mercoledì 15 febbraio 2017

RENZI : NON ROMPETEGLI IL GIOCATTOLO.RIPORTI SEMMAI A CASA IL SUO GIUOCHINO DEL PARTITO PERSONALE

APS – Anno XXII ( nuova serie ) – n° 763 di mercoledì 15 febbraio 2017 VICENDA RENZI: NON ROMPETEGLI IL GIOCATTOLO ! / RIPORTI SEMMAI A CASA IL SUO TEATRINO DEL PARTITO PERSONALE Roma,15/02/17 – (Aps) – “Le dita negli occhi”,come il vecchio patron della “ditta”,Bersani, ha definito il comportamento di Renzi e dei suoi fedelissimi seguaci alla riunione di lunedì scorso a via Alibert.Quindi gli appelli che un queste ore vengono rivolti al Segretario Pd ex-Premier (peraltro,ulteriore elemento dello psicodramma in iscena al Nazzareno del quale tutti gli osservatori politici stanno occupandosi da ieri l’altro),sembrano sino a questo momento cadere nel vuoto o quasi.Salvo la notizia, trapelata nella serata di ieri, che l’onnipotente ex-Sindaco fiorentino(ma di Pontassieve) avrebbe intanto “ceduto” alla possibilità di un breve allungamento – ma di qualche settimana soltanto! – dei tempi di preparazione congressuale e di restare sulla seggiola del Nazzareno intanto come reggente.In attesa di una solenne reincoronazione che lo porti poi nuovamente alla ribalta di un Premierato, in una coalizione –non si sa in questo momentofondatamente con chi – a nuova Legislatura avviata.Tutto questo con una coda indecifrabile:il sequestro dei vitalizi.Di chi e perché?Faccia attenzione però Renzi,perché su questo terreno (anche trai suoi plauditori oggi più infervorati) si può scivolare e di brutto. Ma questa è politica o è psicoanilisi?Perchè i deliri renziani hanno avuto in questi ultimi giorni uno scarto inquietante.La sua boria,la sua supponenza,la sua faccia tosta,di ragazzo illuminato dal “Signore” – tutto deve essere cominciato con l’esperienza scoutistica sempre in quel di Pontassieve – hanno già creato uno strappo,una lacerazione che è assai più estesa e profonda di quanto non dicano i 112 voti contro 12, più cinque astenuti,alla Direzione Pd di ieri l’altro.Perchè è vero,è fondato lo sconforto di Bersani, espresso ieri mattina a botta calda nei corridoi di Montecitorio.”La scissione è già avvenuta,nella fuga di nostri tanti compagni che si sono allontanati,che non votano più il Partito di Renzi”.Questo il senso vero di una vicenda che potrebbe concludersi almeno con una scissione formale.Certo con questa brutta diaspora innescata dall’ex-Sindaco.Appelli già ve ne sono stati e di autorevoli,da Veltroni,al Ministro della Giustizia Orlando a tanti altri capi storici del riformismo scocialdemocratico che avevano ritenuto di aver trovato nel Pd lo strumento per navigare anche in acque agitate.Col ritorno in aree strategiche mondiali di una nuova destra cieca e populista,che ha disseppellito un miope sovranismo come via di ripristino di un vecchio ordine che ritenevamo ci fossimo lasciato da tempo alle spalle.Renzi deve farsi da parte anche per questo.Per essere messo in condizione di non nuocere a quella che dal 2007 ad oggi è stata l’unica risorsa per sorreggere e far crescere la democrazia in Italia,in EuropaAnche in tempi di follìe “trumpiste” destinate a miseramente cadere così come sono nate.

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