venerdì 28 febbraio 2014

TRA FIDUCIA E PREOCCUPAZIONE IL "RENZI 1" VA /APPOGGIO PIENO DEL PD CON QUALCHE MALPANCISMO





APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n° 662 di venerdì 28 febbraio 2014


TRA FIDUCIA E PREOCCUPAZIONE IL“RENZI 1” VA / APPOGGIO PIENO DEL PD CON QUALCHE MALPANCISMO
Roma,28/02/14 – (Aps) – Dopo la formazione della lista dei Ministri – che rispecchia fedelmente l’impostazione e la “filosofia” del nuovo Premier – il nuovo Governo del giovane Sindaco fiorentino,il Renzi 1,come è stato battezzato,ha superato tra aspettative fiducia e qualche incredulità la prova del fuoco del voto parlamentare delle due Camere.Anche se  potrebbe essere l’ultima volta – egli ha detto – a Palazzo Madama rivolto ai un po’ attoniti senatori:per effetto del nuovo disegno della Camera Alta, nella riforma che dovrebbe essere varata a ruota della nuova legge elettorale,quale Camera delle Autonomie. E bisogna subito dire che il neoPremier ha pienamente confermato le aspettative di comportamento,di eloquio decisamente informali (specie in un’ occasione solenne ed impegnativa come la presentazione del Gabinetto e del programma al Parlamento del quale il Premier attuale peraltro non è membro).Insomma,il Renzi Premier è proprio tutto Renzi.
Venendo alla sostanza politica dell’Era Renzi appena cominciata,Renzi continua paicere alla gente,all’opinione pubblica che segue più costruttivamente la vicenda del Paese e del suo Governo,così come pone un obbligo di fiducia e di speranza nella maggior parte dei settori politici,a cominciare da quello cui è più direttamente legato per esserne il Segretario,il Pd.Un Partito che non è rimasto impermeabile al carisma di Renzi,nonostante il trauma recente per la storia della staffetta con Enrico Letta – con relativo sfiduciamento interno – che ha lasciato,qua e là, più o meno intensamente, strascichi e malumori che ancora non sono stati riassorbiti.Del resto la sensazione generale è che il rapporto di Renzi con il suo partito non è destinato ad essere rafforzato,proprio per una conc ezione che egli ha dell’appartenenza partitica e che potrebbe essere non essere rafforzata in prospettiva.Nonostante,lo ripetiamo,si tratti del Partito del quale ha voluto essere Segretario come le primarie delle scorso dicembre hanno confermato quasi plebiscitariamente.Ma questo discorso va tenuto sullo sfondo,altrimenti ci porta lontano dai temi più prossimi,dell’azione di governo di Renzi,verso cui sono concentrate le attese e le aspettative del Pd come di così vasta area area di opinione pubblica e dell’intero arco delle forze politiche responsabili.L’indeterminatezza di taluni obiettivi anche prioritari del programma di Renzi e soprattutto delle strumenti finanziari di copertura di tagli e interventi destano le maggiori perplessità.Si spera con fiducia di poterlo aiutare nel “cambiamento” che si propone.Per il resto,ed oltre la cortina “della responsabilità” messa avanti da quasi tutti i partiti e partitini,della maggioranza come dell’opposizione, è chiaro ed è naturale come debbano intravvedersi i segni della “vecchia politica”,le vecchie furbizie a protezione delle rispettive mosse tattiche.Così Alfano ed il suo Ncd fanno dire a Sacconi al Senato e Cicchitto a Montecitorio come la partecipazione alla all’alleanza con Renzi nasca da un un tentativo di ridisegno del centro-destra di ispirazione neo liberale che è speculare ad analogo tentativo di ristrutturazione in atto nel centrosinistra(!);per non parlare di capitomboli e conversioni di Berlusconi e soci di Forza Italia.     


L’ADESIONE DEL PD AL PARTITO DEL SOCIALISMO EUROPEO A CONGRESSO A ROMA/ AL NAZZARENO IERI ULTIMI BAGLIORI DI POLEMICHE INATTUALI
Roma,28/02/14 – (Aps) – In stretta sincronia con l’apertura del Congresso del Pse a Roma,ieri la Direzione nazionale del Pd  ha sancito formalmente l’adesione dei democrat italiani al Partito del socialismo europeo che ha sede a Bruxelles ed a compl<etamento di un percorso che era già iniziato un paio di anni fa con l’ingresso degtli europarlamentari del Pd nel Gruppo dei socialisti e democratici nel Parlamento di Strasburgo.La medesima denominazione che assume ora ufficialmente il Pse e non solo per corrispondere alla richiesta della delegazione italiana,del Pd.
In mancanza di argomenti a carattere più generale e più roventi dell’attualità – che pure restano sottotraccia – nella Direzione di ieri al Nazzareno non sono mancati spunti polemici tra le due componenti principali del Partito - post-comunisti,e sulla scia quella socialista-socialdemocratica ,e quella cattolica popolare,o post-Dc – rappresentate rispettivamente ,nel garbato confronto polemico di ieri al Nazzareno, da D’Alema e da Fioroni.Al centro della discussione i due ormai un pò logori slogan:” non moriremo socialdemocratici”;”non moriremo democristiani”,che hanno perso entrambi quella parte di verità che negli immediatamente passati potevano ancora conservare.L’intervento di Massimo D’Alema ha introdotto – e non è la prima volta che lo fa – un elemento ulteriore,od una sorta di aggiornamento che valesse a rassicurare quanti come Fioroni e compagni nel Pd hanno ancora di queste preoccupazioni.Vale a dire che  nello stesso Partito del socialismo europeo è attualmente in corso un aggiornamento od un adeguamento alla realtà in trasformazione non solo in campo europeo ma mondiale,per aprire ai nuovi movimenti del progressismo democratico le porte della vecchia casa socialdemocratica europea.Sarà – aggiungiamo noi – anche questa un esigenza giusta,ma da questo a mettere in archivio le esperienze ed i valori che le socialdemocrazie europee rappresentano,concretamente – nonostante la congiuntura poco favorevole come quella quella presente- interpretandole alla guida dei governi di vari paesi del nostro Continente,insomma ce ne passa.Che le culture politiche “novecentesche” vadano rivisitate e calate nelle nuove realtà è anch’esso un argomento giusto che non può stravolgere le radici di una cultura politica attualissima come la socialdemocrazia.

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