domenica 25 marzo 2018

III REPUBBLICA/LE FORZE PREVALENTI ALLA PROVA DI UN INEDITO BIPOLARISMO"POPULISMO-SOVRANISMO" IN ISTRETTA CONTRADDIZIONE




APS – Anno XXII ( nuova serie ) – n°991 di sabato 24 marzo 2018
III REPUBBLICA/LE FORZE  PREVALENTI  ALLA PROVA DI UN  NUOVO INEDITO  BIPOLARISMO “POPULISMO-SOVRANISMO”,IN RECIPROCA CONTRADDIZIONE
Roma,24/03/18 – (Aps) - Apertura da ieri della XVIII Legislatura. Appena prima che fossero annunciati i risultati paralleli,quasi in contemporanea,dell’elezione di Fico alla Camera e Alberti Casellati al Senato,avevamo espresso online questo commento:”Se l'ultimissimo accordo della maggioranza sulle presidenze - dopo Fico a Montecitorio, Casellati a Palazzo Madama - potremo dire che abbiamo assistito al più incredibile e sconsolante avvio del cambio di stagione politica portatoci dal voto del 4 marzo.Non conoscendo il seguito più importante,quello del Governo che verrà ora assemblato,vediamo confermato il nostro giudizio.Verranno tempi ancora più "complicati" di questi primi passi di legislatura, che evidenzieranno la totale estraneità della classe politica salita inopinatamente al potere,dalla vastita' della crisi socio-istituzionale del Paese.Frutto del dilettantismo di chi finora ha avuto la regìa di Palazzo Chigi e si è accontentato spensieratamente di autocompiacersi,impietosamente denunciato dallo stesso Presidente dell’assemblea di aperturaCome dei nuovi detentori del potere,i quali sono soltanto lo specchio del disagio e del disorientasmento di larghissimi strati dell'opinione pubblica nostrana.”Sono queste le prime parole,a votazioni concluse,che ci sentiamo di riconfermare.Al di là del non discutibile rispetto per le figure istituzionalo che gli eletti rivestono  - pur nelle diversità quasi di “antropologiche politica” che nettamente che li contrappongono ( e di gran lungo favorendo la figura di maggiore genuinità del neo Presidente 5S di Montecitorio,.Con l che non ha demeritato a capo della Vigilanza Rai).Una situazione - quella di oggi, prima che cominci il rituale delle”consultazioni” al Colle e dei tentativi di formazione del nuovo Governo – aggravata dal lancio dell’Opa,come è stato detto,da parte di Salvini sul tutto il centro-destra e della successiva e non improbabile prospettiva di riunire in una unica forza politica di ambedue gli schieramenti –M5S e Destra.
Con il che si chiuderebbe ancor più degnamente il cerchio di un Paese,il nostro,che rinuncia anche all’ambizione italiana ad una democrazia finalmente computa.

venerdì 9 marzo 2018

"Cronache di un sequestro" redatte da Ezio Mauro nel quarantennale del rapimento Moro=

APS - Anno XXII ( nuova serie ) - N° /80 di venerdì 9 marzo 2018

Roma,09/03/18 - (Aps) -La sera del 15 marzo Aldo Moro rimane fino alle 22 nel suo ufficio di via Savoia, a Roma. Discute con i suoi collaboratori Nicola Rana e Corrado Guerzoni. Siamo a un passo dal compimento del suo disegno politico: il nuovo governo Andreotti, monocolore Dc, riceverà l’appoggio esterno del Partito comunista. E’ la prima volta dal 1947. Ma non è detto che l’intesa regga, il giorno seguente, alla prova del voto di fiducia in aula. Tutto intorno, il Paese è inquieto. Tante sigle terroristiche, tanti omicidi politici. E l’austerity, l’inflazione (nel ‘78 è al 12,1%), la crisi economica internazionale. Il tasso di disoccupazione è del 6,6% (era del 6,4 nel 1977, sarà del 6,9 nel 1979). Un litro di latte costa quasi 400 lire, il pane 523 lire al Kg, un chilo di pasta 600 lire. Al cinema, dove un biglietto costa tra le 1000 e le 2500 lire, gli italiani vedono fantascienza e film d’autore. E in tv spopolano Raffaella Carrà ed Enzo Tortora. E' questa la premessa posta in testa al drammatico racconto di quelle giornate e delle settimane successive che racchiudono un pezzo di storia decisivo della storia dell'Italia repubblicana.Nel paziente sforzo compiuto da Aldo Moro in sintonia con un vasto e qualificato nucleo di esponenti della classe politica antifascista.L'obbiettivo -che proprio nei giorni del rapimento - fortunatamente si realizzò -era il passaggio definitivo in Italia ad una democrazia compiuta.Nel senso che non si protraesse ulteriormente l'infausta condizione politica della "conventio ad escludendum" verso una robusta forza di sinistra inequivocabilmente espressione dei ceti operai,lavorativi,dei più meritevoli d'aiuto da parte pubblica,di chiara matrice antifascista,ancorchè legata al già scricchiolante sistema del socialismo reale di impronta sovietica.Il rapimento di Moro e il drammatico ritrovamento del suo corpo in via Caetani a Roma - un luogo massimamente emblematico poiche'equidistante tra le sedi centrali della Dc e del Pci,piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure.L'opra politica di Aldo Moro - la cosiddetta " terza fase"- non fu tuttavia interrotta;dando bensì frutti politici innovativi di grande importanza,proseguiti,si può ben dire,sino ai giorni nostri.Seppure percorsi da nuovi travagli ed inquietudini quali ci segnalano proprio in questi giorni gli esiti del voto politico di domenica 4 marzo.