domenica 30 giugno 2013

L'ANOMALA MAGGIORANZA COL PDL PARTITO DI "LOTTA" E DI GOVERNO/L'IMPROBA FATICA DEL PREMIER LETTA/COMPITI E RESPONSABILITA' DEL PD


APS - Anno XVIII ( nuova serie ) - n°636 di sabato 29 giugno 2013


Roma,30/06/13 - (Aps) - Siamo vicini ai due mesi di vita del governo delle larghe intese o della strana maggioranza,sortita dal poco felice esito del verdetto delle urne di fine febbraio,effetto dobbiamo augurarci ultimo, della sciagurata legge elettorale del Porcellum che il centrodestra in piena sbornia di potere volle regalare all'Italia.Ne abbiamo pagato e ne stiamo ancora pagando le conseguenze,mentre di una nuova decente legge elettorale (sia essa il maggioritario a doppio turno o la riproposizione sic et simpliciter del Mattarellum già sperimentato senza particolari problemi ) se ne parla solo al riparo del "bizantino" progetto di riforme  istituzionale che con questa maggioranza appare obbiettivamente assai problematico realizzare.
Una vita non priva di travagli quella del Governo Letta per una ragione elementare che sarà bene non dimenticare .Che Berlusconi ed il Pdl - rimonta o non rimonta, hanno lasciato a terra circa sei milioni e mezzo di voti rispetto al 2008 - alle larghe intese si sono aggrappati come zattera di salvataggio,dalla quale manovrare anche nella tempesta giudiziaria che puntualmente sta abbattendosi sul Cavaliere.Tanto da farne - come,tra gli alti lai dei "falchi" pidiellini, ha fatto rilevare il Presidente del Senato,Grasso - un partito di governo ed al tempo stesso di opposizione,meglio di guerriglia all'interno della stessa compagine ministeriale,per le innumerevoli sortite di segno avverso.A parte il travaso delle fibrillazioni per l'agenda giudiziaria del Cavaliere,come si è visto in questi giorni,non mancano sgnali provocatorì,come quelli colti al Senato in sede di Commissione Giustizia con la proposta per inserire i temi afferenti l'ordinamento giudiziario,in contrasto stridente con l'impianto del progetto di riforma istituzionale che tassativamente li escludeva.
Ci sarebbe a questo punto da interrogarsi sul futuro di Enrico Letta premier, alle prese con le stilettate inferte dall'ala destra della maggioranza stessa delgoverno da lui guidato.Letta era a Bruxelles in questo fine settimana,dove alcuni importanti tati sono stati crtamente ottenuti:i fondi ( circa un miliardo e mezzo)per la disoccupazione giovanile;gli aiuti della Banca Europea degli Investimenti,sotto forma di prestiti alle nostre piccole medie imprese in difficoltà;l'uscita dalla procedura di nfrazione.Ma anche mentre Enrico Letta era a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo in difesa degli interessi del nostro Paesi non mancavano le pugnalate alle spalle che i guastatori del Pdl,verbalmente s'intende,affondavano nella schiena del nostro Presidente del Consiglio.
In siffatta cornice non fervono soltanto i "lavori in corso" nel Pdl per riprendere il nome di Forza Italia con tutto quel che ne consegue per l'accentuazione della impronta oiù nettamente populistica della creatura voluta dal Cavaliere nel lontano 1993,con le stimmate più aggressive quanto poco accettabili di una formazione che sta verosimilmente consumando i suoi ultimi giri.Siamo dinanzi
ad un quadro politico che impone soprattutto al Pd di interrogarsi a fondo sulla propria natura ed identità;di trovare gli assetti di leadership più consoni alle responabilità pien che cadranno sulle spalle di questo partito - unica convincente risorsa democratica del Paese - in una fase che,fuori da ogni retorica,è grave ed impegnativa.

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