domenica 23 giugno 2013

LE LARGHE INTESE TRA RICATTI BERLUSCONIANI ED ORIZZONTE DEL CAMBIAMENTO/DOPO LA PRONUNCIA DELLA CONSULTA CRESCE LA TENSIONE PDL NEL GOVERNO


APS – Anno XVIII ( nuova serie) – n°635 di sabato 22 giugno 2013

LE “LARGHE INTESE” TRA I RICATTI  BERLUSCONIANI  E L’ORIZZONTE  DEL CAMBIAMENTO. IL PDL TIENE  ALTA LA TENSIONE NEL GOVERNO
Roma,22/06/13 – (Aps) – Il seguito politico,vale a dire ,degli effetti politici sull’attuale quadro di governo,dopo la pronuncia della Consulta che ha detto no sul “legittimo impedimento” addotto dal Cavaliere nel 2010 ,è ancora tutto da vedere.Anche se i segnali sino ad oggi registrati sono tutti concludenti.Portano cioè a prevedere che Berlusconi con i suoi fedelissimi non si si asterrà dal rovesciare il tavolo per difendere la sua del tutto illegittima pretesa a difendersi “dai processi” – e dalle dolorose conseguenze che ne derivano – non già “nei processi”,come è sancito con chiarezza in tutti gli ordinamenti del mondo civile.Ne abbiamo viste fin troppe in questi anni di capriole e giravolte; tutte indistintamente finalizzate a quelle norme ad personam che potevano assicurare al nostro sonni più tranquili.Ed ora forse è arrivato davvero il momento della resa dei conti.Tra questi conti che il Cavaliere tiene aperti con la Giustizia non sono le pene pecuniarie,o quelle più genericamente restrittive della libertà personale a preoccuparlo di più,quanto invece quella interdizione dai pubblici uffici che ne dichiarerebbe la decadenza, e la conseguente ineleggibilità, dal mandato parlamentare,cui in base alla sentenza Mediaset di Milano è stato già codannato in doppio grado.Resta soltanto la pronuncia della Cassazione cui ha dato via libera appunto la Consulta mercoledì scorso,con la sua decisione.A parte tutti gli altri procedimentii pendenti od in via di formalizzazione,da Milano a Napoli.Un vero e proprio percorso di guerra, insomma, quello che attende Berlusconi già dalla settimana che comincia e fino a tutto il corrente anno,E nonostante gli sbarramenti della prescrizione  che lo hanno sin qui protetto.Ma il Cavaliere di protezione,anzi di mancata protezione, parla ormai apertamente,riferendosi ad “asseriti” patti che sarebbero stati alla base della formazione dell’anomala maggioranza delle larghe intese che ha portato al varo del Governo Letta.V’è il fondato sospetto che si confondano, nella fattispecie, speranze ed aspettative con la realtà dei fatti che per fortuna ancora appartengono e rispondono ad un logica politica oltre che etica.

Tornando alla cronaca di questi giorni,è stato evidente il riflesso condizionato che è scattato  - oltreche nel Cavaliere, personalmente coinvolto in queste tormentate vicende giudiziarie che s’avviano all’epilogo – in tutto lo Stato Maggiore Pdl,che ha dato visibile prova di “mobilitazione”,abbandonando,alle prime notizie sulla decisione della Consulta, la riunione in corso del Consiglio dei Ministri.Da questo primo gesto di plateale solidarietà verso il Capo,sono seguite vari altri episodi che testimoniano di una sofferta elaborazione del lutto in caso Pdl:soprattutto di utilizzare il tavolo del governo per impiantarvi più espliciti ricatti,da quella parte politica che evidentemente ha inteso la larga alleanza come un mezzo per restare attaccati alla zattera del governo,soprattutto per ottenere quella pax giudiziaria che in base a nessuna norma o principio poteva o potrebbe,ancora,garantire al Cavaliere alla sua squadra,cancellando l’anomalìa di un ventennio che sta per chiudersi.

RIUNIONE SOCIALISTA E SOCIALDEMOCRATICA A SOFIA PER IL LANCIO Di UN MANIFESTO PROGRESSISTA EUROPEO PER LE ELEZIONI  20

Roma,22/06/13 – (Aps) – Riunito ieri  a Sofia il Consiglio del Partito socialista europeo chiamato a lanciare 'il manifesto' delle 'società progressiste' per le elezioni europee del 22-25 maggio 2014, in alternativa al modello di società perseguito dalle forze conservatrici liberiste,alle politiche del rigore,dell’austerità.La scadenza elettorale europea del 2014 è quindi il campo per la sfida che è assieme culturale,politica,sociale su cui si giocano non solo i nuovi rapporti di forza nel Parlamento europeo, ma il futuro  se non la sopravvivenza della fragile – quale appaqrsa in questa difficile congiuntura economica -  Unione europea.  A Parigi il 15 scorso,al Forum dei i partiti socialisti e socialdemocratici europei - per l'Italia c'erano il leader del Pd, Guglielmo Epifani e Massimo D'Alema,quale presidente della Fondazione di studi socialista europea,la Feps - Jaques Delors, l'ex-presidente della Commissione europea,ritenuto giustamente uno dei padri più prestigiosi della costruzione europea, ha spronato  "a far vivere l'ideale europeo" ed a rilanciare l'obiettivo di "una grande Europa" mediante 'riforme strutturali' in direzione di una unità politica basata sulla cooperazione economica, della ricostruzione dell'unione monetaria fondata sulla solidarietà per superare il divario tra Nord e Sud ed infine sulla armonizzazione fiscale e sul lavoro. "Non abbiate paura, ci arriveremo", ha osservato ma a patto di battere i tre grossi nemici: il marasma economico e sociale; la percezione di un'Europa punitiva che si è allontanata dai cittadini; il populismo che si nutre della mondializzazione e delle conseguenti piani di risanamento economico-finanziari. Ovvero, delle politiche di austerità. Ierì a Sofia i 28 partiti membri del Pse, tra cui il Psi,i 18 componenti associati , cui vanno aggiunti i membri del 'gruppo S&D' al Parlamento europeo, dov'è,pere una sorta di bizzarrìa che abbiamo altre volte segnalato, ‘ domiciliato in sede auropea anche  il Pd, e. Ha chiosato al Forum parigino, D'Alema: "dobbiamo ammettere il nostro errore, dobbiamo invertire l'impianto neoliberista, la gente lo reclama con forza.L'unione politica dell'Europa deve costituire il punto fondamentale su cui si misurerà la nuova generazione, la futura classe dirigente progressista.”

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