domenica 29 marzo 2015

INASPETTATAMENTE L'ITALICUM DIVENTA ARGOMENTO DI CONFRONTO APERTO TRA RENZI E LE MINORANZE DEM/LA RIUNIONE AL NAZZARENO DI LUNEDI' APRE LA VIA AD OGNI ESITO

Venerdì 27 marzo 2015 APS – Anno XIX ( nuova serie) – n°699 di venerdì 27 marzo 2015 IL FUTURO RIMPASTO DI GOVERNO,LE FIBRILLAZIONI NCD MA SOPRATTUTTO I RAPPORTI INTERNI NEL PD SU L.ELETTORALE E SUL RESTO Roma,27/03/15 – (Aps) - A nessuno verrebbe mai in mente - se non nel nostro tuttora scompaginato paese - di utilizzare l'esplosione di un bubbone antico di corruzione che da svariati lustri resisteva nel Ministero di Porta Pia per difendere ancora una volta e con più foga piccoli squalificanti interessi di bottega.E' il caso dell'allegra brigata di Alfano & company che non si risparmia "esuberanze" fuori luogo pur di difendere comode poltrone all'ombra dei "sacri principi" Ncd.Quali? Tempi più comodi di prescrizione anche in materia di prescrizione?Tanto per fare un esempio. Eppure l’avventura renziana,come essa viene ormai definita,doveva recare in testa trai suoi scopi prioritari proprio quello di porre definitivamente l’alt all’indecente inammissibile giochino dei veti e dei ricatti dei partiti minori,chiamati a far parte di una coalizione di governo perché il loro piccolo apporto di voti(di seggi) sia stato giudicato necessario al mantenimento della coalizione stessa.Ma con una nuova legge elettorale meglio calibrata – forse non l’Italicum che oggi ci ossessiona ed, anche, ci divide – e mirata allo scopo della governabilità,da porre nettamente al sicuro, e della rappresentatività di tutte le voci di un democrazia plurale come la nostra. Abbiamo preso lo spunto dalle nuove performance del nostro centrodestra in sedicesimo per parlare poi in definitiva di uno dei temi che più appassionano,per così dire,il dibattito politico che investe il Pd e soprattutto i rapporti tra le sue componenti interne,dopo la riunione dello scorso weeck end tenuta a Roma nella sede dell’Acquario e che proprio su questo argomento aveva finito per incentrarsi,sia pure con scarsa chiarezza ed univocità di conclusioni operative.Oggi però siamo quasi alla vigilia – si terrà lunedì promeriggio al Nazzareno – di una riunione straordinaria,chiamamola così,della Direzione Pd inaspettatamente convocata da Renzi,e riservata proprio a questo punto dell’agenda di governo.A parere degli osservatori,dovrebbe trattarsi o della “madre di tutte le battaglie” nei rapporti tra le Renzi ed i suoi oppositori interni;o, meno probabilmente è da credere, dell’ennesimo nulla di fatto,con le divergenze assorbite od ammorbidite.Ma con quali argomenti?C’è chi parla della carta segreta di Renzi che pure,crediamo, dovrebbe tenere ad evitare vere e proprie spaccature nel partito. NEL PERCORSO RICCO ED AFFANNOSO DEL GOVERNO RENZI IL PASSAGGIO DE CISIVO DELLA DIREZIONE DI LUNEDI’ SULLA LEGGE ELETTORALE Roma,27/03/15 – (Aps) – Continua il caravanserraglio della controversa iniziativa di governo.Ogni giorno di più la compagine dell’impavido Premier Renzi appare avviluppata in una agenda sovraccarica di provvedimenti e riforme che a fatica passano lo sbarramento non tanto delle opposizioni – ora ricche anche dell’apporto di una forza Italia orfana del Nazzareno,quanto anche della squadra di Alfano che dopo l’incidente Lupi è impegnatissima soprattutto nel difendere la propria rappresentanza “di peso”,come si soleva dire anche in tempi passati quando le poltrone degli alleati minori nella coalizione venivano ridimensionate o vacillavano – quanto dei maldipancia interni.Il piatto forte della settimana che verrà è – come si dice nella precedente nota – proprio la riunione straordinaria della Direzione del Pd, pare dedicata proprio a quello che è uno dei temi più controversi dell’agenda di governo di Matteo Renzi:la nuova legge elettorale che dovrebbe affrontare alla fine del prossimo mese il round definitivo di approvazione parlamentare.Dopo di che si potrà vedere con chiarezza con quali strumenti a disposizione il Premier potrà affrontare la parte più impegnativa del suo percorso programmatico – sia per il presente che per l’immediato futuro,vale a dire attraverso una prova elettorale che però potrebbe molte cose,in ciascuna delle ipotesi sul tappeto.dal prosieguo del cammino politico programmatico che Renzi – sia alla sua maniera alquanto convulsa e precipitosa e non sempre a beneficio della chiarezza e della coerenza dei singoli provvedimenti o riforme – ha presentato a tappe successive.sia nella ipotesi di uno strappo,di una rottura soprattutto nel proprio partito,il cui sbocco potrebbe essere più prima che poi un ritorno alle urne,con tutti gli scenari che potrebbero aprirsi.Un passaggio insomma,quello dei prossimi giorni,sicuramenre decisivo.

sabato 21 marzo 2015

E'IL CALENDARIO POLITICO-PARLAMENTARE A PROPPRE L?URGENZA DI UNA RIFORMA RAI FINALMENTE DEGNA DI QUESTO NOME/ASPETTATIVE SULLA CONVERGENZA ATTORNO AD UNA GOVERNANCE DUALE

Sabato 21 marzo 2015 APS – Anno XIX ( nuova serie) – n°698 di sabato 21 marzo 2015 NOTE SULLE PROPOSTE DI RIFORMA RAI DIVENTATE URGENTE PER FORZA DI CALENDARIO Roma,21/03/15 – (Aps) – Il quotidiano HuffingtonPost che segue anche il tema riforma Rai con la consueta attenzione offre il suo aiuto. Quel che si aspetta dal governo, qualunque sia la formulazione finale – scrive la nota del giornale on line - è la scelta definitiva del nuovo modello di governance Uno dei principali nodi insoluti che hanno spinto Renzi a rimandare di due giorni la riunione dell'esecutivo. Nei brainstorming tra i tecnici di Palazzo Chigi e gli esperti del partito è stata definitivamente abbandonata l'ipotesi di una fondazione. Soprattutto perché il trasferimento del patrimonio sarebbe un'operazione troppo complessa ed insidiosa per essere conclusa in tempi brevi. Ma sono emerse due soluzioni percorribili: quella che ricalca "le grandi Spa di stato" e il cosiddetto "sistema duale", ispirato al sistema radiotelevisivo tedesco.La prima disegna un'architettura simile a quella esistente. Un Cda che scenderebbe da 9 a 5 membri, un amministratore delegato che sostituirebbe l'attuale figura del direttore generale con poteri assai più ampi di quelli attualmente nella disponibilità di Luigi Gubitosi, una commissione di Vigilanza privata del potere di nomina dei consiglieri ma che rimarrebbe in vita per esercitare le attuali funzioni di indirizzo e controllo.La seconda prevede una Consiglio di sorveglianza e un Consiglio di gestione. Il primo assorbirebbe di fatto le funzioni della Vigilanza. Un organismo più snello, dagli 11 ai 15 membri, con funzioni di indirizzo e controllo e con quella fondamentale di approvazione del bilancio. Questo nominerebbe un Consiglio di gestione guidato dall'amministratore delegato (con analoghe funzioni di quelle di cui sopra) coadiuvato nel suo lavoro da tre/cinque consiglieri.Due modelli differenti, entrambi al vaglio degli uomini del Nazareno. Che spiegano come Renzi - che continua a consultare un pool di esperti consultati in forma privata - preferisca decisamente il primo, ma non abbia affatto chiuso la porta al secondo. TORNA DI ATTUALITA’ LA PROPOSTA DI LEGGE PER LA NUOVA GOVERNANCE RAI.PIU’CONSENSI NEL PD AL MODELLO DUALE,ANCHE DA MINORANZA DEM Roma,21/03/15 – (Aps) - Sempre secondo i giudizi dell’HPost ,in entrambi i casi, rimane da stabilire chi nomina chi. Ed è questo il secondo grande nodo da sciogliere. Perché se ormai è assodato che l'Ad sarà di nomina governativa (come succede in tutte le aziende di stato e come già accade per il Dg, nominato dal Tesoro). Fermo restando il ruolo del Parlamento, che dovrà essere coinvolto nella designazione del Cda o in quella del Consiglio di sorveglianza. Le Camere potrebbero essere coinvolte attraverso i loro presidenti. Esclusa l'ipotesi di un voto delle assemblee, per evitare possibili stalli come succede, per esempio, per i giudici della Consulta. Ma non saranno le uniche a dire la loro. Saranno infatti affiancate dal governo e da quelli che vengono in questa fase definiti "gli stakeholders" del comparto. Una rosa molto ampia, che va dall'Agcom all'Usigrai, passando per la Conferenza Stato-Regioni e per le associazioni di categoria. Nodi che verranno sciolti giovedì. Ma il Cdm sarà solo la prima tappa di una strada densa di incertezze, che accompagnerà il dibattito politico lungo il corso dell'intera primavera. Intanto,sempre sulle ipotesi concernenti il nuovo modello di Rai da fissare in tempi ormai piuttosto brevi in termini legislativi,con una proposta di legge vera propria,sono ormai in circolazione le notizie,appunto, su una proposta di almeno dodici senatori della minoranza dem che ricalca lo schema duale della futura governance Rai,nettamente improntata al modello in vigore in Germania. Il sistema duale all'interno del Pd aveva,come si sa, riscosso più di qualche apprezzamento, anche negli ambienti più vicini al premier. Un successo tale che i dodici hanno presentato un testo che ripercorre alla lettera la strada presa in esame e poi scartata da Palazzo Chigi. Un modello alla tedesca vero e proprio, con 11 membri nella Sorveglianza (3+3 eletti dalle Camere, 2 dai lavoratori, di cui un giornalista, due dal governo e un presidente scelto dai presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio) e tre (l'Ad+2) incaricati della gestione.L'iniziativa di Fornaro, Martini, Gotor, Chiti, D'Adda, Gatti, Guerra, Lai, Lo Moro, Manassero, Migliavacca, Pegorer è destinata a essere vista come un pugno in un occhio dal premier. Perché è dal Senato che dovrà partire l'iter della riforma, per via del blitz del duo Gasparri/Matteoli che hanno incardinato in VIII commissione il testo di riforma di Buemi, rendendo, da regolamenti parlamentari, Palazzo Madama la sede d'avvio della discussione del provvedimento.

venerdì 6 marzo 2015

L'AVVENTURA DI RENZI A P:CHIGI/OLTRE L'EQUIVOCO DEL P.DEL NAZZARENO CAMMINARE ORMAI SOLTANTO SULLE PROPRIE GAMBE.LA MINACCIA DELLA JIAHD ARRIVATA DIFRONTE ALLA NOSTRE COSTE NON PUO' INDEBOLIRE IL NOSTRO IMPEGNO SOLIDALE DI PACE SULLO SCACCHIERE MONDIALE

Mercoledì 4 Marzo 2015 APS – Anno XX ( nuova serie ) – n° 697 di lunedì 2 marzo 2015 L’AVVENTURA DI RENZI A P.CHIGI/FINITO L’EQUIVOCO DEL NAZZARENO OCCORRE ORMAI CAMMINARE SOLO CON LE PROPRIE GAMBE,SENZA ALIBI Roma,02/03/15 – (Aps) – L’agenda del Governo Renzi raccoglie frutti – taluni forse anche insperati,almeno in questo preciso momento – arricchendo oltre il previsto il carniere del Premier Renzi.Sono i grandi misuratori degli indici di trend della nostra economia e del sistema che sembrerebbero dire che - finalmente sia pure cautamente- essi oggi finalmente tirano. L’abbassamento dello spread già sotto quota 100(per un precedente dello stesso tenore occorrerebbe andare indietro di almeno 5 anni) trai nostri buoni del Tesoro e i Bund tedeschi hanno confermato la buona notizia, assieme al rialzo preventivato del Pil dello 0,1 per cento nel primo trimestre dell’anno.Noi sappiamo tuttavia che i punti dell’azione di governo di Matteo Renzi comprendono anche,o soprattutto, numerose riforme destinate ad incidere sul nostro assetto politico-istituzionale:Si valla riforma del Senato,del Titolo V della Carta Costituzionale,dell’Italicum,della nuova legge elettorale,della riforma del lavoro, col Jobs Act.Tutti provvedimenti che hanno già superato l’ostica,travagliata barriera del voto parlamentare.Ma l’elenco non è esaustivo,perché la ricca e variegata compagnia dei provvedimenti legislativi che riformano o riassettano l’ordinamento italiano è assai lungo.Citiamo - sperando di non fare esclusioni passibili di intepretazioni malevoli - la responsabilità civile dei giudici,accolta dalle critiche della categoria,i provvedimenti in cantiere per la scuola,per la pubblica amministrazione,cui si è dedicata con impegno la Ministra Madìa.Ne’ si può tacere l’ondata di allarme che – alla vigilia dell’apertura della procedura di nomina del nuovo Capo dello Stato,aperta e chiusa rapidamente con il felice esito della scelta di Sergio Mattarella,un indubbio successo di Matteo Renzi – ondata di allarme,dicevamo, che si era diffusa sul poco chiaro congegno della norma che sanziona penalmente la frode fiscale e che sembrava potesse favorire il famoso caso,già giudicato, dei diritti Mediaset di Berlusconi.Uguale allarme si diffondeva a proposito delle prime notizie sui progetti sempre dell’Azienda del Biscione di appropriarsi degli impianti di ricetrasmissdione RaiSull’onda di interpretazioni che neppure nel caso potevano mancare,anzi,è piombata l’OpasMediaset su oltre il 66 per cento di Rai-Flay.Offerta che ignorava però bellamente il divieto posto dal Governo con apposito decreto, in cui si fissa il limite obbligatorio del 51% a favore della quota pubblica della società. Insomma un’agenda ricca e complessa ed anche un po’ tortuosa.Per via dei numerosi interrogativi che ciascun titolo solleva circa la coerenza riformatrice del suo combinato disposto;specie se frutto dell’opera di governo di una compagine targata Pd(seppure sottobraccia alla “compagnia dell’opera dei ciechi”( diciamo così e senza ingiuria) riferendoci a quei singolari alleati minori di governo rappresentati da Alfano e soci,che fanno la mossa di“digrignare” spesso anche i denti, a difesa delle loro “sacrosante” istanze ideologiche o di categorìa.Soprattutto per effetto delle ombre sinistre che il famoso Patto del Nazzareno di poco più di un anno fa – e finalmente considerato chiuso soltanto di recente – continua a proiettare tutt’ora su singoli atti e scelte del Governo Renzi.Figuriamoci su leggi di chiara valenza politico-istituzionale,quali le riforme costituzionali o la legge elettorale. LA PACE ARABO-ISRAELIANA IN M.O. E NON SOLO/ANCHE UN PIU’ DRAMMATICO E PREMINENTE OBBIETTIVO:CONTRASTARE CON FORZA LA MINACCIA JIHADISTA Roma,03/03/15 – (Aps) -Utilizzare la tribuna offertagli in questi giorni da New York per rilanciarsi - come ha appena fatto il Premier israeliano Netanyau – come”Mr.Sicurezza” non favorisce esattamente la causa della lotta all'Isis,oggi preminente rispetto a qualsiasi altro obbiettivo.Anche se è vero che la teoria dei "due popoli due Stati" - Israele e Palestina – procede quanto meno con ancora troppe incertezze ed esitazioni.Vedere la recente discussione nel nostro Parlamento a conclusione della quale sono stati approvati col sostegno del Governo due documenti di maggioranza sostanzialmente divergenti.Ma la perdurante minaccia jihadista del Califfato -arrivata ormai sulle rive del Mediterraneo - mai come in questo momento non consente incertezze e contraddizioni. Ma questa è soltanto una faccia del variegato quanto inquietante panorama internazionale con tutti i focolai di crisi apertisi od aggravati negli ultimi tempi.E’ dei giorni appena trascorsi l’agenda dei colloqui che hanno impegnato il nostro Paese nella persona del Premier Renzi con il Presidente ucraino Porochenko,a Kiev,e con il Presidente russo Putin, a Mosca,all’indomani peraltro dell’uccisione - che non sarà mai chiarita - di uno dei leaders dell’opposizione liberale, Namtsov.Come è stato annotato dai più acuti osservatori diplomatici,purtroppo da parte del rappresentante italiano non è stata pronunciato alcun invito alla Russia ad abbandonare l’area dei confini orientali dell’Ucraina,come nessun accenno è stato fatto alle sanzioni che da parte Ue sono già state comminate a Mosca.Mentre si è preferito blandire il Presidente russo in vista di un semmai possibile coinvolgimento di Mosca per fronteggiare la temibile feroce minaccia jiahdista affacciatasi direttamente sulle rive del Mediterraneo.E’ la politica dei piccoli passi?