martedì 1 aprile 2014

GRASSO ROMPE INASPETTATAMENTE IL RISERBO ISTITUZIONALE/LA RIFORMA DEL SENATO FA FIBRILLARE IL QUADRO POLITICO/MA RENZI E'DETERMINATO





APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°666 di lunedì 31 marzo 2014


RIFORMA DEL SENATO/ROMPENDO INASPETTATAMENTE IL RISERBO ISTITUZIO
NALE,GRASSO METTE IN FIBRILLAZIONE IL QUADRO POLITICO E DI GOVERNO


Roma,31/03/14 – (Aps) – Dopo una settimana consacrata agli incontri in Europa con i vertici Ue ed a Roma con il Presidente americano Obama,è esplosa violenta la polemica sul dl di modifica costituzionale ( formalmente approvato nella giornata di oggi dal Con siglio dei Ministri) riguardante il superamento del cosiddetto “bicameralismo perfetto”,con la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie.
L’infiammarsi della polemica – che certo già covava sottotraccia,trai sostenitori dello status quo già da qualche tempo) è stata provocate dalle parole del Presidente del Senato, Piero Grasso,che in due interviste – al quotidiano “La Repubblica” ed “In Mezz’ora” , il programma tv di Lucìa Annunziata su Rai3 – ha lasciato di stucco con i suoi giudizi demolitori,del tutto opinabili naturalmente,del progetto del Governo Renzi della cosiddetta Riforma del Senato.E soprattutto del  fulcro della proposta governativa:la non eleggibilità dei componenti del nuovo Senato;la ridotta e specifica attribuzione delle funzioni legislative a quell’Assemblea.Insomma, quanto basterebbe a vanificare tutta la proposizione riformatoria del deprecato sistema del bicameralismo tra le due assemblee di Montecitorio e di Palazza Madama,congiuntamente al mancato abbattimento dei relativi costi di dette istituzioni.
Oltretutto l’uscita del Presidente del Senato – l’ex Procuratore nazionale Antimafia messo nelle liste dal Pd e portato direttamente alla Presidenza della attuale Camera Alta – ha destato non poca sorpresa, al di là del merito delle affermazioni fatte, anche per il ruolo, la terzietà, cui la seconda carica dello Stato sarebbe tenuta.Soprattutto in ordine a temi così centrali e decisivi della discussione politica.C’è chi evoca anche altri sintomi nei mali attuali della classe politica – non chiamiamola casta –. Quelli dello scarso professionismo politico, che in assoluto non deve essere considerato un male e tuttavia è spesso fonte di guasti non di poco conto. Altre immagini evocate nella vicenda che ha visto al centro in quest’ultimo weeck-end, il Presidente Grasso – nella sua qualità appunto di esponente massimo dell’organismo costituzionale sul quale sta incentrandosi la rivolta esplicita od occulta in ordine alla proposta di legge costituzionale che,approvata oggi dal Consiglio dei ministri,entra da domani a Palazzo Madama per essere incardinata sui binari dell’esame e della sua approvazione, fortemente voluta dal governo e dalla sua maggioranza. E si è parlato anche- per gli umori che animano una parte di quella Assemblea -di un “Giardino d’inverno” nella nostra per la verità limitata “rivoluzione” costituzionale.Un evento dunque che a ragione sta infocando il clima politico in questi giorni,anche per effetto della inveterata abitudine, alle nostre latitudini, di non tener fede ai patti politici.Quello, ad esempio,tra maggioranza e opposizione su un tema cruciale come questo:dalla legge elettorale,alla fine del bicameralismo,al Titolo V,sulla rivisitazione delle autonomie locali.Queste,si ricorderà,frettolosamente ritoccate- in epoca di “eccitazione federalista” - proprio ad opera –hainoi .- di un centro sinistra smanioso di riformismi immeditati.

DOVE VANNO NENCINI E COMPAGNI? PERCHE’ NON –FINALMENTE - LA CONFLUENZA NEL PD?


Roma,31/03/14 – (Aps) - Dopo il Consiglio nazionale ultimo del Psi di Nencini e relativi adempimenti – tra l’altro l’ex Ministro socialdemocratico Carlo  Vizzini nominato Presidente – viene da chiedersi se non sarebbe più utile e producente, per gli eredi  una così lunga e contrastata tradizione politica nostrana, puntare a non perdere le opportunità giuste ancora una volta.Di valorizzare cioè all’interno del  Pd – unica risorsa democratica riformista del nostro Paese - quella stessa tradizione e le sue radici.Rivendicandone legittimamente la propria primogenitura ideologica nei principì fondativi di quel Partito.Del  quale peraltro non dovrebbero oltre ignorare  - gli ex socialisti oggi nuovamente  Psi - la consonanza profonda d’ispirazione ideale e politica.


Sembrano invece essere attratti e non da oggi -Nencini e compagni -in uno sterile gioco di difficile comprensione,che è soltanto  di affiancamento, che non li comprometta o li contagi tuttavia oltre un certo limite.Che significa ed a che serve tutto ciò?Ormai è chiaro il peso elettorale – più che modesto - delle liste meritoriamente presentate da questo partito  anche in più recenti occasioni.Così come è evidente la ristrettezza  della piattaforma programmatica od ideologica degli eredi  “ad oltranza” di Nenni,di Craxi(ed anche di Saragat ?) incentrata prevalentemente sui temi di un laicismo ormai fuori del nostro tempo. Andare in controtendenza politica,per così dire,serve forse a fare il bene della Ditta?Ma a quale scopo?
Ora, proprio a margine di questa riunione del C.N,.è sembrato aprirsi nuovamente il  varco di un rapporto più organico con il Partito democratico e speriamo finalmente che i reduci e discendenti  dell’esperienza socialista non si lascino ancora impaurire dalla prospettiva di una confluenza,unica dignitosa conclusione di una storia politica assai incerta e mal gestita, anche e soprattutto in tempi più recenti. 







Nessun commento:

Posta un commento