mercoledì 11 aprile 2012

LO SCANDALO DI VIA BELLERIO, L’INCAPACITA’ DI CAPIRE E PROMUOVERE UNA “QUESTIONE SETTENTRIONALE”



Roma,06/04/12 (Aps) – In una Roma politica in buona parte smobilitata per la breve pausa di Pasqua – ma il Premier Monti è nuovamente all’estero,questa volta per la sua breve missione mediorientale in Libano, Egitto ed Israele – dalla sede leghista di via Bellerio a Milano arrivano altre notizie della tempesta abbattutasi sul vertice del Carroccio,su Bossi e la propria famiglia e sulla cerchia più stretta dei suoi “fedelissimi” che lo circondavano non proprio disinteressatamente. Lo scandalo per l’uso improprio ed a fini personali,sotto la gestione del Tesoriere autista-Sottosegretario di Stato Belsito, dei fondi arrivati al Carroccio dal finanziamento pubblico per i partiti,assume come si può facilmente intendere, connotati e portata assai consistenti.Dopo le dimissioni del leader Bossi,Roberto Maroni - considerato il più probabile successore “in pectore” di un Senatur non in splendente salute e certo non corroborato da questa vicenda – continua ad invocare quasi ossessivamente “pulizia”,perché la Lega possa tornare secondo le sue speranze quella delle origini. Sembra viceversa più verosimile che la Lega voluta e tenuta in vita - e neppure male,dal punto di vista dei consensi nell’area lombardoveneta ed in parte del Piemonte – dal fiuto di un animale politico di razza,quale è da considerarsi Umberto Bossi,sotto l’involucro delle sue rozzezze e scurrilità,sia davvero arrivata al capolinea.La opera di bonifica e moralizzazione che avrebbe in mente Maroni si scontra infatti col colossale imbroglio che la Lega ha perpetratato, lungo un ventennio, a danno dei padani e delle loro “rivendicazioni”,ridicolizzandoli attrraverso riti celtici ed ampolle di acqua del Po,palesamente incapace di mettere sul tavolo una questione settentrionale strettamente affiancata a quella meridionale,da far confluire in un’unica politica di sviluppo e riequilibrio, supportata da interventi e strumenti ordinamentali adeguati allo scopo. Tutto ciò è possibile ed è necessario che accada,ma certo non ad opera della Lega.Bensì della politica se saprà riscattarsi,dai suoi “punti di caduta” di questi anni passati:se saprà porre un punto fermo – con un’ appropriata ed inequivoca riforma normativa – agli scandali ed abusi( a qualunque scopo finalizzati) nati dal finanziamento pubblico dei partiti.Compresi quelli un po’ più “casarecci”,e per questo non meno pesanti, scoperti in via Bellerio.

IL “RIFORMISTA” HA SOSPESO LE PUBBLICAZIONI/SCOMPARE LA VOCE SOCIALISTA NELLA SINISTRA PLURALE CHE TENDE AD ACCREDITARSI

Roma,06/04/12 (Aps) – Lo prendiamo come un concreto auspicio per un rapido ritorno nelle edicole quello indicato con qualche vena di ironia nella nota di commiato di Emanuele Macaluso, nel fine settimana scorsa,nell’annunciare la decisione di sospendere le pubblicazioni del Riformista.Trattandosi di un’altra scommessa politica di “Em.ma”,quella del quotidiano arancione, su cui si era buttato a capofitto con giovanile baldanza Emanuele – una delle testimonianze più autorevoli e significative della politica e della cultura marxista e della sua evoluzione nel socialismo democratico,al passo con la storia- egli può contare sul nostro tifo convinto ed affettuoso perché la scommessa la vinca anche questa volta. Un auspicio che condividiamo anche per ragioni di interesse,politico naturalmente,perché attraverso queste brevi note settimanali ci identifichiamo anche noi con le “ragioni del socialismo”che vorremmo veder meglio riconosciute e rappresentate intanto nel partito dei democrat nostrani, che vediamo ancora troppo inclini a nascondersi dietro il paravento della disputa nominalistica con la componente di origine cattolico-popolare,per rifiutarsi di pronunciare la parola “socialista” o “socialdemocratico”.Quasi una bestemmia! Per quanto si fosse da parte nostra smontato l’alibi del riferimento ad esperienze governative di casa nostra - parliamo di una Prima Repubblica abbondantemente lontana - che avevano assunto non di rado una cifra di alleanze marginali o subordinate con la Dc:per questo il nostro termine di riferimento è e resta socialismo europeo,socialdemocrazia europea.Ma è un discorso che non sembra trovare ancora molto ascolto.Ed allora forse c’è bisogno proprio de “Il Riformista” di Em.ma per farsi meglio sentire!