giovedì 11 luglio 2013

L'EPILOGO CONVULSO DEL VENTENNIO NERO DELLA REPUBBLICA


APS –Anno XVIII ( nuova serie ) – n°638 di venerdì 12 luglio 2013

UN  VENTENNIO  NERO  DELLA  REPUBBLICA,NON UN ANNO

Probabilmente era al quanto riduttivo,minimalista il titolo che il Corriere della Sera ha voluto dare ieri al proprio editoriale di apertura,su una giornata che aveva visto accadere di tutto e di più in una democrazia parlamentare quale è, nonostante tutto, la nostra Repubblica:Poiché l’anno che stiamo attrraversando non è un incidente della Storia,una sfortunata piega della vicenda politica ,economica, sociale, culturale del Paese.Crediamo viceversa che esso sia la risultante  finale di una contraddizione,di un imbarbarimento crescente e progressivo della classe di governo installatasi al potere poco meno di un ventennio fa,dopo Tangentopoli,sull’onda della “rivoluzione liberale” promessa agli italiani dal Cavaliere di Arcore,il Signore delle Televisioni e di molto altro.Non c’è bisogno di ricordare a noi stessi l’obbrobrio di quanto accaduto in questi lunghi lustri ,per arrivare alla teoria interminabile di procedimenti innanzi a svariate Corti, sino a quelli più recenti che vanno dalla Cir,ai diritti Tv di Mediaset,al Ruby –gate,tutti conclusi od avviati a conclusione con pesanti condanni per il Cavaliere- Presidente.Ed è stato una pronuncia preliminare della Cassazione,per la fissazione in termini brevi(per impedire la parziale prescrizione dei capi del processo Mediaset) dell’udienza definitiva della Suprema Corte a scatenare la reazione senza controllo dei cosiddetti “falchi e colombe” (ma da qualche giorno è entrato in uso anche un altro termine,”pitonesse” per designare le più aggressive amazzoni) che attorniano il Cavaliere medesimo.Dall’ Aventino parlamentare,al ritiro del sostegno Pdl alle Larghe Intese del Governo Letta( che appare tuttavia poco credibile perché priverebbe automaticamente questa singolare Destra di ogni accessibilità alle stanze del Potere di governo) sono state le minacce buttate fragorosamente sul tavolo,a cominciare dalla richiesta scandalosamente irrituale per la deontologia,l’etica,le norme dell’ordinamento politico parlamentare,di fermare per tre giorni l’attività parlamentare.Per dare modo ai maggiorenti della Destra di studiare le contromosse al golpe delle “toghe rosse” annidate anche nelle sezioni feriali della Cassazione.Insomma,una gigantesca inusitata sbornia di fremiti ribellistici verso il potere sconfinato dei Magistrati,ed esercitato con ossessivo accanimento verso il Leader Maximo della Destra populista italiana.
Bisognerebbe fermarsi un attimino e prendere fiato.Soprattutto, ricaricarsi di fiducia e speranza verso il futuro dell’Italia.Sperando appunto che la sbornia venga sbollita,ma soprattutto che si trovi la maniera di mettere in condizione di non nuocere ulteriormente
questa sciagurata accolita che ha ancora di recente ingannato milioni di italiani,con mirabolanti promesse che sarebbe bello poter mantenere se il nostro Paese non fosse ancora dentro una crisi tuttora seria,uscire dalla quale era il compito che si era voluto dare al Governo di emergenza di Enrico Letta.L’obbiettivo  ora è verificare sino a qual punto è possibile proseguire questo cammino.

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