martedì 21 febbraio 2017

FOLLINI RISPONDE AD ANNUNZIATA.PROPORZIONALE CUORE DELLA POLITICA ITALIANA,MA ANCHE IL "RE",MEGLIO "LA REPUBBLICA"

APS - Anno XXI (nuova serie)- n°765/bis di lunedì 21 febbraio 2017 IL DIBATTITO SUGLI ESITI POLITICI DEI SISTEMI ELETTORALI.DIBATTITO FOLLINI-ANNUNZIATA/PROPORZIONALE CUORE DEL SISTEMA.E "REPUBBLICA" PIU' CHE "RE" La proporzionale è il cuore della politica italiana. Fin qui Lucia Annunziata ha ragione. Ma non è "il re", secondo la sua - un po' maliziosa - definizione. Semmai è "la repubblica". È l'antidoto al leaderismo, la barriera contro cui si infrange la tentazione dell'uomo forte. È la nostra peculiare versione dei checks and balances anglosassoni. È la via che può condurre forse verso un miglior punto di equilibrio. Quel punto di equilibrio di cui la nostra cosiddetta seconda repubblica non si è mostrata capace più di tanto. Venti anni e più di sistema maggioritario hanno costretto a coesistere dentro coalizioni informi e precarie forze di assai diversa natura e identità. Per tenerle assieme ogni volta ci si è dovuti inventare un "nemico". Tali erano i comunisti per Berlusconi e dintorni. Tale era Berlusconi per il centrosinistra. Gli elettori votavano queste due coalizioni con qualche diffidenza. Ma infine erano indotti a tornare un po' riottosamente alle urne dall'esigenza di tenere lontani dal potere i propri avversari. Era assai spesso un voto "contro", non un voto "per". Al contrario la proporzionale induce a una scelta identitaria. Si vota per il partito a cui si da credito, per la "propria" parte politica. Naturalmente è un sistema che va corretto. Non può essere un assoluto. Occorre ridurre la frammentazione con una soglia di sbarramento significativa. Oppure introdurre un premio di coalizione che favorisca le aggregazioni. Ma tenendo ferma la libertà per gli elettori di seguire la propria bandiera. E restituendo un senso e un valore a quelle ragioni identitarie che sono pur sempre l'origine di ogni passione politica che conti. Un'ultima osservazione. Davvero Lucia Annunziata pensa che la proporzionale faccia rima con il debito pubblico e faccia a pugni con il vincolo esterno ? La storia del dopoguerra descrive un'altra trama. Ci sono stati anni (lontani, purtroppo) di virtù finanziaria accompagnata e sostenuta da regole elettorali proporzionali. Altri anni in cui, con quelle stesse regole, il debito è colpevolmente lievitato come un velenoso souffle. E altri anni ancora in cui le meraviglie del maggioritario non hanno scalfito quel souffle nemmeno di un'oncia. Anzi. Insomma, io dico che si può tifare per il proporzionale e insieme per un ragionevole ed equo rigore nella nostra politica di bilancio. Non fosse altro perchè l'opposto tifo per il maggioritario, praticato così diffusamente in tutti questi anni, non ha di certo messo ordine dei nostri conti pubblici. E insisto: smettiamola di cercare un "re". Abbiamo bisogno semmai di ritrovare una strada per la "repubblica".

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