domenica 6 aprile 2014

IN ATTESA DELLE MODALITA' DELLA PENA PER BERLUSCONI,CONVULSIONI E DIETRO-FRONT DA ARCORE E DINTORNI SUL PATTO DEL NAZZARENO/RENZI VA AVANTI


APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°667 di sabato 5 Aprile 2014

PATTO NAZZARENO SI NO,PRIMA DELLA DECISIONE DI GIOVEDI’SULLA PENA PER L’EX CAV./RENZI AD UN PASSAGGIO FASTIDIOSO PER SUO PIANO RIFORME


Roma,05/04/2014 – La verità è che per Renzi ed il suo programma di cambiamento – “la svolta buona” come è stato pure battezzato il suo piano di riforme e di interventi anche  sulla macchina  amministrativa dello Stato,quella pubblica e parapubblica,oltre che sugli obblighi,sul costume civile del Paese – l’attuale fase rappresenta un faticoso o,ancor più,
fastidioso passaggio nella impegnativa opera di governo caricata,come è evidente, anche sulle spalle del Pd.
Intendiamo dire soprattutto della presente fase “convulsiva” che caratterizza l’ex-Cavaliere e sua la rinata Forza Italia –  preda di una inequivocabile crisi di panico -  dinanzi alla prospettiva ormai imminente che la decisione di giovedì del Tribunale di Sorveglianza di  Milano possa optare per gli arresti domiciliari che significherebbero una privazione della libertà personale del condannato ancora più,seria,più dura di quanto non prevedano già le prescrizioni dell’affido ai servizi sociali.Di qui le contraddizioni, le convulsioni appunto,a proposito della linea politica da seguire,che viene annunciata e subito smentita,nel rapporto con Renzi,la maggioranza di governo,sul rispetto o meno del Patto del Nazzareno circa le riforme istituzionali e politiche (la legge elettorale:l’Italicum) che si è già tentato di usare spudoratamente come merce di scambio della cosiddetta”agibilità politica” per il Capo di Forza Italia che è sul punto di perderla totalmente tra qualche giorno,come si sa.Una situazione umanamente triste,poco commendevole e politicamente spregevole, che disturba notevollmente il quadro politico,non solo,ma anche sociale ed economico – si pensi agli indici della disoccupazione,specie giovanile e femminile ,nel nostro Paese – in cui ha preso il via l’iniziativa per il cambiamento del governo di Matteo Renzi che è anche leader del Pd. E con riferimento ad un tale contesto v’è da annotare che la prossima settimana sarà decisiva in primo luogo per il varo del Def – il documento di economia e finanza dal quale si desumeranno le fonti di copertura di alcuni degli interventi prioritari fissati dal governo stesso,come gli ottanta euro mensili in busta paga dalla fine di maggio per tutti i percettori di reddito inferiore a 25mila euro l’anno – unitamente al cammino parlamentare in Senato per la discussa riforma dell’Assemblea di Palazzo Madama.A proposito della quale non si può non annotare come restino assai poco comprensibili non solo,per ragioni oltretutto di riserbo istituzionale c ome si diceva, l’intervento del fine settimana scorso,del Presidente Grasso,ma altre iniziative di “anime belle” dello stesso Pd ,che rischiano di appesantire o ritardare il cammino riformatore.A pro di che cosa,considerata la sintonia,oltretutto,della proposta di cambiamento dell’attuale Governo con il desiderio di larga parte dell’opinione pubblica e di cui il Pd può farsi meritoriamente interprete.   

NUOVI LEADER EUROPEI/ UN RILANCIO DELLA  “TERZA VIA” NEL NUOVO MILLENNIO ?

Roma,05/04/14 – (Aps) - Era in odore se non di eresia almeno di scarsa ortodossia, nei confronti della linea consolidata delle socialdemocrazie europee, la “terza via” che circa tre lustri addietro i leader della sinistra riformista del Vecchio Continente cercavano di disegnare in una rete che aveva un suo polo di riferimento  anche Oltreatlantico,con i Democratici di Bill Clinton.Così come in tutte le altre aree mondiali in espansione, non solo economicamente ma,parallelamente, in decisa crescita anche sul piano politico-istituzionale ,dei diritti.Vedi il Brasile e buona parte dell’area centro-sud americana,come in altri continenti.,dove ha preso ad estendersi od a prendere più precisi lineamenti il fronte dei partiti chiaramente progressisti.Da queste premesse partono i segnali di ripresa di un dialogo volto al rilancio di una nuova “Terza via”,sebbene in un contesto molto nuovo e diverso rispetto agli anni passati.
Per questo ci piace segnalare la prospettiva che possa riprendersi il filo di un tale decivivo colloquio a più voci  dopo i recenti contatti in sede europea del nostro neo Premier ,Renzi,  e con lo stesso Obama a Roma in occasione della recentissima “missione” del Presidente Usa nella nostra Capitale.
“Si sono dati appuntamento a dopo le europee, Matteo Renzi e Ed Miliband,scrive l’Huffington Post”,per ragionare su un rilancio dell'iniziativa dei progressisti del vecchio continente. E così la due giorni londinese è diventata anche l'occasione per il premier italiano di proiettarsi da segretario del Partito Democratico su un asse che passa da Londra e potrebbe vedere protagonista la nuova generazione di leader del centro-sinistra europeo. La fonte di ispirazione cui non ha mai nascosto di guardare Renzi è la 'terza via' di Tony Blair. E proprio con Blair, Renzi è riuscito ad avere un lungo confronto a cena ospitato all'Ambasciata italiana a Londra. I due hanno discusso di politica estera, di Medio Oriente, di Egitto, i temi che in questa fase occupano l'agenda di Blair. Ma c'è stato spazio per parlare di tutto: un momento "molto piacevole" lo ha definito Renzi, e certamente prezioso per il suo possibile giovane 'erede', come lo descrive anche oggi il Financial Times.Nelle ore in cui Renzi incontra la nuova e la vecchia guardia del partito laburista - non solo Ed Miliband e Tony Blair, ma anche Peter Mandelson e Duglas Alexander - il quotidiano della City in un editoriale riflette proprio sul futuro dei progressisti dell'Ue. Potrà lo spirito di Tony Blair e Gerhard Schroder pervadere i loro successori?”

 

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