domenica 29 giugno 2014

FLESSIBILITA' E RIFORME DOPPIA PARTITA PER RENZI E IL SUO GOVERNO IN EUROPA ED ITALIA/STRETTO INTRECCIO TRAI DUE CAMPI D'AZIONE/PER LA RIFORMA DEL SENATO IL FASTIDIOSO ED INCONGRUENTE INTRALCIO NELLO STESSO PD

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n° 678 di sabato 28 giugno 2014 FLESSIBILITA’ IN EUROPA,RIFORME IN ITALIA/LA DOPPIA PARTITA DI RENZI CHE INIZIA GIA’ DA LUNEDI’/RIMUOVERE GLI OSTACOLI,DA QUELLI INTERNI AL PD Roma,28/06/2014 – (Aps) – Inizia da dopodomani lunedì un settimana cruciale per Renzi con l’avvio del semestre a guida italiana.Quando comincerà a rodare il nuovo “giro” post-elezioni delle istituzioni europee secondo la carta predisposta dal Presidente designato della Commissione Ue,Junker,per l’avvio di una nuova interpretazione più flessibile del Patto di stabilità senza derogare dalle sue regole di fondo.Questa la prima partita chesi gioca Renzi e con lui il nostro Governo a Bruxelles.Strettamente ad essa collegata è quella delleriforme interne dell’Italia che rappresentano ad un tempo il biglietto da visita del Governo a guida Pd e la precondizione per usufruire della flessibilità – in termini di computo del debito/Pil di casa nostra – nel rispetto del Patto di stabilità.E’ facile dunque osservare la interconnessione stretta tra le due questione che ne fa per l’Italia una partita sola.E’ questa la ragione per la quale sull’avvio a Palazzo Madame dell’esame degli emendamenti al testo di legge costituzionale che modifica il Senato facendone una Camera delle autonomie con il potere di intervenire anche sulle altra leggi che in via normale passano soltanto al vaglio della Camera dei Deputati,cui viene riservato esclusivamente il voto di fiducia al Governo.Il Senato nella sua nuova defi izione non è elettivo,ed è destinato in tale fisionomia a porre fine al bizantinismo del rito bicamerale perfetto che allunga enormemente i tempi della legislazione.Su tale impostazione del testo di riforma governativa prolieferano tuttavia,come si sa,i pruriti conservatori – espressi sinora sempre a titolo personale – da parte anche di settori che sono firmatari della relativa intesa di maggioranza.E vi è anche una sin qui irriducibile,quanto incomprensibile,azione ostruzionistica da parte di limitate frange dello stesso Pd,sia pure in termini piuttosto ambigui e sfuggenti.E’ questo il motivo per il quale nell’agenda della settimana di Matteo Renzi oltre agli incontri con le delegazioni con M5S,Fi ed altri,figura anche l’incontro con i gruppi parlamentari del Pd L’USCITA DELL’ITALIA DAI MONDIALI/ANCHE QUESTA COLPA FORSE DI RENZI PERCHE’ PRANDELLI GLI E’ AMICO ? Roma,28/06/14 – (Aps) - Non mancava che Minzolini ad aggiungersi al coro di stupidate in questo frangente negativo del Mondiale del Brasile, le cui cause sono serie e complesse.Come in molte altre situazioni,non vi sono colpe o responsabilità di una sola persona,bensì di sistema.Inutile scagliarsi contro Prandelli,o meglio contro Balotelli o qualche altro giocatore che si ritenga abbia particolarmente deluso.E' in gioco..... il nostro calcio - e forse non soltanto i nostro - ma è un problema di tutto rispetto che si aggiunge agli altri ben più grandi facenti parte del "dossier Italia". Cercare di far luce attorno ad una situazione quella del nostro sport e specificamente del calcio – ormai dominato soltanto dalle ragioni del marketing per quel che riguarda i più quotati “campioni” stranieri attorno ai quali si giocano i campionati nazionali.A tutto detrimento dei vivai delle società che salvo casi sempre meno frequenti possono ormai mettere in pista giovani capaci di rafforzare e rinnovare le formazioni dei nostri club.Così come come va rivisto l’intero sistema dell’organixxazione sportiva che pesa e non poco sulle pubbliche risorse. RIFORMA RAI/ IMBARAZZANTI “VOCI DI DENTRO” DANNO IL LA’ AL CONVEGNO ADRAI DI VIA TEULADA : MA,PER FAVORE, NON CHIAMATELO “LEOPOLDA”! Roma,28/06/14 – (Aps) - A proposito del Convegno Adrai convocato lunedì nello Studio2 di via Teulada a Roma dalla nuova fulminea stella del firmamento aziendale, De Siervo pervenuto recentemente alla poltrona di Amministratore Delegato di RaiCom,soltanto una rapidissima annotazione,con l’intento di tornare presto sull’argomento: E’ innanzitutto Imbarazzante .interloquire in tanto frastornante coro di voci, di quanti dalla Rai od attorno ad essa cercano di rifarsi una verginità riformatrice dopo averla per lunghi anni ed in svariati modi accheggiata senza risparmio.Contribuendo ad abbassarne ulteriormente il livello e la qualità:se i ridicoli "patrioti" della ultima ora, con i barbari ( incarnati da Matteo Renzi ? )alle porte,vorrano consentirci di dirlo.Perchè crediamo che anche la Rai e la sua intellighenzia ,per così dire, assai bene rappresentino la palude da cui liberarci. Le questioni politiche come quelle aziendali,di una grande azienda pubblica con 13.mila dipendenti,"la più grande industria culturale" del Paese, non hanno mai carattere personale.A maggior ragione se la vicenda di questa azienda si intreccia strettamente con buona parte del percorso della Prima Repubblica come anche e soprattutto con quella della Seconda,difatto peraltro già bella e spirata.Ne consegue che ci interessano poco la storia e le frequentazioni politiche del Sig.Siervo promotore dell'odierno convegno Adrai su "cento idee,cento mestieri per la Rai".Di questo funzionario-dirigente si conosce solo la brillante e rapida carriera,come del resto molti altri suoi colleghi nella Rai.Ci interessa invece,e molto,dove si voglia andare a parare con queste iniziative autodefinitesi pomposamente(ed ambiguamente) la "Leopolda" della Rai.Tutto si può ascoltare e valutare.Non le astute mosse trasformistiche da quando il Partito Rai è andato in crisi dinanzi alle fattive decisioni sull’azienda radio-tv pubblica da parte dell’attuale governo. Certo eventi come quelli attualmente in corso nella Rai – il convegno di lunedì nell’auditorium di via Teulada ne sono soltanto una spia assai utile e significativa – meriterebbero assai più di un’annotazione di getto come a noi è accaduto di fare. I tentativi di riposizionamento strategico (parole sicuramente esagerate per la modestia della sostanza politica e culturale della materia di cui trattasi) sono indicativi degli umori e dei sentimenti conservativi delle varie “botteghe” del Partito Rai che ha celebrato lungo svariati decenni fasti poco esaltanti.Svegliandosi dal lungo sonno .

lunedì 23 giugno 2014

SI RIDISEGNA ATTORNO AL PD L'INTERO SCENARIO POLITICO/ANCHE GRILLO CHIEDE DI DIALOGARE

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°677 di sabato 21 giugno 2014 GRILLO RICONOSCE L’AMPIO MANDATO DEL VOTO A RENZI ED AL PD /MA L’INCONTRO DI MERCOLEDI’ E’ SU BASI OPPOSTE E MOLTO DISTANTI Roma,21/06/14 – (Aps) – S’infittisce di settimana in settimana l’agenda di Matteo Renzi che – dopo il quasi 41% nel voto europeo di quasi un mese fa - ha visto potenziarsi la carica attrattiva della sua iniziative politica.Stanno inanellando altre mete importanti ed impegnative del suo percorso inaugurato con la vittoria plebiscitarie alle primarie Pd della fine dell’anno scorso.Alla porta del Pd stanno bussando con la richiesta di un confronto, che avverrà questo mercoledì 25, sula legge elettorale che è stata oggetto unitamente alle riforme istituzionali e del Titolo V della Costituzione dell’ormai famoso patto del Nazzareno,siglato con Berlusconi ad inizio anno e che ancora regge ..Meglio,secondo la logica cui l’ex Cavaliere,oltremodo indebolito dalle vicende giudiziarie e politiche presenti ed in divenire, sembra dover ormai dovere unicamente ubbidire,da parte della malconcia e rinominata

sabato 14 giugno 2014

L'ASSEMBLEA PD A ROMA /RENZI RILANCIA LA SFIDA DELLE SUE RIFORME E BLOCCA LE FIBRILLAZIONI INTERNE NEL PD/ORFINI PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°676 di sabato 14 giugno 2014 L’ASSEMBLEA DEL PD A ROMA/RENZI RILANCIA LA SFIDA PER IL VARO DELLE SUE RIFORME/FERMATE LE FIBRILLAZIONI INTERNE/ORFINI PRESIDENTE Roma,14/06/14 – (Aps ) - Un altro passaggio impegnativo per Matteo Renzi,Leader Pd e Presidente del Consiglio,alla prima assemblea del Partito convocata all’indomani del voto europeo – con il Pd giunto al traguardo storico sino ad oggi mai toccato nei numerosi decenni repubblicani,del 40,8 % - e con il programma di riforme governative al loro snodo più significativo. Come è andata questa prova per Matteo Renzi?Anche questa volta molto bene,ci pare,avendo egli affrontato tutti i temi - dell’azione vasta e coraggiosa dell’iniziativa ministeriale che aveva promesso,come gli aspetti più delicati della vita interna del suo partito,con le fibrillazioni più accentuatte a Palazzo Madama coagulatesi proprio attorno al punto della riforma del Senato – sostenendo con molto impegno e coerenza la linea scelta dal partito.Il 49,( % - egli ha detto – ci consegna delle responsabilità che non possiamo eludere.E così sugli altri punti del completamento dell’assetto interno del Pd – oggi si proceduto soltanto alla nomina del Presidente dell’Assemblea nazionale,nella persona di Matteo Orfini che guida il raggruppamento di sinistra interna detto dei “Giovani turchi” e tuttavia già da qualche tempo in posizione di costruttivo dialogo con la linea del Segretario del Partito. Insomma nonostante il clima interno nel Pd non sembrasse alla vigilia dei più collaborativi,l’Assemblea odierna si è rivelata proficua per la prosecuzione dell’impegnativa azione dei democrat.Che ci pare si siano decisamente imposti come il risultato delle urne di venti giorni fa hanno dimosrato,l’unica risorsa democratica al servizio del Paese,per tirarlo fuori dalla crisi e per rinnovarlo ( o ricostruirlo):renzie ha ribdito con fermezza ilsuo intento a non fermarsi o farsi fermare.Tanto per cominciare nel proprio partito dove si ha ragione di ritenere che i cosiddetti “fermenti” o fibrillazioni para sciossinistiche sono destinati a svuotarsi,anche per la mancanza di una base,di una motivazione consistente che suffraghi le ragioni. La linea Renzi ci sembra vincente anche contro il coro degli “osservatori” e “notisti” politici, anche di organi di informazione tutt’atro che secondari, e che sembravano voler dare ascolto al richiamo della foresta,mettendosi subito,o prematuramente in sintonia,con le velleità “revanchiste” che albergano dentro le anime perse di un centrodestra in pieno dissolvimento.A queste non sembra vero poter dire:hai visto,Renzi non ce la fa ;i giochi non sono veramente fatti,le varie “destre” possono ancora giocare la loro partita.Resta solo da chiedersi quale? Per che cosa?Forse gli italiani hanno già capito,e sempre di più avranno le idee chiare.Forse anche assenteisti e sfiduciati torneranno presto al voto.

venerdì 6 giugno 2014

"ALTO TRADIMENTO"/DOPO L'EXPO SCANDALO ANCHE A VENEZIA/L'ASSE TRA EMERGENZA DEROGHE E CORROTTI

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°675 di venerdì 6 giugno 2014 VENEZIA/”ALTO TRADIMENTO”,SPEZZARE L’ASSE TRA “EMERGENZA” E “DEROGA”,OLTRE CHE SEMPLIFICARE LE REGOLE ED ISOLARE I LADRI Roma,06/06/14 – (Aps) – Non è certo una buona notizia lo sconcertante nuovo caso di corruzione e di tangenti a Venezia.Attorno alla costruzione della avveniristica barriera del Mose - costo sino ad oggi più di 5 miliardi di euro - contro l’acqua alta nella città lagunare - venuto fuori da indagini di lunga durata degli inquirenti. L’imputazione è di reati gravi per personaggi di primo piano:sia del territorio – l’ex Governatore veneto,già ex Ministro Pdl, Galan,sia il sindaco del capoluogo veneto, in carica sino ad ieri,Orsoni,del Pd ,assessori,rappresentanti delle istituzioni locali- sia alti burocrati,generali e magistrati.E si sa che sarebbero coinvolti anche altri esponenti di primissimo piano del passato Governo Berlusconi,sia pure per una diversa inchiesta della Procura veneziana non ancora giunta a conclusione.Il nuovo caso si aggiunge a quello recente dell’Expo di Milano che già ha destato grave allarme unitamente all’attenzione del Governo Renzi con la nomina a “vigilante” speciale del grande cantiere espositivo di Raffaele Cantone ,già investito poche settimane addietro della responsabilità dell’Authority contro la corruzione.E tuttavia la vicenda di Venezia – naturalmente da meglio approfondire,dopo le decisioni restrittive cautelari,già disposte dall’Autorità inquirente - .e dopo lo scandalo Expo che ha colpito la metropoli lombarda a poco più di un anno dall’apertura della rassegna mondiale – rappresenta un altro sbrego odioso,una ferita pesante per il nostro Paese,oltre che per l’immagine di una delle più belle,nobili e suggestive città dell’Europa,non solo dell’Italia. Ora nelle forze politiche,e con esse Renzi ed i suoi Ministri ci si interroga su portata e radici del nuovo scandalo,sui richiami alla Tangentopoli degli inizi anni 90,sulle diversità e sulle affinità sui due fenomeni:illecito a fini politici di partito od a titolo di personale arricchimento.Al di là della disputa se la causa stia più nelle regole o nei “ladri” che talune opere straordinarie immancabilmente richiamano –anche Renzi vi ha fatto riferimento nelle sue dichiarazioni,parlando di “alto tradimento” per i politici corrotti – la questione vera ci pare sia il combinato disposto tra opere straordinarie caratterizzate dal profilo appunto della straordinarietà e quindi “emergenziali”; che si trascinano dietro il principio della “deroga” alle regole (talvolta troppo complesse o tortuose);deroghe che sono il varco all’irrompere del malaffare e della rete degli amici degli amici. Che si combinano appunto con la fortunata circostanza “emergenziale”.Certo che detto così sembrerebbe quasi facile porvi rimedio;vicersa non è certo facile ne semplice.Lasciando ovviamente spazio alla Magistratura per fare serenamente il proprio dovere,sul Governo di Matteo Renzi ricade sicuramente un altro compito decisivo.E lo ha proprio per effetto della carica riformatrice,diremmo anzi risanatrice, che il governo a guida ed impostazione Pd e del nuovo Leader reca in sé.Trovare la modulazione giusta perché straordinarietà od emergenza non significhino “deroga” ad ogni filtro o sbarramento insito nelle non di rado intricate normative esistenti.E forse proprio qui sta il passaggio più impegnativo da affrontare per il Governo di Renzi e del Pd.Il quale ultimo deve scrollarsi di dosso una tendenza magari a denunciare,si, e poi magari non fare o fare a meta’.Sull’onda del lungo sonno dell’antiberluconismo che lo ha cullato per circa un ventennio.