domenica 31 maggio 2015

UNA VIGILIA ELETTORALE AD IMPATTO IMPRESENTABILITA'/TENSIONI E POLEMICHE NEL PD ATTORNO ALLE TARDIVE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA/UNIFORMARE LA NORMATIVA IN MATERIA ANCHE CON LA SEVERINO

SABATO 30 MAGGIO 2015 APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n° 705 di sabato 30 maggio 2015 UNA VIGILIA ELETTORALE AD IMPATTO DI “IMPRESENTABILITA’”/TENSIONI E POLEMICHE NEL PD ATTORNO ALLE TARDIVE CONCLUSIONI DELLA COMM.AN= TIMAFIA/CORREGGERE ED UNIFORMARE LA NORMATIVA ACHE CON LA SEVERINO Roma,30/05/15 – (Aps) – A poche ore ormai dall’apertura dei seggi per il voto regionale ed amministrativo di numerosi comuni grandi e piccoli che in coinvolgono in totale una popolazione di circa ventidue milioni di cittadini,conviene rispettosamente attendere l’esito degli scrutini.Questi inizieranno nella serata stessa di domani,subitp dopo la chiusura dei seggi alle ventitrè.Eccettuati i comuni della Sicilia dove si è preferito lasciare in vigore ancora per questa consultazione la doppia giornata di votazioni,sino a lunedì alle 15.Soltanto alcune considerazioni da cui non possi amo esimerci e che in ogni caso non influiranno sugli orientamenti degli elettori,ancora il giorno prima della manifestazione del voto. Non c’è alcun dubbio che il clima di questa vigilia appare influenzato da tensioni di questi ultimissimi giorni,non solo per l’obbiettivo contrasto che vede opposti alla maggioranza governativa del Pd e di Renzi gli altri movimenti che anima l’ondata populista ed antieuropea che anche in Italia fa gonfiare le vele di quel genewrico ribellismo che nasce poi dalle conseguenze della crisi economica e da tutte le altre strozzature di antica data del nostro sistema amministrativo pubblico,dei diristti a livello locale come e sdoprattutto in sede nazionale.il dato caratterizzante di questa opposizione – M5S dfi Grillo e la nuova Lega di Salvini,non più secessionista ma con forte impronta nazionalistica e con il preciso distintivo antisolidaristico verso l’ondata immigratoria che il nostro Paese deve fronteggiare.Si può dire quotidianamente,in attesa che il programma di cooperazione europeo,della Ue,su questo terenno si manifesti organicamente.E purtroppo i primi segnali che ci sono arrivati non sono del tutto incoraggianti,a conferma delle preoccupazioni e dei dubbi sulle prospettive dell’unità politica del Vecchio Continente che in tanti appuntamentie scadenze tarda a farsi viva. Ma la scossa più forte che è arrivata sul clima della vigilia elettorale,è stata, come si sa, quella del verdetto – reso noto soltanto all’ora della pausa pranzo di venerdì - della Commisione parlamentare antimafia investita – ope legis – della definizione della lista dei cosiddetti “impresentabili” nelle liste per le Regioni chiamate al voro (Liguria,Veneto,Toscana ,Marche,Umbria,Campania,Puglia),oltre le altre amministrazioni locali da rinnovare.Il caso più eclatante – pur nella consistente pattuglia di nomi segnalati per la loro inidoneita,ben dodici in Campania(nove del centrodestra) e quattro in Puglia – è subito emerso quello del candidato governatore del Pd per la Campania,Vincenzo De Luca.Gli strali che nello tesso Pd si sono immediatamente indirizzati verso la Presidente della Commisione Antimafia suddetta,Rosy Bindi,accusata in sostanza di aver tirato un colpo mancino al Pd stesso ed al suo tentativo di recupero della Regione stessa,dopo l’era Bassolino,non possono tuttavia impedire che vengano approfonditi metodi procedure e sostanza della materia che rende lecita la pronuncia di “impresentabilità”.A far chiarezza su tutta la materia vi concorrono una serie di elementi.Essi vanno da una consonanza con l’altra più famosa legge Severino(quella che ha decretato la decadenza senatoriale di Berlusconi e la sua incandidabilità per un periodo di sei anni ),ad una più precisa determinazione dell’imputazione ovvero della condanna “pronunciata” per un reato qualificante al fine degli obbiettivi e della ratio che ispirano la legge medesima.La concitazione dell’ultima ora hanno creato non poca confusione ed anche un bisticcio che potremmo dire normativo da risolvere e superare in tempi rapidi. Le reazioni che davvero non sono mancate nel Pd – ed in entrambe le direzioni,pro e contro la Bindi,soprattutto - la dicono lunga sul nuovo dibattito che si aprirà trai democrat ed indipendentemente dagli esiti elettorali .Potrebbe anche essere una positiva occasione per ridimensionare certe asprezze nei rapporti interni che hanno già prodotto i primi guasti e che invece potrebbero ancora essere riassorbiti in una proficua ricerca di un dialogo unitario tra le componenti.Facendo anche chiarezze su certe “impazienze rinnovatrici” di cui il Premier-Segretario si è fatto interprete sin dasl primo momento del suo avvento al potere nel Pd,con la vasta consacrazione avuta dalle primarie del dicembre 2013.Tenendo anche bene a mente che non “si sfonda” la centro se non si consolida la fascia elettorale che è lo “zoccolo duro” – i ceti formativi,la scuola e poi il sindacato,unico o plurimo che sia - del riformismo socialista del Pd.Che talvolta,in congiunture di crisi, può anche potuto aver dato al Partito un piccolo 25%;ma che non si è mai distaccato dalla sua connotazione fondativa originaria.

lunedì 18 maggio 2015

INTRALCI E RILANCI NEL CAMMINO DEL GOVERNO RENZI/TRA MUGUGNI E PROTESTE IL RIMBORSO DEI MANCATI ADEGUAMENTI PENSIONISTICI

Lunedì 18 maggio 2015 APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n° 704 di lunedì 18 maggio 2015 TRA INTRALCI E RILANCI IL PERCORSO DEL GOVERNO RENZI. E’ LA VOLTA DEL RIMBORSO,TRAI MUGUGNI, AI PENSIONATI DECRETATO DALLA CORTE COSTITUZIONALE Roma,18/05/15 – (Aps) – Questa è la volta del rimborso ai pensionati delle fasce più deboli, del blocco degli adeguamenti fissati dal governo Monti nel suo primo decreto Salva Italia,che è stato deciso qualche settimana fa dalla Consulta.Per un bilancio come quello del nostro Paese che ha avuto ed ancora ha il suo bel da fare per riportare a livelli accet= tabili dai Trattati europei il rapporto deficit-Pil,la decisione della Corte Costituzionale è piovuta come fulmine a ciel sereno - si fa per dire naturalmente - sulla testa di Renzi e del suo Governo.Matteo Renzi, con la consueta irruenza che lo distingue, sia pure immerso tra le non poche né lievi grane che lo circondano(lo strappo nel Pd che si è materializzato col voto contrario a Montecitorio di ben sessantuno deputati che si sono espressi contro l’Italicum) ha ritenuto di aver trovato la quadra, secondo il gergo introdotto nel linguaggio parlamentare da un esponente che era e rimane non proprio un purista come Bossi .Con l’aggiunta di una scorciatoia non proprio insignificante per il rimborso ai pensionati.Che ,secondo i calcoli fatti dal Premier e dalla sua squadra ministeriale. ammonterebbero a quattro milioni Almeno quelli nelle fasce più deboli di rimborsabili,con un assegno previdenziale lordo sino a 3mila euro mensili.L’operazione rimborso, così limitata a questa fascia di “fortunati”, porta ad un esborso di oltre due miliardi di euro per un rimborso “un tantum” che gira attorno ai cinquecento euro;in casi più ristretti sale attorno o sopra i settecento euro.Ma – fanno notare già da Palazzo Chigi – un rimborso più pieno e generalizzato avrebbe toccato cifre di vero dissesto per il nostro pubblico Erario:circa 18 miliardi di euro,insopportabili in un quadro finanzanziario ispirato al risanamento a breve dei conti dello Stato. Laddove non arrivano i calcoli ragionieristici dei bravi tecnici ministeriali arrivano tuttavia le inquietudini e le rimostranze dei pensionati esclusi; o che si ritengono comunque beffati dall’irrisorietà del “rimborso”.Soprattutto di sindacati e parti politiche che oltretutto sono stati sempre lo “zoccolo duro” dell’elettorato del Pd.Un partito dal quale per la prima volta cominciano a prendere le distanze.Se non a mostrare anche all’interno del Pd la loro insofferenza e contrarietà verso scelte opinabili, che sembrano compiute in nome di una malintesa “modernità” che a sua volta si richiama a Blair,all’ex Cancelliere socialdemo= cratico Schoereder,scomodando anche Clinton e molti altri capi del progressismo mondiale.Il che in tempi di globalizzazione neppure guasterebbe,se non portasse qualche sconquasso anche in ambiti che ai tempi d’oggi sono attraversati da molti dubbi ripensamenti.Come accade nel campo dell’Internazionale socialista che non vive attualmente uno dei suoi momenti più felici.Ne trova in generale motivi di grande soddisfazione nella situazione politica dei principali paesi europei dove – attanagliati dallo psicodramma che è divenuta la prospettiva futura della unità del vecchio Continente – i partiti ispirati alla socialdemocrazia non sembrano godere di grande favore.Vedi i recentissimi esiti del voto nel Regno Unito.In Italia,nonostante lo sconcerto di una partenza troppo “a razzo”,con Renzi era sembrato andar meglio.Ed alle europpe del maggio scorso il Premier e Segretario Pd si era potuto vantare di un “quasi 41%” che era certo un bel risultato,e non solo per l’Italia e non solo per il “campo socialista”,come suol dirsi.Poi è venuta a farsi sempre più strada quell’idea del “Partito della Nazione”, che fa pensare a molte cose,che t’interroga e ti fa capire che forse c’entra poco,molto poco,con la socialdemocrazia di stampo europeo.Che sì,è certo,il Partito della Nazione non ci può, né ci deve interessare.

sabato 9 maggio 2015

LA SCONFITTA LABURISTA E LA CRISI DELLA SOCIALDEMOCRAZIA EUROPEA/MA IL VECCHIO CONTINENTE HA PIU'CHE MAI BISOGNO DELLA SOCIADEMOCRAZIA PER SALVARE IL DESTINO DELLA UE

SABATO 9 MAGGIO 2015 APS - ANNO XIX ( NUOVA SERIE ) - N°703 di SABATO 9 MAGGIO 2015 Roma,09/05/15 - (Aps) - La sconfitta laburista alle elezioni di ieri l'altro giovedì nel Regno Unito segnala una situazione che non concerne soltanto l'appannamento dell'astro socialdemocratico nell'intera Europa.Fatta eccezione per l'exploit italiano alle scorse europee di maggio dello scorso anno - il 41%,un risultato inusitato sino a quel momento per le liste socialiste che fortemente inorgoglì il Premier e Segretario del Pd Matteo Renzi,fresco di insediamento a Palazzo Chihi come al Nazzareno(la sede del Partito) - lo scenario dell'Europa non è gran che incoraggiante per i partiti socialdemocratici e laburisti che non riescono a superare la china.Hanno ovunque o quasi posizioni di primo piano,ma generalmente come principale opposisitore dei governi imperniati sull'altro partito competitore.In altri casi - vedi la Germania della Cancelliera Merkel - sono in governi di coaliazione,come a Berlino,assieme al più forte partito cristiano-cattolico guidato appunto dalla Cancelliera.Abbiamo citato il risultato delle elezioni inglesi di per sé sufficientemente emblematico del trend di equilibrio trai due principali partiti di un bipolarismo che ha sino ad ora ha costituito la regola del gioco.Ma a Londra - e purtroppo non solo oltremanica,ma anche a Parigi come a Roma,e così via;per fortuna non ancora a Berlino - c'erano altri fattori in gioco.Innnzitutto la forte spinta antieuro che ha collocato ormai in ogni caso la Gran Bretagna in una posizione di distanza da Bruxelles.Cameron ed il partito Tory dovranno giocare con molta attenzione la carta del referendum per impedire che esso veramente sancisca l'uscita inglese dalla Ue,prima ancora del non ingresso nell'eurozona.Gli inglesi per vocazione guardano soprattutto e con orgoglio alla loro "relazione speciale"con gli Stati Uniti.Sono stati sempre molto diffidenti del passo e dei litigi della veccia Europa continentale.C'è di più anche in Gran Bretagna un risorgente populismo che ha attecchito assai bene e con il quale non si può evitare di fare i conti.Un quadro complesso che è fatto delle diffuse debolezza della sinistra tradizionale,come in Francia con lo scarso vigore dell'esperienza Hollande,senza trascurare l'Italia.Non sono bastati i vent'anni dell'esperienza mortificante del berlusconismo,perchè arrivato Renzi al potere sono entrate in circolo idee a dir poco strane(il Partito della Nazione:che cosa è,a che ed a chi serve?).Si sono poste anche le premesse di uno strappo assolutamente da evitare.

STA VERAMENTE PER APRIRSI UNA FASE DUE DELL'AVVENTO DI RENZI A PALAZZO CHIGI ED ALLA GUIDA DEL NAZZARENO?FORSE SI SE LUNEDI' ARRIVERA' A MONTECITORIO L'APPROVAZIONE DELL'ITALICUM

Sabato 2 maggio 2015 APS -Anno XIX (nuova serie)- n°702 di sabato 2 maggio 2015 VIGILIA DI ATTESA PER IL VOTO DI LUNEDI'A MONTECITORIO SUL TESTO DEFINITIVO DELL'ITALICUM.E'VEROSIMILE CHE ACCADA NONOSTANTE L'AVENTINO DELLE OPPOSIZIONI ED I MALDIPANCIA IN ESTENSIONE TRA LE MINORANZE PD.IL METODO NEI RAPPORTI INTERNI AL PD PIU' CHE IL MERITO DELLA LEGGE VERO POMO DEL CONFRONTO Romna,02/05/15 -(Aps) - Si profila ormai in tutta la sua durezza e profondità il contrasto tra maggioranza renziana e le minoranze(seppure frastagliate e confuse )di quella che po' senz'altro definirsi la sinistra del Pd.Ed è in contrasto che viene ormai da lontano,da pòoco l'insediamento di Matteo Renzi alla Segreteria del Pd,portatovi sull'onda schiacciante del successo alle primarie che avevano sancito al contempo la sconfitta di Bersani Segretario uscente.Vero "patron" della "ditta" - come egli stesso, con la sua arguzia e bonomia da tutti,amici ed avversari,riconosciutagli, aveva voluto battezzare il partito dei democrat italiani.E' un discorso che nonostante si sia sviluppato nel corso di poco più di quet'ultimo anno,è lungo e complesso e che può riassumer