APS
– Anno XVIII ( nuova serie ) – n°629 di venerdì 10 maggio 2013
Roma,10/05/13 – (Aps) – Anche se sono apparsi evidenti i tentativi di molti,anche autorevoli, organi d’informazione di coprire di un velo pietoso almeno nei titoli d’apertura,di prima pagina,la condanna confermata in Appello per il Cavaliere,nel processo Mediaset per il reato di frode fiscale in materia di diritti tv(quattro anni di reclusione e cinque di interdizione dai pubblici uffici ) ,la botta ricevuta dal leader della Destra è di tutto rispetto.Si è verificato allo stato dei fatti uno degli eventi temuti (gli altri - processo Ruby,quello di Napoli:De Gregorio-Lavitola – sono in gestazione e dovrebbero approdare a sentenza entro lassi di tempo relativamente brevi ) della cosiddetta “persecuzione “ di Berlusconi da parte delle “toghe rosse”, come egli non si stanca di definire pm e giudici delle diverse Sedi giudiziarie in cui pendono procedimenti a suo carico.La prima reazione del Cavaliere dinanzi alla sentenza della Corte d’Appello di Milano è stata sdegnata,ma al momento non “vibrante”,per così dire, come la centralità del tema ( non assente,tutt’altro in campagna elettorale e nella sua rincorsa nei sondaggi) poteva fare attendere.Anche se i suoi fedelissimi e falchi hanno rotto gli argini con dichiarazioni più infuocate; e per fine settimane si tenterà anche di scaldare la piazza.Intanto quella di Brescia,dove è in programma per domani sabato la prima “indignata” esternazione dei berluscones.Si parla anche di una manifestazione lunedì prossimo, sotto il Palazzo di Giustizia di Milano dove riprenderà il processo Ruby.Insomma la rappresentazione plastica di come non si intenda disarmare quella offensiva contro l’istituzione Giustizia da Berlusconi scelta, e non da oggi, come elemento distintivo del suo movimento politico trascinato dal proprio Leader a proteggerne l’immagine “scheggiata” da così ricorrenti “iscrizioni” nei Tribunali italiani.Un passaggio della vicenda politica nazionale che acquista toni surreali,che smentisce i presupposti della cosiddetta “pacificazione” a base del coraggioso tentativo messo in atto dal giovane esponente Pd,Letta, con il governo da Lui presieduto.E’ il caso dunque di rinnovare ad Enrico Letta i’augurio e l’incoraggiamento a proseguire fin dove gli sarà consentito il percorso di questo Governo di grave emergenza sotto molti punti di vista..
Roma,10/05/13 – (Aps) – Anche se sono apparsi evidenti i tentativi di molti,anche autorevoli, organi d’informazione di coprire di un velo pietoso almeno nei titoli d’apertura,di prima pagina,la condanna confermata in Appello per il Cavaliere,nel processo Mediaset per il reato di frode fiscale in materia di diritti tv(quattro anni di reclusione e cinque di interdizione dai pubblici uffici ) ,la botta ricevuta dal leader della Destra è di tutto rispetto.Si è verificato allo stato dei fatti uno degli eventi temuti (gli altri - processo Ruby,quello di Napoli:De Gregorio-Lavitola – sono in gestazione e dovrebbero approdare a sentenza entro lassi di tempo relativamente brevi ) della cosiddetta “persecuzione “ di Berlusconi da parte delle “toghe rosse”, come egli non si stanca di definire pm e giudici delle diverse Sedi giudiziarie in cui pendono procedimenti a suo carico.La prima reazione del Cavaliere dinanzi alla sentenza della Corte d’Appello di Milano è stata sdegnata,ma al momento non “vibrante”,per così dire, come la centralità del tema ( non assente,tutt’altro in campagna elettorale e nella sua rincorsa nei sondaggi) poteva fare attendere.Anche se i suoi fedelissimi e falchi hanno rotto gli argini con dichiarazioni più infuocate; e per fine settimane si tenterà anche di scaldare la piazza.Intanto quella di Brescia,dove è in programma per domani sabato la prima “indignata” esternazione dei berluscones.Si parla anche di una manifestazione lunedì prossimo, sotto il Palazzo di Giustizia di Milano dove riprenderà il processo Ruby.Insomma la rappresentazione plastica di come non si intenda disarmare quella offensiva contro l’istituzione Giustizia da Berlusconi scelta, e non da oggi, come elemento distintivo del suo movimento politico trascinato dal proprio Leader a proteggerne l’immagine “scheggiata” da così ricorrenti “iscrizioni” nei Tribunali italiani.Un passaggio della vicenda politica nazionale che acquista toni surreali,che smentisce i presupposti della cosiddetta “pacificazione” a base del coraggioso tentativo messo in atto dal giovane esponente Pd,Letta, con il governo da Lui presieduto.E’ il caso dunque di rinnovare ad Enrico Letta i’augurio e l’incoraggiamento a proseguire fin dove gli sarà consentito il percorso di questo Governo di grave emergenza sotto molti punti di vista..
DOMANI
L’ASSEMBLEA PD/ LA MANCATA VITTORIA ELETTORALE E LE TRAVAGLIATE VICENDE IN AVVIO DI
LEGISLATURA/RIFONDAZIONE ED IDENTITA' DEL PARTITO
Roma,10/05/13 –(Aps)- Un Partito pronosticato come vincitore con ampi numeri alle scorse elezioni e che, ad urne aperte, è risultato primo, si, ma non il vincitore,quasi un primus inter pares con M5S e Pdl.Una legge elettorale (quella che sarebbe da abolire subito)che gli ha conferito alla Camera il vistoso premio in seggi parlamentari.Poi l’immagine inusitata che è stata palesata in avvio di legislatura,e soprattutto nella fase delle votazioni per il Colle, di una formazione politicamente decomposta,priva di una univoca direzione di marcia,che ha perso il potere d’iniziativa che comunque le spettava in base a numeri non esaltanti ma pure inconfutabili:E stato’ un passaggio della sinistra riformista italiana - dal postcomunismo, al popolarismo democratico,a spezzoni socialisti (che non hanno saputo mantenere il passo con le socialdemocrazie europee) – assolutamente inatteso,nel momento in cui sembrava che la sinistra italiana avesse imboccato la strada della socialdemocrazia di netta impronta europea.Invece non solo l’amalgama interna non è stata conseguita,il problema identitario è rimasto lì insoluto;è emerso il volto di gruppi o correnti malamente conviventi,o contrapposti tra di loro,aggravato forse da una mistica “primariale” a tutti i livelli che non sempre ha dato buoni frutti.Non pare facile trovare il rimedio a tutto ciò nell’Assemblea di domani,con l’elezione di un Segretario di transizione sino al Congresso di ottobre.Ma una sorta di rifondazione del Pd sembra urgente ed indispensabile se non si vuole buttare al vento al principale risorsa della democrazia italiana
Roma,10/05/13 –(Aps)- Un Partito pronosticato come vincitore con ampi numeri alle scorse elezioni e che, ad urne aperte, è risultato primo, si, ma non il vincitore,quasi un primus inter pares con M5S e Pdl.Una legge elettorale (quella che sarebbe da abolire subito)che gli ha conferito alla Camera il vistoso premio in seggi parlamentari.Poi l’immagine inusitata che è stata palesata in avvio di legislatura,e soprattutto nella fase delle votazioni per il Colle, di una formazione politicamente decomposta,priva di una univoca direzione di marcia,che ha perso il potere d’iniziativa che comunque le spettava in base a numeri non esaltanti ma pure inconfutabili:E stato’ un passaggio della sinistra riformista italiana - dal postcomunismo, al popolarismo democratico,a spezzoni socialisti (che non hanno saputo mantenere il passo con le socialdemocrazie europee) – assolutamente inatteso,nel momento in cui sembrava che la sinistra italiana avesse imboccato la strada della socialdemocrazia di netta impronta europea.Invece non solo l’amalgama interna non è stata conseguita,il problema identitario è rimasto lì insoluto;è emerso il volto di gruppi o correnti malamente conviventi,o contrapposti tra di loro,aggravato forse da una mistica “primariale” a tutti i livelli che non sempre ha dato buoni frutti.Non pare facile trovare il rimedio a tutto ciò nell’Assemblea di domani,con l’elezione di un Segretario di transizione sino al Congresso di ottobre.Ma una sorta di rifondazione del Pd sembra urgente ed indispensabile se non si vuole buttare al vento al principale risorsa della democrazia italiana
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