domenica 23 dicembre 2012

FINISCE NEL CAOS E NEL DEGRADO POLITICO LA XVI LEGISLATURA/RESTA SOLO IL PD COME UNICA ALTERNATIVA VINCENTE


Roma,19/12/12 – (Aps) – Mancano soltanto pochi giorni perché,secondo l’agenda stabilita,il Premier in carica formalizzi le dimissioni del suo Governo.Ma contrariamente a quanto aveva auspicato il Capo dello Stato anche nei suoi più recenti inviti –dopo che il centro destra  una decina di giorni fa aveva fatto inopinatamentemancare il suo appoggio in Parlamento a provvedimenti impegnativi del Governo “tecnico” – la legislatura, lungi dall’avere una conclusione ordinata, come invocato appunto da Napolitano,si sta pericolasemente avvitando in una situazione di confusione,di “assalti alla diligenza” della Legge di Stabilità(ex-finanziaria) dove si tenta di imbarcare le istanze più contraddittorie rispetto alla ratio del provvedimento stesso.Ma non solo di questo si tratta perché anche altre misure varate dal Governo,come le agevolazioni per la raccolta firme per la presentazione delle liste,vengono stravolte o confezionate a beneficio di soggetti ed interessi particolari – “ad partitum” si è appropriatamente detto – quali risultano dal cosiddetto “spacchettamento” del partito berlusconiano.E vi sono inoltre le linee di guerriglia al fine di bloccare altri provvedimenti già in vista del traguardo.Ad esempio, le norme sulle incandidabilità,fintamente applaudita,ma tenacemete avversata da chi ha ragioni per farlo.


ULTIMI INTERROGATIVI SULLE RIFLESSIONI DEL PROFESSORE:SCENDERA’ IN CAMPO?FINITA LA TERZIETA’ POSSIBILI SBOCCHI DEL CONFRONTO POLITIC

Roma,19712/ 12 – (Aps) -Naturalmente non sono soltanto le convulsioni parlamentari di cui si parla in queste ore a tratteggiare il clima caotico che sta emergendo nel quadro politico.Siamo sotto un diluvio di menzogne elargite a piene mani dal Cavaliere che dopo le incredibili giravolte e capriole di  queste settimane – Monti no,anzi si come federatore di tutti i moderati,anzi Premier di un Monti bis:oggi Monti no e basta – il Cavaliere appare in preda ad un delirio di esternazione che lo porta dalle sue reti Mediaset,alla RaI,con la compiacenza dei massimi vertici della Tv pubblica,alla radio.Il repertorio è stucchevolmente sempre lo stesso:contro lo spread,l’euro,l?Europa germanocentrica,per l’eminazione dell’Imu.Guardandosi bene dal dire come ragionevolmente fare.E poi,madre di tutte le battaglie,allontanare il pericolo dei comunisti che ancora incombe con la prevista vittoria alle elezioni di primavera del centrosinistra.Un delirio bello e buono,insomma.
Nella cronaca convulsa di queste settimane – quando tutto ruota attorno alla scadenza elettorale,che è politica ed amministrativa in alcune importanti regioni come Lombardia e Lazio,slittata per un’altra assurda pretesa della Destra allo sbando dal 17 al 24 febbraio – entra però a pieno titolo anche il sostanziale mutamento,istituzionale,non solo, ma anche di ruolo politico sinora coerentemente ispirato alla terzietà, del Premier Monti.Che “ferito” dal voltafaccia dell’ex-maggior partito italiano,il Pdl,tiene in realtà in suspence   la platea politica alla vigilia della consultazione elettorale(che avverrà con lo scandaloso “Porcellum”).Sappiamo come egli non abbia ancora sciolto gli interrogativi che pendono circa gli esiti delle sue riflessioni:promuovere soltanto liste a lui ispirate o scendere direttamente in campo,come da primi segnali si propenderebbe a credere?E’ un interrogativo di non poco conto,destinato a cambiare i termini della competizione e non sappiamo sino a che punto elevarne il livello.Una discesa in campo del Professore creerebbe problemi allo stesso partito pronosticato vincente nelle urne,vale a dire il centrosinistra di Bersani col suo Pd e la coalizione comprendente Vendola e Nencini.Di una tale proiezione immediata se ne trova già l’eco nelle parole del Segretario Bersani che – nel corso del suo giro di contatti europei,per rafforzare il proprio standing a livello internazionale – pur sottolineando il leale sostegno che in qiuesti tredici mesi il Pd ha assicurato all’azione del governo Monti,ha messo in rilievo due punti carenti come equità e crescita;soprattutto non ha mancato di ripetere che non crede giovino al livello della politica partiti o formazioni a carattere personale.Come appunto anche le scelte di Monti si vanno nettamente  profilando.

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