lunedì 19 dicembre 2011

LE CRISI SOVRAPPOSTE DELL’ITALIA E DELL’EUROPA.

Roma,09/12/11(Aps) – Le settimane della “via crucis” per la crisi italiana e per quella di pari portata ed intensità ma a più vasto raggio dell’euro e della Unione europea si stanno consumando in clima mista a disperazione e speranza.E non si tratta di parole vuote bensì di un reale senso di partecipazione e disagio specie per quelle fasce della popolazione meno abbienti e meno protette e che più direttamente vengono colpite dagli effetti della crisi economica e,per quel che ci riguarda,dalle severe misure di austerity che in parte sono già partite.
Sappiamo delle conclusioni del summit di ieri ed oggi a Bruxelles in cui l’Europa ha tentato disperatamente di salvare la moneta europea e  la costruzione comunitaria dei 27 Paesi (anzi da oggi 28, con l’ingresso della Crozia),registrando tuttavia l’autoesclusione di un Paese come il Regno Unito .Pur senza far parte della zona euro, l’autoisolamento pronunciato a Bruxelles dal Premier Cameron segnala il consistente impoverimento d’immagine per l’Europa Unita.L’attesa è naturalmente rivolta ad osservare gli sviluppi ed i benefici per l’area economica finanziaria dell’euro che potranno derivare dal nuovo patto dei Paesi della Ue,Gran Bretagna esclusa: più stringenti ed unificanti  regole dovrebbero governare le politiche di bilancio e fiscali dei singoli paesi nel tentativo di far fronte comune dinanzi all’ attacco dei mercati.In una parola se l’Europa potrà salvarsi.
Venendo alla situazione specifica dell’Italia,si era detto “lacrime e sangue” a proposito dei sacrifici che gli italiani saranno chiamati a sopportare.Ne sono state quasi una metafora le fotografatissime lacrime della Ministra del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero nella attesa conferenza stampa della settimana scorsa, quando con il presidente del Consiglio Monti e gli altri principali Ministri della compagine del Governo dell’emergenza,sono stati illustrati i duri sacrifici cui sarebbero stati chiamati proprio i ceti più deboli della piramide sociale,nell’eccezionale tentativo di abbattere il deficit di bilancio, sino a riportare in pareggio  nel giro di due anni i conti dello Stato.
E proprio mentre entrava nel vivo l’esame del nostro Parlamento al severo pacchetto di misure antideficit  varato dal Governo tecnico – sforzandosi di individuare le vie per attenuare l’impatto sulle fasce sociali più deboli  della popolazione, accentuando al tempoi stesso il colpo di scure delle altre misure “su chi più ha ed ha sinora dato di meno”(l’equità di cui si parla) – nella capitale belga scoppiava la tempesta che ha rischiato di mandare a carte quarantotto gli sforzi di oltre un cinquantennio,il sogno comunitario – ancora da perfezionare sul terreno politico essenzialmente e della sburocratizzazione dell’apparato – che  ha aperto un altro capitolo di suspense,ed in un momento drammatico per i mercati europei ed occidentali.Un risultato intanto l’Italia l’ha ottenuto,e non è tanto di forma:: essere rappresentata a livello europeo in maniera più che competente e dignitosa

IL CAMMINO DELLA MANOVRA MONTI PER LIMARNE L’IMPATTO SUI PIU’ DEBOLI/ DA LEGA E IDV SPECULAZIONE INDEGNA  PER LUCRARE CONSENSI

Roma,09/12/11 (Aps) -  La discussione sul pesante pacchetto di misure antideficit  varato dal Governo Monti è un capitolo che si è appena aperto sullo scenario del Parlamento chiamato a ratificare il decreto,e su più vasta scala nel Paese tra le forze politiche dei vari schieramenti.E vi è da dire che mentre sul terreno delle intese trai partiti che formano la larghissima maggioranza su cui conta Monti nelle due Camere vi è sinora una sostanziale convergenza che mira a trovare la quadra,come si dice,ai numerosi problemi che il decreto stesso lasciava aperti e che oggi seppur a saldi invariati si cerca di risolvere.E’ evidente che potranno non mancare sorprese via via che andrà avanti l’esame parlamentare.Viceversa è sul terreno del cosiddetto scontro politico sociale nel Paese che si sta evidenziando una scandalosa tendenza a lucrare sul disagio di quelle fasce della popolazione che appaiono colpite più impietosamente dalle misure del decreto “salva-Italia” e che,come dicevamo,si sta cercando di migliorare,limitarne la durezza spalmandola meglio su chi può e deve dare.Ci riferiamo all’azione trasversale che va da Di Pietro alla Lega di Bossi,a Vendola e compagnia cantando.Chi non vuole speculare su una contingenza straordinarissima per la vita del Paese (frutto anche della politica sciagurata della destra al governo in questi ultimi lustri,ma non solo!) deve tirar fuori il coraggio di tenere a bada la tentazione di lucrare qualcosa da una situazione sociale così grave ed eccezionale.  

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