sabato 22 febbraio 2014

CONFORME ALLE ATTESE IL PROFILO DEL GOVERNO RENZI/VECCHIA POLITICA,POPULISMI ED ALTRI INCIAMPI SULLA VIA DEL CAMBIAMENTO


APS  - Anno XIX ( nuova serie ) – n°661 di sabato 22 febbraio 2014


CONFORME ALLE ATTESE IL PROFILO DEL GOVERNO RENZI/LE RESISTENZE DELLA VECCHIA POLITICA E L’ATTESA PER FAR CAMBIARE VERSO  AL PAESE

 

Roma,22/02/14 – (Aps) – Il Governo Renzi formalmente da ieri sera costituito ed attende a partire da lunedi la ratifica del Parlamento. Oltre due ore e mezza di colloquio al Quirinale con il Capo dello Stato  di Matteo  Renzi prima di sciogliere la riserva ed ufficializzare la lista dei ministri.E’ stata questa la più emozionante,per così dire,suspence  provocata dalla vicenda pure non priva di spunti ed aspetti intriganti,dell’incarico di governo al giovane neo-segretario Pd dopo lo sfiduciamento interno di Letta.Eccezion fatta la conferma di tre Ministri Ncd – Alfano,privato tuttavia della qualifica di  Vicepremier (una casella che l’incaricato aveva subito anticipato di non gradire ),più Lorenzin e Lupi – l’attesa lista dei ministri ha poi confermato in buona sostanza tutti gli elementi che  caratterizzavano l’avventura politica del Sindaco fiorentino, anche per quanto riguarda la composizione della compagine  che dovrà  collaborare all’attuazione del programma del cambiamento  che Renzi si propone. Assoluta parità uomo-donna:otto donne (due collocate nelle caselle più importanti di Esteri e Difesa )su sedici ministri,mediamente giovani,come del resto lo è con i suoi 39 anni il nuovo Premier .Tanta voglia di fare per il famoso cambiamento di verso proclamato da Matteo Renzi,per portare la politica italiana e quindi il Paese “fuori dalla palude”.L’impatto dei conti e degli equilibri finanziari, così come  sulla scena europea è sulle spalle del Ministro tecnico Padoan:una nomina salutata con generale favore.Rimane fermo naturalmente l’impegno a far progredire nei tempi stabiliti il programma di riforme politiche e costituzionali,dalla legge elettorale alla riforma del Senato con la fine del bicameralismo per fetto al Titolo V.Tutti punti che Alfano – il maggiore dei mini-alleati del Pd nella coalizione – ha cercato vanamente di mandare indietro,nell’evidente terrore di un eventuale voto anticipato.
Detto tutto ciò non resta  che vedere all’opera la nuova compagine di Matteo Renzi ,con i suoi auspicabili esiti positivi.

Ripercorrendo a ritroso il cammino fatto sin qui dal determinato,volenteroso neo Segretario Pd -  acclamato si può dire a furor di popolo nelle primarie dei democratici dello scorso dicembre – è utile ricordare i passaggi più saignificativi e salienti.
All'interno della faticoso percorso dei giorni scorsi che  il Presidente del Consiglio incaricato Renzi ha dovuto compiere - la ricognizione in tutto l'arco parlamentare delle posizioni delle singole formazioni anche quelle più minuscole sull'agenda del costruendo governo - si evidenzia l'incontro in streaming di Renzi con Beppe Grillo,di cui si è parlato ampiamente dai vari angoli visuali.Diremmo,dinanzi allo show premeditato del comico genovese( fattosi capo politico simil-rivoluzionario ) che siamo arrivati alla prova lampante dello sbocco nichilistico di un populismo esasperato e violento,come mai s’era visto prima.Quello rappresentato appunto dal M5S,come lo abbiamo visto all'opera anche nelle aule parlamentari,he punta solo a distruggere ed a scappare.Per conservarere la rendita di posizione che ne ricavano personaggi  alla Grillo od alla Casaleggio.Con tutta la comprensione e l'amicizia per gli ingenui sostenitori di quel Movimento,dopo le desolanti performance di demagoghi di siffatta portata,bisogna impegnarsi a realizzare anche per loro un'italia migliore e più giusta.Sempre con il massimo  disprezzo per chi li manovra così spudoratamente.Quello svoltosi,sempre nella Sala del Cavaliere a Montecitorio,è stata in certo modo la replica di due incontri precedenti con delegazioni Cinque Stelle,prima con Bersani e poi con Letta,sempre in vista della formazione del governo dopo l’anomalo risultato elettorale del febbraio dello scorso anno,nel corso della lunga crisi.Una replica tuttavia – quella ,ancora in streaming,dei giorni scorsi – che non era in programma,imposta bensì dalla scelta on line dell’ultimora,quindi finalizzata ad enfatizzare ed appesantire le precedenti esperinze.Insomma quando platealmente la politica cede il posto alla demagogia ed alla violenza.
Altra annotazione possiamo dedicarla alla linea di resistenza di Alfano su composizione e programma del governo Renzi .Essa è purtroppo  emblematica di una pretestuosità volta ad affermare la propria visibilità sulla scena in questo passaggio e che altrimenti sarebbe stato davvero difficile garantirsi.Il Nuovo Centro Destra ,terrorizzato dalla tenaglia che gli si potrebbe stringere attorno con un affondo tattico del Cavaliere - spingendo sulla "responsabilizzazione" della sua opposizione – vede ,come già si è detto, come un incubo un ritorno alle urne nel 2015.Due condizioni che potrebbero vanificare l'eroica secessione di Alfano,l'ex-delfino - "senza quid" - del Cavaliere medesimo.

Questo per un verso.Per un altro,la controprova della vistosa anomalìa di sistema che ancora possiamo vantare al momento - in attesa del varo affrancatore dell'Italicum - per la mancanza di un chiara legge maggioritaria.Governa chi vince nelle urne.Senza il penoso minuetto,come quello di questi giorni,dei faticosi accordi tra alleati eterogenei,il più delle volte,mirati a difendere posizioni di piccolo potere,se non la stessa sopravvivenza politica. 

 

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