sabato 1 febbraio 2014

LA VIOLENZA GRILLINA IN PARLAMENTO/PROVA DEL FALLIMENTO POLITICO DEL M5S

APS – Anno XIX ( nuova serie )- n°657 di sabato 1° febbraio 2014

LA VIOLENZA GRILLINA IN PARLAMENTO/UN CORPO ESTRANEO FUORI DEL SISTEMA E DELLA COSTITUZIONE INCAPACE DI CONFRONTARSI                                                                                                                                  
Roma,01/02/14 – (Aps) –Siamo passati nel giro di pochi giorni dalle ansie ed incertezze attorno al difficile impegnativo cammino della legge elettorale nel pacchetto Pd delle tre riforme – con Senato e Titolo V – all’incredulità dinanzi alla violenza squadristica dei manipoli di 5S esplosa questa settimana nelle aule parlamentari,a Montecitorio.Dalla scriteriata,abbastanza ridicola iniziativa d’impeachment del Capo dello Stato,alla stessa minaccia per la Presidente della Camera Boldrini,all’aggressione sessista alle deputate democrat con l’irruzione nella Commissione Giustizia per inerromperne i lavori e con lo stesso tentativo  alla Commissione Affari Costituzionali;oltree agli atti di vera e propria aggressione fisica compiuti nell’Aula stessa del Palazzo.
Ma a chi aveva osservato in questi ultimi quasi dodici mesi  il manifestarsi in tutta la sua consistente dimensione il fenomeno grillino - nato dalla speculazione sul disagio di una larga fascia della popolazione meno protetta,soprattutto dei giovani(raggiungendo la ragguardevole proporzione di quasi un quarto dell’elettorato recatosi alle urne) - non poteva non trascurare poi quello che ne è l’elemento base,o costitutivo. Come via via,cioè, il partito di Grillo e Casaleggio andava confermandosi quale forza del tutto incapace di dialogare con le altre forze politiche,inidonea a portare proposte costruttive, da confrontare o migliorare con gli altri,all’interno del sistema certamente emendabile ma che ci viene in eredità dai Padri costituenti,dalla Resistenza,dall’antifascismo, ispirato alla cultura liberaldemocratica dell’Occidente.Ma l’ex-comico Grillo ed il suo altrettanto incredibile “guru” Casaleggio avevano tutt’altri obbiettivi.Destabilizzare per rompere, per “scassare”( una parola venuta quasi di moda,la usa,inutilmente,anche il sindaco “rivelazione” di Napoli,De Magistris)  per  dare illusioni e finte soluzioni non tanto ai giovani arruolati dalla strada per portarli in Parlamento,ed ormai ripetitori soltanto di slogan e frustre parole d’ordine,quanto a quella parte di giovani e meno giovani che la crisi economica sociale e spesso dei valori fondanti di una comunità come quella nostra nazionale, la vive,è vero,sulla propria pelle.
Insomma lo spettacolo indecoroso ed allucinante dei giorni scorsi alla Camera,non del tutto nuovo pur rappresentando un’inammissibile escalation,poiché oltrepassava pericolosamente le regole democratiche basilari, della dialettica politico-parlamentare,anche la più aspra non era in realtà imprevedibile.Sulla base delle riflessioni che pure erano state fatte,ed in maniera anche approndita da molti analisti ed osservatori
era evidente che sarebbe presto arrivato il punto di confronto o di verirtà in grado di rivelare in maniera finalmente chiara la totale incapacità dei grillini a compiere atti politici costruttivi,nell’interesse del Paese,oltre la più facile messa in scena di gesti puramente e teatralmente demagogici,portati nei giorni scorsi nelle aule parlamentari,all’estrema manifestazione di violenza ,anche fisica,oltre che verbale.

Ed il punto verità per il Movimento 5S evidenzia:il loro estraneamento rispetto al faticoso sforzo di far arrivare in porto la proposta Renzi.Una iniziativa dirimente  che il si è intestata (sia pure con l’adesione controversa del “pregiudicato” Berlusconi) per tentare di rianimare, di restituire respiro al sistema, alla  nostra democrazia da troppo tempo bloccata.Bloccata dai populismi ed altri fattori politici(fattore K ,fattore B) che ne hannostacolato il funzionamento e quindi la crescita.Ecco dunque che il cerchio forse -ce lo auguriamo - sta per chiudersi: anche attorno al “grillismo” ed alla sua furba ,disperata,eversiva demagogìa


MA DIETRO L’ANTIGRILLISMO NON SI ANNEBBINO  LE DISTINZIONI TRA I POLI


Roma,01/02/14 –(Aps)-Il collegamento tra l'avvio del cammino parlamentare a Montecitorio della proposta Pd di legge elettorale - con la sua impronta maggioritaria di rafforzamento della governabilità - e l'offensiva combinata di violenza e demagogia,mai viste nellea stesse aule parlamentari sono la prova provata del fallimento della finta rivoluzione di Cinque Stelle.Dela loro chiara inidoneità a stare in politica.Ad utilizzare i mezzi democratici che la Costituzione ed i Regolamenti mettono a disposizione delle opposizioni.Se la prova generale dello squadrismo grillino consacra il flop della loro finta "rivoluzione",dobbiamo però annotare che lo sforzo del Pd e della sinistra riformista - per dare impulso e vitalità al sistema democratico ed alla Costituzione - rischia di subire un danno di visibilità.Non vorremmo che la comune indignazione verso lo sfascismo M5S portasse alla creazione di una sorta di “arco antigrillino” fuori della storia,che annebbia tutto,anche le essenziali distinzioni ed identità..Non è proprio quello che serve.Soprattutto perchèi rischia di fare confusione tra forze contrapposte,tra diverse sensibilità ed ispirazioni.    


 

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