APS-
Anno XVIII ( nuova serie ) – n°651 di venerdì 13 dicembre 2013
UNO
SCENAIO POLITICO DENSO DI EVENTI CHE IL GOVERNO DELL’EMERGENZA DEVE SAPER
FRONTEGGIARE/IL NUOVO SOSTEGNO PD SI FA INTANTO SENTIRE: PASSATA ALLA CAMERA
LA LEGGE ELETTORALE
Roma,13/12/13 – (Aps) -Settimana politica calda, quella
che- apertasi all’insegna del Primarie Pd,e con la rivoluzionaria affermazione
incontrastata (con il 68% dei circa tre milioni di votanti nei gazebo) di
Matteo Renzi alla Leadership dei democratici - ha subito visto un
tambureggiante ritmo di eventi susseguitisi
in questi giorni e che richiedono di riflettere e considerare con attenzione
l’agenda sempre più impegnativa per i democrat quale principale e più
consistente forza di governo.Si potrebbe
anche cominciare dalla nuova Segreterìa Pd che Renzi ha riunito all’alba (prima
delle sette) al Nazzareno,per la sua riunione costitutiva e formata per la
prima volta da sette donne su dodici componenti,rigorosamente tutti sotto i 35
anni.Segnali apprezzabili di un cambio
di passo anche nel metodo, che dovrebbero far ben sperare per il seguito.Tenuto
conto dell’impegno – tra gli altri - di proseguire con altre riunioni di
primissima mattina.
A parte questa annotazione che non vuole essere certo
futile,sulla “metodica” del nuovo
Segretario Renzi, che lascia anzi capire la serietà dell’impegno che si intende
trasmettere nel lavoro politico del Partito,i dati salienti di questi giorni
sono molteplici.Si è cominciato dal primo colloquio tra il Premier Letta ed
neo-Segretario Renzi – che sarà formalmente insediato soltanto dopodomani
domenica all’Assemblea nazionale democratica che si terrà a Milano – in cui si
è definita la cornice del rapporto tra
partito e governo in materia di programma e delle sue priorità asssolute,quali
la legge elettorale.Con l’invocato passaggio(come è già puntualmente avvenuto
giovedi,con l’incontro dei due Presidenti Grasso e Boldrini) dal Senato alla Camera,dove i numeri
disponibili possono garantire un più rapido e fermo incardinamento della legge
stessa. Di fatti salienti ve ne sono almeno altri tre.I toni accesissimi che ha
toccato mercoledì alla Camera,ma in parte anche al Senato,il dibattito sulla
fiducia al Governo Letta,seguìto all’uscita dalla maggioranza di tutto il gruppo
berlusconiano della nuova Forza Italia.Lo scontro vivace è stato animato dai
toni aggressivi, irruenti, e provocatori dei “cittadini” del M5S che siedono
sui banchi parlamentari.Il Premier Letta è stato obbligato ad una replica
estremamente severa,gridando agli scalmanati rappresentanti “grillini” la
inaccettabilità dei loro insulti e giudizi del tutto irrituali nelle aule del
Parlamento.Ma l’altro dato in evidenza è il pessimo esordio della neo-Forza
Italia nel ruolo di opposizione,andando disinvoltamente ad allearsi proprio con
i grillini ed i loro farneticanti obbiettivi di eversione,di demolizione dello
Stato repubblicano.E’ apparso evidente lo stato di confusione che regna tra
Palazzo Grazioli e villa S.Martino(le due residenze ufficiali del Cavaliere ),trascinando
Forza Italia nella deriva eversiva del M5S.Il tutto condito dalle
insopportabili litanìe,su malagiustizia oppresiva e spietata,”toghe rosse”,la
sinistra bramosa di potere conquitato per
via giudiziaria.Ancòra
L’ultimo e forse ancor più significativo dato dei giorni appena trascorsi è la virulenza della manifestazioni dei cosiddetti “forconi” in varie città e località della Penisola che hanno destato non poche preoccupazioni,soprattutto nella difficile lettura delle motivazioni della protesta ed nome di chi si agitassero questi certo non pacifici manifestatnti,cui si sono affiancati elementi dell’estremismo di destra e di sinistra,dai certi sociali più agguerriti,alle frange vetero-fasciste quà e là disseminate,come Casa Pound ad esempio.Manifestazioni simili nella aggressività manifestata,ma di difficile identificazione sociale o di categoria,assai variegate; dalle rivendicazioni assai diversificate tra di loro.Dall’occupazione,alla casa alle tasse,alle più dispate microvertenze,unite soltanto dal comun denominatore della crisi che forse sta per rallentare ma che ancora morde,e con ferocia.Ma questa è la cornice generale della situazione odierna,che incide con diverso peso e modalità su tutti,e perciò è ben conosciuta.Governo e forze politiche responsabili
devono porre questi allarmanti segnali tra le priorità di questo momento.
Un ultima annotazione,per concludere,volta a richiamare ai doveri che la presente situazione politico,istituzionale,sociale ed economica contempla.
L’ultimo e forse ancor più significativo dato dei giorni appena trascorsi è la virulenza della manifestazioni dei cosiddetti “forconi” in varie città e località della Penisola che hanno destato non poche preoccupazioni,soprattutto nella difficile lettura delle motivazioni della protesta ed nome di chi si agitassero questi certo non pacifici manifestatnti,cui si sono affiancati elementi dell’estremismo di destra e di sinistra,dai certi sociali più agguerriti,alle frange vetero-fasciste quà e là disseminate,come Casa Pound ad esempio.Manifestazioni simili nella aggressività manifestata,ma di difficile identificazione sociale o di categoria,assai variegate; dalle rivendicazioni assai diversificate tra di loro.Dall’occupazione,alla casa alle tasse,alle più dispate microvertenze,unite soltanto dal comun denominatore della crisi che forse sta per rallentare ma che ancora morde,e con ferocia.Ma questa è la cornice generale della situazione odierna,che incide con diverso peso e modalità su tutti,e perciò è ben conosciuta.Governo e forze politiche responsabili
devono porre questi allarmanti segnali tra le priorità di questo momento.
Un ultima annotazione,per concludere,volta a richiamare ai doveri che la presente situazione politico,istituzionale,sociale ed economica contempla.
La maggioranza meno ampia e più coesa deve dimostrare nei
fatti tale coesione:abbandonando i tatticismi e le meline "ancien regime".Sulla
connotazione maggioritaria e doppio turno ,ad esempio,della legge elettorale
che è da fare subito,e partendo appunto come è stato deciso da Grasso e
Boldrini dalla Camera.Questo per una ragione significativa e concludente.Il Pd
a Montecitorio ha i numeri sufficienti per una rapida definizione del testo di
legge.E fu uno scippo, quello sì,far togliere alla Camera,qualche mese fà,il
primo incardinamento della riforma.Per le altre riforme istituzionali -
riduzione numero parlamentari,Senato come camera delle Autonomìe,etc - si parte
dal Senato,ma senza impantanamenti.Vietato insomma menare il can per
l'aia.Anche o soprattutto dopo il "tabula rasa" della Consulta in
materia elettorale.Una regola che comunque dovrà valere anche negli altri campi
dell'azione di governo programmata.
L’ASSEMBLEA
NAZIONALE DI MILANO ED I NUOVI VERTICI
DEL PARTITO/ AI BOX DI PARTENZA IL NUOVO PD DI RENZI
Roma,13/12/13 – (Aps) - Nella scommessa del nuovo e
ringiovanito Pd(ma senza esagerare con la retorica o la mistica del
giovanilismo) non poteva non esserci la compresenza di un dirigente di elevate
qualità politico-culturali,e certo non vecchio,come Gianni Cuperlo.Soltanto
nella giornata di oggi venerdì si è avuta la conferma dell’accettazione,da
parte di quest’ultimo,della proposta di Renzi che lo ha indicato per la
Presidenza del Partito.
Un segno promettente per l’unità del Pd dopo le primarie
nelle quali lo stesso Cuperlo era contendente accreditato per la Segreterìa
Accanto allo sforzo di Renzi - assai apprezzato come si è visto dal popolo dei
democrat - di ridisegnare una nuova,più moderna sinistra riformista .Cuperlo ha
saputo portare al dibattito interno - risultato perciò più ricco ed articolato
di quanto ci si aspettasse - la caratura delle radici politico-culturali-
ideologiche della sinistra,sulle quali è stato costruito il Partito democratico
che si conferma la principale risorsa di democrazia per il nostro Paese in
questo delicato frangente politico.Che coincide,anche in questo serio sforzo di
rinnovamento che è in atto dopo le Primarie,con il più generale impianto delle
socialdemocrazie europee.