domenica 7 agosto 2011

UN AVVENTURA VENTENNALE NEL SEGNO DELL’ANTIPO LITICA / NEL VORTICE DELLA CRISI DEI MERCATI URGENTE RIPRISTINARE LO STATO REPUBBLICANO

Roma,29/07/11 (Aps) – Davvero sconcertante l’epilogo imminente cui si avvia la presente sessione legislativa,in un quadro di totale smarrimento delle ragioni che in qualunque Paese,anche in quelli più arretrati del nostro,dovrebbero guidare l’azione di governo.Parole evidentemente sproporzionate,fuori luogo, nel caso che ci riguarda,perché quella che alloggia dalle parti di Palazzo Chigi è una simpatica compagnia di bontemponi,per così dire,che gli interessi elementari del paese tiene decisamente in non cale.Ed infatti nella giornata di oggi a Palazzo Madama si è consumato l’ennesimo episodio di questo farsesco esercizio della cura di governo,con l’approvazione tramite il solito voto di fiducia con il quale il governo Berlusconi- Bossi (perché è ancora questo,nonostante comparsate ed ondeggiamenti tra le due parti, il binomio su cui regge l’allegra brigata)usa amorevolmente proteggere i suoi mostruosi parti legislativi.Ed oggi è toccato in prima lettura da parte della Camera Alta al cosiddetto provvedimento per il “processo lungo” che consente appunto alla difesa di tirar lungo,oltre ogni ragionevole limite, con la citazione senza freni ed a volontà di testimoni,in tempo utile a far scattare i termini di prescrizione.Il tutto in contrasto aperto con le direttive europee,ma in esemplare sintonia con gli interessi ad personam,per esempio – tanto per cambiare –del Presidente del Consiglio,notoriamente “vittima della persecuzione giudiziaria” di giudici e pm .
E poi  occorre mettere un punto fermo nel cosiddetto galateo istituzionale che faccia piazza pulita delle smargiassate dei capi lumbard a proposito della ridicola campagna per portare al Nord alcune “sedi- vessillo” dei Ministeri romani,compreso il tono irriverente difronte ai precisi,puntuali rilievi del Capo dello Stato.
Messe così le cose anche per quanto riguarda la residuale azione  di governo in campo legislativo,e considerato la sfacelo politico e morale che caratterizza l’intera compagine
governativa – il braccio di ferro per  proteggere dall’autorizzazzione a procedere o dall’arresto esponenti non marginali della squadra  - resta francamente allucinante la capacità  di resistere della sbrindellata maggioranza alle non infrequenti chiamate di fedeltà che il Capo chiede di dare nelle due Camere legislative,con esiti anche tranquillizzanti, complessivamente.Almeno sempre quando ci sia di mezzo una “fiducia”
od un provvedimento ad personam.
Ma si può considerare tutto ciò una cosa seria per il buon governo democratico del Paese?Con tutti i problemi serissimi che bussano alla porta e cui bisogna dare risposta. Non ad personam !

LA QUESTIONE MORALE CHE INVESTE IN PIENO IL CENTRODESTRA;MA TOCCA ANCHE LA SINISTRA CON IL CASO PENATI A MILANO
Roma,29/07/11 (Aps) – La questione morale è tornata a sconvolgere il quadro politico italiano con episodi che richiamano il clima di Tangentopoli dei primi anni anni ’90 e da cui ha preso le mosse l’avventura populistica di Berlusconi che trascinato al fondo per quasi un ventennio il destino del nostro Paese.Due grosse inchieste scuotono come sappiamo il fronte di maggioranza:quella cosiddetta della P4 con la richiesta degli arresti ,concessi, al deputato Papa(Pdl),e quella più inquietante che ruota attorno all’ex guardi di Finanza divenuto deputato del PdL Marco Milanese – con richiesta di arresti fatta slittare a settembre a Montecitorio -consigliere politic o e factotum del Ministro dell’Economia Tremonti,coinvolto anch’egli nell’inchiesta della Magistratura di Napoli per l’uso dell’appartamento in Centro Storico a Roma,risultato nella disponibilità dello stesso Milanese.Situazione complicatasi per il Ministro per suoi sospetti,dichiarati in  interviste giornalistiche.di essere spiato e pedinato dalla stessa Guardia di Finanza.presso le cui Foresterie romane lo stesso aveva precedentemente alloggiato.Fatti complessivamente assai gravi e che lasciano tuttavia apparentemente indifferenti ed estranei gli ambienti della malconcia maggioranza e del Governo,salvo la prova del nove del voto in aula,in occasione del quale v’è solitamente un omertoso ricompattamento dei ranghi.
Si diceva dell’apertura a Milano del caso Penati – V.Presidente dimissionario del Consiglio regionale della Lombardia e già Presidente della Provincia di Milano ,figura non secondaria nell’organigramma politico nazionale del Pd – avente ad oggetto supposte transazioni importanti di danaro con proprietari ed imprese interessati alla riconversione dell’area delle ex acciaierie Falk di Busto Arsizio,unitamente ad altre operazioni finanziarie,da parte della Provincia,per l’acquisizione di quote della Autostrada di Serravalle.Una situazione che crea certo imbarazzo al Partito Democratico che fa del discorso dell’etica pubblica un suo punto forza.Detto che il caso Penati –al di là degli approfondimenti e degli esiti dell’inchiesta in atto –sembrerebbe richiamare più il fenomeno della corruzione ai fini del finanziamento dei partiti e non già quella a titolo di esclusivo vantaggio personale,come la nuova Tangentopoli sta evidenziando,nessuno vorrà negare la gravità degli addebbiti, se provati.Restano invece un po’ risibili gli acrobatici esercizi di”terzismo”cui sembrano votati alcuni  colleghi sempre in transito

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