giovedì 31 gennaio 2013

IL CAPO DELLO STATO SULLA VICENDA MPS/FARE CHIAREZZA CONSAPEVOLI DELL'INTERESSE NAZIONALE


Roma 31/01/2013 – (Aps) – In un’intervista rilasciata al quotidiano il Sole-24 Ore il Presidente della Repubblica è intervenuto per porre un punto fermo nel polverone delle polemiche pre-elettorali che ha avvolto la grave vicenda che trova al centro la disinvolta gestione del Monte dei Paschi ad opera della sua dirigenza.Rispondendo alle domande del Direttore del quotidiano economico,ha prima sottolineato la assoluta congruità della vigilanza esercitata al riguardo da BanKitalia poi ha voluto rilevare come "La totale autonomia della magistratura nel condurre le indagini sul precedente management di Mps -afferma Napolitano - come già chiarito nella nota diramata ieri dalla Procura della Repubblica di Siena, va rispettata anche evitando quella diffusione di notizie infondate che è stata questa mattina deplorata dalla stessa procura per le sue ricadute destabilizzanti sul mercato"
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L'intervento di Monti sempre riferito alla vicenda Paschi di Siena insiste invece sui rapporti tra politica e credito. "Teniamo i partiti lontani dalle banche", ribadisce il presidente del Consiglio. "Ricordo solo - prosegue - che il decreto Salva Italia, voluto dal nostro governo, ha vietato le presenze incrociate nei consigli di amministrazione di banche e compagnie di assicurazioni concorrenti. Sono anche questi intrecci di persone a generare i conflitti di interesse, le distorsioni al mercato e i danni al sistema finanziario".
L'uscita del presidente del Consiglio è stata occasione per l'ennesima scintilla con Pierluigi Bersani. "Monti ha detto via i partiti dalle banche? Sono d'accordo dieci volte. Io aggiungo via i banchieri dai partiti. Così siamo a posto", ha commentato il leader Pd con una battuta.

SE BALOTELLI  VALE UN PUNTO E MEZZO NEI SONDAGGI ELETTORALI.

Roma,31/01/13 –(Aps) – Valutazioni ponderate e concordanti dei principali esperti di sondaggi preelettorali  fissano ad un punto e mezzo circa l’effetto che l’ingaggio del Super Mario, ovviamente Balotelli, da parte del Milan-Calcio può produrre sull’elettorato, su una sua “certa” quota quanto meno.E naturalmente a vantaggio del Cavaliere,che è patron anche del Milan. Una notizia esilarante e triste al tempo stesso,perché se fosse vera questa valutazione ne discenderebbe assieme alla mestizia per una tale fattore di orientamento del voto – ci pare onestamente da Terzo Mondo,se non offendessimo con una espressione arcaica di tal genere la parte emergente del globo terrestre.- una grassa risata su quello che meritano in fatto di futuro,di scelte di governo questi nostri “spensierati” concittadini.
Ma sappiamo che non è così,che il destino del nostro Paese ce lo scegliamo tutti assieme,con consapevolezza,indipendentemente dalla qualità della “panchina” dei nostri più prestigiosi club calcistici.Torniamo per ciò a più seriosi ragionamenti su quello che bolle in pentola nei duelli incrociati trai principali contendenti al palio del 24 e 25 febbraio.Settimama dopo settimana, il quadro non sembra cambiare nella sostanza.Rimane in campo l’ambizione o velleità della “rimonta” da parte di un Berlusconi saputosi adattare alle necessità  nascenti dagli effetti stessi del suo logoramento politico – dalla resa del novembre 2011,alla sua parziale eclissi durante tutto il Governo dell’emergenza di Monti,alla ribellione di larga parte dei quadri del “partito di plastica”( con l’insubordinazione apparente anche del giovane Segretario “senza quid”,Alfano ).Sino al dicembre scorso quando, con un prevedibile “colpo di reni” Berlusconi ed i resti della sua “gloriosa armata” hanno inteso così tornare in iscena.Gettandosi a capofitto nel disperato tentativo di riesumare il passato,ritrovando una faticosa ricucitura con una Lega dimezzata dopo i “colpi di scopa” di Maroni,pagando un prezzo anche salato,quale la rinuncia,impostagli dagli alleati padani:per il padrone-Cavaliere che teneva ad essere ancora il candidato Premier della coalizione della Destra.Il resto è un copione arcinoto,di slogan in libertà di menzogne ed insulti verso gli altri contendenti.
Più complessa ed imprevista la vicenda del neo-centrismo montiano – con gli alleati Casini,Fini,Montezemolo – che si è andata dipanando attorno ad una progressiva metamorfosi del Presidente del Consiglio “tecnico”, Mario Monti,per come si è manifestata la sua “salita” in politica,ma soprattutto per le modalità ed i contenuti stessi della sua presenza nella competizione politica.Per la inusitata durezza nei confronti del Centro-sinistra e del suo leader Bersani.Tanto da aver indotto a lungo a ironizzare sugli esiti,nettamente improntati alla cattiveria, del suo ”guru “ o spin doctor americano,David Axelrod.In altri termini, una linea quella costruita da Monti in questa competizione,che sembrerebbe mirata a tenersi le mani libere nel dopo voto,a non prendere impegni prima
del tempo,a tenere le porte aperte a tutte le soluzioni.In linea del resto con “nuove” ed un po’ contradditorie indicazioni(scarse) di contenuti,rispetto all’opera di governo sin qui portata avanti.Il tutto avvolto in una nebulosa che rende difficile poterne discernere la reale direzione di marcia.Ne deriva per Bersani e la Sinistra un comprensibile fastidio ,di capire il quadro d’assieme,all’indomani del voto che dovrebbe premiare proprio quest’ultima coalizione,benchè la scellerata Legge elettorale in vigore sia stata costruita apposta per favorire,soprattutto nella Camera Alta,la ingovernabilità,se non in presenza di una schiacciante maggioranza.     

APS –Anno XVIII ( nuova serie ) n°615 di giovedì 24 gennaio 2013
 LA PULIZIA DELLE LISTE NELLE MANI BERLUSCONI / COME PROLOGO ALL'APERTURA DEI  COMIZI
Roma,25/01/13 - (Aps ) - Non rientra certo nella normalità,nella fisiologia della vita politica di uno dei principali Paesi dell'Europa comunitaria -nata dallo straordinario impegno e dalla volontà dei padri fondatori,Schuman,Adenauer,De Gasperi,Spinelli - che i partiti partecipanti alla competizione elettorale si trovino coinvolti in uno sforzo aggiuntivo:la pulizia delle liste dai cosiddetti "impresentabili". E' avvenuto in queste settimane che quasi tutti i partiti svolgessero la "pratica",per così dire, in modalità differenti.Tutti stabilendo generalmente un codice etico  molto severo a salvaguardia delle liste;in più,come ha esemplarmente fatto il Pd,selezionando i candidati attraverso le primarie, collegio per collegio:quest'ultima procedura era intesa soprattutto a correggere l'abnormità della legge elettotale vigente,il "Porcellum",di nome e di fatto, che priva i cittadini elettori del diritto sacrasanto di scegliersi gli eletti che li rappresenteranno in Parlamento.Con risultati che sembrano complessivamente validi,rispondenti alle finalità delle liste pulite.Non così è stato nel partito berlusconiano che - inevitabilmente impelagato nella tournè radiotelevisiva del Cavaliere che sta rovesciando sulla massa di ascoltatori una congerie di menzogne ed affermazioni prive di senso comune - è arrivato a ridosso della fatidica ora delle 20 di questo lunedì,termine per la presentazione delle liste,alle prese con numerosissime candidature scabrose,tra le quali si dovevano poi scegliere i nomi di maggiore impatto negativo sull'opinione pubblica e sull'elettorato cui l'ex-Pdl ritiene di poter fare riferimento.E si è scelto perciò di "sacrificare dolorosamente" un manipolo soltanto di candidati (Cosentino,Dell’Utri,Scajola,Papa,Milanese,Landolfi ) il rotolamento delle cui teste,metaforicamente parlando,s'intende, potesse appagare la sete di moralità e giustizia delle più sensibili aree dell'elettorato essenziamente del Nord,in Lombardia-Veneto, dove il fiuto del Cavaliere ritiene possa localizzarsi l'ultima ridotta della Destra per contrastare l'attesa avanzata elettorale della Sinistra.Anzi dei "comunisti",come dall'ultimo decennio del secolo scorso,il medesimo imperterrito continua a ripetere.
Un particolare non trascurabile - che qualifica l'operazione "pulizia"delle liste nel Pdl - è che sia stato il Cavaliere in persona,anche in questa circostanza, a dirigere l'orchestra per le epurazioni.Quando è notorio che lo stesso è plurindagato ed anche condannato,nella ormai eterna querelle con i giudici rossi(e in taluni casi anche "femministi" ) di Milano.Da cui poi partono le farneticazioni a cerchi concentrici che arrivano sino al Vertice delle istituzioni,alla Suprema Corte dell'ordinamento costituzionale.

LA GRAVITA’ DELLO SCANDALO“MONTEPASCHI”SCIACALLAGGI,SPECULAZIONI
DALLA DESTRA CHE PENSA DI POTER PARLARE D’ALTRO
Roma,24/01/13 – (Aps) -  Abbiamo visto la connotazione caratterizzante l'apertura formale della campagna elettorale, la quale registra anche nuovi passaggi del dialogo-scontro a distanza Bersani Monti imperniato come si sa sulla comparazione delle rispettive agende e sulla prospettiva che appare inevitabile di una collaborazione post-elettorale:Che potrebbe diventare una necessità in caso di mancato raggiungimento anche al Senato - sempre per effetto del famigerato Porcellum - di una maggioranza sicura da parte del Pd.
Altro tema infine del duello senza regole e senza creanza già dai primi comizi elettorali è lo sciacallaggio che la Destra in un'altra delle sue mosse disperate sta cercando di portare avanti a margine di una vicenda indubbiamente grave quale è quella che riguarda il "profondo rosso" (per quattro miliardi di euro) che ha investito la più antica Banca italiana ,il Monte dei Paschi di Siena.Oltre alle polemiche a distanza tra Tesoro e Banca d'Italia,sugli aspetti della mancata vigilanza,si registra infatti il tentativo da parte della Destra e dei suoi organi di informazione di tirare in ballo il Governo ed il Prof:Monti per gli aiuti elargiti al MPS,da un lato;dall'altro il Pd e Bersani, per il semplice dato di fatto che avendo la predetta Banca sede nella Regione "rossa" della Toscana, ne risulterebbe implicito il collegamento in tema di responsabilità attorno al clamoroso crak che trae origine,come si sà, dall'acquisto dell'AntonVeneta e successivamente da operazioni incaute su prodotti finanziari quali i cosiddetti "derivati".Insomma una sorta di responsabilità oggettiva "antelitteram",mentre la vicenda senese sembra piuttosto far parte di una problematica di criticità del nostro sistema bancario nel suo insieme, che nei suoi vari aspetti attende da troppo tempo di essere affrontata e risolta.Un altro non secondario memorandum per l’agenda del prossimo Governo.
 



 

martedì 22 gennaio 2013

RINASCITA RIPRESA E SVILUPPO/L'ATTESA DELLE URNE


RINASCITA RIPRESA E SVILUPPO L’ATTESA DALLE URNE

Roma,18/01/13 – (Aps) – Uno sviluppo non soltanto in senso economico,quello che assieme alla ripresa ed alla crescita è atteso dal risultato delle urne il 25 febbraio prossimo.Bensì anche di un nuovo slancio di crescita democratica a cominciare da legalità.giustizia,lavoro,scuola,di un riordino dell’apparato pubblico che sino ad oggi ha fatto fatica a rendere operative,se non ad impedirle, quelle purtroppo non numerossime riforme varate nei lustri passati.E’ un discorso questo che viene portato avanti dal Pd ed anche dalla Scelta Civica di Monti,anche se il Professore sembra poi annebbiare  il discorso con i distinguo forse non del tutto equilibrati: come quando sembra voler attribuire,in primis,al proprio Governo tecnico una potenzialità riformatrice probabilmente eccessiva rispetto all’arco temporale a disposizione della legislatura;secondo,perché distribuisce - poco equanimamente in maniera generica - a tutti componenti della “anomala” maggioranza che lo ha sostenuto nei tredici mesi del suo mandato di governo le colpe di una mancata più incisiva azione riformatrice del suo Governo “tecnico”.Ed invece bisognerebbe proprio andare a vedere,distinguere tra chi ha aiutato il suo programma riformatore,e chi lo ha frenato:a tirare il freno sulle rifome non ci pare proprio siano stati i democrat.
Ma imprecisioni ed inesattezze sono il frutto inevitabile di tutte le campagne elettorali e non poteva essere diversamente nella nosrtra di queste settimane che ci separano dal voto e che hanno visto alla ribalta soggetti e situazioni del tutto nuove,impreviste.Nuova,come sappiamo ormai tutti, è la metamorfosi totale del Professore,Mario Monti,passato da una rara quanto meritoria esperienza di premiership tecnica dettata dalla emergenza italiana dell’autunno 2011(con le Legioni populiste del Cavaliere in totale disfatta sia morale che politica ) ad una subitanea,imprevista “folgorazione” politica che lo ha portato ( nel giro di qualche settimana dalla conclusione, certo inaspettata nei modi ad opera del Pdl, del suo mandato speciale ) a fare la propria “salita in politica” ed alla costituzione di un proprio movimento.Assieme al disfacimento forzista,alla liquefazione del consenso che il Cavaliere aveva conseguito nel 2008,al fenomeno non insignificante dell’antipolitica,rappresentato dal comico Grillo,alla tutt’ora consistente area dell’astensionismo,la proposta del Prof. Monti rappresenta certo una novità di tutto rispetto: al di là della sua portata,della sua capacità d’insediamento sul terreno della politica va in ogni caso valutata con la dovuta attenzione,anche perché è più che prevedibile che subito all’indomani del votoi si presenti la necessità di non interrompere il filo che inevitabilmente dovrà legare il nuovo governo ai temi dell’agenda del Governo tecnico.
Nel panorama politico di questa vigilia elettorale non si può davvero trascurare,e non lo abbiamo mai fatto,la presenza di quello che in base a tutti i sondaggi, concordanti, e non solo,resta il perno di una fase di rinascita del nostro Paese,il Pd.Non solo per la forza dei consensi che esso sembra raccogliere oggi, dopo l’ubriacatura “populistica” che da Arcore era stata propinata ad una così larga fetta di opinione pubblica, si è aperta la via della ragione, dei valori che contano per portare il Paese fuori dalla lunga notte,l’appannamento  della democrazia,con il ripristino dei principì fondanti della Cotituzione.Ed è un compito che soltanto una forza non nata dal nulla,che si richiama ai valori autentici ed all’esperienza della socialdemocrazia europea può  promuovere ed assolvere con sicurezza.

BIBLIOGRAFIA DEGLI SCRITTI DI GAETANO ARFE’/STORICO DEL SOCIALISMO, DOCENTE,PARLAMENTARE,GIORNALISTA

Roma,18/01/13 – (Aps) – E’ uscito per Biblion- Editore il volume di A.Becherucci,Giustizia e Libertà restano gli imperativi etici(Per una bibliografia degli scritti di Gaetano Arfè) -
Ad illustrare l’opera e la personalità di Gaetano Arfè,scomparso poco più di due anni fà,da ora un notevole contributo il volume della Biblion,che ne esalta le multiformi espressioni del suo impegno.Dal militante,al partigiano di Giustizia e Libertà in Valtellina,allo storico, all’accademico,al parlamentare,italiano ed al Parlamento europeo,giornalista(Direttore per oltre un decennio del quotidiano Avanti).Nella sua Napoli,dove è anche morto,è sorto in suo onore l’Istituto di Studi Socialisti.Socialista da sempre,Gaetano Arfé ha lasciato in eredità un patrimonio di lotte e di riflessioni critiche che l’Istituto a Lui intitolato  intende valorizzare,nella prospettiva di una più generale riaggregazione in chiave unitaria della Sinistra italiana.

 

 

 

sabato 12 gennaio 2013

ALTERNATIVA RIFORMISTA PER RICOSTRUIRE IL PAESE/ LE MANIPOLAZIONI MEDIATICHE DEL CAVALIERE


APS – Anno XVIII ( nuova serie ) – n°613 di venerdì 11 gennaio 2013

Roma,11/01/13 –(Aps) –Da consumato attore di avanspettacolo,il Cavaliere dopo gli esiti di ieri sera da Santoro ritenta la sfida o la rincorsa Tv.Memore dei precedenti favorevoli del ’94 e del 2006,è chiara l’intenzione di ripetere un vero e proprio granguignol ,questa volta oscurando del tutto ogni più o meno finta proposta di “cose da fare”sapendo bene che le sue destano ormai soltanto ironia.L’impresa questa volta è molto più ardua,ma soprattutto il Pd,pronosticato vincitore di fine febbraio,deve stare attento a non concedere spazi all’incallito “giocatore di poker”.
Così vanno delineando sempre meglio ,col passare dei giorni - e mentre si sta completando la affannosa corsa della compilazione delle liste nelle due formazioni in maggiore affanno e confusione,la Destra del Pdl e suoi aggregati, ed il Centro Civico del Prof.Monti  nelle sue disparate espressioni– i lineamenti inattesi di questa competizione che ci porterà al voto del 24 e 25 febbraio prossimi.
Lineamenti inattesi perché?Per l’effetto congiunto della “discesa in campo” – o “salita in politica” come preferisce definirla lo stesso interessato,Mario Monti – e per l’improvviso “ritorno” del Cavaliere che,con la compiacenza di molti media tv e della stesso servizio pubblico, sta dando luogo all’indecoroso teatrino politico che ci viene ammannito a cadenza praticamente quotidiana.E già questo ci da la misura di quanto siamo indietro sul piano delle regole elementari di una democrazia,in Europa ai nostri tempi.Ma si tratta di novità, per così dire, che possono essere assai negative per gli esiti futuri della vicenda politica nazionale  e per le soluzioni da assicurare ai numerosi “dossier” aperti o aggravati dell’avversa congiuntura economico-sociale dell’Italia, che sta faticosamente riprendendendo quota sul terreno dei mercati internazionali,ma che è ancora  presente in maniera pesante,sull’occupazione,la domanda interna,con il progressivo impoverimento dei ceti più deboli;con il deficit di legalità ,i fenomeni corruttivi che vanno estirpati a fondo,gli eccessi del fisco e la sua sistematica elusione.  

FEDELTA’AGLI IMPEGNI IN EUROPA E CONFRONTO SERRATO SUI PROGRAMMI

Roma,11/01/13-(Aps)-Tenendo la barra ferma sul rispetto dei nostri obblighi in Europa,e dai quali non è minimamente pensabile di sottrarvisi,una rivisitazione delle riforme compiute nei tredici mesi di Governo “tecnico” occorrerà pur farla oltrechè per un necessario aggiornamento al cambio di legislatura,anche per misurarci più a fondo sui temi di fondo - equità e sviluppo - cercando di tirare il Paese fuori dalla fase recessiva.E v’è da aggiungere che la sorpresa negativa delle modalità e contenuti della “salita” in politica di Monti nasce proprio dalla considerazione  che il Professore sta sciupando in questo in queste settimane tutti i “crediti”,i meriti che aveva giustamente accumulato, in poco più di un anno a Palazzo Chigi, come gli è stato apertamente riconosciuto,con maggiore o minore enfasi,da almeno due dei partiti della maggioranza anomala che ha sostenuto il suo Governo,il Pd e l’Udc.La delusione per il debutto di Monti politica nasce perciò da valutazioni di metodo e di stile  - che poi sono sostanza – oltre che di contenuti che sembrano vecchi principi filtrati in una ottica militante,deformata da una passione “straniante” da parte di chi trova che si possa riformare anche la politica.Insomma,abbinata alla ricomparsa di un Cavaliere ormai completamente privo del senso del ridicolo oltrechè della decenza,un’incognita poco promettente sul terreno di questa campagna elettorale di fatto già aperta.

 

ACCORDO PD-PSI/ I SOCIALISTI  IN PARLAMENTO  COME 120 ANNI FA’/PATTO DI CONSULTAZIONE TRAI  DUE  PARTITI

Roma,11/01/13 – (Aps) – L’intesa con il Pd «è stato raggiunta». Ad annunciarlo è il Segretario socialista Riccardo Nencini specificando che esprimerà candidature non solo socialiste, ma anche aperte al mondo liberale e laico che troveranno cittadinanza nella casa socialista.La ricomposizione dell’accordo è basata, innanzitutto, sul riconoscimento dell’autonomia organizzativa e politica del Partito socialista. Inoltre,prevede anche la stipula di «un patto di consultazione tra Pd e Psi sulle questioni più spinose che di volta in volta si presenteranno all’esame delle Camere.Nencini ha salutato il rientro della pattuglia socialista in Parlamento come «il modo migliore di celebrare i 120 anni della nascita del Partito socialista italiano». Il Psi presenterà liste proprie al Senato in regioni chiave come la Calabria, la Campania e il Lazio oltre che nelle regioni dove si svolgeranno anche le elezioni regionali: Lazio, Lombardia e Molise.Il Segretario socialista  ha anche ricordato che la lista Psi-Pd si inserisce nel percorso avviatosi con il congresso del Partito socialista europeo a Bruxelles nel settembre scorso. I riformisti, i socialisti e i laici «condurranno assieme la campagna elettorale e si impegnano a lavorare assieme nella casa del socialismo europeo ed a confrontarsi con le tante leadership democratiche che crescono in Europa.

 

 

 

giovedì 3 gennaio 2013

CONFERMATE LE PREMESSE:IL DISPERATO DISIMPEGNO DEL PDL E LA MINACCIA DI “SALIRE” IN POLITICA DEL PROFESSORE

Roma,            31/12/12 – (Aps) – Se di convulsa e confusa conclusione della legislatura si era parlato nei giorni passati - con la sempre più evidente dissoluzione dell’ex-primo partito del nostro firmamento politico ed il più preciso manifestarsi di una inaspettata metamorfosi del Prof.Monti da tecnico ad una temeraria incarnazione politica – oggi,ultimo giorno dell’anno,  possiamo dire che sono stati del tutto confermati pronostici e soprattutto preoccupazioni della vigilia.
Il solo dato positivo positivo appare in questo quadro la nuova bella prova di partecipazione democratica offerta dal Pd – si parla un milione complessivo di persone che vi hanno aderito – con li primarie parlamentari svoltesi tra ieri e ieri l’altro in tutte le regioni italiane, per scegliere i candidati nelle liste Pd per Camera e Senato.E si trattava, come si sa, di un tentativo generoso di correggere uno degli aspetti più vistosi dell’indecente “porcellum” che la Destra ha regalato agli italiani,privandoli del diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.
Oggi dunque,a pochi giorni dalla formale apertura della campagna elettorale per il voto del 24 e 25 febbraio,il quadro appare chiaro circa i concorrenti che si sfideranno prima sulle piazze e poi nella urne.Oltre al Pd – pronosticato vincitore di questa decisiva tornata politico-elettorale – ci sarà l’ex-armata vittoriosa della Destra populista ormai in pieno stato di confusione e disorientamento,accanto all’oggettto misterioso della coalizione del Professore,risultante da un’aggregazione composita tra partiti tradizionali (o loro spezzoni )come l’Udc di Casini e l’Fli di Fini,accanto al movimento di Montezemolo,ed altre possibili liste di reduci Pdl.Il tutto in nome della ormai conosciuta Agenda Monti.La quale tuttavia o è,come è stato in questi tredici mesi di Governo “tecnico”,una traccia seria di azione di emergenza per un Paese nel pieno della crisi dell’eurozona,con le molte luci e le non poche ombre che conosciamo sul terreno dell’equità e dei ceti sociali meno protetti;ovvero,se affidata alle mani di “volenterosi” o di notabili disponibili,diventa un oggetto pericoloso,suscettibile di creare seri danni ai già precari equilibri sociali su cui poggia il Paese.Insomma una cosa diversa dall’agenda del governo Monti attuata grarie all’appoggio coerente e determinante in Parlamento di forze come la sinistra rifomista,il Pd.Un impegno che deve certamente continuare nella XVII  Legislatura,come è nella consapevolezza almeno del maggior partito che “scende” nella competizione elettorale,i democrat E a far da promemoria non c’era davvero bisogno di inventarsi  un movimento che consapevolmente o meno potrebbe dare una mano all’antipolitica.Anche se non dovrebbe essere così per il il prestigio,l’autorevolezza,le benemerenze che Monti si è conquistato sul terreno europeo,soprattutto nell’ultimo anno quando ha rappresentato il volto affidabile dell’Italia.Ma ciò non toglie che il Prof.con la sua invenzione “centrista” si sia lasciato sedurre dalle sirene ammaliatrici di un Ppe preoccupato dei futuri prevedibili rapporti di forza su scala Ue dopo le tornate politiche in calendario,in Italia,in Germania.

NEL PD –RIMASTO FEDELE ALL’AGENDA –PRESSIONI  PER  MANTENERE IL RAPPORTO CON MODERATI-CENTRISTI

Roma,31/12/12 –(Aps) – Nel Pd – che per effetto della novità “lista Monti” ha subito qualche sparuta defezione (il giuslavorista senatore.Ichino,D’Ubaldo e qualcun altro) largamente compensate dalle adesioni di Piero Grasso,il Procuratore nazionale antimafia,il prof.Dell’Aringa,e di altri - continua la pressione sui veritici di via del Nazzareno perché non venga affievolito l’impegno per la completa attuazione dell’agenda di governo Monti e sull’ipotesi di alleanza e di collaborazione con i moderati centristi.Una prospettiva che per la verità il segretario Bersani ha ripetutatemente ribadito negli ultimi tempi,sino a che dagli ambienti di Monti & C non sono arrivati i primi colpi di propaganda preelettorale,sulla mancanza di vere distinzioni tra destra e sinistra; sul “conservatorismo” di molte posizioni della sinistra,della socialdemocrazia di stampo europeo,che è ovviamente del tutto opinabile,elementi comunque da inquadrare in un contesto più ampio per non cedere alla tentazione del momento,di una facile propaganda.Mettere le carte in tavola,per Emanuele Macaluso in una recente lettera Corriere.Sullo stesso giornale l’appello perché “su tasse,lavoro e riforme il Pd stia con Monti”:firmatoCeccanti,Morando,Mancina,Gentiloni,Ranieri,Vassallo ed altri.