giovedì 6 dicembre 2012

LE PRIMARIE SPINGONO IL PD,CON LA DISFATTA PDL SVANISCE OGNI IPOTESI DI UN POLO LIBERALCOSERVATORE


Roma,05/12/12 –(Aps) – La consacrazione alle primarie del centrosinistra di Bersani a candidato Premier di questo schieramento alle politiche di primavera apre probabilmente il capitolo conclusivo di una legislatura molto travagliata, durante la quale sono venute a nudo, prima della disfatta attuale, le contraddizioni di un centrodestra sempre più marcatamente populista e parolaio, segnato fortemente dalla personalità solipsistica di un leader che ha voluto fare quel che gli piaceva,a dispetto del Paese che avrebbe dovuto guidare.Contro i disastrosi esiti di tale disinvolta irresponsabile“gestione” della cosa pubblica e mentre si addensavano sull’Europa le ombre minacciose della crisi nell’eurozona( che echeggiava le convulsioni dell’economia e della finanza globale ) contro la crisi che s’abbatteva anche su di noi,complice il “non governo” dei berluscones e dei loro alleati padani (leggi: Lega di Bossi,oggi Maroni) si ergeva la barriera, nel Parlamento e nel Paese, del centro-sinistra,del Pd e di altre forze moderate come l’Udc di Casini, convergenti sull’obbiettivo di mettere in mora il malgoverno di Berlusconi:risultato finalmente poi maturato un anno fa con l’incarico a Monti del governo tecnico. Oggi dall’onda di consenso sollevatasi attorno al benefico esercizio di democrazia come le primarie,è cresciuta nel Paese la voglia di spingere il Pd con il suo leader Bersani,ma anche con il suo antagonista diretto Matteo Renzi – un risorsa da convogliare nella forza d’impatto del centrosinistra, a cominciare da subito – ad un confronto elettorale che porterà questa forza politica alla guida del Paese,nel segno del cambiamento,delle cose da fare senza gridarle; realizzandole,senza raccontare “favole”,come ha ripetuto Bersani in questi giorni. Una legislatura dunque,quella che sta per chiudersi,iniziata con l’incredibile affermazione uscita dalle urne per il Cavaliere ed i suoi alleati leghisti,poi via via capitolati tuttavia, lungo una precipitosa rotta che giunge al dissolvimento della “ gloriosa armata forzista”,al lungo tramonto di questa ulteriore stagione - quasi un altro ventennio- di populismo dissennato. Un punto di partenza, uno di arrivo.In mezzo l’esperienza del governo tecnico di Mario Monti – sostenuto,con disuguale impegno, da Pdl e Pd assieme ad Udc nell’anomala maggioranza vista all’opera in poco più di un anno nelle aule parlamentari come nel Paese,con molti “capricci” e diserzioni da parte del Pdl,non senza opache convergenze con l’opposizione leghista. In un breve arco di tempo,si è evidenziato oltretrutto il divario sempre più marcato tra il consenso reale – assai basso ormai,che Pdl e Lega raccolgono tra la gente – e la forza parlamentare di cui illegittimamente dispongono nelle due Camere,sulla base di quell’autentico scandalo che è la legge elettorale vigente,il cosiddetto “Porcellum”,con i parlamentari “nominati” dai partiti,in pratica senza sbarramento all’ingresso di microformazioni partiti capaci trasformarsi in fonte di instabilità politica.Un paradossale marchingegno che probabilmente dovremo tenerci ancora per le prossime votazioni.Il guaio è che la carta della disperazione sia l’unica rimasta in mano al Cavaliere ed alla sua ormai scompaginata brigata per giocarsi l’ultima,inutile partita.Tenersi il Porcellum e barare sull’Election Day - pena la sfiducia a Monti - contrabbandandolo come risparmio per il pubblico Erario mentre è soltanto uno sciroppo contro l’inevitabile sconfitta a tappe progressive.

INGORGO FINALE DI LEGISLATURA TRA INTRALCI E RESISTENZE/ BLOCCATA LA LEGGE ELETTORALE/LA MINACCIA DI STACCARE LA SPINA AL GOVERNO MONTI Roma,05/12/12 –(Aps) – L’agenda parlamentare e di governo diventa sempre più fitta;ntra in una situazione di vero e proprio ingorgo nei lavori d’aula e di commissione nelle due assemblee legislative.Legge di Stabilità,Decreto sviluppo,L:Elettorale,per citare soltanto i capitoli principali di questa vera e propria maratona contro la scadenza dei termini fissati ai vari provvedimenti.Ma questo è soltanto l’aspetto tecnico-legislativo dietro cui si nasconde la intricata matassa delle resistenze e delle azioni di contrasto messe in atto da una parte della anomala maggioranza,Pdl spesso affiancato dalla Lega.Per non parlare della minaccia di togliere la fiducia al Governo del professor Monti, brandita dallo stesso Segretario Pdl Alfano, che incombe su tutto l’attuale scenario politico-parlamentare,con la squallida prospettiva di interrompere prematuramente l’opera del governo tecnico – con tutti i nodi che rimangono sul terreno amministrativo,della finanza pubblica,dell’economia e dei molti pesanti dossier sociali aperti – unicamente per un “piccolo”calcolo su tempi e scadenze degli, a questo punto del tutto prevedibili, esiti elettorali.

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