martedì 22 ottobre 2013

LA PROVA VERITA' PER LA RESA DEI CONTI NEL PDL ED ANCHE PER LE LARGHE INTESE (ALL'ITALIANA)



venerdì 4 ottobre 2013

MA LA STIAMO VERAMENTE CANCELLANDO LA VERGOGNA DEL VENTENNIO BERLUSCONIANO ?




APS – Anno XVIII ( nuova serie ) – n°644 di venerdì 4 ottobre 2013


MA LA STIAMO VERAMENTE  CANCELLANDO LA VERGOGNA DEL VENTENNIO DI  BERLUSCONI ?


Roma,4 ottobre 2013 – (Aps) – “A da passà a nuttata“(prendendo a prestito un celebre titolo della treatrologìa eduardiana),o forse è già passata. Fuor di metafora,siamo alla conclusione della fase più nera di questa avventura ventennale del berlusconismo  che ha inflitto all’Italia la condanna pesante,questa sì,di un’altra anomalia,di un’altra perniciosa avventura populistica,ad opera di un personaggio,certo furbo ,ma di sicuro megalomane,irrispettoso di ogni regola di civile ed ordinata convivenza, che ha ingannato una larga fetta di quella Italia moderata,dove sempre purtroppo si annidano le insidie per coltivare il brodo dell'eversione..Dopo la più recente fase della sua offensiva sulla giustizia – contumelie ai magistrati (tutti “toghe rosse” preordinate al trionfo dellsinistra!),contornate da una abbondante legislazione ad personam - niente di tutto ciò ha potuto impedire  che il Cavaliere, assieme agli altri suoi seri “guai” giudiziari in corso od in istruttoria,fosse destinatario di una sentenza passata attraverso tre gradi di giudizio,di pesante condanna tra pena principale ed accessoria.Tutti stiamo vedendo l’epilogo di  questa parabola berlusconiana che assume sempre più toni di farsa, di tragicommedia, di dramma,con dei contrappunti .Siamo siamo all’atto finale di questa straordinaria follia che di fatto travolge tutto sul suo cammino,anche il sostegno e la fedeltà che fino ad ieri gli aveva riservato anche quella parte meno oltranzista della nomenklatura,sempre caratterizzata da uno spinto servilismo,ed oggi rappresentata essenziamente ma non solo dalla squadra di governo nella compagine delle “larghe intese” guidata da Enrico Letta.Ieri l’altro,mercoledì,in Parlamento il severo schiaffo assestatogli da quella parte della Pdl che ha conservato un senso di decoro e di rispetto per il Paese e le istituzioni,mettedo il Cavaliere in un umiliante isolamento.Oggi al Senato il primo pronunciamento per la decadenza dal seggio di senatore decretato dalla Giunta per le elezioni di Palazzo Madama:la conclusione ,entro venti giorni, da parte dell’aula della Camera Alta.
Nella nostra metafora eduardiana prima adoperata volevamo soprattutto esaltare il motivo di speranza e di fiducia che in essa è contenuto.Le linee tattiche che hanno prevalso subito dopo l’esito del voto di fiducia nelle due assemblee di Senato e Camera,gli arretramenti su  linee più morbide(allo stato dei fatti,niente gruppi autonomi )hanno subito l’effetto sgradevole di qualcosa che si vuole manipolare,forse anche stravolgere.A preoccupare tuttavia è soprattutto  il permanere – quasi come un lascito berlusconiano sul tavolo del gruppo “governativista” o degli insorti contro il Cavaliere e le sue schizofreniche convulsioni quotidiane in questi ultimi tempi – delle vecchie litanie pseudogarantiste,quale vessillo nell’antagonismo politica-magistratura.E’ un ossessione che ci ha oppresso da alcuni lustri a questa parte e che l’altra sera nel salotto serale di Vespa su Rai Uno è stata ancora una volta propinata,forse come salsa consolatoria per il povero Cavaliere ferito.