domenica 7 luglio 2013

L'ANOMALIA ITALIANA/NON IL DIBATTITO A SINISTRA,NEL PD MA LA SOPRAVVIVENZA DESTRA DI UN REPERTO POLITICO QUALE IL PDL( O FORZA ITALIA)


APS – Anno  XVIII  ( nuova serie ) – n°637 di sabato 6 luglio 2013

L’ANOMALIA DEL QUADRO POLITICO ITALIANO
Roma,06/07/13 – (Aps) – Mentre la seconda impetuosa ondata della “primavera” egiziana tiene in iscacco il più importante paese della sponda africana,sulle rive del Nilo,nella vecchia Europa,in Italia cerchiamo un balsamo alle ferite della grave crisi economica di questi anni.Solo che da noi non c’è solo da trovare la ricetta più indolore tra le varie forme ragioneristiche di contenimento  del debito pubblico,dobbiamo soprattutto fare i conti con vecchi
archetipi della politica,già antichi e superati nel secolo scorso quando c’era il veto di fatto della democrazia bloccatta, per effetto della presenza,nella Penisola,del corposo ed importante partito comunista dell’Occidente,giunto più di una volta vicino al traguardo di conquistare per via democratica l’accesso al potere Oggi il partito comunista – che pure aveva subito metamorfosi significative negli ultimi lustri precedenti il crollo del Muro.- è chiaramente scomparso.V’è un un Partito ,il Pd,nato dalla confluenza di ceppi originari del post-comunismo,del cattolicesimo popolare,del socialismo riformista,che a buon diritto potrebbe qualificarsi come partito socialdemocratico di stampo europeo.Vero è che l’amal
gama interna tra le citate componenti non è esattamente ancora riuscita,per cui abbiamo potuto assistere sconsolatamente alle vicende connesse alle ultime elezioni politiche.Il Pd primo partito,per una incollatura,come si dice nel gergo dell’ippica,c he non ha vinto la gara,anzi,ha lasciato sul terreno circa tre milioni e mezzo di voti,quando i sondaggi lo davano,tutti,largamente in vantaggio sui concorrenti.Ma c’era, come si si sa, l’antipolitica,c’era Grillo,l’astensionismo in  crescita,e da via del Nazzareno non si era riusciti a prevederlo.Formazione del nuovo governo e votazioni in Parlamento per il Quirinale hanno fatto il resto in questo vero e proprio test della debacle dei nostri democratici.I quali  stanno ora faticosamente tentando di rialzarsi,pur essendo il primo partito in Parlamento per rapporto di forze,grazie anche al premio di maggioranza elargito dalla scandalosa legge del Porcellum.
Ma i problemi del quadro politico nazionale – caratterizzato come sappiamo dalla soluzione di emergenza delle “larghe intese”,con il Governo di coalizione guidato dal V.Segretario del Pd Enrico Letta – non consistono tanto e non solo nella “controversia” interna dei democrat ,come pure la stampa “indipendente” cerca funambolescamente di
accreditare,bensì nell’ibrido di governo cui si è stati costretti a dar vita.E’ sotto gli occhi di tutti la tattica di guerriglia nei confronti del governo di cui fanno parte gli stessi esponenti di questa ormai allegra brigata Brancaleone,quale è oggi ancora più di prima il Pdl.In attesa di transitare,come forbitamente si esprime l’ineffabile Segretario Alfano, verso una riedita Forza Italia.Ma per per proporre che cosa,per smerciare quali articoli,tenuto conto che il Padrone del Vapore ha già speso tutti gli argomenti,nelle sue ultime “rimonte”? E la trovata   largamente abusata del “giù le tasse”,”giù l’Imu dalle stasche degli italiani” è destinata solo agli allocchi che ancora credono alle promesse del Cavaliere.Tenuto conto che le difficoltà,oggettive, che si trovano sul cammino dell’abolizione dell’Imu,tanto per dire,ce le ha ricordate un organismo al di sopra di ogni sospetto,qual è il Fondo Monetario Internazionale.Piaccia o non piaccia ai Brunetta e guastatori varì.

RAPPORTO URBES / CRISI E DISOCCUPAZIONE,FORBICE  NORD - SUD

Roma,29/06/13 –(Aps) -Con la crisi in atto Il divario nord-sud  del nostro paese tende sempre più ad approfondirsi,oberato di problemi vecchi e nuovi  che fanno fatica ad entrare a far parte di una permanente agenda di governo e di  un più coerente ed equilibrato  sviluppo.Lo  si rileva  leggendo  il rapporto Urbes,il  progetto avviato dall’Istat e dal Cnel di misurazione del benessere equo e sostenibile di 15 città italiane di cui 10 centro -settentrionali e 5 meridionali.Ad un nord che regge alla crisi si contrappone  un sud che rischia di sprofondare sempre più. :il reddito pro capite delle famiglie della provincia lombarda risulta più del doppio delle famiglie della provincia napoletana.A fronte,infatti,di 25.291 euro di reddito  dai milanesi  percepito almeno fino al 2010, il reddito delle famiglie napoletane si  attesta su 12.490 euro,al di sotto anche della media nazionale che nello stesso anno ha fatto registrare un reddito di 17.029 euro.Sulla quantità di reddito  incidono  i livelli  occupazionali che sono i principali fattori di  produzione della ricchezza.In discesa nella provincia di Napoli al 40,1%, l’ occupazione decresce  anche in altre  realtà del Mezzogiorno:  nella provincia di Bari su 100 persone residenti ,dai 20 ai 64 anni, solo il 52% risultano nel 2012 occupate,meno della media nazionale del 61%,  mentre nella provincia di Messina solo il 48%.Abissale rispetto al nord il tasso di occupazione femminile:33% al sud contro il 60% al nord.In forte e pericoloso aumento i giovani sotto i 25 anni che vivono in famiglie senza occupati, passati dal 2007 al 2011 dal 9,9% al 13,5% ,con punte  che arrivano in Calabria  ed in Sicilia al 15,5%-15,6% ed in Campania addirittura al 16,9%.Oltre al reddito ed ai tassi di occupazione,secondo il rapporto  ancora   altri  parametri  concorrono a misurare il benessere  e la sua diversa distribuzione nelle città  ed in genere nelle diverse realtà del paese prese in esame.

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