RINASCITA
RIPRESA E SVILUPPO L’ATTESA DALLE URNE
Roma,18/01/13 – (Aps) – Uno sviluppo non soltanto in
senso economico,quello che assieme alla ripresa ed alla crescita è atteso dal
risultato delle urne il 25 febbraio prossimo.Bensì anche di un nuovo slancio di
crescita democratica a cominciare da legalità.giustizia,lavoro,scuola,di un
riordino dell’apparato pubblico che sino ad oggi ha fatto fatica a rendere
operative,se non ad impedirle, quelle purtroppo non numerossime riforme varate
nei lustri passati.E’ un discorso questo che viene portato avanti dal Pd ed
anche dalla Scelta Civica di Monti,anche se il Professore sembra poi
annebbiare il discorso con i distinguo
forse non del tutto equilibrati: come quando sembra voler attribuire,in primis,al proprio Governo tecnico una
potenzialità riformatrice probabilmente eccessiva rispetto all’arco temporale a
disposizione della legislatura;secondo,perché distribuisce - poco equanimamente
in maniera generica - a tutti componenti della “anomala” maggioranza che lo ha
sostenuto nei tredici mesi del suo mandato di governo le colpe di una mancata
più incisiva azione riformatrice del suo Governo “tecnico”.Ed invece
bisognerebbe proprio andare a vedere,distinguere tra chi ha aiutato il suo
programma riformatore,e chi lo ha frenato:a tirare il freno sulle rifome non ci
pare proprio siano stati i democrat.
Ma imprecisioni ed inesattezze sono il frutto inevitabile di tutte le campagne elettorali e non poteva essere diversamente nella nosrtra di queste settimane che ci separano dal voto e che hanno visto alla ribalta soggetti e situazioni del tutto nuove,impreviste.Nuova,come sappiamo ormai tutti, è la metamorfosi totale del Professore,Mario Monti,passato da una rara quanto meritoria esperienza di premiership tecnica dettata dalla emergenza italiana dell’autunno 2011(con le Legioni populiste del Cavaliere in totale disfatta sia morale che politica ) ad una subitanea,imprevista “folgorazione” politica che lo ha portato ( nel giro di qualche settimana dalla conclusione, certo inaspettata nei modi ad opera del Pdl, del suo mandato speciale ) a fare la propria “salita in politica” ed alla costituzione di un proprio movimento.Assieme al disfacimento forzista,alla liquefazione del consenso che il Cavaliere aveva conseguito nel 2008,al fenomeno non insignificante dell’antipolitica,rappresentato dal comico Grillo,alla tutt’ora consistente area dell’astensionismo,la proposta del Prof. Monti rappresenta certo una novità di tutto rispetto: al di là della sua portata,della sua capacità d’insediamento sul terreno della politica va in ogni caso valutata con la dovuta attenzione,anche perché è più che prevedibile che subito all’indomani del votoi si presenti la necessità di non interrompere il filo che inevitabilmente dovrà legare il nuovo governo ai temi dell’agenda del Governo tecnico.
Nel panorama politico di questa vigilia elettorale non si può davvero trascurare,e non lo abbiamo mai fatto,la presenza di quello che in base a tutti i sondaggi, concordanti, e non solo,resta il perno di una fase di rinascita del nostro Paese,il Pd.Non solo per la forza dei consensi che esso sembra raccogliere oggi, dopo l’ubriacatura “populistica” che da Arcore era stata propinata ad una così larga fetta di opinione pubblica, si è aperta la via della ragione, dei valori che contano per portare il Paese fuori dalla lunga notte,l’appannamento della democrazia,con il ripristino dei principì fondanti della Cotituzione.Ed è un compito che soltanto una forza non nata dal nulla,che si richiama ai valori autentici ed all’esperienza della socialdemocrazia europea può promuovere ed assolvere con sicurezza.
Ma imprecisioni ed inesattezze sono il frutto inevitabile di tutte le campagne elettorali e non poteva essere diversamente nella nosrtra di queste settimane che ci separano dal voto e che hanno visto alla ribalta soggetti e situazioni del tutto nuove,impreviste.Nuova,come sappiamo ormai tutti, è la metamorfosi totale del Professore,Mario Monti,passato da una rara quanto meritoria esperienza di premiership tecnica dettata dalla emergenza italiana dell’autunno 2011(con le Legioni populiste del Cavaliere in totale disfatta sia morale che politica ) ad una subitanea,imprevista “folgorazione” politica che lo ha portato ( nel giro di qualche settimana dalla conclusione, certo inaspettata nei modi ad opera del Pdl, del suo mandato speciale ) a fare la propria “salita in politica” ed alla costituzione di un proprio movimento.Assieme al disfacimento forzista,alla liquefazione del consenso che il Cavaliere aveva conseguito nel 2008,al fenomeno non insignificante dell’antipolitica,rappresentato dal comico Grillo,alla tutt’ora consistente area dell’astensionismo,la proposta del Prof. Monti rappresenta certo una novità di tutto rispetto: al di là della sua portata,della sua capacità d’insediamento sul terreno della politica va in ogni caso valutata con la dovuta attenzione,anche perché è più che prevedibile che subito all’indomani del votoi si presenti la necessità di non interrompere il filo che inevitabilmente dovrà legare il nuovo governo ai temi dell’agenda del Governo tecnico.
Nel panorama politico di questa vigilia elettorale non si può davvero trascurare,e non lo abbiamo mai fatto,la presenza di quello che in base a tutti i sondaggi, concordanti, e non solo,resta il perno di una fase di rinascita del nostro Paese,il Pd.Non solo per la forza dei consensi che esso sembra raccogliere oggi, dopo l’ubriacatura “populistica” che da Arcore era stata propinata ad una così larga fetta di opinione pubblica, si è aperta la via della ragione, dei valori che contano per portare il Paese fuori dalla lunga notte,l’appannamento della democrazia,con il ripristino dei principì fondanti della Cotituzione.Ed è un compito che soltanto una forza non nata dal nulla,che si richiama ai valori autentici ed all’esperienza della socialdemocrazia europea può promuovere ed assolvere con sicurezza.
BIBLIOGRAFIA
DEGLI SCRITTI DI GAETANO ARFE’/STORICO DEL SOCIALISMO,
DOCENTE,PARLAMENTARE,GIORNALISTA
Roma,18/01/13 – (Aps) – E’ uscito per Biblion- Editore il volume di
A.Becherucci,Giustizia e Libertà restano gli imperativi etici(Per una
bibliografia degli scritti di Gaetano Arfè) -
Ad illustrare l’opera e la personalità di Gaetano Arfè,scomparso poco più di due anni fà,da ora un notevole contributo il volume della Biblion,che ne esalta le multiformi espressioni del suo impegno.Dal militante,al partigiano di Giustizia e Libertà in Valtellina,allo storico, all’accademico,al parlamentare,italiano ed al Parlamento europeo,giornalista(Direttore per oltre un decennio del quotidiano Avanti).Nella sua Napoli,dove è anche morto,è sorto in suo onore l’Istituto di Studi Socialisti.Socialista da sempre,Gaetano Arfé ha lasciato in eredità un patrimonio di lotte e di riflessioni critiche che l’Istituto a Lui intitolato intende valorizzare,nella prospettiva di una più generale riaggregazione in chiave unitaria della Sinistra italiana.
Ad illustrare l’opera e la personalità di Gaetano Arfè,scomparso poco più di due anni fà,da ora un notevole contributo il volume della Biblion,che ne esalta le multiformi espressioni del suo impegno.Dal militante,al partigiano di Giustizia e Libertà in Valtellina,allo storico, all’accademico,al parlamentare,italiano ed al Parlamento europeo,giornalista(Direttore per oltre un decennio del quotidiano Avanti).Nella sua Napoli,dove è anche morto,è sorto in suo onore l’Istituto di Studi Socialisti.Socialista da sempre,Gaetano Arfé ha lasciato in eredità un patrimonio di lotte e di riflessioni critiche che l’Istituto a Lui intitolato intende valorizzare,nella prospettiva di una più generale riaggregazione in chiave unitaria della Sinistra italiana.
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