giovedì 31 gennaio 2013

IL CAPO DELLO STATO SULLA VICENDA MPS/FARE CHIAREZZA CONSAPEVOLI DELL'INTERESSE NAZIONALE


Roma 31/01/2013 – (Aps) – In un’intervista rilasciata al quotidiano il Sole-24 Ore il Presidente della Repubblica è intervenuto per porre un punto fermo nel polverone delle polemiche pre-elettorali che ha avvolto la grave vicenda che trova al centro la disinvolta gestione del Monte dei Paschi ad opera della sua dirigenza.Rispondendo alle domande del Direttore del quotidiano economico,ha prima sottolineato la assoluta congruità della vigilanza esercitata al riguardo da BanKitalia poi ha voluto rilevare come "La totale autonomia della magistratura nel condurre le indagini sul precedente management di Mps -afferma Napolitano - come già chiarito nella nota diramata ieri dalla Procura della Repubblica di Siena, va rispettata anche evitando quella diffusione di notizie infondate che è stata questa mattina deplorata dalla stessa procura per le sue ricadute destabilizzanti sul mercato"
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L'intervento di Monti sempre riferito alla vicenda Paschi di Siena insiste invece sui rapporti tra politica e credito. "Teniamo i partiti lontani dalle banche", ribadisce il presidente del Consiglio. "Ricordo solo - prosegue - che il decreto Salva Italia, voluto dal nostro governo, ha vietato le presenze incrociate nei consigli di amministrazione di banche e compagnie di assicurazioni concorrenti. Sono anche questi intrecci di persone a generare i conflitti di interesse, le distorsioni al mercato e i danni al sistema finanziario".
L'uscita del presidente del Consiglio è stata occasione per l'ennesima scintilla con Pierluigi Bersani. "Monti ha detto via i partiti dalle banche? Sono d'accordo dieci volte. Io aggiungo via i banchieri dai partiti. Così siamo a posto", ha commentato il leader Pd con una battuta.

SE BALOTELLI  VALE UN PUNTO E MEZZO NEI SONDAGGI ELETTORALI.

Roma,31/01/13 –(Aps) – Valutazioni ponderate e concordanti dei principali esperti di sondaggi preelettorali  fissano ad un punto e mezzo circa l’effetto che l’ingaggio del Super Mario, ovviamente Balotelli, da parte del Milan-Calcio può produrre sull’elettorato, su una sua “certa” quota quanto meno.E naturalmente a vantaggio del Cavaliere,che è patron anche del Milan. Una notizia esilarante e triste al tempo stesso,perché se fosse vera questa valutazione ne discenderebbe assieme alla mestizia per una tale fattore di orientamento del voto – ci pare onestamente da Terzo Mondo,se non offendessimo con una espressione arcaica di tal genere la parte emergente del globo terrestre.- una grassa risata su quello che meritano in fatto di futuro,di scelte di governo questi nostri “spensierati” concittadini.
Ma sappiamo che non è così,che il destino del nostro Paese ce lo scegliamo tutti assieme,con consapevolezza,indipendentemente dalla qualità della “panchina” dei nostri più prestigiosi club calcistici.Torniamo per ciò a più seriosi ragionamenti su quello che bolle in pentola nei duelli incrociati trai principali contendenti al palio del 24 e 25 febbraio.Settimama dopo settimana, il quadro non sembra cambiare nella sostanza.Rimane in campo l’ambizione o velleità della “rimonta” da parte di un Berlusconi saputosi adattare alle necessità  nascenti dagli effetti stessi del suo logoramento politico – dalla resa del novembre 2011,alla sua parziale eclissi durante tutto il Governo dell’emergenza di Monti,alla ribellione di larga parte dei quadri del “partito di plastica”( con l’insubordinazione apparente anche del giovane Segretario “senza quid”,Alfano ).Sino al dicembre scorso quando, con un prevedibile “colpo di reni” Berlusconi ed i resti della sua “gloriosa armata” hanno inteso così tornare in iscena.Gettandosi a capofitto nel disperato tentativo di riesumare il passato,ritrovando una faticosa ricucitura con una Lega dimezzata dopo i “colpi di scopa” di Maroni,pagando un prezzo anche salato,quale la rinuncia,impostagli dagli alleati padani:per il padrone-Cavaliere che teneva ad essere ancora il candidato Premier della coalizione della Destra.Il resto è un copione arcinoto,di slogan in libertà di menzogne ed insulti verso gli altri contendenti.
Più complessa ed imprevista la vicenda del neo-centrismo montiano – con gli alleati Casini,Fini,Montezemolo – che si è andata dipanando attorno ad una progressiva metamorfosi del Presidente del Consiglio “tecnico”, Mario Monti,per come si è manifestata la sua “salita” in politica,ma soprattutto per le modalità ed i contenuti stessi della sua presenza nella competizione politica.Per la inusitata durezza nei confronti del Centro-sinistra e del suo leader Bersani.Tanto da aver indotto a lungo a ironizzare sugli esiti,nettamente improntati alla cattiveria, del suo ”guru “ o spin doctor americano,David Axelrod.In altri termini, una linea quella costruita da Monti in questa competizione,che sembrerebbe mirata a tenersi le mani libere nel dopo voto,a non prendere impegni prima
del tempo,a tenere le porte aperte a tutte le soluzioni.In linea del resto con “nuove” ed un po’ contradditorie indicazioni(scarse) di contenuti,rispetto all’opera di governo sin qui portata avanti.Il tutto avvolto in una nebulosa che rende difficile poterne discernere la reale direzione di marcia.Ne deriva per Bersani e la Sinistra un comprensibile fastidio ,di capire il quadro d’assieme,all’indomani del voto che dovrebbe premiare proprio quest’ultima coalizione,benchè la scellerata Legge elettorale in vigore sia stata costruita apposta per favorire,soprattutto nella Camera Alta,la ingovernabilità,se non in presenza di una schiacciante maggioranza.     

APS –Anno XVIII ( nuova serie ) n°615 di giovedì 24 gennaio 2013
 LA PULIZIA DELLE LISTE NELLE MANI BERLUSCONI / COME PROLOGO ALL'APERTURA DEI  COMIZI
Roma,25/01/13 - (Aps ) - Non rientra certo nella normalità,nella fisiologia della vita politica di uno dei principali Paesi dell'Europa comunitaria -nata dallo straordinario impegno e dalla volontà dei padri fondatori,Schuman,Adenauer,De Gasperi,Spinelli - che i partiti partecipanti alla competizione elettorale si trovino coinvolti in uno sforzo aggiuntivo:la pulizia delle liste dai cosiddetti "impresentabili". E' avvenuto in queste settimane che quasi tutti i partiti svolgessero la "pratica",per così dire, in modalità differenti.Tutti stabilendo generalmente un codice etico  molto severo a salvaguardia delle liste;in più,come ha esemplarmente fatto il Pd,selezionando i candidati attraverso le primarie, collegio per collegio:quest'ultima procedura era intesa soprattutto a correggere l'abnormità della legge elettotale vigente,il "Porcellum",di nome e di fatto, che priva i cittadini elettori del diritto sacrasanto di scegliersi gli eletti che li rappresenteranno in Parlamento.Con risultati che sembrano complessivamente validi,rispondenti alle finalità delle liste pulite.Non così è stato nel partito berlusconiano che - inevitabilmente impelagato nella tournè radiotelevisiva del Cavaliere che sta rovesciando sulla massa di ascoltatori una congerie di menzogne ed affermazioni prive di senso comune - è arrivato a ridosso della fatidica ora delle 20 di questo lunedì,termine per la presentazione delle liste,alle prese con numerosissime candidature scabrose,tra le quali si dovevano poi scegliere i nomi di maggiore impatto negativo sull'opinione pubblica e sull'elettorato cui l'ex-Pdl ritiene di poter fare riferimento.E si è scelto perciò di "sacrificare dolorosamente" un manipolo soltanto di candidati (Cosentino,Dell’Utri,Scajola,Papa,Milanese,Landolfi ) il rotolamento delle cui teste,metaforicamente parlando,s'intende, potesse appagare la sete di moralità e giustizia delle più sensibili aree dell'elettorato essenziamente del Nord,in Lombardia-Veneto, dove il fiuto del Cavaliere ritiene possa localizzarsi l'ultima ridotta della Destra per contrastare l'attesa avanzata elettorale della Sinistra.Anzi dei "comunisti",come dall'ultimo decennio del secolo scorso,il medesimo imperterrito continua a ripetere.
Un particolare non trascurabile - che qualifica l'operazione "pulizia"delle liste nel Pdl - è che sia stato il Cavaliere in persona,anche in questa circostanza, a dirigere l'orchestra per le epurazioni.Quando è notorio che lo stesso è plurindagato ed anche condannato,nella ormai eterna querelle con i giudici rossi(e in taluni casi anche "femministi" ) di Milano.Da cui poi partono le farneticazioni a cerchi concentrici che arrivano sino al Vertice delle istituzioni,alla Suprema Corte dell'ordinamento costituzionale.

LA GRAVITA’ DELLO SCANDALO“MONTEPASCHI”SCIACALLAGGI,SPECULAZIONI
DALLA DESTRA CHE PENSA DI POTER PARLARE D’ALTRO
Roma,24/01/13 – (Aps) -  Abbiamo visto la connotazione caratterizzante l'apertura formale della campagna elettorale, la quale registra anche nuovi passaggi del dialogo-scontro a distanza Bersani Monti imperniato come si sa sulla comparazione delle rispettive agende e sulla prospettiva che appare inevitabile di una collaborazione post-elettorale:Che potrebbe diventare una necessità in caso di mancato raggiungimento anche al Senato - sempre per effetto del famigerato Porcellum - di una maggioranza sicura da parte del Pd.
Altro tema infine del duello senza regole e senza creanza già dai primi comizi elettorali è lo sciacallaggio che la Destra in un'altra delle sue mosse disperate sta cercando di portare avanti a margine di una vicenda indubbiamente grave quale è quella che riguarda il "profondo rosso" (per quattro miliardi di euro) che ha investito la più antica Banca italiana ,il Monte dei Paschi di Siena.Oltre alle polemiche a distanza tra Tesoro e Banca d'Italia,sugli aspetti della mancata vigilanza,si registra infatti il tentativo da parte della Destra e dei suoi organi di informazione di tirare in ballo il Governo ed il Prof:Monti per gli aiuti elargiti al MPS,da un lato;dall'altro il Pd e Bersani, per il semplice dato di fatto che avendo la predetta Banca sede nella Regione "rossa" della Toscana, ne risulterebbe implicito il collegamento in tema di responsabilità attorno al clamoroso crak che trae origine,come si sà, dall'acquisto dell'AntonVeneta e successivamente da operazioni incaute su prodotti finanziari quali i cosiddetti "derivati".Insomma una sorta di responsabilità oggettiva "antelitteram",mentre la vicenda senese sembra piuttosto far parte di una problematica di criticità del nostro sistema bancario nel suo insieme, che nei suoi vari aspetti attende da troppo tempo di essere affrontata e risolta.Un altro non secondario memorandum per l’agenda del prossimo Governo.
 



 

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