venerdì 24 maggio 2013

IL VOTO AMMINISTRATIVO DI DOPODOMANI COME PROVA D?APPELLO DELLE ULTIME POLITICHE?/QUANTO PESA IL VOTO PER IL CAMPIDOGLIO SUL QUADRO POLITICO


APS – Anno XVIII ( nuova serie ) n° 631 di venerdì 24 maggio 2013

Roma,24/05/13 – (Aps) – Un altro passaggio non privo di rilievo in questo tormentato e confuso quadro politico italiano:un turno elettorale amministrativo che coinvolge alcuni milioni di cittadini di comuni e capoluoghi di varia dimensioni,tra cui spicca la Capitale – dove più impegnativo e serrato è il confronto, quasi una prova d’appello rispetto al voto politico di fine febbraio.In queste ore si svolge il serrate della campagna elettorale nelle storiche piazze politiche di Roma,da Piazza del Popolo,a S.Giovanni – riconquistata questa volta dalla Sinistra - al Colosseo, per citare soltanto le principali formazioni politiche che si fronteggiano :Epifani per il candidato-Sindaco Ignazio Marino,Grillo per il portabandiera del M5S,Di Vito,ed infine il Cavaliere nel tentativo di mantenere in sella l’uscente Alemanno la cui Amministrazione è stata punteggiata sotto ogni angolazione  da pessimi esiti e da scandali di tutte le dimensioni,soprattutto a livello di Municipalizzate,principali pietre dello scandalo del malgoverno locale della Destra,affiancatosi nella Capitale a quelli ancora  più clamorosi della Giunta (e Consiglio)  Regionale della Polverini.I risultati di queste votazioni non cambieranno evidentemente lunedì sera – a proposito, ma quando diventeremo un Paese civile,normale,con le votazioni in una sola giornata,e possibilmente entro le 8 di sera ? – il corso degli avvenimenti politici nazionali.Eppure ,in un senso o nell’altro,qualche fibrillazione in più potrebbero provocarla.Soprattutto a Roma,città nella quale la sinistra  ha sempre avuto un buon radicamento che l’ha vista varie volte al governo della città, sino alle ultime amministrative,quando sull’onda del voto “plebiscitario”  per Berlusconi del 2008,  è arrivato in Campidoglio l’esponente An, Alemanno,che ha dato in questi cinque anni il giusto lustro alla “tradizione” politica di cui è stato significativa espressione.La questione di questo voto amministrativo per Roma è che il candidato Pd Marino – persona di nota fama scientifica internazionale, oltre che esponente politico impegnato in primissima fila sul terreno politico-parlamentare – ha l’appoggio certo del suo Partito, che attraversa tuttavia ,come ben sappiamo, una fase di stanca se non di disorientamente dopo l’intricato avvio della legislatura e la nascita necessitata delle “larghe intese” che potrebbe, per cosi dire,riflettersi anche qui e compromettere il sostegno alla “causa”.C’è da augurarsi che così non sia
LE LARGHE INTESE CHE SI VORREBBE FAR SOPRAVVIVERE A SE STESSE:SOLO QUALCHE RITOCCHINO AL PORCELLUM.MAGARI LA GIUSTIZIA,TOGHE ROSSE… Roma,24/05/13 –(Aps)- Continua la schermaglia su modi e contenuti della cosiddetta “clausola di salvaguardia”,una soluzione minima di riforma o di ritocco della legge elettorale che metta in sicurezza ini un paese- che vuole essere moderno e democratico, come il nostro-un sistema decente di votazione nell’eventualità tutt’altro che remota che le larghe intese  possano naufragare.Per questo,accanto al complicato (un po’ bizantino ed ,a norma di Costituzione, più fitto di passaggi, sbarramenti, letture) progetto di riforme istituzionali – tutte legittime necessarie – comprendente anche un più meditato sistema di elezioni parlamentari  si era pensato a questa formula di salvataggio.
Così in questi ultimi giorni sono esplose non soltanto le polemiche sul “tritacarne della giustizia”,sul “siamo stufi”,gridato dall’immancabile Brunetta e dalle “amazzoni” di vario livello a beneficio del perseguitato Cavaliere,ma abbiamo dovuto ascoltare più alti lai in una sostanziale difesa del Porcellum da parte di chi vuol mantenere ad oltranza la ingovernabilità a beneficio di una parte soltanto,l’unica interessata,la propria e stende come rete questo ipotetica clausola di salvaguardia a tutela di un più duraturo stato di “larghe intese”.A prescindere,perché è sempre meglio imbarcarsi che restare a terra.Poi sulle riforme istituzionali e sulla vera nuova legge elettorale si vedrà.Senza fretta.

IL “CASO DE MAGISTRIS”/LA CRISI DELLA CITTA’ E DEL SUO HINTERLAND, LA ERRATICA VICENDA DEI 2 ANNI A PALAZZO  S.GIACOMO/RIPARTIRE O PERIRE
Roma,24/05/12 –(Aps) - Ancora un rimpasto,il terzo in due anni di mandato, nella Giunta comunale di Napoli: Luigi de Magistris  sostituisce  cinque dei suoi  assessori  con altrettante new entry.. Tra i bocciati   di maggiore spicco: Antonella Di Nocera( cultura e turismo) che in una recente  intervista non  aveva  taciuto critiche verso l’ esperienza de Magistris;  Anna Donati( mobilità e contestatissima ZTL,già assessore al Comune di Bologna)Trai nuovi assessori spiccano figure interne al Consiglio Comunale,dirigenti dei partiti che al  Maschio Angioino formano la base politica di riferimento politico della Giunta del Sinadaco-sceriffo. Nonostante le critiche che da più parti piovono su De Magistris - non ultima quella del segretario nazionale del Pd Epifani che lo accusa di fare e disfare le giunte senza un minimo di continuità e programmazione  - non sembra che il Sindaco  intenda allontanarsi  dalla sua linea operativa   dei grandi eventi che egli ritiene possa essere la leva per risollevare la città che due anni fà lo aveva innalzato, speranzosa, al soglio sindacale con largo suffragio .La critica neppure velata è oggi quella di non sapersi  concentrare ,a tempo pieno, sui gravi problemi della città. Parlando di lui  e nel descriverne un breve ritratto,alla trasmissione TV “Ballarò”,il filosofo Aldo Masullo ha detto che De Magistris è “un uomo solo che tende in fondo alla supremazia sui suoi stessi collaboratori; fa un’impressione patetica” perchè crede nelle cose che immagina e “non avverte la distanza tra il sogno e la realtà”. E lo storico GiuseppeGalasso: chiarisca il nebuloso programma”, attui quel decisionismo per il quale era stato votato: o la sua Giunta  naufragherà.(m.g.)

 

 

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