mercoledì 23 settembre 2015

MA A CHI O A COSA SERVONO LE MEZZE RIFORME DI RENZI ?

APS – Anno XX (nuova serie) – n°713 di venerdì 18 settembre 2015 MA LE MEZZE RIFORME DI RENZI A CHI O A COSA SERVONO? Roma,18/09/15 –(Aps) - Nel suo blog della scorsa settimana,Antonio Ciampaglia scriveva:“ma insomma le “mezze-riforme” di Renzi - pasticciate oltre il lecito,promozionate a piè spinto in tutte le occasioni e pure più - a quale logica rispondono ? A porre fine ai 70 anni - ed ancor prima,in fasce o quasi - di attesa che ci hanno accompagnato sino ad oggi,direttamente dalla nascita della Repubblica ?Sarebbe bello se fosse vero,ma è soltanto una favola cui non credono neppure i più patiti supporter dell'ex-sindaco fiorentino.Lenta od inefficace che sia ,o tutte e due assieme,l’immane carico di dissesto che si può oggi vedere nello stato di fatto oltre che normativo del Paese-Italia,catastrofico fin che si vuole, non si può neppure addebitare a tutta la classe politica italiana,dell’intero arco costituzionale(questa volta si può dire).Sulla riforma del Senato, sul famoso art.2. sull'elettività indiretta con cui si vorrebbe spezzare le gambe non già al bicameralismo - su questo saremmo tutti d'accordo! - ne tappare la bocca ai tanti falsi profeti dell'antipolitica,ma semplicemente eliminare un altro contrappeso all'assai incerto equilibrio istituzionale che si sta disegnando dopo il varo della legge elettorale "maggioritaria" dell'Italicum E tutto il resto del programma riformatore di Renzi ?Con la Rai rimessa sotto l'ombrello dell'abominevole legge Gasparri , con il Jobs Act,con l'eliminazione della tassa sulla casa per tutti ,modesti lavoratori e ricchi possidenti con maxi case di prestigio nel cuore delle grandi città.Una vera distorsione della filosofìa non solo socialdemocratica di sgravare il lavoro, non il patrimonio.E potremmo come è ovvio continuare con l'elenco.L'annotazione è sempre la stessa.Manca una logica di corretta articolazione statuale nel rispetto pieno, integrale della democrazia.Men che mai troveremmo una logica di sinistra,di ispirazione socialdemocratica.Bè,quello è troppo,Andiamo!” Bisogna onestamente convenire che un tale giudizio,contenuto sinteticamente nel post citato, non fa una grinza; può essere semplicemente integrato dal rimanente elenco delle “sofferenze” che nonostante le riforme o riformine di Renzi affliggono tutt’ora il “Paese do’ sole”(anche troppo se combinato ai dissesti idrogeologici che ne conseguono spesso!).E’ vero anche – e possiamo concordare su questo con Renzi:il Premier non ci chiami gufi,per cortesìa ! – che oggi abbiamo però l’opportunità di godere di segnali ancora timidi di una “ripresina” che pure c’è, che avviene da noi come in parecchi altri Stati dell’eurozona.La differenza che da noi sono accompagnati da una piccola tempesta,di tensioni sociali,il pubblico impiego,la scuola con il mondo dei sindacati(di cui è giusto ridiscutere il ruolo,gli ambiti di intervento perché non diventino un partito politico come ha indotto in un primo momento a pensare la cosiddetta”coalizione sociale” di Landini) di cui dalle altre parti non v’è traccia se non a livello disputa politico-culturale forse.Certo il futuro è poi gravido di incognite. Detto di Renzi e del suo stupefacente Partito – che a molti di noi un po’ interessa,che ne dite? – tutto il male ed anche tutto il bene possibile,resta un interrogativo grosso quanto una casa,come si dice,o quanto un grattacielo.Che ha significato l’irruzione di Matteo Renzi sulla nostra scena politica e quali concrete prospettive comporta per il nostro Paese che aspira giustamente anche a crescere di peso in Europa,nel Mediterraneo,sulla scena internazionale?Anche perché in fondo gli italiani non sono peggio degli altri.Un bel dibattito per i Congressi democrat avvenire,per le Leopolde e non solo.Sugli interrogativi che ha portato il renzismo in tutte le sue accezioni,di metodo e di sostanza.Occorre proprio parlarne:bene,approfonditamente,una volta per tutte.

lunedì 14 settembre 2015

Profilo del blog

Pagina Web dell’agenzia Aps,commenti politici,che si stampa ininterrottamente da 20 anni.Osservatorio attento dei fatti e della evoluzione della politica.Nella presente era “post-ideologica”essa può apparire in controtendenza rispetto a mode superficialmente innovative.Anche verso la cultura politica occidentale(dalla liberaldemocrazia alla socialdemocrazia)ovvero verso il crescente fronte del progressismo nei continenti emergenti.Promotore ne è Antonio CIAMPAGLIA: giornalista Rai di”lungo corso”,ultimo direttore del Gr3;già Vicario di Rai international,notista politico,con prolungata esperienza nei Gr eTg. Politologo ed editorialista,senjor della Stampa parlamentare,presiede il Centro Studi Iespe.