venerdì 7 giugno 2013

L'INSIDIA DEL CAVALIERE SOTTO LE IPOTESI PRESIDENZIALISTE/SUBITO LA MANUTENZIONE DELLA L.ELETTORALE E AZIONE ANTICRISI IMPEGNI PRIORITARI DEL GOVERNO


APS – Anno XVIII ( nuova serie ) – n°633 di venerdì 7 giugno 2013
UNA REVISIONE DELLA COSTITUZIONE "AD PERSONAM" ?
 
Roma,06/06/13 – (Aps) – La partita delle riforme istituzionali sta dirottando pericolosamente l’attenzione del Governo delle Larghe intese da quelli che ne erano stati formalmente annunciati come impegni operativi prioritari.Vale a dire tutti i provvedimenti atti ad alleviare la morsa recessiva  e della stagnazione in tutti i possibili settori della vita economico-produttiva;per alleggerire la sofferenza ed il peso della crisi incombente sulle fasce sociali meno dotate;incentivare in ogni modo l’occupazione soprattutto quella giovanile che ha raggiunto livelli inusitati.Accanto ad un altro punto prioritario:una clausola di salvaguardia del sistema elettorale,sia pure in termini transitori,forse approssimativi,per  scongiurare il pericolo di dover eventualmente tornare a votare con la legge tutt’ora vigente del famigerato Porcellum.
Una eventualità del genere sarebbe allo stato delle cose -con i risultati delle urne della fine febbraio scorso cioè - niente di più niente di meno che catastrofica,poiché riproporrebbe gli stessi precari equilibri della legislatura da poco avviata.Con una ingovernabilità che non troverebbe nessuna “larga intesa” disponibile,per la pesante insofferenza che verso questa formula –ritenuta peraltro giustamente transitoria – si è manifestata sia nell’opinione pubblica più avvertita,ma soprattutto nella larga fascia dell’elettorato di centrosinistra,del Pd,delle altre formazioni di sinistra,come Sel e così via.

LE SMANIE REVISIONISTE METTONO A RISCHIO LE LARGHE INTESE/MA NON E' QUESTA LA LEGISLATURA COSTITUENTE
Roma,06/06/13 –(Aps)- Il pericolo di dirottamento dalla impostazione di partenza del Governo Letta è data dalla permanente irrequietezza dell’ala Pdl della maggioranza,del Cavaliere e dei suoi “falchi” che oscillano tra manifestazioni  di gratificazione per lo “scampato pericolo”,di non essere rimasti a terra,per essersi ancora una volta imbarcati, sia pure in  coabitazione e con un nocchiero non di fiducia, sulla zattera ministeriale;ovvero mantenendo aperta la tattica della guerriglia cui l’incallito leader sapientemente trova gli spiragli di innesto.E’ una sconsolante commedia.Dopo la sospensione della 1° rata Imu,le scaramucce sul suo carattere definitivo o provvisorio,la restituzione del versato ed altre amenità del genere,ora è la volta delle riforme istituzionali.E qui, trai ritocchi alla Costituzione che forse si potrebbero varare(l’eliminazione del bicameralismo perfetto,con il Senato destinato a diventare esclusivamente camera delle Autonomie,delle Regioni,con il dimezzamento del numero dei parlamentari) si è colta al volo l’occasione per reintrodurre un tema assai caro al Cavaliere ed ai suoi stretti supporters:quello del cosiddetto “presidenzialismo”.Vale a dire il Presidente eletto a suffragio diretto ed universale.Un vecchio pallino del Cavaliere che troverebbe,se riuscisse ad infilarsi personalmente nella partita, la maniera più immediata per conseguire quei salvacondotto di cui avrebbe proprio bisogno.Dinanzi alle infocate sentenze che sono attese a breve giro per alcuni dei suoi più pesanti processi ( che potrebbero tra l’altro confermarne più solennemente la ineleggibilità);dinanzi alla stretta sul conflitto d’interessi che l’altro processo di Milano,quello cosiddetto Unipol,ha macroscopicamente evidenziato.E’ dunque verosimile che tali manovre e manovrette – anche se persino nel Pd,e nella confusione che vi regna ancora sovrana,quacuno cade nel trabocchetto delle “dotte discussioni” - possano tornare utili ad ostacolare quella  riforma minima di revisione della legge elettorale che, seppur transitoria, serve come il pane agli italiani.Perché come ha detto ieri l’altro alla Direzione del Pd il neo Segretario Epifani,il Pdl potrebbe rovesciare il tavolo (del governo) ed occorre perciò essere preparati a tutto:
LA FATICA PEDAGOGICA DI EPIFANI PER RIPORTARE IL PD AL SUO NATURALE LIVELLO DI PRINCIPALE RISORSA POLITICA DEL PAESE
Roma,06/06/13 – (Aps) – Nella generale quanto sproporzionata considerazione dello “stato di crisi” in cui versa il Pd,forse la linea del Segretario Epifani vale pedagogicamente a richiamare la metodica dialettica e di azione del più grande partito italiano che ha fallito inaspettamente di conseguire una vera vittoria elettorale nel febbraio scorso.Ora le “larghe intese” le conosciamo; sappiamo tutta la sofferenza  che porta questa di fatto innaturale coabitazione con Berlusconi a Palazzo Chigi.Dove il Cavaliere tenta paradossalmente di fare spazio anche ad una sua stravagante ma non troppo agenda, o di stiracchiare in qualche modo ,ed a proprio beneficio, quella che il Premier Letta cerca non senza fatica di portare avanti.Ecco dunque l’agognato Presidenzialismo (altro obbiettivo ad personam) – che capita proprio nella stagione politica sbagliata,e a danno od intralcio di una rapida opera di revisione della legge elettorale – o l’incitamente al Governo ad aprire una “vertenza” in sede europea con la Merkel.Questa è l’ultima della giornata; ma ce ne saranno verosimilmente molte altre.Fino a quando dura.
Tornando al Pd ed agli sforzi pedagogici di rimettere sui binari una consapevole linea di sinistra riformatrice,sembra evidente che non si può buttare al vento quella che può essere una ricchezza non trascurabile: poter mescolare spunti ed idee diversificate tra di loro che vanno dalla “veltroniana filosofia” del Lingotto,alla linea più strettamente socialdemocratica ed europea,ad un progressismo globalizzante che ha pure la sua ragion d’essere come anche alla recente riunione di Berlino per il 150enario della Spd è affiorato con sufficiente
chiarezza.L’importante è la consapevolezza che i democrat  sono forse la principale se non unicarisorsa politica per poter consentire alla nostra democrazia quel salto di qualità che è tanto atteso.

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