sabato 31 maggio 2014

EUROPEE/QUASI UN PLEBISCITO(INATTESO)PER LE LISTE DEL PD/L'INCONTRO TRA LE ATTESE DI RINASCITA DEGLI ITALIANI,IL PROGRAMMA RIFORME DI RENZI E LA SUA PERSONALE AFFIDABILITA'

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°674 di sabato 31 maggio 2014 EUROPEE/L’INATTESO ESITO QUASI PLEBISCITARIO PER IL PD COME INCROCIO TRA IL PIANO RIFORME DI RENZI E L’ANSIA DI RINASCITA DEGLI ITALIANI Roma,31/05/14 – (Aps) – Attorno alla bella vittoria di Renzi e del Pd al voto per le europee di domenica scorsa – un inedito,per la sinistra,quasi il 41 per cento,salvo qualche isolato precedente nei lontani anni 50 per la Dc di De Gasperi – attorno a questa inattesa netta affermazione, si rincorrono da qualche giorno i più diversi giudizi e valutazioni.Concordanti tuttavia in generale sulla constatazione che l’esito del voto rappresenti l’incrocio tra la volontà largamente maggioritaria tra gli italiani di costruttivamente passare all’atto pratico delle riforme e della ripresa italiana,di mettere tra parentesi e svuotare la inutile parolaia violenza sfascistica di Grillo,da un lato;dall’altro,il caparbio fattivo impegno di Matteo Renzi attorno alla sua “pacifica rivoluzione” per svecchiare rimettere in moto un paese fiaccato dalla crisi del mercati del 2008 e da un ventennio,quello berlusconiano,che ne ha parimenti compresso ogni possibilità di sviluppo.Questa la lettura più condivisa dell’esito del voto di quasi una settimana fa.Una lettura che ha trovato conferma,ieri e ieri l’altro,nelle assemblee della Banca d’Italia e di Confindustria,nelle relazioni,rispettivamente,del Presidente Squinzi e del Governatore Ignazio Visco. Vi si riscontrata quasi una consonanza perfetta di giudizi,soprattutto in oridne alla necessità di rafforzare la lotta a favore della legalità,combattendo corrotti e corruttori senza debolezze o esitazioni,e con il corollario degli impegni che formano già in larga parte il cronoprogramma di Matteo Renzi per il suo Governo e che in parte sono stati gia attuati in sede parlamentare ed in alcuni casi anche sul terreno pratico già realizzati.Gli 80 euro in più in busta paga per dieci milioni e più di redditi minimi che già dai primi giorni della settimana compaiono tra le spettanze dei singoli percettori.Natutalmente il punto chiave resta quello del lavoro,della discoccupazione - quella giovanile in primo piano per essere la più vistosa voce della crisi -assieme agli strumenti destinati ad incrementare,investimenti,consumi e domanda interna.Sono tutti aspetti e problemi facenti parte dell’agenda Renzi,fissati in un preciso calendario che in parte, come si diceva,è stato già avviato e che in queste settimane dopo la breve parentesi elettorale è in procinto di essere riavviato:dalla riforma della pubblica amministrazione e degli alti apparati statali (i vertici della burocrazia), a quella della giustizia soprattutto civile,alla lotta agli sprechi (all’interno della spending review).Un lungo elenco che secondo una seria e serrata logica risanatoria non dovrebbe risparmiare alcun settore.Anche quelli come la Rai,da cui si alzano in questi giorni voci stonate di dissenso che non possono non riportarci alla loro intrinseca natura corporativa,a difesa di privilegi che poi non tutti quelli che vi operano hanno veramente motivo per rivonoscervisi,o hanno motivo di ritenersi minacciati nei loro diritti,se legittimi sempre fondati.

sabato 24 maggio 2014

TRA SPERANZE E PAURE AL VOTO EUROPEO DI DOMANI MA DEI PROBLEMI UE SI E'PARLATO ASSAI POCO NELLE PIAZZE/POPULISMI A FINE CORSA,/LA SPINTA DI RENZI AL CAMBIAMENTO DI VERSO IN ITALIA ED IN EUROPA

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n° 673 di sabato 24 maggio 2014 SPERANZE E PAURE NEL VOTO EUROPEO MA NELLE PIAZZE SI E’PARLATO ASSAI POCO DI UE/SPINGERE AVANTI IL CAMBIO DI VERSO, FINE CORSA DEI POPULISMI Roma,24/05/14 – (Aps ) - Facevamo come molti in queste ore - alla vigilia del voto europeo - una riflessione sul significato e le conseguenze, non solo nella Ue, dell'apparente consenso attorno allo sfascismo delirante e senza sbocchi di Grillo.Sappiamo viceversa del sostegno ampio e fiducioso di cui gode Renzi nell'opinione pubblica maggioritaria - pure in un diffuso sentimento di delusione se non di disperazione di una consistente parte dei ceti meno protetti - per il progetto già avviato di riforme anche nell'architettura istituzionale e della macchina dello Stato.Insomma il "far cambiar verso al Paese" ed anche all’Europa – questo l’hastag lanciato dal Presidente del Consiglio e Segretario del Pd Renzi - c'è parso in profonda sintonia col sano sentimento popolare.Perchè allora il comico genovese va strombazzando pronostici trionfali sul voto di domenica?Non sembra anche a voi che i conti non tornino.E che ci sia comunque modo nella cabina elettorale di smontare questi infondati ottimismi. Oggi in tema di pronostici alla vigilia del voto sarà bene non rischiare,ma giudichiamo dai toni più morbidi dei commentatori,dalle diverse angolazioni,vi sia prudenza che nasce dalla sensazione di quanto sta cambiando nel Paese.Queste novità certamente riguardano la spinta nuova,l’impulso veloce e decisivo che ad opera di Renzi è stata impressa all’azione riformatrice della coalizione del Pd con gruppi minori del centrodestra non berlusconiano e del centrismo vecchio e nuovo che arranca ad emergere,dopo le traversìe del movimento di Mario Monti.Novità gia in fase di attuazione – con gli 80 euro in busta paga per i redditi bassi,e molto altro – che investe la “pacifica rivoluzione” in tema istituzionale(trasformazione del Senato,abolizione delle Province,Titolo V della C.Costituzionale) che mettono sotto il mirino del vero e per la prima volta approfondito piano riformatore l’apparato burocratico ed amministrativo dello Stato,con la prevedibile contrapposizione della casta degli alti burocrati che gìa manda segnali di insofferenza e di resistenza,come era ovvio prevedere.Accanto a questo lo scontro,per così dire,con la struttura del sindacato,delle tre tradizionali Confederazioni(Cgil,Cisl,Uil) che attacca al cuore il punto fofte della strategia dei sindacati,la cosiddetta”concertazione”.Non v’è chi non veda quale sia la posta in gioco(che comprende anche governance e spending review della Rai chiamata a fare il proprio dovere in tema di risparmi e di sacrifici) in questo confronto tra Governo ed alcuni trai più decisivi aspetti della gestione economica, politica, amministrativa del Paese.Che non trascura la normativa in materia di lavoro che è il nodo centrale e la prima emergenza dell’Italia. C’è chi afferma che le novità starebbero affiorando anche all’interno del Movimento di Grillo che – favorito, come si usa ormai ripetere dalla larga fascia di scontento che domina tra le fasce sociali meno garantire,trai giovani,etc – manifestrebbe segni di consapevoloezza che si miscelano con l’aggressività e la violenza verbale dell’ex comico,come dei suoi epigoni.Ma in che consisterebbe questa evoluzione ,considerato che dai comportamenti significativi quotidiani,in sede parlamentare da esempio,non v’è assolutamente traccia?Il dopo voto europeo, ed anche i suoi esiti numerici,potrebbero chiarirlo .

domenica 18 maggio 2014

A MENO DI UNA SETTIMANA DAL VOTO EUROPEO S'ACCENTUA LA MENZOGNERA OFFENSIVA POPULISTA DI GRILLO/PIU' SPINTA ALL'AGENDA RIVOLUZIONARIA DI RENZI E DEL PD

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°672 di lunedì 19 maggio 2014 A SETTE GIORNI DAL VOTO EUROPEO S’ACCENTUA L’INDECENTE OFFENSIVA DI GRILLO/SOSTENERE CON FERMEZZA L’AGENDA “RIVOLUZIONARIA” DI RENZI Roma,19/05/14 – (Aps) - E’ difficile dire se l’avventura renziana – quella di far compiere all’Italia il balzo in avanti,di”cambiar verso” in direzione della modernità e di un equo solidarismo nei rapporti sociali,nell’economia,nelle relazioni tra lo Stato e i cittadini nel nostro Paese – stia veramente incontrando più difficolta di quante non se ne prevedessero alla partenza, nel febbraio scorso.Sappiamo tutti le diffidenze incontrate nel passaggio iniziale di un tale percorso ,cominciato col famigertato incontro al Nazzareno con il “pregiudicato” Berlusconi per varare un patto – proprio così con Berlusconi che in materia di patti appunto usa di norma non rispettarli – e che in effetti provocò da subito non poche smorfie di disturbo e diffidenza anche nei circoli più ristretti ai piani alti del partito,dei suoi gruppi parlamentari,tra giornalisti ed intellettuali della galassia democrat.Ma la ragione –fu spiegato non senza efficacia – risiede nel fatto che non si possono fare riforme a livello costituzionale o di legge elettorale rinchiudendosi nei recinti delle proprie maggioranze.Come avevano fatto spensieratamente del resto , in precedenti occasioni, i berluscones di tutte le risme ,in associazione con leghisti celoduristi o meno. Quindi con Berlusconi e con le sue sue malconce oramai truppe,proprio no. meglio da soli quindi,sia pure dall'alto di una sprezzante separatezza.In contraddizione apparente con il principio:le fiforme si fanno assieme a tutti gli altri.Quando ci stanno,naturalmente ! Verrebbe a questo punto da auto commentarsi,per così dire.Ma tutte queste considerazioni non appartengono ad altra sfera;ad un discorso che ormai sembra essere sopravanzato - speriamo temporaneamente almeno - da aspetti ben più pesanti e contingenti ?.La svolta che s’avverte è l'imbarbarimento del confronto politico ad una settimana dal voto per le europee.Si espande il”bluff” grillino che attizza rabbia e delusione in quella parte di opinione pubblica che mostra di mettere avanti la delusione ad ogni prospettiva positiva e di speranza che Renzi ed il Pd stanno invece faticosamente costruendo,I Cinque Stelle secondo partito - sino a questo momento - impensieriscono non poco chi ha lanciato con coraggio la sfida della “rivoluzione democratica” ,della ripresa del nostro Paese.Ed oggi si mette in evidenza l'interrogativo se l'iniziativa di Renzi non cada in un momento poco propizio, quando l'ondata del populismo - che è quello di Grillo ma non solo - non rischi di oscurare le aspettative costruttive che si stanno aprendo dinanzi a tutti noi.Condivise da una parte prevalente dell’opinione pubblica che wncora condivide sentimenti di fiducia e di speranza.Ma il nostro è soltanto, crediamo, un soprassalto di eccessivo realismo o di pessismo,che può essre rovesciato dall’impeto di rinnovamento che porta in se l’ondata di pulizia e di ordine del “cambiar verso” all’Italia.

venerdì 16 maggio 2014

SULL'ARRESTO DI GENOVESE A LARGHISSIMA MAGGIORANZA IL SI DEL PD/SMASCHERATO COL VOTO PALESE L'ENNESIMO BLUFF DI GRILLO


A MONTECITORIO A LARGHISSIMA MAGGIORANZA IL SI DEL PD ALL’ARRESTO DI GENOVESE/PESANTE SCHIAFFO A GRILLO ED AI SUOI BLUFF QUOTIDIANI 

Roma,16/05/14 – (Aps) – Mentre l’opinione pubblica è ancora scossa per gli inimmaginabili sviluppi  di una rinnovata edizione della Tangentopoli milanese, propagatasi attorno ai ghiotti bocconi dei cantieri dell’Expò da portare conclusione,a passo accelerato ormai, verso l’appuntamento della fine primavera 2015;mentre destano sdegno e nuova ilarità le gesta  dell’ex Ministro dell’Interno( e pure dello Sviluppo Economico) Claudio Scaiola in combutta - come risulta ormai con sufficiente evidenza dalle indagini -  con i coniugi Matacena e Rizzo ,implicati in una tortuosa complessa vicenda di malaffare,contiguità mafiosa,di latitanze all’estero in lussuose residenze a Dubai o Montecarlo;bene,su un tale scenario s’abbatte un’altra vicenda di più ordinaria criminalità.Quella del deputato ed ex Sindaco Pd di Messina,Genovese imputato di associazione a delinquere,peculato e truffa;con distrazione di fondi pubblici,anche comunitari all’interno di un contesto parafamiliare che si estendeva al proprio supporto politico.Per Genovese è stata avanzata a Montecitorio l’autorizzazione all’arresto ed ieri La Camera dei deputati ha votato con voto Palese sulla richiesta d’arresto da parte dell’autorità giudiziaria.Il dato politico che merita di essere sottolineato è che il Pd – come era già accaduto in altri casi recenti - Lusi,Tedesco,entrambi al Senato – ha votato per il si all’arresto riconoscendo l’esigenza che la giustizia faccia il suo naturale corso, a prescindere dal merito delle imputazioni.Ci pare questa una nuova bella prova di una netta inversione di rotta ad opera della politica,del Pd, che ne rappresenta oggi con  convinzione e responsabilità la principale se non esclusiva risorsa di crescita e consolidamento della democrazia nel nostro Paese..E per far questo deve saper guardare anche o soprattuttoal proprio interno con inflessibile coerenza e severità.Se vuole conseguire quei più generali  risultati di cambiamento, di svolta che Renzi ed i democrat si sono preposti in una sorta di pacifica”rivoluzione” – come è stata definita - che è assieme etica,politica,sociale,istituzionale.Come dimostra la battaglia per la riforma del Senato che deve essere portata a compimento dopo il voto per le europee,tra molti e non lievi ostacoli e resistenze di Palazzo; del conservatorismo e della palude che cercano di rallentare la marcia delle riforme.Ma il voto di ieri a Montecitorio è soprattutto uno schiaffo a Grillo,alla sua ingiustificata espansione nei settori più arrabbiati dell’opinione pubblica;agli insopportabili bluff che il comico genovese porta avanti nei suoi spettacolini quotidiani.      


RENZI  A BALLARO’/ A NUDO  COSTI  E MISSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO,SCOSSO IL PARTITO  RAI  ANCHE  ALL’INTERNO DELL’AZIENDA


Roma,16/05/14 – (Aps) - La Rai e l'esigenza di una spending review nella sua gestione è argomento che ben si presta ad entrare a far parte dell'impegno riformatore del governo Renzi.Credo anch'io - per averci lavorato ininterrottamente per svariati decenni nel settore giornalistici sino a ricoprire la responsabilità di vertice di una delle sue testate "storiche" - che molto ci sarebbe da rivedere,Proprio a cominciare,per esempio,dall'elefantiasi di molti corpi redazionali.Vengono alla mente molte situazioni eloquenti sotto tale riguardo,di alcune redazioni locali,di qualche regione dell'estrema periferia dell'impero che hanno raggiunto record spropositati,in situazioni nelle quali peraltro,e  fortunatamente, non accade mai nulla .Ma la "revisione della spesa" dovrebbe toccare quasi tutti i settori.quelli delle reti e servizi dove le sproporzioni sono anche se possibile più significative.Lo sforzo riformatore deve richiedere anche in Rai piena disponibilità e collaborazione responsabile.Non servono di certo soltanto levate di scudi corporative,da qualunque ambito provengano.
La Rai e la necessità di una revisione di fondo della filosofia e della pratica di servizio pubblico,come s’avverte - ed inutilmente, è bene subito aggiungere – insistente ritualità da non pochi decenni a questa parte,è stato l’argomento principe dell’intervento del Presidente del Consiglio Renzi all’utimo numero di Ballarò.Un intervento del Premier e Segretario del Pd che ha messo in crisi il conduttore Floris,e con lui tutto il partito filo Rai annidato dentro ed attorno all’azienda.Sono di ieri poi le notizie giunte dal Consiglio d’amministrazione dell’Ente che ha reso pubblici i compensi oltre che di Presidente e direttore generale,dei giornalisti di fascia dirigenti,dall’inneffabile Minzolini(direttore del Tg1 in aspettativa)in giù.Tutti generalmente con stipendi di tutto rispetto.Questa ulteriore fotografia dell’interno Rai contribuisce un quadro d’insostenibilità del quadro generale dell’azienda nel momento attuale votato al contenimento dei costi della politica come delle bardature che fanno corona.Come la Rai appunto,che ha perso peraltro le sue caratteristiche d’inventiva e di creatività, nel linguaggio come nella capacità di indagine e di approfondimento della realtà del nostro Paese, che per lunghi anni della sua storia post-bellica l’avevano caratterizzata.Lo stesso sindacato Usigrai ( i giornalisti del servizio pubblico radio-tv) – che pure ha combattuto battaglie significative in difesa dei diritti dell’informazione contro oscurantismo e soprusi originati dal lungo prepotere del berlusconismo nella politica italiana,sta finendo fuori strada una volta che tramontato il Cavaliere viene a nudo il problema vero del servizio pubblico radiotelevisivo:fare ordine sui suoi costi finanziari ed organizzativi,soprattutto sulla sua missione.

sabato 10 maggio 2014

POLEMICA SURREALE SUI"TECNICI DEL SENATO/SEGNO DELLA NON ORDINARIETA' DELLA PARTITA POLITICA ATTORNO A RENZI





APS – Anno XIX ( nuova serie ) n°670 di sabato 10  maggio 2014


 


POLEMICA SURREALE SUI “TECNICI DEL SENATO”/SEGNO  DELLA NON ORDINA= RIETA’ DELLA PARTITA POLITICA CHE SI STA GIOCANDO ATTORNO A RENZI



Roma,10/05714 – (Aps) - E’ quasi surreale la polemica che ha coinvolto in questi giorni con il Premier Renzi il Presidente del Senato Grasso.Stiamo parlando dell'ormai famosa nota dei tecnici di Palazzo Madama con i dubbi sulle coperture del decreto governativo per gli 80 euro mensili ai percettori di redditi dagli 8 ai 26 milioni annui.Pare indubbio come su di essa si  rifletta il clima di contrapposizione obliqua tra la linea riformatrice di Renzi ed un densa nebulosa di interessi che vi lavorano più o meno apertamente contro.Compresi settori minoritari dello stesso Pd che,sulle riforme istituzionali,dalla legge elettorale, ed ora al Senato sul drastico ridimensionamento della Camera Alta  stanno tenendo tuttora aperto un fronte di dissidenza verso Renzi e le decisioni siglate dal Pd stesso. Se così non fosse non avrebbe ragione lo scambio di accuse e controaccuse trai due campi.Compresa la ridicola intenzione di sporgere querela da parte di due esponenti,notoriamente “esuberanti”,della Destra,Calderoli e Gasparri.Tutto questo ha fatto parlare - a proposito della pacifica "rivoluzione" che il neoPremier sta tentando di portare avanti - di reazione conservatrice, se non di conservatorismo vero e proprio, da parte dei più disparati settori del mondo politico,di settori sociali,dell'economia,dello stesso sindacato,come si è visto a Rimini al congresso Cgil nei giorni scorsi.Ed il Senato - in occasione della discussione in Commissione Affari costituzionali del testo, concernente la propria decisiva rifoma, da portare all'esame dell'aula ormai dopo il voto europeo del 25 del mese - è stato il teatro più significativo di tali pulsioni conservatrici. Segno che la partita politica che si sta giocando oltrepassa veramente questa volta i limiti quietosi dell'ordinarietà,per così dire.


 


 


 


 


 


L’EQUAZIONE POPULISMO CONSERVATORISMO/L’INTRALCIO DA SUPERARE SULLA VIA DELLE RIFORME

 Roma,10/05/14 – (Aps) - Ed a proposito di conservatorismo - inteso in questo caso anche come ondata di resistenza sollevatasi anche in maniera trasversale dinanzi alle profonde novità che la iniziativa riformatrice impressa da Renzi al suo Partito,ed alla velocità con la quale egli ha cercato sinora di portarla avanti ed attuarla – una riflessione va certo fatta anche a proposito delle posizioni populistiche e demagogiche .Esse sono incarnate in un vasto panorama che dal fenomeno Cinque Stelle di Grillo che abbia mo avuto sotto osservazione nel blog del comico genovese e soprattutto in Parlamento,con le vacue e nichilistiche manifestazioni  provocatorie cui i selezionati alle cosiddette “parlamentarie” hanno dato vita in questi primi quindici mesi della legislatura.Nulla se non il desiderio di un crollo totale,sulle cui macerie erigere il loro immaginario ordine nuovo.E poi il populismo disperato di un Berlusconi,condannato seppure ai servizi sociali con modalità “soft”,ridotto ormai ad usurato catalogo di argomenti decrepiti,fuori del tempo.Nuove barzellette.In coda all’universo al tramonto del Cavaliere gli sforzi o le velleità di successione del Ncd di Alfano e Schifani,alla conquista del campo dei moderati.Non vale la pena parlare della Lega nella nuova versione Salvini-Maroni,autori più che altro di una interna resa dei conti nel movimento del Senatur.Uno scenario che conferma l’equazione :populismi uguale conservatorismi