venerdì 12 aprile 2013

VERSO LA STRETTA FINALE LA PARTITA QUIRINALE E PALAZZO CHIGI/TRA ROSA DI NOMI E NOMI COPERTI PER IL COLLE LA CHIAVE DELLA SOLUZIONE


APS – Anno XVIII (nuova serie) – n°625 di venerdì 12 aprile 2013

QUIRINALE E PALAZZO CHIGI/ DUE PARTITE APERTE PER L’AVVIO DI UNA
DIFFICILE E FORSE ANCHE BREVE LEGISLATURA/PER IL COLLE ROSA DI NOMI E NOMI “COPERTI”

Roma,12/04/13 – (Aps) –A sei giorni dalla prima chiama a Montecitorio per l’elezione del Presidente,il passare delle settimane fa apparire sempre più intrecciate tra di loro le due questioni che marcano questo difficile inizio di legislatura:formazione del nuovo governo ed elezione del successore di Giorgio Napolitano che scadrà irrevocabilmente dal suo mandato tra poco più di un mese,il prossimo 15 maggio.
Si è detto già ampiamente dell’iter faticoso di Pierluigi Bersani nel tentativo infruttoso di portare  a termine il mandato condizionato conferitogli – nella sua veste di Leader della coalizione di sinistra,” arrivata prima ma non vincente” al traguardo numerico fissato dalle urne - dal Capo dello Stato e della necessità non del tutto compresa, da parte di quest’ultimo di interporre una “pausa di riflessione”,in vista dell’incombenza dell’altra scadenza del rinnovo del massimo vertice istituzionale della Repubblica.Soprattutto nella prospettiva di poter mettere la ingrovigliata matassa della formazione del Governo nelle mani del nuovo Capo dello Stato che potrà disporre del fondamentale potere di scioglimento delle Camere nel caso quella matassa si confermasse davvero inestricabile.
Ugualmente pleonastico,perché ampiamente già note,ripetere quì le ragioni di questo serio impasse a sua complicato poi dall’ingorgo istituzionale venutosi a creare:formazione del Governo ed elezione del Capo dello Stato.In presenza – questo il nodo saliente della situazione,appunto già conosciuta – di tre forze politiche che grosso modo si equivagono,punto o frazioni in più od in meno;con la coalizione di centrosinistra avanti alle altre due(il Cavaliere e l’ex-comico Grillo),tanto da guadagnarsi il premio di maggioranza alla Camera che le conferisce la maggioranza assoluta dei seggi a Montecitorio;soltatnto con la maggioranza relativa al Senato.E sta tutto quì il busillis ,perché Bersani ed il Pd devono trovare un sostegno a Palazzo Madama se vogliono tentare la carta di quel Governo di “univoca vocazione” da essi ispirato,e senza venire a patti inquinanti con altre forze tra cui sinora,ed era prevedibile,non v’è stato un dialogo per pregiudiziali e veti che s’incrociano.Per compiutezza di analisi occorre soltanto solo aggiungere che se nei confronti del Movimento 5S v’è stato da parte di Bersani un largo quanto inutile tentativo di recupero,verso Il Cavaliere ed il Pdl sono stati elevati dalla Sinistra sbarramenti che appaiono certamente comprensibili alla luce di quel che ha significato in questi lunghi anni passati,quasi un ventennio,i postulati,le parole d’ordine.le linee d’azione soprattutto di un movimento populistico e padronale quale è quello di Berlusconi,avventuratosi non di rado sull’infido terreno della legislazione ad personam.
Ed è questo il discrimine che ha reso e rende difficile (lento,ha osservato indispettito qualcuno) – dinanzi ai due impegnativi passaggi di inizio Legislatura – quelle soluzioni che contengano in se il senso ed i valori di equilibrio e di garanzia,a beneficio non di qualcuno,bensì del Paese,di quelle vaste fasce sociali che più soffrono la crisi.A beneficio della Costituzione e dei suoi principì fondanti che non possono essere smentiti all’avvio di quella che dovrebbe battezzarsi III Repubblica

INIZIATO SUL PD Il FALSO TORMENTONE SCISSIONE SI O NO/ LA RAGIONE E’ LA FRAMMENTAZIONE DEL VOTO CHE NON HA RISPARMIATO I DEMOCRATS
Roma,12/04/12 – (Aps) –Mentre  dinanzi alle vere implosioni partitiche, quale ad esempio ha rischiato il Pdl prima del “ritorno in campo” del Cavaliere e della sua indubbia “rimonta” elettorale se confrontata alle premesse,per il Pd sono si invece attivati molti osservatori “sensibili” che preconizzano spaccature laceranti,prodromi di scissioni sicure,attribuite generalmente al Sindaco fiorentino Renzi.In questi giorni il coro è stato intonato attorno alla esclusione del predetto dalla delegazione Toscana nel collegio elettorale per il nuovo Capo dello Stato.Quando doveva essere charo a tutti che di nessun sbarramento si è trattato;unicamente bensì dalle strette e rigorose ragioni istituzionali che impongono che i delegati delle Regioni vegano scelti tra i componenti del Consiglio regionale,con il rigido criterio di due a uno tra maggioranza ed opposizione:tutto qui.Achiarire queste regole ci saremmo forse risparmiato,oltretutto  fastidiosi inutili inguettìì.Del solito Gasparri,per esempio.

DOMANI REFERENDUM A TARANTO SUL POLO SIDERURGICO
Roma,12/04/13 – (Aps) -Nata nel 1961, l’Ilva di Taranto - trai più grandi stabilimenti siderurgici d’Europa , che aveva acceso le speranze sui destini,sullo sviluppo del Mezzogiorno- dopo alterne vicende, nel 1992  chiudeva i battenti : l’Italsider con tuttii suoi circa 7mila cassintegrati.Tre anni dopo,con la crisi dell’industria dell’acciaio, lo Stato decideva di disfarsi  dell’llva.Lo stabilimento veniva acquistato  dalla famiglia Riva  ma senza che i nuovi proprietari fornissero fondate garanzie sulla tutela e bonifica del territorio e della salute dei cittadini.Oggi a distanza di anni,quando il discorso sul Mezzogiorno è diventato sempre più negletto ,con gli sviluppi negativi delle problematiche del sito siderurgico ( circa ventimila gli addetti coinvolti nel ciclo lavorativo),ascese ad oggetto di una complessa inchiesta giudiziaria – ancora oggi menzionata alla riunione straordinaria della Corte Costituzionale - i tarantini hanno dato forza alla loro protesta, preoccupati per la salute e l’occupazione.Un  referendum consultivo è in programma per domani sabato.dove i temi ambiente- salute – occupazione dovrebbero trovare un non facile terreno di conciliazione. 

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