mercoledì 12 febbraio 2014

SUSPENCE PER LA DIREZIONE PD DI DOMANI/LA TRAVE DI LETTA SULLA CORSA DI RENZI:SERVIRA' ?


APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°659 di mercoledì 12 febbraio 2014


SUSPENCE SULLA DIREZIONE PD DI DOMANI / LA CONFERENZA STAMPA DI LETTA CHE GETTA UNA TRAVE SULLA “CORSA” DI LETTA

 

Roma,12/02/14 – (Aps) -Il logoramento di Enrico Letta a P.Chigi è frutto di molti fattori oggettivi e soggettivi.La diifficile partenza con le larghe intese ed il suo ingombrante bagaglio:l'Imu,tanto per dire, che ancora si riflette negativamente sugli esiti di governo per quanto riguarda il "puzzle" delle coperture.Il travagliato passaggio tra la condanna definitiva e la decadenza dal laticlavio del Cavaliere,sino all'abbandono del Pdl,la scissione di Alfano e soci restati nel governo,appesantendone tuttavia ulteriormente il cammino connotato da non poche indecisioni e "pasticci".La mancanza - irrecuperata - di una visione,di una strategìa di un governo nato ancora per l'emergenza poco meno di dieci mesi fà e tuttora dinanzi al difficile compito di agganciare la ripresa, con interventi straordinari per uscire dalla crisi delle famiglie come delle imprese.Per offrire ai giovani tante, più numerose opportunità di lavoro.Anche con un piano generale di interventi a carattere assolutamente innovativo - un "esercito della salvezza"(come un amico e collega autorevole suggeriva nei giorni scorsi) dedicato al tentativo di ripristino della salute del territorio in tutto il Paese,secondo una mappatura che gli stessi eventi climatico-metereologici recentissimi e degli anni più recenti hanno già in buona parte disegnato.Ecco,questo un programma da mettere tra le priorità urgenti,assieme magari alla cancellazione delle consolidate inettitudini o furbizie della casta burocratica capace di bloccare centinaia di leggi anche giuste.Parlando di staffetta anche questi sono le risposte che un Premier deve saper dare al Paese con prontezza ed efficacia ed alla crisi che persiste in termini reali,come conferma l’ultimo ritratto dell’Italia curato dall’Istat.Al Nazzareno ,dunque, giovedì il responso.Questi  i ragionamenti che sustanziavano sino a questa mattina la previsione del cambio o staffetta del Pd a Palazzo Chigi.
Questo pomeriggio v’è stato tuttavia il fatto nuovo,anticipato in larga parte dal tono e le conclusioni dell’incontro a P.Chigi tra lo stesso Letta ed il Segretario Pd ormai veleggiante verso il traguardo della guida del Governo.Vale a dire la conferenza stampa nel Presidente del Consiglio nella stessa sede del  Palazzo.A questo punto è da ritenere,ed io stesso lo credo, che al di là del merito della proposta Letta - che sicuramente avrà i suoi elementi di validità - alla vigilia della Direzione Pd al Nazzareno la confusione stia obbiettivamente crescendo sotto il cielo della politica.In un punto nevralgico che corcerne la guida ed i contenuti dell'azione di governo.La testarda difesa da parte di Letta, che forse nessuno aveva messo seriamente in conto,è certo venuta a complicare non poco, quel che sembra,l'orientamente generalizzato per la famosa staffetta, con l'arrivo di Renzi a Palazzo Chigi, ormai condiviso da larga parte del Partito e non solo:Oltre alle minoranze di vario rito che caldeggiano apertamente ormai l'obbiettivo staffetta,ma ancora più esplicitamente lo sostengono gli alleati di governo,da Alfano a Scelta Civica alle altre formazioni minori; e ancora in sottotono ma in crescita gli umori non ostili provenienti anche da Sel.e dalle frange ribelli dei 5 Stelle.L'alzata di scudi di.Letta accresce e non di poco la suspence sulla Direzione Pd di domani.

L’ADESIONE  PD AL PARTITO DEL SOCIALISMO EUROPEO(PSE) /UNA PARTITA FORSE  MINORE CHE AVEVA APPASSIONATO O INTIMIDITO I DEMOCRAT

Roma,12/02/14 –(Aps)- Parallela a quella ben più impegnativa su staffetta si staffetta no Renzi - Letta a Palazzo Chigi,sta per chiudersi un’altra partita,certamente meno coinvolgente,ma che nei primi anni dalla nascita del Partito Democratico aveva creato da un lato aperte ostilità,dall’altro un favore mitigato da certe timidezze che nella componente post-comunista nasceva da una sorta di riflesso condizionato verso ogni testimonianza o reperto che si riferisse all’esperienza  del socialismo riformista.Si tratta della questione, che si è subito posta,dell’adesione al Pse assieme a quello dei Gruppo socialista al Parlamento di Strasburgo, alla cui denominazione da parte italiana si riuscì ad ottenere una modifica dell’etichetta:dei “socialisti e democratici”:Ora ed in vista dell’appuntamento elettorale per l’Europa e del corposo ordine del giorno che incombe sulla Ue per una rivisitazione dei canoni (crescita non soltanto austerity) che improntano la filosofìa comunitaria,lo stesso problema si pone per il Partito del socialismo europeo nel quale sino ad ora il Pd aveva avuto uno speciale statuto di membro associato.A questa anomalia statutaria si porrà termine a cominciare dalla riunione della prossima settimana a Bruxelles, dove fervono i preparativi anche dei socialisti per l’appuntamento  elettorale per i Paesi Ue:A cominciare del simbolo dell’adesione al Gruppo politico delle singole liste di candidati che dovrebbe cominciare dal prossimo maggio sulle schede di votazione.Insomma,sta per chiudersi una partita forse mai veramente giocata tra le due principali componenti  Pd – post comunisti e post popolari – che ora  cesseranno i lamenti tante volte ascoltati:”non moriremo mai socialdemocratici”;ovvero “non moriremo mai democristiani”. 

 

Nessun commento:

Posta un commento