venerdì 26 luglio 2013

UNA SETTIMANA CALDA PRIMA DELLE STAGIONI DEL "GRANDE FREDDO" ?

Controluce ,di Antonio Ciampaglia
DAL CALDO AL FREDDO,SENZA STAGIONI DI MEZZO
Non stiamo certo dietro alle chiaroveggenze del guru Cinquestelle Casaleggio che ci ha fatto conoscere la sua meditata lettura degli astri,per poi sentenziare come imminente uno "choc" per la situazione economico finanziaria del nostro Paese,con conseguenti effetti per la tenuta sociale e politica dell'Italia.Nessuno di noi è soverchiamente ottimista di questi tempi e meno che mai lo è a conclusione di questo infausto percorso ventennale da Tangentopoli ad oggi,con la caduta della Prima come delle Seconda Repubblica,svoltosi all'insegna della spensierata allegria del Cavaliere.
Ciò doverosamente premesso,siamo forse ad una svolta inevitabile,non immediata ma certo a scadenza ravvicinata considerato che il 30 luglio - giorno della pronuncia della Cassazione sulla sentenza di 2° grado su Mediaset - è soltanto mercoledì prossimo.Pensiamo  che si stiano per tirare anticipatamente le somme della strana maggioranza delle larghe intese che hanno già mostrato tutti i limiti ed i "pasticci di questa formula.Non ci sono partiti precostituiti su questo fronte.Nè "Repubblica",nè Napolitano né tantomeno Letta,che ne è semmai l'agnello sacrificale.La questione è che c'è un limite invalicabile alle alleanze innaturali,soprattutto quando non portano risultati,ma solo caos e confusione.Lo abbiamo visto la settimana scorsa quando è esploso l'incredibile vergognoso caso "kazako" che ha rappresentato un vulnus inimmaginabile alla nostra sovranità nazionale,all'interno dei nostri confini da parte di uno Stato già appartenente all'impero soviertico e conosciuto per la scarsa familiarità con le norme di democrazia interna ed internazionale,per il poco rispetto dei diritti umani.Senza andare a scavare più a fondo,è di appena questo pomeriggio l'episodio,anch'esso poco chiaro ma non certo attribuibile a sbadataggine degli uffici,del doppio comunicato,con smentita e rettifica del Ministero dell'Interno a proposito di importanti decisioni in materia di riorganizzazione delle strutture di vertice della Polizia.Roba insomma da Repubblica delle Banane!
L'ideale sarebbe poter individuare il bandolo della matassa che avviluppa il quadro politico nazionale rendendo oggettivamente difficile,se non impervio,il cammino di un dialogo chiarificatore, per poter arrivare ad un onesto chiarimento che porti anche a poter tornare,come nel gioco dell'oca,tutti al punto di partenza.Il che significa, più presto che poi, pensare a tornare alle urne, in una sorta di prova di appello di fronte al livello di gravità oggettiva - il chiaroveggente Casaleggio a parte - della situazione italiana.Ma per poter tenere la via aperta in questa direzione - non la più esaltante ma l'unica forse in grado di recidere i nodi che ci attanagliano - il passaggio indispensabile è la cancellazione immediata dell'obbrobrio del Porcellum,estrapolando la legge elettorale dalla bizantina costruzione del progetto di riforma costituzionale che - oltre a tempi lunghi - ha una una cornice di elevata litigiosità di partenza, per le questioni di principio che vi sottostanno e per i sottintesi che soprattutto da una parte - dalla Destra,per capirci - si vogliono valorizzare,a proposito, per esempio, di "presidenzialismo" ed altre forme di più o meno larvato cesarismo che tanto affascinano questi sorridenti quanto disinvolti "leaders" populisti di casa nostra.
Ed il discorso quì va  -  o torna - a questo punto ai democrats, a quella che definiremmo la "questione esistenziale" del Pd.Un partito certamente bloccato per molti anni - esclusa la parentesi più recente del governo Prodi 2006/08 - nell'antiberlusconismo che ha forse anche tarpato le ali in termini di proposta politica,di progetto programmatico e che sembrava essere arrivato, all'inizio  di quest'anno, vicino al traguardo di una vittoria elettorale a piene mani,come tutti i sondagvgi sentenziavano.Ed invece non s'accorgeva che qualcosa nella sua spinta propulsiva si era inceppata ,che l'astensionismo non risparmiava il partito della sinistra riformista,anzi;che il grillismo mieteva a mani basse anche o soprattutto nei suoi campi.Il risultato?La non vittoria dalle urne,primo partito di poco sul podio finale e conquista del succulento premio elettorale del Porcellum,con una falange di 340 deputati a Montecitorio che devono aver       spventato non poco il giovane neo-presidente del Gruppo Pd,Roberto Speranza.
E poi cosa è successo,se il Pd s'è imballato nell'assurda ricerca di un'appoggio della consistnte pattuglia Cinque Stelle necessaria soprattutto al Senato a sorreggere un governo Pd?Se alle elezioni per Quirinale sono comparsi trai grandi elettori democratici una pattuglia di ben 101 franchi tiratori contro il candidato Prodi  designato all'unanità dall'asseblea dei Gruppi?E' un capitolo di grande interesse su  cui torneremo presto,dopo che al Nazzareno il capitolo congresso è stato formalmente aperto.
 






sabato 13 luglio 2013

I GERMI CHE HANNO CORROSO LA VITA PUBBLICA DEL PAESE


ED MILIBAND/UN RENZI FORMATO ESPORTAZIONE PER IL REGNO UNITO ?

Roma,13/07/13 – (Aps) -Il renzismo è di casa anche a Londra ?. Dopo più di un secolo in cui le Trade Union hanno dominato e continuano a dominare sul Labour Party , a condividere e sostenere la  linea politica del partito , oggi il suo giovane segretario Edward Miliband,intende rovesciare questo rapporto.Anticipando il nostro amato quanto discusso Sindaco fiorentino,il leader ed ex ministro  laburista, si è  proposto come  “rottamatore”   di vecchi e consolidati equilibri interni di una casta politico-sindacale che ha nelle mani,  attraverso il tesseramento,la cassa  ed organizzazione,a una riserva di circa tre milioni di voti.Su tale base dispone delle  cariche interne ed esterne delle Trade Union oltreche del partito, i candidati ai vari collegi elettorali In sostanza il Segretario del Labour, vuole avocare a sé ruoli e funzioni che sono propri del partito e  che finora sono stati svolti dal sindacato.Ed Milliband ,che vuole affrancarsi dal  condizionamento che lo stato degli attuali rapporti esercita     su di lui e nello svolgimento della sua attività politica,ne contesta la somma di potere  ed invoca delle primarie all’americana,aperte non solo  ai militanti di  sindacato e di partito  ma a tutti,anche a quelli di diverso orientamento ( conservatori e liberali) che comunque ne condividono i programmi   ed intendono sostenere i loro eventuali,futuri, rappresentanti al  governo. La battaglia del giovane candidato Premier  all’interno della sinistra non sarà facile.Di fronte si troverà non poche resistenze da parte delle Trade Union ma soprattutto da parte del loro leader Len McClusky,noto come “Len il rosso”,un uomo che è giunto alla guida della confederazione dopo una lunga esperienza tra i lavoratori nel porto di Liverpool.Ed Milliband , che proviene dalla London School of Economics ,è stato eletto segretario del partito nel 2010,ad appena 40 anni ,subito dopo le dimissioni del governo Brown.Alla sua investitura ha detto:”L’Inghilterra è un paese troppo iniquo;  la differenza tra ricchi e poveri non danneggia solo i poveri ma tutti.Ci sono troppe persone escluse dalle opportunità e questo deturpa il volto della nostra democrazia

 

giovedì 11 luglio 2013

L'EPILOGO CONVULSO DEL VENTENNIO NERO DELLA REPUBBLICA


APS –Anno XVIII ( nuova serie ) – n°638 di venerdì 12 luglio 2013

UN  VENTENNIO  NERO  DELLA  REPUBBLICA,NON UN ANNO

Probabilmente era al quanto riduttivo,minimalista il titolo che il Corriere della Sera ha voluto dare ieri al proprio editoriale di apertura,su una giornata che aveva visto accadere di tutto e di più in una democrazia parlamentare quale è, nonostante tutto, la nostra Repubblica:Poiché l’anno che stiamo attrraversando non è un incidente della Storia,una sfortunata piega della vicenda politica ,economica, sociale, culturale del Paese.Crediamo viceversa che esso sia la risultante  finale di una contraddizione,di un imbarbarimento crescente e progressivo della classe di governo installatasi al potere poco meno di un ventennio fa,dopo Tangentopoli,sull’onda della “rivoluzione liberale” promessa agli italiani dal Cavaliere di Arcore,il Signore delle Televisioni e di molto altro.Non c’è bisogno di ricordare a noi stessi l’obbrobrio di quanto accaduto in questi lunghi lustri ,per arrivare alla teoria interminabile di procedimenti innanzi a svariate Corti, sino a quelli più recenti che vanno dalla Cir,ai diritti Tv di Mediaset,al Ruby –gate,tutti conclusi od avviati a conclusione con pesanti condanni per il Cavaliere- Presidente.Ed è stato una pronuncia preliminare della Cassazione,per la fissazione in termini brevi(per impedire la parziale prescrizione dei capi del processo Mediaset) dell’udienza definitiva della Suprema Corte a scatenare la reazione senza controllo dei cosiddetti “falchi e colombe” (ma da qualche giorno è entrato in uso anche un altro termine,”pitonesse” per designare le più aggressive amazzoni) che attorniano il Cavaliere medesimo.Dall’ Aventino parlamentare,al ritiro del sostegno Pdl alle Larghe Intese del Governo Letta( che appare tuttavia poco credibile perché priverebbe automaticamente questa singolare Destra di ogni accessibilità alle stanze del Potere di governo) sono state le minacce buttate fragorosamente sul tavolo,a cominciare dalla richiesta scandalosamente irrituale per la deontologia,l’etica,le norme dell’ordinamento politico parlamentare,di fermare per tre giorni l’attività parlamentare.Per dare modo ai maggiorenti della Destra di studiare le contromosse al golpe delle “toghe rosse” annidate anche nelle sezioni feriali della Cassazione.Insomma,una gigantesca inusitata sbornia di fremiti ribellistici verso il potere sconfinato dei Magistrati,ed esercitato con ossessivo accanimento verso il Leader Maximo della Destra populista italiana.
Bisognerebbe fermarsi un attimino e prendere fiato.Soprattutto, ricaricarsi di fiducia e speranza verso il futuro dell’Italia.Sperando appunto che la sbornia venga sbollita,ma soprattutto che si trovi la maniera di mettere in condizione di non nuocere ulteriormente
questa sciagurata accolita che ha ancora di recente ingannato milioni di italiani,con mirabolanti promesse che sarebbe bello poter mantenere se il nostro Paese non fosse ancora dentro una crisi tuttora seria,uscire dalla quale era il compito che si era voluto dare al Governo di emergenza di Enrico Letta.L’obbiettivo  ora è verificare sino a qual punto è possibile proseguire questo cammino.

domenica 7 luglio 2013

L'ANOMALIA ITALIANA/NON IL DIBATTITO A SINISTRA,NEL PD MA LA SOPRAVVIVENZA DESTRA DI UN REPERTO POLITICO QUALE IL PDL( O FORZA ITALIA)


APS – Anno  XVIII  ( nuova serie ) – n°637 di sabato 6 luglio 2013

L’ANOMALIA DEL QUADRO POLITICO ITALIANO
Roma,06/07/13 – (Aps) – Mentre la seconda impetuosa ondata della “primavera” egiziana tiene in iscacco il più importante paese della sponda africana,sulle rive del Nilo,nella vecchia Europa,in Italia cerchiamo un balsamo alle ferite della grave crisi economica di questi anni.Solo che da noi non c’è solo da trovare la ricetta più indolore tra le varie forme ragioneristiche di contenimento  del debito pubblico,dobbiamo soprattutto fare i conti con vecchi
archetipi della politica,già antichi e superati nel secolo scorso quando c’era il veto di fatto della democrazia bloccatta, per effetto della presenza,nella Penisola,del corposo ed importante partito comunista dell’Occidente,giunto più di una volta vicino al traguardo di conquistare per via democratica l’accesso al potere Oggi il partito comunista – che pure aveva subito metamorfosi significative negli ultimi lustri precedenti il crollo del Muro.- è chiaramente scomparso.V’è un un Partito ,il Pd,nato dalla confluenza di ceppi originari del post-comunismo,del cattolicesimo popolare,del socialismo riformista,che a buon diritto potrebbe qualificarsi come partito socialdemocratico di stampo europeo.Vero è che l’amal
gama interna tra le citate componenti non è esattamente ancora riuscita,per cui abbiamo potuto assistere sconsolatamente alle vicende connesse alle ultime elezioni politiche.Il Pd primo partito,per una incollatura,come si dice nel gergo dell’ippica,c he non ha vinto la gara,anzi,ha lasciato sul terreno circa tre milioni e mezzo di voti,quando i sondaggi lo davano,tutti,largamente in vantaggio sui concorrenti.Ma c’era, come si si sa, l’antipolitica,c’era Grillo,l’astensionismo in  crescita,e da via del Nazzareno non si era riusciti a prevederlo.Formazione del nuovo governo e votazioni in Parlamento per il Quirinale hanno fatto il resto in questo vero e proprio test della debacle dei nostri democratici.I quali  stanno ora faticosamente tentando di rialzarsi,pur essendo il primo partito in Parlamento per rapporto di forze,grazie anche al premio di maggioranza elargito dalla scandalosa legge del Porcellum.
Ma i problemi del quadro politico nazionale – caratterizzato come sappiamo dalla soluzione di emergenza delle “larghe intese”,con il Governo di coalizione guidato dal V.Segretario del Pd Enrico Letta – non consistono tanto e non solo nella “controversia” interna dei democrat ,come pure la stampa “indipendente” cerca funambolescamente di
accreditare,bensì nell’ibrido di governo cui si è stati costretti a dar vita.E’ sotto gli occhi di tutti la tattica di guerriglia nei confronti del governo di cui fanno parte gli stessi esponenti di questa ormai allegra brigata Brancaleone,quale è oggi ancora più di prima il Pdl.In attesa di transitare,come forbitamente si esprime l’ineffabile Segretario Alfano, verso una riedita Forza Italia.Ma per per proporre che cosa,per smerciare quali articoli,tenuto conto che il Padrone del Vapore ha già speso tutti gli argomenti,nelle sue ultime “rimonte”? E la trovata   largamente abusata del “giù le tasse”,”giù l’Imu dalle stasche degli italiani” è destinata solo agli allocchi che ancora credono alle promesse del Cavaliere.Tenuto conto che le difficoltà,oggettive, che si trovano sul cammino dell’abolizione dell’Imu,tanto per dire,ce le ha ricordate un organismo al di sopra di ogni sospetto,qual è il Fondo Monetario Internazionale.Piaccia o non piaccia ai Brunetta e guastatori varì.

RAPPORTO URBES / CRISI E DISOCCUPAZIONE,FORBICE  NORD - SUD

Roma,29/06/13 –(Aps) -Con la crisi in atto Il divario nord-sud  del nostro paese tende sempre più ad approfondirsi,oberato di problemi vecchi e nuovi  che fanno fatica ad entrare a far parte di una permanente agenda di governo e di  un più coerente ed equilibrato  sviluppo.Lo  si rileva  leggendo  il rapporto Urbes,il  progetto avviato dall’Istat e dal Cnel di misurazione del benessere equo e sostenibile di 15 città italiane di cui 10 centro -settentrionali e 5 meridionali.Ad un nord che regge alla crisi si contrappone  un sud che rischia di sprofondare sempre più. :il reddito pro capite delle famiglie della provincia lombarda risulta più del doppio delle famiglie della provincia napoletana.A fronte,infatti,di 25.291 euro di reddito  dai milanesi  percepito almeno fino al 2010, il reddito delle famiglie napoletane si  attesta su 12.490 euro,al di sotto anche della media nazionale che nello stesso anno ha fatto registrare un reddito di 17.029 euro.Sulla quantità di reddito  incidono  i livelli  occupazionali che sono i principali fattori di  produzione della ricchezza.In discesa nella provincia di Napoli al 40,1%, l’ occupazione decresce  anche in altre  realtà del Mezzogiorno:  nella provincia di Bari su 100 persone residenti ,dai 20 ai 64 anni, solo il 52% risultano nel 2012 occupate,meno della media nazionale del 61%,  mentre nella provincia di Messina solo il 48%.Abissale rispetto al nord il tasso di occupazione femminile:33% al sud contro il 60% al nord.In forte e pericoloso aumento i giovani sotto i 25 anni che vivono in famiglie senza occupati, passati dal 2007 al 2011 dal 9,9% al 13,5% ,con punte  che arrivano in Calabria  ed in Sicilia al 15,5%-15,6% ed in Campania addirittura al 16,9%.Oltre al reddito ed ai tassi di occupazione,secondo il rapporto  ancora   altri  parametri  concorrono a misurare il benessere  e la sua diversa distribuzione nelle città  ed in genere nelle diverse realtà del paese prese in esame.