venerdì 30 ottobre 2015

MENTRE CRESCONO NEL PD MALUMORI E INSOFFERENZE,UN EQUILIBRATO IN= TERVENTO DELGUARDASIGILLI HA FORSE SPENTO LE SCINTILLE ANM DI BARI

APS - Anno XX ( nuova serie ) - n°716 di sabato 24 ottobre 2015 MENTRE CRESCONO NEL PD MALUMORI E INSOFFERENZE,UN EQUILIBRATO IN= TERVENTO DELGUARDASIGILLI HA FORSE SPENTO LE SCINTILLE ANM DI BARI Roma,24/10/15 – (Aps) - “Le brutte nubi addensatesi sul rapporto politica-giustizia con le parole di Sabelli ieri a Bari sono staste forse diradate dall'intervento del Guardasigilli Orlando questa mattina al Congresso Anm.Questo perchè Il ministro è uno dei più attenti e scrupolosi custodi del principio di reciproca indipendenza tra Esecutivo e Magistratura ed uno dei più attivi garanti,nel Governo,di tali principi.Detto questo,naturalmente è sempre tutta da costruire una relazione ottimale tra questi due poli.Per la luinga parentesi che ci sta alle spalle del berlusconismo derlla sua sua pretesa distorsiva e di impunità,per illungo cammino che resta ancora da fare nel campo della Giustizia in Italia.Ma forse da Bari oggi sono arrivati segnali di incoraggiamento ad andare avanti e migliorare lo stato delle cose,come si è potuto ascoltare dalle parole del Guardasigilli.”Abbiamo riportato,virgolerttato,il giudizio espresso da Antonio Ciampaglia – sul suo blog – a conclusione della seconda giornata dei lavori del congresso dei magistrati italiani nel capoluogo pugliese.Vero è che domani domenica è atteso dal palco del Teatro Petruzzelli anche l’intervento di un altro esponente di governo.Della Ministro Boschi che rappresenta la più fedele immagine del Presidente del Consiglio Renzi, in visita inimportanti Paesi dell’America latina.Proprio per queste ragioni è verosimile che le parole di Maria Elena Boschi non debbano alterare il profilo ministeriaie che si è sforzato oggi disegnare – con la sua conosciuta precisione e coerenza – il Ministro della Giustizia Orlando.Il fatto è che l’inatteso “siparietto” apertosi, quasi nella distrazione generale,all’Assise dell’Associazione nazionale Magistrati,è frutto di due fattori.Uno appartiene,come suole anche dirsi,ad una orgogliosa,forse anche puntigliosa, rivendicazione di una prerogativa della classe magistrale che all’ombra della male interpretata “supplenza” svolta in molte occasioni che – l’esempio più eclatante è per tutti Mani Pulite - si ripetono dai magistrati giudicanti ed inquirenti a fronte di un vistoso ritardo se non di una “latitanza” degli organi dello Stato:purtroppo quelli politici in testa a tutti gli altri.Questa,checchè se ne dica,è la linfa che alimenta il senso di superiorità,di distanza, davanti ai provvedimenti legislativi che vanno a toccare in qualche maniera o per qualche aspetto,il “modus operandi” dei magistrati medesimi.Dalla responsabilità civile dei giudici,ai più disadorni aspetti delle ferie giudicate,e non senza fondamento, eccessive della “categoria”(quarantacinque giorn!) sino a tutti gli aspetti normativi veri e propri della Giustizia italiana che va ammodernata alla luce dei proincipoi di civiltà giuridica di cui rivendichiamo poi perentori la primogenitura,e che va corretta ed emendata dalle troppe manomissioni esercitatevi dai governi del centro destra berlusconiano all’insegna del motto “tutti impuniti,tutti liberi.e giuù con prescrizioni brevi anzi brevissime,stabilite su misura per sfuggire ai rigori della legge,quando questa veniva a che a fare- ed accadeva non di rado con esponenti di primo piano di quei governi,e giù continuando.Uno dei compiti che dovrebbe essere assolto – in maniera completa e tempi possibilmente brevi – è proprio questo “repulisti” della normativa messa ispirata “ad personam “ ed a tutta la vecchia classe politica che avesse avuto necessità di servirsene.Ecco,nascono da qui molti punti di frizione tra Governo,Parlamento e Magistratura, la quale quando può lancia qualche segnale ben mirato all’indiririzzo del Governo.Giudicato severamente per il ritardo nell’assolvere al suo compito. E veniamo al punto chiave di questo pericoloso bisticcio che riattizza il fuoco sotto la cenere tra politica e giustizia. Il quale a giudizio non tanto dei magistrati nelle loro riunioni, unitarie o correntizie,ma di molti osservatori politici interni ed internazionali,che finiscono per far proprie le riserve su non pochi aspetti del programma di lavoro del Governo e del Partito di Matteo Renzi.Viene chiamata, anche a questo riguardo,in causa l’ispirazione”neo-centrista”del Premier italiano che notoriamente vagheggia una acquisizione dei voti di quello che a suo tempo fu un ricco serbatoio di consensi per il Cavaliere e per il centro-destra,con il che viene spiegato anche il prosieguo degli armeggiamenti attorno a Patti vecchi o nuovi del Nazzareno.Sarebbe questo in altri termini il vero volto del cosiddetto “Partito della Nazione” di cui vagheggia Renzi.Già ma conquistati i voti che già furono del berlusconismo, il “giovane ex-sindaco fiorentino” potrebbe perdere i voti della sinistra.Vale a dire quelli della “ditta” e del grande arcipelago sindacati,apparati scuola e pubblico impiego che sono stati sempre in buona parte lo zoccolo duro del Pd. Che c’entra,dite voi,tutto questo con i magistrati che battono il piedino – anche le mani – contro il governo,con il revisionismo di destra di marca blairiana,con le sconosciute “terze vie” di cui si blatera inutilmente da anni .C’entra,c’entra.Poichè tutto si tiene;anche quando a prima vista non c’entrerebbe!

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