domenica 19 giugno 2011

DA PONTIDA POCHI LUMI PER SUPERARE LA “STORTURA BERLUSCONIANA” NELLA NOSTRA VITA PUBBLICA/MA LE INDICAZIONI DELLE URNE SONO CHIARE

Roma,17/06/2011 (Aps) – I due rovesci autentici subiti da Destra berlusconiana e Lega nel giro di un paio di settimane,oltre a dare il colpo di grazia a due leadership( quella di Bedrlusc oni e quella di Umberto Bossi che da almeno un anno palesavano pesanti segnali di crisi,sia pure con motivazioni differenziate) ha mandato completamente in tilt l’hestablisment  installato al potere – e senza molti complimenti – da svariati anni ormai,.Salvo le poco fortunate parentesi di centro-sinistra.In questi giorni,ed in questa fase convulsa dell’eclissi di un sistema, possiamo registrare soltanto,come ha avuto modo di osservare sul “Corriere” Pigi Battista,il seguito o la ulteriore accentuazione – dalle parti di Palazzo Chigi e dintorni, degli “estremismi del linguaggio”.Ma neppure questa pessima inclinazione o tendenza crediamo varrà a salvare le sorti della compagine che ora vive anche sotto i nuovi colpi dell’inchiesta  della Procura napoletana sulla cricca riconducibile alla cosiddetta “P4”.
Per carità,dobbiamo sempre ed in ogni caso rispettare l’obbligo di considerare innocente l’indiziato, incolpato e via dicendo,sino alla conclusione di tutti e tre i gradi di giudizio,ma gli elementi che provengono da Napoli non sono molto incoraggianti nè per chi è al centro dell’inchiesta,né per gli ambienti,o le contiguità, da cui traggono origine tali elementi.Insomma un’altra tegola sulla testa della malconcia e rabberciata maggioranza governativa.
Per non parlare del capitolo Lega cui appartengono le poche e significative pagine che descrivon il vero problema che investe la fomazione padana – il cosiddetto “partito del territorio” – contitolare con Berlusconi delle due sberle subite con il voto amministrativo e con il referendum.Poichè come si sa,al di là del rozzo rivendicazionismo regionale e dei contentini di immagine (uffici distaccati dei Ministeri romani,a Milano,o per l’apparenza anche a Napoli) con cui ammannire il popolo verde ormai in rivolta,in preda al sospetto di essere stato preso per i fondelli anche dall’astuto Bossi e dagli altri Capi del Carroccio,ormai invischiati sino al collo nei “giochi romani” la fatidica data del raduno sul prato di Pontida dopodomani 19 giugno ,viene ammantata di suspense ed aspettative per il futuro immediato su cui si aggrappa la coalizione di Berlusconi.Con la previsione fondata da parte di coloro che ritengono ormai di aver capìto e pesato il vecchio capo leghista che  da non pochi anni  ormai calca la scena ,che a Pontida non succederà niente di veramente significativo.Salvo i soliti colpi di teatro e gli ultimatum destinati ad essere soddisfatti con pochi spiccioliPerchè forse dicono bene quanti sostengono che ormai Bossi e C. sono di casa nei Palazzi romani.Come turisti in “shorts” alla Fontana di Trevi:dove vorrebbero sempre tornare(o meglio restarci).!


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sabato 11 giugno 2011

OLTRE 8 MLN DI TELESPETTATORI PER SANTORO E IL NUOVO CAPITOLO DELLO SCANDALO RAI /COINVOLTO ANCHE IL “PRESIDENTE DI GARANZIA”GARIMBERTI




Roma,10/06/11 (Aps) – Michele Santoro – personaggio del servizio televisivo pubblico che ha fatto sempre parlare di se quale autore di trasmissioni sufficientemente dissacratorie,di denuncia, che hanno indubbiamente arricchito assieme a poche altre il valore aggiunto dell’azienda radiotelevisiva pubblica e della sua “missione” – facendo inutilmente, haimè, da contrappeso negli ultimi tempi alle pesanti manomissioni “minzoliniane” nel principale notiziario Rai – ha dato vita giovedì sera ad una infuocatissima puntata del suo “Annozero”.Doveva essere l’ultima,in base al palinsesto estivo,ma soprattutto dopo il clamoroso annuncio dal 7°piano di viale Mazzini della conclusione della vertenza e dello stesso rapporto di lavoro tra Santoro e la Rai che aveva sollevato un’ondata di critiche su questa scelta dell’azienda pubblica e sullo stesso Direttore generale Rai,la neo-nominata Lorenza Lei,accolta meno di un mese fà da generali positivi auspici.Preceduta da una inquietante “sollevazione” della maggioranza di centrodestra del CdA che ha disertato la riunione per i nuovi palinsesti autunnali, forse con ulteriori intenti punitivi nei confronti delle rimanenti isole di informazione indipendente che sono generalmente racchiuse nel palinsesto della rete Tre(Ballarò,Che tempo che fa,Report,ovvero lo show satirico della Dandini,etc),è arrivata la puntata esplosiva di chiusura di Annozero.Santoro ha rivendicato il diritto di continuare a mandare in onda la propria trasmissione anche con il compenso simbolico di un solo euro.Una trasmissione infuocata,come si è detto,che è stata accolta da apprezzamenti generalmente assai positivi e non soltanto da parte delle opposizioni, della sinistra; che riapre sicuramente i giochi sulla scacchiera della Rai,una volta doppiato il capo della scadenza elettorale dei prossimi giorni.
INCUBI E FANTASMI TRA  ARCORE E PALALAZZO GRAZIOLI/ IMPEDIRE IL QUORUM ULTIMA “SPES” PRIMA DEL TRACOLLO CERTO.
Roma,10/06/11 (Aps) – Dopodomani domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota per i quattro referendum(due sull’acqua pubblica,sul nucleare e sul legittimo impedimento).Un tema che ha fatto da sottofondo alle pesanti preoccupazioni nella maggioranza di centro destra che continua a perdere pezzi – il gruppo di Forza-Sud di Miccichè autoproclamatosi autonomo, confluendo momentaneamente nel Gruppo Misto – terrorizzata di ricevere anche questa volta dalle urne il colpo di grazia che sarebbe difficile ignorare quale crisi manifesta e conclamata della Destra ormai al potere da troppi anni e contro i reali interessi del Paese. Sarebbe altamente spericolato ed inusuale non trarne le dovute conclusioni, in vista per di più del  dibattito parlamentare che il Capo dello Stato ha saggiamente suggerito ad un Esecutivo che è ormai la caricatura di un organo di governo di una grande nazione qual è l’Italia.Ma la sfacciataggine della attuale classe politica dirigente nel nostro Paese è tale che non ci sarebbe da sorprendersi se neppure in questo caso il Cavaliere ed i suoi” liberi servi” – come si sono autodefiniti l’altro ieri al Teatro Capranica a Roma Ferrara e gli altri soci della intemerata berlusconiana – scegliessero di glissare con l’amabile faccia tosta che li contraddistingue.E che soprattutto li  distingue dai governanti delle altre democrazie occidentali che per assai meno corrono puntualmente a rassegnare le dimissioni nelle mani dei loro Regnanti o Capi di Stato.In realtà la speranzella segreta ma non troppo che li tiene in vita in questa logorante vigilia del voto referendario che si sta consumando – semza per quersto impedire di mettere in gioco gli ultimi trucchi a discredito dell’istituto del referndum - con tutti limiti che esso può certo avere rimane lo strumento più diretto di democrazia partecipativa – per indurre i cittadini a non a andare votare( non è obbligatorio,fanno sapere!) nell’intento di impedire il raggiungimento del
quorum.ll che purtroppo con la quota crescente ,anche in Italia, dell’ astensionismo elettorale non è da considerarsi un’ipotesi del tutto peregrina,come ben sanno gli stessi sostenitori dei quattro quesiti referendari.Detto questo,quorum o no (ma speriamo proprio di sì),la commedia di “Silvio e dei liberi servi” volge proprio al termine .La disperata e raffozzonata resistenza a non cedere ancora le armi ne accentua solo la patetica comicità.

domenica 5 giugno 2011

Per il Premier le scadenze sono segnate: si cambia gioco!

Roma,03/06/11 (Aps) – Il pesante bilancio della tornata amministrativa,Milano e Napoli e tutto il resto,la conferma dei quattro referendum per domenica 12 e lunedì 13 giugno. Il rovescio elettorale è stato netto ed incontrovertibile,la crisi politica del berlusconismo e della destra populista nostrana continua a mostrarsi ugualmente con grande chiarezza.Ma al riparo del clima celebrativo della Festa della Repubblica nell’anno del centocinquantenario dell’Unità d’Italia – tra parate e ricevimenti con i massimi esponenti degli altri Paesi - il teatrino della politica è ripreso secondo il consueto copione imposto nonostante tutto da un Cavaliere ormai malconcio ed a fine corsa.L’alzata di ingegno all’indomani della batostata elettorale che ha fatto “tabula rasa” del vantato primato azzurro-padano al Nord - e sicuramente suggerita al lider maximo dai suoi spin doctors o ldelle strutture marketing di Pubblitalia – è consistita in due nuovi “annunci” .Angelino Alfano segretario nazionale del Pdl (una carica inesistente nel partito di plastica del Cavaliere ma che il suddetto si è degnato di designare con “antico rito” dell’età di mezzo) e che il consiglio nazionale fantasma del Pdl sarà chiamato a proclamare appena i tempi rilassati delle procedure forziste lo consentiranno.Inoltre d’ora innanzi il Pdl scopiazzerà la sinistra,i comunisti del Pd,con le primarie,ai vari livelli non escluso il primo.Insomma,nonostante tutto,al momento apparentemente non cambia nulla,poiché continua, come si è detto, il teatrino del Cavaliere.Al governo,nel suo partito,alla parata del Foro romano(la “toccatina” antiprotocollare al sovrano spagnolo),ai pensosi colloqui con le rappresentanze degli altri Stati, a Roma nella ricorrenza speciale della Repubblica e del 150° dell’unità d’Italia,alla Palazzina Algardi a Villa Pamphili.V’è però una discrepanza seria e profonda.tra il Premier che continua, forse con incoscienza ed estrema beatitudine nei suoi “giochi Palazzo”, e la determinazione ferma degli elettori a voltare pagina.A cambiare gioco,per così dire


I SOCIALISTI MILANESI RIENTRANO A PALAZZO MARINO/ CON PISAPIA MA NON SOLO:CON LA GRANDE TRADIZIONE DEL SOCIALISMO RIFORMISTA
Roma,03/06/11 (Aps) – La netta affermazione di Giuliano Pisapia su Letizia Moratti nella corsa per il Comune di Milano racchiude in se molti significati di grande valenza non soltanto sul piano locale.Non soltanto la sconfitta cocente del berlusconismo nella sua culla,come è stato detto,bensì la riaffermazione di una tradizione di buona amministrazione propria dei sindaci socialisti, di centrosinistra – a cominciare da Antonio Greppi,per non andare troppo indietro nel tempo,a tutta la galleria di figure illustri che prima e dopo hanno governato con dignità ed efficienza la città di Milano – cui la vittoria di Pisapia rende meritatamente giustizia.Un filo rosso che si riannoda,che non poteva restare spezzato.Questo il senso dell’esultanza dei militanti socialisti che hanno voluto salutare nel ritorno di Biscardini a Palazzo Marino il segnale di una ripresa decisiva del riformismo milanese dalle gloriose radici.
LA LARGA AFFERMAZIONE DI DE MAGISTRIS A NAPOLI:NON E’ L’ANTIPOLITICA MA IL CENTROSINISTRA HA IL DURO COMPITO DI RICOSTRUIRSI ALLA BASE
Roma,03/06/11 (Aps) – L’affermazione di Luigi De Magistris,che lo ha portato trionfalmente alla conquista della prima poltrona di Palazzo San Giacomo a Napoli, reca in se un’operoso impegno ,per il neo-Sindaco in primo luogo. Considerati i problemi gravissimi che affliggono la città partenopea,l’obbligo di una attiva e convinta partecipazione si impone tuttavia a tutte le forze sociali,culturali,della società civile,oltrechè a tutte le forze politiche presenti nell’agone metropolitano,non soltanto a quelle della vasta coalizione di sinistra-centro che gli si è stretta attorno nella recente competizione amministrativa ed al voto cosiddetto “trasversale” che ha confortato l’ex magistrato e parlamentare europeo dell’Idv.Per costruire tutti assieme l’agenda di una nuova più sentita rinascita napoletana.Il compito più impegnativo a Napoli ed in tutto il suo vasto hinterland spetta però al Pd ed a tutti gli ambienti che vi si riconoscono: partecipare ad un’opera di autentica rigenerazione che sappia chiudere in fretta il capitolo incomprensibile di un passato che è ancora assai recente.