martedì 29 luglio 2014

LA LETTERA DI RENZI AI SENATORI DI MAGGIORANZA/POSSIBILI MODIFICHE ALL'ITALICUM E VOCI DI UNO SLITTAMENTO A SETTEMBRE DEL VOTO SULLA RIFORMA DEL SENATO

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n° 682 di martedì 29 luglio 2014 LA LETTERA DI RENZI ALLA SUA MAGGIORANZA/MODIFICHE E RINVIO A SET= TEMBRE/REAZIONI OPPOSTE DA BERLUSCONI E DA GRILLO Roma,29/07/14 – (Aps) - Lo dice anche Eugenio Scalfari questa settimana.Il problema - sostiene il Direttore emerito - non è la pletora dei senatori possibilmente ancora elettivi,ma l'Alta burocrazia che intasa inoperosamente il vertice ministeriale( titolari.vice e loro staff) rendendo inefficaci le più significative riforme prive per anni e anni dei loro decreti attuativi.Nei Palazzi dove sinora le leggi sono state formate ed approvate accade di diverso e forse di peggio.Ad intasare uffici,strutture e servizi - anche quelli meno prestigiosi - sono nel nostro caso i componenti di una casta ormai numerosa di stipendiati "fuori livello" per così dire,vale a dire assolutamente non paragonabili ad altre categorie di "lavoratori" del ramo,a qualsiasi livello.Ora,di fronte all'impietosa avanzata anche in Parlamento della macchina della "spending rewieu",essi oppongono coraggiosamente i loro petti,rivendicando i loro diritti(sic!).Però,come poscriptum,se lo diciamo tutti – sia pure in diverse sfumature – perché non spingiamo tutti assieme perché queste riforme,che hanno comicamente dilaniato l’Assemblea di Palazzo Madama con i loro famosi ottomila emendamenti,finalmente si facciano e senza falsi ed infondati casi di coscienza..D’altra parte un Grillo od una compagnia di guitii di provata arte o mestiere non li trovi dietro ogni angolo.Sta di fatto che in Senato ha preso il via la attesa “prova del fuoco” dopo il contingentamento dei tempi di discussione e d approvazione di ciascuno degli emendamenti .Il fatto nuovo all’avvio della settimana decisiva per le sorti immediate della riforma a Palazzo Madama è la lettera che il Premier Matteo Renzi ha inviato ai senatori della sua maggioranza.Accompagnata da più di una anticipazione circa disponibilità del iPremier ad uno scambio:ritiro degli emendamenti-farsa,rinvio a settembre della votazione della riforma “So che in queste ore – scrive Renzi - vedere il Senato costretto a perdere tempo senza poter discutere in modo civile, ma attraverso emendamenti burla, è triste. È umiliante, immagino, trascorrere il vostro tempo, prezioso come il tempo di tutti i rappresentanti dello Stato, a discutere di argomenti assurdi, come cambiare il nome della Camera dei Deputati in “Gilda” dei Deputati»”. «Svolta autoritaria? È litigare con la realtà!» «La modifica costituzionale di cui state discutendo supera il bicameralismo perfetto, semplifica il processo legislativo, riequilibra il rapporto Stato Regioni, abolisce il Cnel, disegna uno Stato più efficace e semplice. Una rivoluzione del buon senso» spiega « in linea con le principali esperienze costituzionali europee. Si può essere d’accordo o meno con questa riforma: definirla svolta autoritaria però significa litigare con la realtà».«Verrà il giorno in cui finalmente anche certi «difensori» della dignità delle Istituzioni si renderanno conto di quanto male fa al prestigio del Senato e del Parlamento mostrarsi ai cittadini come si stanno mostrando oggi», ha scritto Renzi. «C’è chi vuole bloccare tutto. E c’è chi vuole cambiare, iniziando da se stesso. Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell’Italia. Con il vostro sostegno, garantite la fiducia e la maggioranza al governo». Il presidente del Consiglio conclude la lettera con un «in bocca al lupo e buon lavoro» ai senatori. «Siamo chiamati a una grande responsabilità: non la sprecheremo», scrive Renzi che accenna anche ed è questo un punto-chiave della sua strategia alla possibilità di modificare l’Iralicum,su soglie e preferenze.Il che potrebbe oltreche riconciliare la dissidenza interna agganciare i grillini in una trattativa a quel punto non più eludibile sul tema forse .nevralgico delle “riforme” di Renzi.Il riscontro si è avuto quasi in diretta con le prime dichiarazioni di Grillo. «Faremo guerriglie democratiche».aggiungendo: «Con il Partito Democratico c’è un confronto sulla legge elettorale, ma sia chiaro che noi non ci faremo prendere in giro». IL CORSIVO/IL “QUID” PER LE ALTE CARICHE E L’OSTRUZIONISMO AD OLTRANZA E SENZA RAGIONI Ascoltando le parole pronunciate dal Presidente del Senato Piero Grasso,venerdì mattina per la cerimonia del tradizionale Ventaglio a Palazzo Giustiniani,non è che se ne sia ricavato particolare motivo conforto.Grasso ha un passato meritorio di magistrato, impegnato su versanti difficili della giustizia;è venuto alla politica, col Pd,direttamente dal più alto scranno dell'Antimafia.Forse però è questa la ragione per la quale - alla prova della politica,nella seconda carica dello Stato da Luj attualmente ricoperta - non dimostra di possedere quel "quid" specifico (sarebbe questo lo stesso giudizio che Berlusconi avrebbe dato di Alfano,ad esempiio ) adatto allo scopo.D'altra parte,si potrebbe aggiungere come attenuante,che questo benedetto quid o ce l'hai o non te l'inventi.Non è di sicuro un discorso serio,d’altra parte,pensare che la accentuata estremizzazione del conflitto di questi giorni in Parlamento sulla riforma costituzionale della Camera Alta abbia trovato una sponda nella condotta del Presidente Grasso.Il quale si è certamente ispirato nelle sue decisioni di questi giorni alle ragioni di interprete e di difensore delle ragioni sia della maggioranza che delle opposizioni.Si potrebbe tutt'al più dire che molto probabilmente non è stato aiutato da quelle ragioni di "concerto" tra le opposte ragioni che dovrebbe sempre sorreggere le delicate decisioni adottate in momenti così arroventati come quelli appena passati a Palazzo Madama.

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