sabato 14 maggio 2011

“IL RIFORMISTA” DI MACALUSO RIAPRE LA QUESTIONE SOCIALISTA NELLA SINISTRA ITALIANA


















Roma,12/05/11 (Aps) – Il quotidiano “il Riformista” – nel suo nuovo corso finalmente impostogli  dall’inizio del mese e con giovanile baldanza dall’amico e compagno Emanuele Macaluso ,neo-direttore della testata e cui vanno i  più sinceri auguri per la sua coraggiosa impresa – risolleva con tempestiva puntualità il problema numero uno della sinistra italiana:la questione socialista.Perchè ci stiamo girando attorno almeno dalla nascita del Pd, ma in realtà da molto prima,sul nodo centrale che inceppa il cammino della nuova formazione della sinistra riformista democratica nel nostro Paese.Crollato il muro di Berlino e con esso tutto intero il comunismo internazionale – quando più forte doveva essere la spinta di convergenza verso i partiti “cugini” della socialdemocrazia europea -  ci siamo trovati difronte ad uno strano atteggiamento di esclusione o di rimozione della questione socialista.Esclusione che faceva perno attorno al problema Craxi( nel bene e nel male della vicenda) di cui non serve sbarazzarsi,da parte degli ex-Pci, con più o meno coperta disinvoltura,e molto probabilmente forse.soltanto in omaggio ad un antico riflesso condizionato che ha sempre guidato l’atteggiamento dei discendenti del “partito del centralismo democratico” nei confronti dei socialisti.Nonostante le molte prove di disponibilità da questi ultimi, di converso, dimostrate in quella fase cruciale per il post-comunismo, sul piano interno ed internazionale (in sede europea, del Pse, come dell’Internazionale socialista)  verso gli ex-Pci-Pds-Ds, al fine di un loro riaccreditamento in campo occidentale.E’ viceversa necessario ,se non si vuole perdere definitivamente questo giro,e forse non solo questo,affrettarsi ad un serio riesame di coscienza per costrurire finalmente in Italia – partendo dal Pd - quel partito della sinistra che tuttora manca in Italia,quale è atteso dalle aspirazioni e dai sentimenti da tanta parte del Paese:laico,libertario,riformista,strettamente, ed esplicitamente, intrecciato con cultura, tradizione ,programmi della socialdemocrazia europea.Per proporsi più convincentemente quale alternativa virtuosa al disastroso scenario dello sfascio etico-politico del becero populismo del Cavaliere.e del rozzo leghismo del Senatùr.Due inattesi frutti avvelenati del passaggio dal “secolo breve” al nuovo Millennio,da estirpare in fretta.

AMMINISTRATIVE/ UNA VIGILIA DEL VOTO SGUAIATA E SOPRA LE RIGHE VOLUTA DAL PREMIER   
Roma,12/05/11 (Aps) –Si sta avviando in un crescendo di rozzezza ed aggressività di stampo fascista- imposto dalla Destra al potere - la conclusione di questa campagna elettorale per le amministrative che riguarda tra i moltissimi comuni grandi e piccoli alcune delle nostre principali città.Da Milano a Napoli,a Torino, Bologna e via discorrendo.E se era chiaro l’impegno da parte delle opposizioni di cogliere l’occasione del voto che i cittadini dovranno manifestare domenica e lunedì prossimo in buona parte di Italia,sia pure con scelte che riguardano uomini e progetti per il governo locale,per dare un segnale al Paese che stiamo finalmente per voltare pagina,da parte del Cavaliere e della sua squadra sé voluto trasformare il voto in un referendum,un test sul suo consenso.E questa impostazione è stata accentuata in questo finale di campagna elettorale in ogni modo con ogni mezzo.Tra l’altro coi puntuali comizi del lunedì al Palazzo di Giustizia di Milano,del nostro Premier ivi convocato – seppur tra mille “legittimi impedimenti” – perché, come è noto, plurimputato.