Osservatorio politico attento,APS nella presente era “post-ideologica”può apparire anche in controtendenza verso mode superficialmente innovative.Verso la socialdemocrazia,di cui incoraggia l'aggiornamento,od il fronte del progressismo nei continenti emergenti.Promotore ne è Antonio CIAMPAGLIA: giornalista Rai di”lungo corso”,ultimo direttore del Gr3;,notista con prolungata esperienza nei Gr e Tg. Politologo ed editorialista,senjor della Stampa parlamentare.
lunedì 25 gennaio 2016
SOBRIO ED INNOVATIVO DISCORSO DI AUGURIO DEL CAPO DELLO STATO AGLI ITALIANI/UN TAGLIO CHE RICHIAMA I DISCORSI ALLA NAZIONE DEI PRESIDENTI USA
APS –
Anno XX ( nuova serie ) – n°723 di giovedi 31 dicembre 2015
2016:IL
SALUTO DEL CAPO DELLO STATO SERGIO
MATTARELLA A TUTTI GLI ITALIANI / ATTENZIONE E DIALOGO CON I CITTADINI
SUI LORO PROBLEMI :UN
TAGLIO CHE RICHIAMA I DISCORSI DEI PRESIDENTI USA ALLA NAZIONE
TAGLIO CHE RICHIAMA I DISCORSI DEI PRESIDENTI USA ALLA NAZIONE
Roma,31/12/15 – (Aps) – Appena in tempo,prima del
brindisi della Mezzanotte all’inizio del
Nuovo Anno per un primo commento al saluto e l’augurio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto indirizzare a tutti gli italiani allo scoccare del 2016.Era il primo saluto di Capodanno di Sergio Mattarella nella sua veste diu Presidente della Repubblica.E lo ha
fatto con una formula abbastanza innovativa –basti ricordare Pertini,Scalfaro,per qualche precedente – che tralascia le tematiche più strettamente politiche,ed anche la lingua che rischia di essere sempre quella del “politichese”,per rivolgersi direttamente agli italiani ai problemi che si affacciano nella loro vita di tutti i giorni.Sono forse poco festosi,ma hanno un grado di relazione stretta con la realtà quotidiana, con la vita delle famiglie,dei bambini che vanno a scuola,o di quelli più cresciuti che si orientano sulla scelta di un lavoro, di una professione.Il corollario dei problemi per i quali lo Stato devve ottemperare alla cura di farvi fronte è esteso,quasi onnicomprensivo.Bene,Mattarella è sembrato aver voluto scegliere il modo per un dialogo diretto con ogni cittadino – padre,madre,anziani genitori e parenti,e poi figli e nipoti – a tu per tu.Un intento in ogni caso apprezzabile e significativo.
Come si diceva,ha toccato in sintesi o con esempi eloquenti le problematiche aperte
Nuovo Anno per un primo commento al saluto e l’augurio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto indirizzare a tutti gli italiani allo scoccare del 2016.Era il primo saluto di Capodanno di Sergio Mattarella nella sua veste diu Presidente della Repubblica.E lo ha
fatto con una formula abbastanza innovativa –basti ricordare Pertini,Scalfaro,per qualche precedente – che tralascia le tematiche più strettamente politiche,ed anche la lingua che rischia di essere sempre quella del “politichese”,per rivolgersi direttamente agli italiani ai problemi che si affacciano nella loro vita di tutti i giorni.Sono forse poco festosi,ma hanno un grado di relazione stretta con la realtà quotidiana, con la vita delle famiglie,dei bambini che vanno a scuola,o di quelli più cresciuti che si orientano sulla scelta di un lavoro, di una professione.Il corollario dei problemi per i quali lo Stato devve ottemperare alla cura di farvi fronte è esteso,quasi onnicomprensivo.Bene,Mattarella è sembrato aver voluto scegliere il modo per un dialogo diretto con ogni cittadino – padre,madre,anziani genitori e parenti,e poi figli e nipoti – a tu per tu.Un intento in ogni caso apprezzabile e significativo.
Come si diceva,ha toccato in sintesi o con esempi eloquenti le problematiche aperte
dinanzi alle esistenze di tanti,nei tanti campi e nei tanti casi in cui il cittadino si trova a rivestire il ruolo di soggetto interessato all’applicazione della norma e della previsione statuale.
I primi apprezzamenti sono stati tutti positivi,largamente favorevoli a questo tipo di approccio scelto dal Capo dello Stato,il cui saluto è sembrato richiamare quelli di una grande democrazia amica d’Oltreoceano.Forse quei discorsi dalla Casa Bianca alla Nazione,dei Presidenti degli Stati Uniti d’America, sempre connotati da questo rapporto diretto tra la Suprema Magistratura della grande Nazione dei cinquanta Stati della Federazione Nord-Atlantica ed il singolo cittadino di ciascuno dei 50 States.
FITTA
AGENDA RIFORMISTA DEL GOVERNO RENZI DA SUBITO DOPO L’EPIFANIA/
SENATO,UNIONI CIVILI,VERTENZA UE: PUNTI CALDI PER IL GOVERNO E NEL PD
Roma,31/12/15 – (Aps) – Ricominceranno assai presto a rullare i tamburi (di guerra ?) per il Governo di Matteo Renzi,per la sua maggioranza,all’interno del Pd stesso, dove il “malpancismo” in senso lato verso il Premier-Segretario del Partito continua a crescere.Per sentire questa musica non bisognerà attendere molto tempo,anzi soltanto pochissimi giorni,perché alla riapertura delle Camere subito dopo l’Epifanìa sono già al varco i nuovi appuntamenti del 2016.La nuova ratifica “tale e quale” da parte del Senato sulla riforma (di fatto soppressione)della medesima Camera Alta,prima dell’ultimo giro di ratiche (prima Camera poi Senato ) che dovrebbe portare all’atteso (forse temuto) da Renzi:il referendum confermativo del prossimo mese di ottobre.Quello che indicato come il
passaggio cruciale,la prova del si o del no per l’intera”avventura” renziana a Palazzo Chigi ed al Nazzareno,per la coloritura “centrista” che il giovane ex-sindaco fiorentino ha voluto dare al Pd,di Leopolda in Leopolda.Poi c’è,a seguire dopo il voto sul Senato,il grande dibattito sulle cosiddette unioni civili che entro la fine di gennaio dovrebbe essere ratificato in prima battuta a Palazzo Madama,Mentre si stanno riscaldando le “piazze” contrapposte.da un lato “arcobaleno” e tutte le sinistre di ogni coloritura,col Pd che ha abbandonato per la circostanza ogni diversa “sfumatura” di cui si diceva prima.Da l’altro,cattolici intransigenti,col corollario di destre e la potente macchina del “Family day”.Per rispettare l’ispirazione laico-liberale voterebbero a favore buona dei forzisti,verdiniani ed equiparati.L’entract dovrebbe essere assicurato da qualche Direzione Pd (frettolose e prive di dibattito,come di rito),un po’ di Consigli dei Ministri dedicati alla riforma P.A.e provvedimenti punitivi contro “fannulloni” e dirigenti tolleranti nel Pubblico impiego e poi ancora provvedimenti vari a sostegno di giovani,partite Iva,di contrasto alle nuove povertà,etc etc.Staremo a vedere.Su tutto campeggia la vertenza od animosa querelle che Renzi ha intrapreso e promesso di piortare avanti in Europa,contro la miopìa burocratica di Bruxelles,la predominanza teutonica sulla linea della Ue,i migranti,la questione degli aiuti finanziari al governo turco.
SENATO,UNIONI CIVILI,VERTENZA UE: PUNTI CALDI PER IL GOVERNO E NEL PD
Roma,31/12/15 – (Aps) – Ricominceranno assai presto a rullare i tamburi (di guerra ?) per il Governo di Matteo Renzi,per la sua maggioranza,all’interno del Pd stesso, dove il “malpancismo” in senso lato verso il Premier-Segretario del Partito continua a crescere.Per sentire questa musica non bisognerà attendere molto tempo,anzi soltanto pochissimi giorni,perché alla riapertura delle Camere subito dopo l’Epifanìa sono già al varco i nuovi appuntamenti del 2016.La nuova ratifica “tale e quale” da parte del Senato sulla riforma (di fatto soppressione)della medesima Camera Alta,prima dell’ultimo giro di ratiche (prima Camera poi Senato ) che dovrebbe portare all’atteso (forse temuto) da Renzi:il referendum confermativo del prossimo mese di ottobre.Quello che indicato come il
passaggio cruciale,la prova del si o del no per l’intera”avventura” renziana a Palazzo Chigi ed al Nazzareno,per la coloritura “centrista” che il giovane ex-sindaco fiorentino ha voluto dare al Pd,di Leopolda in Leopolda.Poi c’è,a seguire dopo il voto sul Senato,il grande dibattito sulle cosiddette unioni civili che entro la fine di gennaio dovrebbe essere ratificato in prima battuta a Palazzo Madama,Mentre si stanno riscaldando le “piazze” contrapposte.da un lato “arcobaleno” e tutte le sinistre di ogni coloritura,col Pd che ha abbandonato per la circostanza ogni diversa “sfumatura” di cui si diceva prima.Da l’altro,cattolici intransigenti,col corollario di destre e la potente macchina del “Family day”.Per rispettare l’ispirazione laico-liberale voterebbero a favore buona dei forzisti,verdiniani ed equiparati.L’entract dovrebbe essere assicurato da qualche Direzione Pd (frettolose e prive di dibattito,come di rito),un po’ di Consigli dei Ministri dedicati alla riforma P.A.e provvedimenti punitivi contro “fannulloni” e dirigenti tolleranti nel Pubblico impiego e poi ancora provvedimenti vari a sostegno di giovani,partite Iva,di contrasto alle nuove povertà,etc etc.Staremo a vedere.Su tutto campeggia la vertenza od animosa querelle che Renzi ha intrapreso e promesso di piortare avanti in Europa,contro la miopìa burocratica di Bruxelles,la predominanza teutonica sulla linea della Ue,i migranti,la questione degli aiuti finanziari al governo turco.
domenica 3 gennaio 2016
L'EDITORIA FINISCE AL CENTRO DI UNA FRASTORNATA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PREMIER RENZI / EDITORIA E RUOLO ORDINE GIORNALISTI MESSI SUL TAVOLO PER L'IMPROVVIDA MOSSA DEL RAPPRESENTANTE DELL'ORDINE STESSO
APS –
Anno XX ( nuova serie ) n° 722 di mercoledì 30 dicembre 2015
LA CRISI DELL’EDITORIA FINISCE PER CASO AL CENTRO DI UNA FRASTORNANTE CONFERENZA DI FINE ANNO DEL PREMIER RENZI/SALVO L’INTENTO DI FARE DEL REFERENDUM IL PLEBISCITO SUL PREMIER
LA CRISI DELL’EDITORIA FINISCE PER CASO AL CENTRO DI UNA FRASTORNANTE CONFERENZA DI FINE ANNO DEL PREMIER RENZI/SALVO L’INTENTO DI FARE DEL REFERENDUM IL PLEBISCITO SUL PREMIER
Roma,30/12/15 – (Aps) - La conferenza stampa di fine anno
del Presidente del Consiglio Matteo Renzi,tenuta quest’anno nell’Auletta dei
gruppi a Montecitorio,non ha presentato segni di novità significativi.Uguale il
rituale al quale ci ha voluto abituare il Premier,uguali le slide(sovrastate
dell’immagine del gufo, questa volta).Uguale,cioè
fervida ed impegnata, la perorazione a favore dell’opera riformatrice di
governo.Uguale soprattutto l’ottimismo nel
quale ancora una volta ha voluto calare la realtà del Paese.Le cui riforme continueranno a beneficio
della crescita e del prestigio dell’Italia,in tutto il mondo.Ripetuto
baldanzosamente l’impegno del proprio governo in Europa per far valere i diritti
dell’Italia che adempie a doveri imposti dalle regole comunitarie di una Cee troppo ispirata all’austerity
( e soprattutto dominata dalla Germania ).Ha ribadito – di fronte ai nuovi
terrificanti scenari del terrorismo jihadista nel nostro continente ed in vaste
aree del pianeta – la posizione dell’Italia che è assieme solidale e rispettosa
dei vincoli occidentali,ma si muove al tempo stesso su un terreno di
indipendenza.Insomma senza commenti poiché
resta da vedere,è importrante, il seguito ed il bilancio complessivo dell’opera di Matteo Renzi a Palazzo Chigi .Dagli
osservatòrì politico-giornalistici i segni di diffidenza e di dubbio sono
espliciti ,almeno quelli,se non apertamente critici da parte di un altro
settore esteso dell’opinione pubblica del Paese che fa capo ad un orientamento
d sinistra(diciamola apertamente questa parola),mentre nello stesso Pd emerge
il frastornamento che ha portato sin qui il preesistente “ partito dell’Ulivo”
a confondersi con una pasticciata ed impropria posizione centrista(il Partito della Nazione
?) del tutto innaturale all’imprinting socialdemocratico europeo della nuova formazione dei
democrat italiani ,nata dalla faticosa confluenza delle
componenti ex comunista e socialista,di quella laica e dei popolari cattolico-democratici.
.
Il FORTUITO NOCCIOLO DELLA QUESTIONE/PERCHE’EDITORIA ED INUTILITA’ DELL’ORD:GIORNALISTI AL CENTRO DELLA CONFERENZA DEL PREMIER
Roma,30/12/15 – (Aps) –Il Presidente dell’Ordine dei
Giornalisti,Jacopino,che moderava unitamente al Presidente della Stampa
parlamentare Amici, la conferenza stampa di fine anno del Premier Renzi,ha
subito posto sul tavolo dell’incontro la crisi dell’editoria,specie di quella
stampata e,conseguentemente,il riordino professionale della categoria
giornalistica.Un tema,quest’ultimo,che riporta immediatamente al prevalente orientamento di cancellare l’Ordine medesimo,largamente
superato dalla pratica quotidiana e da più di una contraddizione normativa.
A Renzi era stata prospettata una vera e propria”emergenza democratica” accompagnan=
dola con la richiesta di non dare soldi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti.Ed è stato citato l’esempio di giornalisti contrattualizzati a meno di cinquemila euro lordi l’anno,tanto da doversi a questo punto estendere la norma sul “caporalato” a tutti i mestieri a rischio, trai quali oggi v’è quello del giornalista Da Renzi ci si aspettava una risposta – ha subito comiziato il rappresentante dell’Ordine, Jacopino medesimo – ed invece è arrivata fulminea la risposta del Premier secondo il quale l’Ordine dei giornalisti era da chiudere da “ieri”.A conferenza appena chiusa,non si è perso – per il rappresentante dell’Ordine – l’opportunità di continuare l’ambito siparietto,con toni e modalità tutte volte al politichese,con esplicita ambientazione da campagna elettorale.
Niente più tutela anticaporalato per i giornalisti,niente denuncia dello sfruttamento-vergogna,niente tabelle stipendiali sotto il livello di sopravvivenza.Semplicemente le scelte di campo – la Fieg, gli editori,non i cittadini – avendo di mira unicamente gli interessi politici in gioco con i prossimi appuntamenti elettorali.
In conclusione giornata deludente quella della conferenza stampa di fine 2015 del Presidente del Consiglio,non solo per i suoi contenuti politico-programmatici.Deludente anche per questa inaspettata coda esibizionistica cui ha dato vita il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti.Richiamando dinanzi alla categoria tutta intera la necessitàdi porre qualche più efficiente paletto per impedire,subito anche prima dell’inevitabile cancellazione dell’Ordine,il deleterio professionismo sindacale palesatosi ormai non marginalmente anche nel settore giornalistico.
A Renzi era stata prospettata una vera e propria”emergenza democratica” accompagnan=
dola con la richiesta di non dare soldi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti.Ed è stato citato l’esempio di giornalisti contrattualizzati a meno di cinquemila euro lordi l’anno,tanto da doversi a questo punto estendere la norma sul “caporalato” a tutti i mestieri a rischio, trai quali oggi v’è quello del giornalista Da Renzi ci si aspettava una risposta – ha subito comiziato il rappresentante dell’Ordine, Jacopino medesimo – ed invece è arrivata fulminea la risposta del Premier secondo il quale l’Ordine dei giornalisti era da chiudere da “ieri”.A conferenza appena chiusa,non si è perso – per il rappresentante dell’Ordine – l’opportunità di continuare l’ambito siparietto,con toni e modalità tutte volte al politichese,con esplicita ambientazione da campagna elettorale.
Niente più tutela anticaporalato per i giornalisti,niente denuncia dello sfruttamento-vergogna,niente tabelle stipendiali sotto il livello di sopravvivenza.Semplicemente le scelte di campo – la Fieg, gli editori,non i cittadini – avendo di mira unicamente gli interessi politici in gioco con i prossimi appuntamenti elettorali.
In conclusione giornata deludente quella della conferenza stampa di fine 2015 del Presidente del Consiglio,non solo per i suoi contenuti politico-programmatici.Deludente anche per questa inaspettata coda esibizionistica cui ha dato vita il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti.Richiamando dinanzi alla categoria tutta intera la necessitàdi porre qualche più efficiente paletto per impedire,subito anche prima dell’inevitabile cancellazione dell’Ordine,il deleterio professionismo sindacale palesatosi ormai non marginalmente anche nel settore giornalistico.
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