura e politica mai cosi alta come nell’ultima settimana, con le inchieste clamorose appena venute alla luce che stanno purtroppo toccando esponenti del Pd…”.Ebbene, in un contesto così complicato non si trova di meglio da fare che incontrare Verdini? A me pare una follia inspiegabile. Qual è il motivo di questo incontro? A cosa serve? Non avevamo detto che erano fuori dalla maggioranza?Mi perdoni la battuta. Si è fatto la domanda, si dia la risposta.La risposta è che così si fa solo male alla nostra comunità. Possibile che non si capisca che ogni volta che Verdini&Company vengono accostati al Pd, un pezzo rilevante della nostra gente si volta dall’altra parte e pensa che il Pd non sia più il partito in cui ha creduto? Noi siamo un’altra cosa. Noi siamo il centrosinistra. Di Verdini non abbiamo per nulla bisogno. Anche perché una maggioranza c’è e non sono necessari i voti degli esponenti più discutibili e, come dite voi giornalisti, più impresentabili della stagione berlusconiana.Che, nell’ultimo mese è arrivato al sesto rinvio a giudizio per reati gravi come corruzione e bancarotta.Io sono sempre garantista. Certo che però tutte queste medaglie al valor giudiziario… Questo aspetto lo rende indigeribile agli occhi del nostro popolo. Ma è il suo portato politico complessivo ad essere del tutto inconciliabile col centro-sinistra. È l’uomo che rastrellava truppe per non far cadere un governo che stava portando l’Italia nel baratro, difensore delle leggi ad personam, artefice dell’ascesa di Cosentino... Insomma, un avversario politico, non un alleato.Lo schema si ripete. Ora Verdini offre le sue truppe di responsabili a Renzi.Appunto, come le dicevo: una follia. Potrà portarci qualche voto di transfughi in parlamento. Ma per ognuno che arriva a Palazzo Madama o a Montecitorio sono migliaia quelli che se vanno. Conosce la teoria del flogisto? Nel ’700 si pensava che surriscaldando o infiammando un metallo esso perdeva il flogisto. Una sostanza non meglio precisata che in origine conviveva col metallo ma che poi, dinanzi al forte calore, se ne separava. Quando, dopo parecchi anni, si scoprì che, una volta surriscaldato, il metallo pesava di più e non di meno, si disse, per giustificare la teoria, che il flogisto aveva peso negativo e quindi era normale che il metallo surriscaldato pesasse di più. Beh, Verdini&Company sono proprio come il flogisto. Hanno peso negativo. Se li hai con te sei più debole. Non più forte. Spero che la segreteria del Pd ci pensi bene prima di avviarsi in improbabili e dannose alleanze.Fissiamo qualche paletto. Al momento, hanno spiegato Renzi e Napolitano, i voti di Verdini sono aggiuntivi e non sostitutivi. Se dall’incontro di domani dovesse uscire la formalizzazione di un ingresso in maggioranza.Non prendo neanche in considerazione l’ipotesi, che peraltro Renzi a parole ha sempre escluso. Un eventuale cambio di maggioranza andrebbe quantomeno discusso nel Pd e in Parlamento.Vale lo stesso se venisse formalizzato un “appoggio esterno”?Io sono contrario a qualsiasi accordo politico con i transfughi della peggiore stagione berlusconiana. Punto. Piuttosto non sottovalutiamo quella che in parecchi chiamano la questione morale.Si riferisce anche all’inchiesta campanaAnche, ma non solo. Dobbiamo alzare il livello degli anticorpi della politica. Troppe volte questi anticorpi sembrano non essere sufficienti. Non parlo di una singola inchiesta. Su ciascuna di queste inchieste la magistratura ha i suoi doveri e va rispettata. Ma la politica prima di ogni altra cosa deve ridare un messaggio di tensione etica e di civismo. Ecco, su questo credo che possiamo e dobbiamo fare molto di più.Ultima domanda sulle amministrative: ha detto Renzi che si vota per i candidati, non per il governo.Poiché si vota per il Pd, io farò campagna elettorale a sostegno del simbolo del Pd e dei nostri candidati dappertutto. Dal momento della presentazione delle liste, per me, non ci sono candidati renziani o della sinistra del Pd. Ci sono candidati del Pd. E voglio sottolineare che siamo dinanzi a elezioni molto importanti perché una consultazione che coinvolge milioni di elettori ha sempre un valore politico. Un partito che vuol governare l’Italia non può snobbare il voto nelle più gra
ndi città del Paese.

lunedì 1 febbraio 2016

L'AGENDA POLITICA 2016 GIA' NEL PIENO DI SCADENZE E PASSAGGI CHE METTONO A DURA PROVA LA SPINTA ATTRATTIVA DEL "RIFORMISMO" RENZIANO


APS – Anno XXI  ( nuova serie ) – n°725 di venerdì  29 gennaio 2016


L’AGENDA POLITICA 2016 GIA’ NEL PIENO DI  SCADENZE E PASSAGGI CHE METTONO A DURA PROVA LA SPINTA ATTRATTIVA DEL RIFORMISMO RENZIANO

Roma,29/01/16 – (Aps) - Tra riunioni di sostenitori di tesi esattamente contappooste a proposito di un tema – quello delle “unioni civili” - tutt’altro che divisivo,non solo nei Paesi dela Ue,ma anche in tutte le principali aree del Globo,dall’Europa,Oltreatlantico,America centromeridionale,e via di seguito.stanno scorrendo velocemente le prime settimane dell’anno.
E non sono mancati tra questi primi appuntamenti dell’agenda politica del 2016 passaggi importanti quale sicuramente è  la nuova approvazione proprio da parte della Camera Alta,della riforma costituzionale del Senato che,come si è avuto modo di osservare,appare sganciato da una più serrata logica di sistema complessivo;ne riduce ruolo e poteri in materia legislativa e di controllo,nell’equilibrio di pesi e contrappesi che la Costituzione repubblicana ha voluto sempre tutelare.E’ di appena due giorni addietro la missione speciale che il Premier Matteo Renzi ha voluto compiere col suo incontro di Berlino con la Cancelliera Angela Merkel,per un faccia a faccia anche conviviale  volto a chiarire gli aspetti non tutti apprezzabili e decifrabili della querelle che il Capo del nostro Governo ha voluto e solitariamente porre sul tavolo della commissione Ue a proposito di bilanci,politica di austerity ed influenze sulla linea comunitaria.Il tete a tete Renzi-Merkel di Berlino non pare,purtroppo abbia sortito chiarimenti significativi.V’è da aggiungere che oltre la normativa sugli elementi di principio,della nuova disciplina sono parte – del testo del Ddl in esame al Senato dai giorni immediatamente prossimi - altri aspetti tutt’altro che marginali.C’è,ad esempio la cosiddetta stepchildren adoption che fissa le modalità di adozione del figlio di uno dei due partner della coppia.Ed questo uno degli argomenti su cui più forte si è già scatenata e più forte ancora divamperà la opposizione del fronte dei contrari in toto alle unioni civiliV’è da aggiungere che oltre la normativa sugli elementi di principio,della nuova disciplina sono parte – del testo del Ddl in esame al Senato dai giorni immediatamente prossimi - altri aspetti tutt’altro che marginali.C’è,ad esempio la cosiddetta stepchildren adoption che fissa le modalità di adozione del figlio di uno dei due partner della coppia.Ed questo uno degli argomenti su cui più forte si è già scatenata e più forte ancora divamperà la opposizione del fronte dei contrari in toto alle unioni civiliTornando al provvedimento legislativo sulle unioni civili – che, dopo le due adunate, dei pro e dei contro in piazza, dovrebbe tornare dagli inizi della settimana entrante nell’aula di Palazzo Madama per la discussione ed il prevedibile travagliato voto di approvazione finale – esso è destinate a colmare il grave ritardo dello Stato italiano,unico tra quelli europei dell Ue,a non essersi sino ad oggi dato una normativa che legalizzi pienamente questa materia– sotto i vari profili che vengono tirati in ballo in dette situazioni.Da quello giuridico,sociale,morale al campo dei diritti,specie quelli assistenziali trai due soggetti -  l’unione tra persone dello stesso sesso.Per questa inosservanza dell’obbligo di provvedervi l’Italia si è già conquistato un severo richiamo della Corte europea dei diritti.Ecco,il popolo dei sostenitori di questa necessaria nuova normativa è quello “arcobaleno” che si è fatto sentire con più di un milione di partecipanti alle ben 96 manifestazioni svoltesi in tutta Italia,in citttà grandi -Milano,Torino,Roma,Napoli e così via - sino a quelle di più ridotte dimensioni.Per l’iniziativa di segno totalmente opposta,il “Family Day”,sostenuta dai Vescovi,con la Cei(Conferenza Episcopale Italiana) con alla testa il Cardinale Bagnasco,altri esponenti dell’ala più conservatrice della Chiesa cattolica,come Ruini ,ad esempio e molti altri.Inutile dire che da questa parte sono stati riesumati tutti i temi cardine del più vieto clericalismo di cui per lungo tempo le gerarchie ecclesiastiche sono state strenue portatrici.L’appuntamento è domani al Circo Massimo,a Roma,dove si intensificano gli sforzi dei vari promotori per portare ignare famiglie dalle loro case.E’ prevedibile che la manifestazione unica a Roma di quanti consapevolmente o meno si oppongono a questa che ai giorni nostri è una legge di civiltà finisca per solleticare ambizioni,velleità o propositi di revance del tutto fuori luogo e fuori tempo.Adatti solo ad abbeverare le orde populiste smaniose di temi ed argomenti per le loro forsennate – e fastidiose – campagne propagandistiche.

lunedì 25 gennaio 2016










SOBRIO ED INNOVATIVO DISCORSO DI AUGURIO DEL CAPO DELLO STATO AGLI ITALIANI/UN TAGLIO CHE RICHIAMA I DISCORSI ALLA NAZIONE DEI PRESIDENTI USA







APS – Anno XX ( nuova serie ) – n°723 di giovedi 31 dicembre 2015


 


2016:IL SALUTO  DEL CAPO DELLO STATO SERGIO MATTARELLA  A TUTTI  GLI  ITALIANI / ATTENZIONE E DIALOGO CON I CITTADINI SUI  LORO PROBLEMI :UN
TAGLIO CHE RICHIAMA I DISCORSI  DEI PRESIDENTI  USA ALLA NAZIONE


 Roma,31/12/15 – (Aps) – Appena in tempo,prima del brindisi della Mezzanotte all’inizio del
Nuovo Anno per un primo commento al saluto e l’augurio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto indirizzare a tutti gli italiani allo scoccare del 2016.Era il primo saluto di Capodanno di Sergio Mattarella nella sua veste diu Presidente della Repubblica.E lo ha
fatto con una formula abbastanza innovativa –basti ricordare Pertini,Scalfaro,per qualche precedente – che tralascia le tematiche più strettamente politiche,ed anche la lingua che rischia di essere sempre quella del “politichese”,per rivolgersi direttamente agli italiani ai problemi che si affacciano nella loro vita di tutti i giorni.Sono forse poco festosi,ma hanno un grado di relazione stretta con la realtà quotidiana, con la vita delle famiglie,dei bambini che vanno a scuola,o di quelli più cresciuti che si orientano sulla scelta di un lavoro, di una professione.Il corollario dei problemi per i quali lo Stato devve ottemperare alla cura di farvi fronte è esteso,quasi onnicomprensivo.Bene,Mattarella è sembrato aver voluto scegliere il modo per un dialogo diretto con ogni cittadino – padre,madre,anziani genitori e parenti,e poi figli e nipoti – a tu per tu.Un intento in ogni caso apprezzabile e significativo.
Come si diceva,ha toccato in sintesi o con esempi eloquenti le problematiche aperte

dinanzi alle esistenze di tanti,nei tanti campi e nei tanti casi in cui il cittadino si trova a rivestire il ruolo di soggetto interessato all’applicazione della norma e della previsione statuale.
I primi apprezzamenti sono stati tutti positivi,largamente favorevoli a questo tipo di approccio scelto dal Capo dello Stato,il cui saluto è sembrato richiamare quelli di una grande democrazia amica d’Oltreoceano.Forse quei discorsi dalla Casa Bianca alla Nazione,dei Presidenti degli Stati Uniti d’America, sempre connotati da questo rapporto diretto tra la Suprema Magistratura della grande Nazione dei cinquanta Stati della Federazione Nord-Atlantica ed il singolo cittadino di ciascuno dei 50 States.



FITTA AGENDA RIFORMISTA DEL GOVERNO RENZI DA SUBITO DOPO L’EPIFANIA/
SENATO,UNIONI CIVILI,VERTENZA UE: PUNTI CALDI PER IL GOVERNO E NEL PD

Roma,31/12/15 – (Aps) – Ricominceranno assai presto a rullare i tamburi (di guerra ?) per il Governo di Matteo Renzi,per la sua maggioranza,all’interno del Pd stesso, dove il “malpancismo” in senso lato verso il Premier-Segretario del Partito continua a crescere.Per sentire questa musica non bisognerà attendere molto tempo,anzi soltanto pochissimi giorni,perché alla riapertura delle Camere subito dopo l’Epifanìa sono già al varco i nuovi appuntamenti del 2016.La nuova ratifica “tale e quale” da parte del Senato sulla riforma (di fatto soppressione)della medesima Camera Alta,prima dell’ultimo giro di ratiche (prima Camera poi Senato ) che dovrebbe portare all’atteso (forse temuto) da Renzi:il referendum confermativo del prossimo mese di ottobre.Quello che indicato come il
passaggio cruciale,la prova del si o del no per l’intera”avventura” renziana a Palazzo Chigi ed al Nazzareno,per la coloritura “centrista” che il giovane ex-sindaco fiorentino ha voluto dare al Pd,di Leopolda in Leopolda.Poi c’è,a seguire dopo il voto sul Senato,il grande dibattito sulle cosiddette unioni civili che entro la fine di gennaio dovrebbe essere ratificato in prima battuta a Palazzo Madama,Mentre si stanno riscaldando le “piazze” contrapposte.da un lato “arcobaleno” e tutte le sinistre di ogni coloritura,col Pd che ha abbandonato per la circostanza ogni diversa “sfumatura” di cui si diceva prima.Da l’altro,cattolici intransigenti,col corollario di destre e la potente macchina del “Family day”.Per rispettare l’ispirazione laico-liberale voterebbero a favore buona dei forzisti,verdiniani ed equiparati.L’entract  dovrebbe essere assicurato da qualche Direzione Pd (frettolose e prive di dibattito,come di rito),un po’ di Consigli dei Ministri dedicati alla riforma P.A.e provvedimenti punitivi contro “fannulloni” e dirigenti tolleranti nel Pubblico impiego e poi ancora provvedimenti vari a sostegno di giovani,partite Iva,di contrasto alle nuove povertà,etc etc.Staremo a vedere.Su tutto campeggia la vertenza od animosa querelle che Renzi ha intrapreso e promesso di piortare avanti in Europa,contro la miopìa burocratica di Bruxelles,la predominanza teutonica sulla linea della Ue,i migranti,la questione degli aiuti finanziari al governo turco.

domenica 3 gennaio 2016

L'EDITORIA FINISCE AL CENTRO DI UNA FRASTORNATA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PREMIER RENZI / EDITORIA E RUOLO ORDINE GIORNALISTI MESSI SUL TAVOLO PER L'IMPROVVIDA MOSSA DEL RAPPRESENTANTE DELL'ORDINE STESSO







APS – Anno XX ( nuova serie ) n° 722 di mercoledì 30 dicembre 2015


LA CRISI DELL’EDITORIA FINISCE PER CASO  AL CENTRO DI UNA FRASTORNANTE CONFERENZA DI FINE ANNO DEL PREMIER  RENZI/SALVO L’INTENTO DI FARE DEL REFERENDUM IL PLEBISCITO SUL PREMIER


 


Roma,30/12/15 – (Aps) - La conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Matteo Renzi,tenuta quest’anno nell’Auletta dei gruppi a Montecitorio,non ha presentato segni di novità significativi.Uguale il rituale al quale ci ha voluto abituare il Premier,uguali le slide(sovrastate dell’immagine del  gufo, questa volta).Uguale,cioè fervida ed impegnata, la perorazione a favore dell’opera riformatrice di governo.Uguale soprattutto l’ottimismo  nel quale ancora una volta ha voluto calare la realtà del  Paese.Le cui riforme continueranno a beneficio della crescita e del prestigio dell’Italia,in tutto il mondo.Ripetuto baldanzosamente l’impegno del proprio governo in Europa per far valere i diritti dell’Italia che adempie a doveri imposti dalle regole  comunitarie di una Cee troppo ispirata all’austerity ( e soprattutto dominata dalla Germania ).Ha ribadito – di fronte ai nuovi terrificanti scenari del terrorismo jihadista nel nostro continente ed in vaste aree del pianeta – la posizione dell’Italia che è assieme solidale e rispettosa dei vincoli occidentali,ma si muove al tempo stesso su un terreno di indipendenza.Insomma  senza commenti poiché resta da vedere,è importrante, il seguito ed il bilancio complessivo dell’opera  di Matteo Renzi a Palazzo Chigi .Dagli osservatòrì politico-giornalistici i segni di diffidenza e di dubbio sono espliciti ,almeno quelli,se non apertamente critici da parte di un altro settore esteso dell’opinione pubblica del Paese che fa capo ad un orientamento d sinistra(diciamola apertamente questa parola),mentre nello stesso Pd emerge il frastornamento che ha portato sin qui il preesistente “ partito dell’Ulivo” a confondersi con una pasticciata ed impropria  posizione centrista(il Partito della Nazione ?) del tutto innaturale all’imprinting socialdemocratico europeo della nuova  formazione dei  democrat  italiani ,nata dalla faticosa confluenza delle componenti ex comunista e socialista,di quella laica e dei popolari cattolico-democratici.  .




Il FORTUITO NOCCIOLO DELLA QUESTIONE/PERCHE’EDITORIA ED INUTILITA’ DELL’ORD:GIORNALISTI AL CENTRO DELLA CONFERENZA DEL PREMIER


Roma,30/12/15 – (Aps) –Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti,Jacopino,che moderava unitamente al Presidente della Stampa parlamentare Amici, la conferenza stampa di fine anno del Premier Renzi,ha subito posto sul tavolo dell’incontro la crisi dell’editoria,specie di quella stampata e,conseguentemente,il riordino professionale della categoria giornalistica.Un tema,quest’ultimo,che riporta immediatamente al prevalente  orientamento di cancellare l’Ordine medesimo,largamente superato dalla pratica quotidiana e da più di una contraddizione normativa.
A Renzi era stata prospettata una vera e propria”emergenza democratica” accompagnan=
dola con la richiesta di non dare soldi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti.Ed è stato citato l’esempio  di giornalisti contrattualizzati a meno di cinquemila euro lordi l’anno,tanto da doversi a questo punto estendere la norma sul “caporalato” a tutti i mestieri a rischio, trai quali oggi v’è quello del giornalista Da Renzi ci si aspettava una risposta – ha subito comiziato il rappresentante dell’Ordine, Jacopino medesimo – ed invece è arrivata fulminea la risposta del Premier secondo il quale l’Ordine dei giornalisti era da chiudere da “ieri”.A conferenza appena chiusa,non si è perso – per il rappresentante dell’Ordine – l’opportunità di continuare l’ambito siparietto,con toni e modalità tutte volte al politichese,con esplicita ambientazione da campagna elettorale.
Niente più tutela anticaporalato per i giornalisti,niente denuncia dello sfruttamento-vergogna,niente tabelle stipendiali sotto il livello di sopravvivenza.Semplicemente le scelte di campo – la Fieg, gli editori,non i cittadini – avendo di mira unicamente gli interessi politici in gioco con i prossimi appuntamenti elettorali.
In conclusione giornata deludente quella della conferenza stampa di fine 2015 del Presidente del Consiglio,non solo per i suoi contenuti politico-programmatici.Deludente anche per questa inaspettata coda esibizionistica cui ha dato vita il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti.Richiamando dinanzi alla categoria tutta intera la necessitàdi porre qualche più efficiente paletto per impedire,subito anche prima dell’inevitabile cancellazione dell’Ordine,il deleterio professionismo sindacale palesatosi ormai non marginalmente anche nel settore giornalistico.