martedì 19 novembre 2013

PERCHE' LE LARGHE INTESE DA NOI SONO DIVERSE E NON POSSONO REGGERE(PIU' DI TANTO)


APS - Anno XVIII ( nuova serie ) -n° 648 di martedì 19 novembre 2013

Roma,19/11/13 - (Aps) - Dovrebbe essere una considerazione elementare basata sui dati di fatto della diversità od anomalìa del quadro politico italiano.Stiamo spendendo nel nostro Paese,una quantità di tempo enorme a convincere noi stessi del fatto che la formula di governo delle "larghe intese" anche in una situazione come la nostra dovrebbe essere considerata del tutto normale.Una eccezionalità certo,temporanea da tenere in vita per il tempo strettamente necessario a raggiungere gli obbiettivi che è necessario conseguire anche in un sistema che sembrava aver sposato ormai la formula politico-parlamentare del bipolarismo.
Senonchè il nostro bipolarismo - che si è servito dell'indecente strumento di una legge elettorale come il Porcellum finalizzata a non consentire mai una governabilità vera salvo che uno degli schieramenti non consegua un'affermazione elettorale così straripante da poter abbattere il  marchingegno dei premi regionali per il Senato,appositamente studiati assieme ad altre indecenti diavolerie( un premio che conferisce al partito o coalizione primo classificato di poter ottenenere - e senza alcuna soglia prestabilita,quindi anche con meno del 20% dei voti,la maggioranza assoluta dei seggi) per conseguire la ingovernabilità e quindi la instabilità del Paese.
Ora il discorso sullo strumento di una legge che disciplini "democraticamente",diremmo con serietà le regole con cui formare nelle assemblee legislative la rappresentanza della volontà popolare  segue un a poco rassicurante traiettoria o percorso dietro la quale non s'intravvede ,come era gia accaduto verso la fine della scorsa legislatura,la volontà vera ,e non solo da parte della Destra,di eliminare le "comodità" del Porcellum,a cominciare dalla mancanza delle preferenze,con il Parlamento dei nominati.
In questa cornice il tema delle larghe intese appare oggettivamente frutto di un malinteso.Nel senso che in un Paese come il nostro una delle due principali forze contrapposte,dei due poli che si confontano politicamente,la Destra che con Berlusconi ha la connotazione populistica e proprietaria che conosciamo,è priva di un radicamento politico-programmatico,una fisionomia ben definiti ed in quanto tale di scarsa affidabilità ai fini di una proficua collaborazione sul piano del governo.Abbiammo assistito alla  poco edificante diatriba sull'eliminazione dell'Imu  - una sorta di punto di onore della Destra nell'ultima campagna elettorale - che è una tassa che si paga sotto varie forme in quasi tutti i paesi europei.La sua cancellazione ha tra l'altro impedito di tenere fermo,di non aumentare cioè,l'ultimo scaglione Iva che ha evidentemnete indebolito la domanda interna.E si potrebbe andare avanti nell'elenco di tutti gli ostacoli che il tentativo del governo Letta trova sulla propria strada di uscita dalla crisi.Vedremo ora con Alfano ed i suoi boys dopo lo strappo surreale con Berlusconi:
Ora occorre dire che Letta èstato a Lipsia la scorsa settimana al Congressso dell Spd tedesca che approvava la linea della coabitazione di governo con la Cancelliera Merkel:Enrico Letta che cra presente a Lipsia anche nella sua veste di esponente del Pd non ha mancato di inneggiare alla formiula delle larghe intese che la Germania non è nuova a praticare nel governo federale,quando la situazione parlamentare lo richiede.Ma torna qui prepotente l'argomentazione di cui sopra.bisogna che i contraenti delle "intese bipartisan"  abbiano le carte in regola in matertia di affidabilità politica  

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