sabato 30 novembre 2013

TRAMONTA UN'ALTRA LUNGA STAGIONE DEL POPULISMO NOSTRANO,ARCHIVIATE LE COSIDDETTE LARGHE INTESE AVANTI TUTTA PER USCIRE DALLA CRISI ANCHE ISTITUZIONALE E POLITICA





Anno XVIII ( nuova serie ) – n°650 di sabato 30 novembre 2013



TUTTO IN SETTE GIORNI/TRAMONTATA UN’ALTRA STAGIONE DI PERICOLOSO POPULISMO/ARCHIVIATE LE LARGHE INTESE/ORA USCIRE DALLA CRISI

Roma,30/11/13 – (Aps) –Tutto in sette giorni,potrebbe essere questo il titolo del nostro film su una settimana decisiva per il destino del  Paese.La tanto attesa ed invocata scomparsa di scena del Cavaliere con la sua decadenza dal seggio senatoriale pronunciata nella serata di mercoledì nell’aula di Palazzo Madama,a conclusione di un teso ed imbarazzante dibattito.Con il contorno della contemporanea disperata arringa,su un palco innalzato per i non molti sostenitori accorsi nella vicina via del Plebiscito,sotto l’abitazione del del Padre-padrone della nostra Destra polulista,,per il suo simbolico e rabbioso –ma giammai confessato - congedo,prima di un frettoloso ritorno alla Villa S.Martino di Arcore.
In realtà è convinzione pressocchè generale che l’Italia non si libererà molto presto di una presenza – quella appunto del Cavaliere – che seppure sconfitto o ridimensionato dalle urne e poi dalla condanna definitiva per il pesante reato edi evasione fiscale,accanto a tutti gli altri di cui è incolpato presso svariate Corti  - come ha promesso anche dall’ultima tribuna mercoledì sera,Lui non molla.Sia per la caparbietà del personaggio,sia per l’intreccio – qui il discorso diventerebbe forse  lungo – con gli “umori” di una malintesa “Italia moderata”,che tale in realtà poi non è, che si è certo decisamente assottigliata,perché al pari del suo sfregiato leader di riferimento, è fuori della storia,ha rischiato di compromettere in via definitiva il destino del nostro Paese già messo in crisi dalla avversa congiuntura di tutta l’area euro;come da una gestione tutt’altro che consapevole delle turbolenze dei mercati come dell’economie reali,che anzi venivano spensieratamente negate dai nostri governanti della Destra,anche in questo incredibilmente anomala.Per queste ragioni diventa facile il pronostico che il Cavaliere,fino a che potrà,cercherà di mantenersi in partita,per come gli sarà consentito.Le parole d’ordine di berlusconi anche in questi frangenti per lui draqmmatiche sono  come sempre contraddittorie,anche quando afferma o fa capire di essere in permanente campagna elettorale.Certo grandi rimonte non sono più prevedibili e c’è poi da vedere se e come funzionerà la scommessa di Alfano e dei suoi prodi con il Nuovo Centro Destra di razzolare nello stesso campo del berlusconismo tradizionale.Sempre al netto della consapevolezza di essere stati posti politicamente,ed anche storicamente,ormai fuori gioco.
L’altro dato che ne è conseguito nei giorni appena trascorsi è la fine conclamata delle cosiddette larghe intese,tra Pd e Pdl(con l’aggiunta di Scelta Civica e minori).La maggioranza a sostegno del Governo di Enrico Letta potrà contare dunque d’ora innanzi su numeri più ristretti ma sicuramente più coesi.Ed questo è un elemento che viene salutato con fiducia,considerato come la presenza forzista nella maggioranza abbia sinora complicato ed intralciato,a fini unicamente propagandistici, l’azione del governo,a cominciare dalla poco edificante vicenda Imu.Tanto che il Segretario Cgil,Susanna Camusso,ne chiede giustamente il ripristino,come unica semplificazione a portata di mano nel guazzabuglio venutosi a creare.Per fortuna però ora si volta pagina – passaggio parlamentare a parte,invocato dall’inesorabile Brunetta – e certi errori il governo di emergenza non sarà più indotto a farli.Si apre semmai il capitolo nuovo di una meglio calibrata programmazione ministeriale:in ciò incrociando le richieste che vengono paritariamente da tutti e tre i candidati alle primarie Pd,di Cuperlo e Renzi in primo luogo pronosticati quali veri contendenti alla carica di Segretario dem.Ed a proposito di primarie e di confronto tra candidati segretari non si può non rilevare come nel confronto televisivo di venerdì sui Sky-Tg24,sia stato riconfermato,dopo le perfomance dello scorso anno di Renzi e Bersani,come le prospettive di sviluppo politico-culturale-sociale-economiche dell’Italia trovino nel Pd probalminte la sola risorsa valida,con una classe dirigente rinnovata,giovane dell’unica grande formazione partitica contendibile,capace di dar vita ad un civile, impegnato,attraente confronto sulle sorti della Penisola ed anche dell’Europa,come è avvenuto appunto ieri sera sul canale Sky.    

domenica 24 novembre 2013

VERSO IL VOTO PER DECADENZA DI DOPODOMANI AL SENATO/ALTOLA' DEL QUIRINALI: NON SUPERARE LA MISURA VERSO LE ISTITUZIONI REPUBBLICANE




APS - Anno XVIII ( nuova serie ) -n°649 di lunedì 25 novembre 2013

 
AL LIMITE DEL TOLLERABILE/DALLE CONVULSIONI TATTICHE ALLO SPREGIO DELLE ISITUZIONI

 
Roma,25/11/13 -(Aps) - Una settimana,quella che inizia questa mattina,destinata ad essere teatro del crescendo dei "numeri" che il Cavaliere con la truppa  rimastagli fedele è evidentemente intenzionato a porre in atto immediatamente a ridosso od in concomitanza con il voto dell'aula di Palazzo Madama sulla sua decadenza da senatore ormai fissata inderogabilmente per mercoledì prossimo,dopodomani 27 novembre.
Non siamo del tutto impreparati al “fantasioso” repertorio del Cavaliere nella buona come soprattutto nella cattiva sorte.Per non andare lontano,basti ricordare la sceneggiata del “non mollo !”,sotto Palazzo Grazioli all’indomani della convalida dalla Cassazione, del 1° agosto scorso, della condanna definitiva a quattro anni (oltre alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici) per la vicenda Mediaset per evasione fiscale;o più di recente l’indegno dietro-front del medesimo sulla revova della fiducia del Pdl al governo delle cosiddette larghe intese.Eravamo in una fase tattica sia pure oltremodo spèricolata,ancora lontana tuttavia dalle rabbiose convulsioni di questi giorni che neppure dobbiamo ricordare poiché sono di appena ieri l’altro ,dinanzi al manipolo di giovani attivisti che la rinata Forza Italia sta reclutando con varie iniziative di proselitismo,ma con scarsi risultati di qualità,forse anche d’impegno politico,a giudicare almeno anche dagli aspetti esteriori del personale radunato.
Bene, in queste ultime occasioni,nei giorni appena trascorsi, il Padre-padrone della neo-ForzaItalia,evidentemente in preda ad un delirio rabbioso per l’epilogo,sconsolante e che si ritiene inaccettabile, di una vicenda che lo ha visto  - immeritatamente – per quasi un ventennio al centro della scena pubblica italiana,sinanco per i risvolti privati che hanno attirato l’attenzione e se vogliamo anche la curiosità pruriginosa di molti,con le sue “cene eleganti” – così definite -  incentrate sul bunga-bunga che avevano sede nelle molte sfarzose residenze del Leader della Destra populista nostrana, egli si è liberato ogni freno.Si è così lasciato andare,l’altro ieri al Palazzo dei Congressi dell’Eur,a Roma,ad una violenta dilagante filippica contro i magistrati rossi,la sinistra che sta per far avverare il sogno a lungo covato di battere “il simbolo di libertà “ che lui rappresenterebbe,sino a concludere con un perentorio invito al Capo dello Stasto a concedergli subito la grazia,dopo aver precisato che per dignità ed orgoglio lui mai la chiederebbe.La doverosa,  severa messa a punto del Quirinale non si è fatta attendere,unitamente al fermo richiamo a non superare oltre la misura nei toni ,nei linguaggi,nei comportamenti verso le istituzioni della Repubblica.Un giusto altolà che torna utile in vista delle prevedibili o già annunciate iniziative di queste giorni e di queste ore, attorno alla scadenza del voto del Senato di dopodomani.         

martedì 19 novembre 2013

PERCHE' LE LARGHE INTESE DA NOI SONO DIVERSE E NON POSSONO REGGERE(PIU' DI TANTO)


APS - Anno XVIII ( nuova serie ) -n° 648 di martedì 19 novembre 2013

Roma,19/11/13 - (Aps) - Dovrebbe essere una considerazione elementare basata sui dati di fatto della diversità od anomalìa del quadro politico italiano.Stiamo spendendo nel nostro Paese,una quantità di tempo enorme a convincere noi stessi del fatto che la formula di governo delle "larghe intese" anche in una situazione come la nostra dovrebbe essere considerata del tutto normale.Una eccezionalità certo,temporanea da tenere in vita per il tempo strettamente necessario a raggiungere gli obbiettivi che è necessario conseguire anche in un sistema che sembrava aver sposato ormai la formula politico-parlamentare del bipolarismo.
Senonchè il nostro bipolarismo - che si è servito dell'indecente strumento di una legge elettorale come il Porcellum finalizzata a non consentire mai una governabilità vera salvo che uno degli schieramenti non consegua un'affermazione elettorale così straripante da poter abbattere il  marchingegno dei premi regionali per il Senato,appositamente studiati assieme ad altre indecenti diavolerie( un premio che conferisce al partito o coalizione primo classificato di poter ottenenere - e senza alcuna soglia prestabilita,quindi anche con meno del 20% dei voti,la maggioranza assoluta dei seggi) per conseguire la ingovernabilità e quindi la instabilità del Paese.
Ora il discorso sullo strumento di una legge che disciplini "democraticamente",diremmo con serietà le regole con cui formare nelle assemblee legislative la rappresentanza della volontà popolare  segue un a poco rassicurante traiettoria o percorso dietro la quale non s'intravvede ,come era gia accaduto verso la fine della scorsa legislatura,la volontà vera ,e non solo da parte della Destra,di eliminare le "comodità" del Porcellum,a cominciare dalla mancanza delle preferenze,con il Parlamento dei nominati.
In questa cornice il tema delle larghe intese appare oggettivamente frutto di un malinteso.Nel senso che in un Paese come il nostro una delle due principali forze contrapposte,dei due poli che si confontano politicamente,la Destra che con Berlusconi ha la connotazione populistica e proprietaria che conosciamo,è priva di un radicamento politico-programmatico,una fisionomia ben definiti ed in quanto tale di scarsa affidabilità ai fini di una proficua collaborazione sul piano del governo.Abbiammo assistito alla  poco edificante diatriba sull'eliminazione dell'Imu  - una sorta di punto di onore della Destra nell'ultima campagna elettorale - che è una tassa che si paga sotto varie forme in quasi tutti i paesi europei.La sua cancellazione ha tra l'altro impedito di tenere fermo,di non aumentare cioè,l'ultimo scaglione Iva che ha evidentemnete indebolito la domanda interna.E si potrebbe andare avanti nell'elenco di tutti gli ostacoli che il tentativo del governo Letta trova sulla propria strada di uscita dalla crisi.Vedremo ora con Alfano ed i suoi boys dopo lo strappo surreale con Berlusconi:
Ora occorre dire che Letta èstato a Lipsia la scorsa settimana al Congressso dell Spd tedesca che approvava la linea della coabitazione di governo con la Cancelliera Merkel:Enrico Letta che cra presente a Lipsia anche nella sua veste di esponente del Pd non ha mancato di inneggiare alla formiula delle larghe intese che la Germania non è nuova a praticare nel governo federale,quando la situazione parlamentare lo richiede.Ma torna qui prepotente l'argomentazione di cui sopra.bisogna che i contraenti delle "intese bipartisan"  abbiano le carte in regola in matertia di affidabilità politica  

LUCI DELLA RIBALTA/DAL SURREALE STRAPPO NELLA DESTRA ALL'IMBARAZZO ISTITUZIONALE NEL CASO CANCELLIERI




APS – Anno XVIII ( nuova serie) – n°647 di martedì 19 novembre 2013

 

LUCI DELLA RIBALTA /DAL SURREALE STRAPPO A  DESTRA   ALL’IMBARAZZO ISTITUZIONALE  DEL CASO CANCELLIERI

Roma,19/11/13 – (Aps) - I diversivi,in politica come nei media che la riflettono,sono una costante diffusa senza limiti e confini.Nel nostro osservatorio decentrato,del Sud Europa, siamo passati dalle roventi cronache dei giorni scorsi ,con la netta accelerazione nel tramonto del ventennio del Cavaliere,il surreale strappo,la “ribellione”  aperta,sino a qule momento soltanto sospettata ad opera del proprio delfino  e figlio diletto(anche,ahimè se senza il Il quid),Angelino,ad un’altra vicenda surreale,quella del Guardasigilli,Annamaria Cancellieri che giustamente sta attirando i riflettori della cronaca politica.E non già perché abbia commesso – e non è accaduto questo,come viene confermano dagli atti sin quì affidati alla Procura torinese –bensi perche non ha colto quel senso di inopportunità che dovevaa circondare le manifestazioni di umana vicinanza per taluni aspetti della vicenda Ligresti verso cui anche un Guardasigilli può nutrire sentimenti di sincera amicizia ed affetto E’ sbagliato pertanto affannarsi a scrutare se i comportamenti della Cancellieri in questa vicenda potessero giudicarsi “penalmente rilevanti” – e non pare che lo siano – mentre quello che in discussione è certamente il senso di opportunità,il riferimento al rispetto senza ombre di un’etica istituzionale che dovrebbero ancora poter consigliare il famoso “passo indietro” che da più parti viene ormai suggerito.Creando ci pare un imbarazzo che nella fattispecie non dovrebbe essere più di tanto, a Palazzo Chigi come al Colle.
Tornando dunque alle cronache di tutt’altro tenore che concernono il tramonto e le convulsioni  neppure disssimulate che stanno accompagnando il tramonto definitivo del berlusconismo, occorre annotare come la inattesa “rivoluzione” dell’alla governativa del Pdl  sia stata accompagnata da amorevoli rassicurazioni.Alfano ed i suoi boys ministeriali resteranno al timone governativo, affianco a Letta, soltanto o soprattutto per meglio difendere le ragioni del Cavaliere perseguitato dalla “giustizia ingiusta”.Perche poi in definitiva ,quella dei governisti, è soltanto una scissione a termine,anzi “ a tempo determinato”,come è stato spiritosamente osservato dal principale concorrente alla premiership democraica.Niente paura quindi.Alle elezioni si torna tutti assieme - .Fratelli,cugini,leghisti d’Italia - per affermare tutti uniti le nobili ragioni di una centrodestra che almeno per quanto riguarda il ventennio che sta compiersi ha mostrato soltanto la faccia del populismo più vieto oltre a parecchi altri contenuti ben mirati, non già agli interessi del Paese,bensì a quelli “ad personam” o a beneficio di quella speciale casta formatasi attorno al Cavaliere,o ad altre incrostazioni di potere che vi si sono coagulate.Ecco il bello di questa destra populista che abbiamo avuto il piacere di conoscere negli  ultimi venti anni.Bè,bisogna pur darglielo lo sfogo,in questa fase morente del berlusconismo: sì, si può ricominciare daccapo; come nel gioco dell’oca si si riparte dal punto di inizio.Da ForzaItalia,tanto per fare un esempio!Si tratta come appare evidente di fantasie malate,in cui ciascuno gioca la sua parte,Alfano come Fitto,dando sfogo appunto alle immaginazioni più bizzarre,come è trapelato anche nel faticoso speach di Alfano ieri sera, nel talk-show che il solito noto cerimoniere delle gerarchìe potere ha imbastito su Rai1 su questo tema fantasioso - ma complesso e non sempre comprensibile - della scissione e ricomposizione della Destra casareccia nostrana.Unl discorso un po’ più serio forse anche malinconico,che ci allontana decisamente dal faceto di queste sceneggiate fuori del tempo cui stiamo assistendo da qualche tempo

martedì 5 novembre 2013

DRAMMA OD OPERA BUFFA/DALLA "DECADENZA" ALL'IMPLORAZIONE DELLA GRAZIA DAL COLLE



APS – Anno XVIII ( nuova serie ) – n°646 di martedì 5 novembre 2013

 

DRAMMA OD OPERA BUFFA/DOPO LA DECADENZA, L’IMPLORAZIONE DELLA GRAZIA AL COLLE:UNO  SQUALLIDO TOCCO DI DECADENZA ALLE ISTITUZIONI

Roma,05/11/13 – (Aps) – E’ davvero uno squallido tocco di decadenza alla vita istituzionale quello che da mesi e mesi a questa parte il populismo berlusconiano sta infliggendo alla vita ed alla dignità politico-istituzionale della Repubblica,Nonostante gli sforzi di contenimemto  che –nell’ambito ciascuno delle proprie potenzialità - stanno cercando di  opporre.In primo luogo il Capo dello Stato nella sua opera assidua, attenta,  equilibratrice  con cui cerca di far fronte alle convulsioni, prossime in taluni casi,a vere e proprie forme eversive.In secondo luogo quello che resta delle risorse democratiche del Paese:direi essenzialmente,e per fortuna,una grossa forza popolare,schierata indifesa della legalità repubblicana quale è oggi – ad onta di errori,incertezze e palsi falsi che ne hanno connotato il cammino soprattutto nelle tormentate vicende del post-voto del marzo ed aprile scorsi,il Pd.Stiamo parlando del partito della sinistra riformista,resosi disponibile con uno dei suoi esponenti qualificati a dar vita a quelle “larghe intese”,spesso indispensabili ,anche in altre democrazie europee,ma soprattutto da noi per l’emergenza, che ancora continua,per  portare il Paese fuori dalle secche della crisi e della recessione economica.
Ed è una formula questa dell’ anomala o strana maggioranza tra partiti contrapposti che urta indubbiamente da noi,in Italia, con la totale indeterminatezza della natura e dell’ispirazione politico-ideale di una formazione quale il Pdl( ora Forza Italia ?) priva dei connotati una Destra normale,che è e deve essere di ispirazione conservatrice sì, ma chiaramente liberale democratica.Da noi  questa Destra non esiste:al suo posto v’è una anomala formazione populista.Nata in una circostanza di grande confusione politica,morale ed ideologica,in coincidenza con riassetto politico e delle ideologìe che a fine Novecento si era portato dietro il crollo del Muro di Berlino,anche come simbolo dell’ eclissi del comunismo internazionale.In una fase che in Italia sfociò nel capitolo di Tangentopoli e di Mani Pulite,aprendo di fatto una pagina di palingenesi politica,e degli stessi strumenti della politica.Insomma mentre a sinistra si mescolavano,sia pure non senza tormenti ,le varie anime che si richiamavano alle esperienze post-comuniste,socialiste,cattolico-popolari o progressiste di diversa ispirazione,ma che avevano in ogni caso come modello di riferimento la socialdemocrazi di stampo europeo,il Labour britannico,ovvero i democrat statunitensi,sul fronte opposto,dei moderati-conservatori ci toccava ben altra sorte.Vale a dire,una Destra che del populismo incarna tutte le indeterminatezze e le pulsioni non esattamente democratiche e perciò lontana dai canoni politici e programmatici,sul terreno europeo per esempio,del Ppe.Questa – e non in ultima analisi -,la differenza strutturale che ostacola attualmente il cammino del “governo di servizio” costruito attorno alla capacità,la tenacia e l’impegno di Enrico Letta.Ostacola cioè Il percorso perché il governo di servizio,o di emergenza,arrivi a superare il prossimo anno e quindi il semestre di Presidenza italiana nella Ue in cui l’Italia - ed a nome non solo dell’Italia -  possà avere l’opportunità di rivendicare una linea  di riequilibrio delle politiche economiche,sociali,finanziarie dell’Unione, soprattutto per dare forza alla voce che invoca il passaggio all’Europa politica,per salvaguarne la originaria ispirazione comunitaria dei Padri fondatori.
Tutto sta a superare l’onda d’urto che si alza dalle contorsioni eversive del populismo berlusconiano morente,oggi originate soprattutto dalla indecente pretesa di sottrarsi all’imperio  della legge uguale per tutti.