venerdì 2 dicembre 2011

IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA SALVEZZA DELLA UE



Roma,25/11/11 (Aps ) – Si è consumata così la settimana che si conclude,con il tentativo operoso del Presidente Mario Monti e della sua squadra di governo di mettere in campo e di definire le mosse che dovrebbe salvare dalla crisi il nostro Paese e recare al tempo stesso un contributo efficace alla stabilizzazione di tutta l’area dell’euro,in definitiva a tutta la costruzione comunitaria dei ”ventisette”.E la prima impressione che si ricava dal ritorno sulla scena europea di Monti come Premier italiano – un’impressione che troverà conferma dai nuovi impegnativi appuntamenti su scala europea già nella prossima settimana – è che l’Italia ritorna a rivestire il suo ruolo di nazione di prima grandezza nel Vecchio Continente.Che farà parte a pieno titolo del ristretto gruppo, con Francia e Germania,cui è affidato il compito non formale di tentare di pilotare l’uscita dell’Europa dell’euro dalla grave crisi che non è soltanto del nostro Continente.Come si è visto in questi giorni con gli incontri di Monti a Bruxelles e Strasburgo con il Presidente francese Sarkozy e la Cancelliera tedesca Angela Merkel.
Tutto ciò mentre per tutta settimana i mercati finanziari,in tutte le principali piazze europee, l’euro,assieme ai nostri titoli del debito pubblico sono rimasti sotto attacco,col permanere del differenziale tra i nostri bot ed i bund tedeschi,attorno o sopra la temuta quota 500 che

fissa verso l’alto l’impennata del famigerato spread entrato ormai da qualche mese nell’uso corrente della nostra lingua.A riprova del fatto che la battaglia in difesa della moneta europea e con essa della possibilità di sopravvivenza e dello sviluppo della
Unione Europea è ancora assai dura ed impegnativa.Non ci sono civetterie ed arroganze o peggio prevaricazioni di quacuno a danno degli altri che possano deviare il cammino obbligato della Ue e dell’euro verso la propria salvezza,ce ci si riesce come è nelle speranze dei più,serrando e sburocratizzando regole e meccanismi della struttura politica della comunità dei Paesi dell’euro.A cominciare dalle armonizzazioni più stringenti e supportate da specifiche sanzioni, in materia di bilancio .ed in quella del fisco dei singoli Stati aderenti.Una sorta di impegnativa prova della verità che si profila per tutti all’orizzonte e che impone a tutti - paesi alla testa della squadra,come Germania,Francia o Italia,ovvero partners di più limitata grandezza e potenzialità – il rispetto dei nuovi principì che vanno fissati.Pena il fallimento della Ue e dell’ambizione di farne una vera entità politica unitaria; il tramonto di una generosa illusione a lungo coltivata dai padri fondatori dell’Europa unita.
TRA POLITICA E COSTUME IL COMPLESSO DI “VEDOVANZA” PER EX-MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE
Roma,25/11/11 (Aps) – Finita,o quanto meno attenuata, la querelle alimentata dalla disperazione in casa in casa Pdl circa la pretesa “sospensione della democrazia” attuata in
Italia con il varo del governo tecnico di Mario Monti,non si è ancora smaltito il disorientamento degli orfani del Cavaliere.Il quale peraltro è tornato più di recente ad impazzare alternando dichiarazioni più concilianti a minacciose guasconate,ed annunci di rivincite certe!
Il guaio è che il complesso “degli orfanelli di Berlusconi” diremmo che non risparmia neppure l’opposizione ed il suo maggiore partito,ilPd che sembra talvolta voler girare a vuoto,dietro la legittima soddisfazione per la fine dell’era del “bieco Signore di Arcore”.E’ un fatto di costume ancor prima che politico in senso stretto perché le abitudini sono dure a morire.e poi v’è il malvezzo di alcuni commentatori indipendenti,quali dovrebbero considerarsi le principali firme del “Corriere”,che partendo dai toni patriottici per esaltare lo spirito di sacrificio dei due maggiori partiti.Pdl e Pd - che sono anche le due principali gambe del governo tecnico tenuto a balia dal Capo dello Stato Napolitano – per un importante traguardo di unità nazionale di fronte alla Patria in pericolo.Obbiettivo raggiunto immolando i propri iinteressi di bottega,o più immediatamente elettorali.Troppa grazia e troppa benevolenza nei confronti della “invincibile armata del Cavaliere nel prendere per buoni i suoi drammi interni,i suoi estremi sacrifici.Perchè se a sinistra si assaporava il gusto di una vittoria a portata di mano nelle urne,a destra si affondava ormai nella sensazione emplosiva della fine imminente ed inesorabile.

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