domenica 28 aprile 2013

TRA SCETTICISMI E SPERANZE L'ESECUTIVO DI ENRICO LETTA/UNA FORMULA ATTESA ALLA PROVA DEI FATTI


APS – Anno XVIII (nuova serie ) – n°627 di domenica 28 aprile 2013


SOBRIA E CONVINCENTE L’ IMMAGINE DEL NUOVO GABINETTO/L'INSEDIAMENTO
STAMANE DEL GOVERNO E L'ALLARME PER UN ATTENTATO SOTTO PALAZZO CHIGI:COLPITI DUE CARABINIERI.
 
Roma,28/04/12 – (Aps) – Proprio nei minuti in cui nei Saloni del Quirinale si svolgeva, nelle mani del Capo dello Stato, il giuramento di Enrico Letta e dei componenti del suo
GabInetto, sotto la sede del Governo di Palazzo Chigi –dove Letta era atteso dal Premier uscente Mario Monti per lo scambio di consegne – si verificava un episodio di violenza con esplosione di colpi di proiettoli all’indirizzo dei carabinieri,due gravemente feriti, di servizio alla Sede del Governo.L’attentatore veniva catturato:allo stato l’attentatore non sembra aver avuto altri complici,l’episodio sarebbe isolato.Speriamo sia così poiché l’allarme destato da questo avvenimento è stato notevole.
Avevamo atteso che si completasse l’iter di insediamento del nuovo Governo prima di scrivere queste note poiché volevamo cogliere più compiutamente giudizi ed umori che accompagnavano questo evento politico quasi del tutto imprevisto, sia prima che dopo il voto di fine febbraio;anche e soprattutto dopo, con le consultazioni al Quirinale e con le prime cinque votazioni per la rielezione del Capo dello Stato.Poi v’è stata la svolta fuori programma che ha mutato il corso difficile dei rapporti trai partiti.La chiamata di Napolitano,il suo assenso personalmente travagliato,una accettazione legata all’appello vincolante di una nuova assunzione di responsabilità da parte dei due principali partiti antagonistii,Pd e Pdl,come di tutte le altre formazioni presenti in Parlamento.Il nuovo rapidissimo giro di consultazioni di Napolitano ed il conferimento dell’incarico al Vice Segretario reggente del Pd(dopo le dimissioni di Bersani, strenuo e non fortunato sostenitore di quel “cambiamento” che sembrava essere la più corretta lettura delle urne) portava dunque a quella svolta che a sinistra veniva accolta con molti mugugni ed anche con forme di palese dissenso della base, con i vari episodi di “occupy pd” da parte di iscritti e militanti in diverse città.Oltre che con la dissociazione di Sel dal Patto con il Pd, da “Italia Bene Comune” .Se l’incarico a Letta,per un governo che comunque lo si definisse vedeva l’affiancamento di Pd e Pdl,si rivelava subito in aspra salita,bisogna tuttavia dare atto al giovane Presidente incaricato di aver messo in opera pazienza,tenacia,visioned’assieme correlata al quadro nuovo di un Paese insoddisfatto dell’andamento della cosa pubblica, ancora attraversato da una crisi grave e che proietta nuove minacce:Che richiede riforme urgenti come era stato anche riassunto nella “tavola sinottica” dei saggi incaricati da Napolitano.Bene,Letta  ha saputo – contro un Pdl che voleva cogliere come sempre l’occasione per non uscire definitivamente dalla partita e con un Pd,piuttosto svogliato, percorso da non superficiali travagli dopo l’inopinato ribaltamento della linea del “cambiamento” sino ad una settimana prima sostenuta senza alternative – portare in porto e con esiti bisogna dire apprezzabili la formazione di una compagine che non concede certo a Berlusconi più di quanto era politicamente lecito ad una forza che di certo le elezioni le ha perse;ed un bel più del Pd,non in sintonia col Paese.

NAPOLI  PALERMO/DESTINI INCROCIATI(ALMENO NEL CAOS  RIFIUTI) TRA L’EX CAPITALE  E L’ALTRA METROPOLI  DEL SUD

Roma,28/05/13 – (Aps)  -  La spazzatura è un   problema nazionale ancora molto controverso che, tuttavia ,mentre al Nord sembra di più probabile soluzione ,al Sud è sempre a livelli di  emergenza.Ad una tale emergenza, appena  alcuni giorni fà , è stata sottoposta Palermo le cui già scarse condizioni di igiene ambientale sono state ancor  più aggravate da uno sciopero dei dipendenti della società AMIA,l’azienda incaricata della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani, dichiarata fallita dal tribunale locale  perché travolta da una crisi senza precedenti  che mette a rischio  posti di lavoro. Cumuli di spazzatura per le strade non solo del centro  ma anche della periferia,cassonetti rovesciati con blocchi del traffico e disagi per la popolazione , costretta a respirare  esalazioni  e fumi velenosi degli incendi. Palermo come a Napoli - dove esiste l’ASIA,una azienda omologa all’AMIA - si renderebbe necessaria sia una  raccolta differenziata superiore sia la installazione di un termovalorizzatore moderno ed efficace immune da nocive conseguenze sulla salute della cittadinanza. In Sicilia  non  sj dispone di discariche sufficienti ad accogliere tutto il pattume regionale   e la  ipotesi di un impianto di incenerimento  trova ,come in Campania, non poche ostilità alla sua realizzazione.Si dice che l’AMIA,  interamente partecipata dal Comune di Palermo  ma  gestita da commissari,avrebbe accumulato negli ultimi 3 anni  90 milioni di euro di debito che il sindaco Orlando attribuisce in parte alla suddetta cattiva gestione ed in parte a varie ruberie dimostrabili, a suo avviso,anche da procedimenti penali in corso. Anche su Napoli  che  ha appena raggiunto una  raccolta differenziata del 22% ,meno della percentuale prevista  dalla legge 123/2008(35% nel 2010 e 50% nel 2011) ,incombe il rischio del commissariamento.  Napoli,inoltre, è nel mirino della Commissione europea  che minaccia il deferimento della Campania alla Corte Ue  ed una forte penalizzazione  per  i  ritardi nel completamento  del ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti. Il sindaco della città ,De Magistris,non demorde . Ha sempre escluso e continua ad opporsi all’installazione nell’ambito comunale di un  termovalorizzatore.Si dice che  la sua  preclusione  incide sui napoletani sia in termini di  tasse-i napoletani pagano la più alta tassa della spazzatura in Italia- sia in termini  di efficienza del servizio di nettezza urbana, ostacolata per la verità anche dalla camorra.Si calcola,infatti,che i  costi che il Comune  sostiene  per l’imbarco della spazzatura su navi ed  il  suo trasferimento all’estero,ammonta  ogni anno a 108 milioni di euro, 180 euro a tonnellata, più di quanto viene a costare una tonnellata bruciata nel termovalorizzatore di Acerra.

 

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