domenica 24 novembre 2013

VERSO IL VOTO PER DECADENZA DI DOPODOMANI AL SENATO/ALTOLA' DEL QUIRINALI: NON SUPERARE LA MISURA VERSO LE ISTITUZIONI REPUBBLICANE




APS - Anno XVIII ( nuova serie ) -n°649 di lunedì 25 novembre 2013

 
AL LIMITE DEL TOLLERABILE/DALLE CONVULSIONI TATTICHE ALLO SPREGIO DELLE ISITUZIONI

 
Roma,25/11/13 -(Aps) - Una settimana,quella che inizia questa mattina,destinata ad essere teatro del crescendo dei "numeri" che il Cavaliere con la truppa  rimastagli fedele è evidentemente intenzionato a porre in atto immediatamente a ridosso od in concomitanza con il voto dell'aula di Palazzo Madama sulla sua decadenza da senatore ormai fissata inderogabilmente per mercoledì prossimo,dopodomani 27 novembre.
Non siamo del tutto impreparati al “fantasioso” repertorio del Cavaliere nella buona come soprattutto nella cattiva sorte.Per non andare lontano,basti ricordare la sceneggiata del “non mollo !”,sotto Palazzo Grazioli all’indomani della convalida dalla Cassazione, del 1° agosto scorso, della condanna definitiva a quattro anni (oltre alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici) per la vicenda Mediaset per evasione fiscale;o più di recente l’indegno dietro-front del medesimo sulla revova della fiducia del Pdl al governo delle cosiddette larghe intese.Eravamo in una fase tattica sia pure oltremodo spèricolata,ancora lontana tuttavia dalle rabbiose convulsioni di questi giorni che neppure dobbiamo ricordare poiché sono di appena ieri l’altro ,dinanzi al manipolo di giovani attivisti che la rinata Forza Italia sta reclutando con varie iniziative di proselitismo,ma con scarsi risultati di qualità,forse anche d’impegno politico,a giudicare almeno anche dagli aspetti esteriori del personale radunato.
Bene, in queste ultime occasioni,nei giorni appena trascorsi, il Padre-padrone della neo-ForzaItalia,evidentemente in preda ad un delirio rabbioso per l’epilogo,sconsolante e che si ritiene inaccettabile, di una vicenda che lo ha visto  - immeritatamente – per quasi un ventennio al centro della scena pubblica italiana,sinanco per i risvolti privati che hanno attirato l’attenzione e se vogliamo anche la curiosità pruriginosa di molti,con le sue “cene eleganti” – così definite -  incentrate sul bunga-bunga che avevano sede nelle molte sfarzose residenze del Leader della Destra populista nostrana, egli si è liberato ogni freno.Si è così lasciato andare,l’altro ieri al Palazzo dei Congressi dell’Eur,a Roma,ad una violenta dilagante filippica contro i magistrati rossi,la sinistra che sta per far avverare il sogno a lungo covato di battere “il simbolo di libertà “ che lui rappresenterebbe,sino a concludere con un perentorio invito al Capo dello Stasto a concedergli subito la grazia,dopo aver precisato che per dignità ed orgoglio lui mai la chiederebbe.La doverosa,  severa messa a punto del Quirinale non si è fatta attendere,unitamente al fermo richiamo a non superare oltre la misura nei toni ,nei linguaggi,nei comportamenti verso le istituzioni della Repubblica.Un giusto altolà che torna utile in vista delle prevedibili o già annunciate iniziative di queste giorni e di queste ore, attorno alla scadenza del voto del Senato di dopodomani.         

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