APS
– Anno XX ( nuova serie ) – n°717 di sabato 7 novembre 2015
IL
GIUDIZIO DI BERSANI SUL BATTESIMO A ROMA DI “SINISTRA ITALIANA”:IL CENTROSINISTRA
SI FA,CON L’ULIVO,NEL PD/IL GOVERNO VI SI DEVE ISPIRARE
MA LA DOMANDA DI SINISTRA NEL PAESE E’UN FATTO CONSISTENTE, REALE
MA LA DOMANDA DI SINISTRA NEL PAESE E’UN FATTO CONSISTENTE, REALE
Roma,07/11/15 –(Aps) Alla vigilia di un evento quale
sicuramente è stata la nascita di “sinistra italiana” avvenuta questa mattina
Roma al teatro Quirino e che sembra abbia propagato un’onda di malcontento e di
avversione verso la politica di Renzi installatori plebiscitariamente al
Nazzareno e immediatamente dopo a P.Chigi,sono un ghiotto argomento i malumori
manifestatisi anche ad ad alto livello nel partito del riformismo socialista ed
oggi accusato senza peli sulla lingua difare una politica alla Berlusconi,cioè
di destra.Anche il pensiero,certo non tenero, di P.L.Bersani sul premier e sul
suo Governo,il leader del partito-ditta,come viene affettuosamente definito il
Pd da lui rimesso in carreggiata dopo la brutta batosta elettorale del 2008,è
stato affidato ad un intervista di G.De Marchis su Repubblica:”copia
Berlusconi, l'abolizione della Tasi è contro la Costituzione, il Pd isolato e
inconsistente,Insofferenza palpabile. Se ne sono anche andati via Fassina e
D'Attorre, bersaniani puri”. Potrebbe essere l'avvisaglia di qualcosa di più
grosso,invece premette Bersani, non è così. "Se io resto nel Pd non lo
faccio perché ho una nostalgica passionaccia per la ditta, per motivi
sentimentali. Lo faccio perché senza il Pd il centrosinistra non esiste perciò
mi chiedo come fanno altri a pensare di costruirlo fuori dal Pd. La mia idea
d'Italia sta qui. E se gli elettori abbandoneranno il partito, temo sia più
facile che finiscano nelle braccia di Grillo piuttosto che in quelle di una
sinistra che non è nel Pd". Il "suo" Pd è ulivista, di
centrosinistra, civico, diverso dal partito pigliatutto che sembra avere in
mente il segretario. "Dare un profilo al partito è importantissimo. Lui
pensa di rafforzarsi pescando qua e là, per me è il contrario. Più sei senza identità, più il tuo consenso è contendibile. Penso per esempio all'idea della Lorenzin: a Roma un bel patto trasversale dal Pd a Forza Italia intorno a Marchini. La via maestra per la vittoria dei 5stelle". Della manovra dice che non è il male assoluto. Ci sono cose "positive" e altre negative, a cominciare dal "balletto diplomatico e un po' ipocrita sulla sanità pubblica: duecento milioni sono tagli agli sprechi, dodici miliardi in tre anni sono il colpo di grazia, sparirebbe. Davanti alla salute per me non c'è nè ricco nè povero. Se un pensionato viene costretto a pagarsi la risonanza magnetica spende l'equivalente di due Tasi".Il premier però spiega: non condanno il Pd al suicidio, la sinistra deve abbassare le tasse. La minoranza è il partito delle tasse? "La legge di stabilità non si giudica con gli slogan. Chi sa leggere la manovra, dalla Corte dei conti a Bankitalia all'ufficio parlamentare del bilancio, esprime garbatamente una preoccupazione: oggi si fa una scommessa ardita ma dal 2017 può essere rimesso in discussione il percorso di risanamento. Allora, se vogliamo discutere sul serio, esiste un solo modo per mettere in sicurezza i conti: prendere, nel 2016, almeno un pezzo del programma antievasione proposto dal Nens. Solo così, tra clausole di salvaguardia, sovrastima dei tagli e andamento del deficit, proteggi i conti pubblici".La crescita non basta? "La crescita c'è, anche se a livello embrionale. Ma attenti agli slogan, ripeto, e all'ottimismo. Può diventare pericoloso anche a livello elettorale. Non basta dire: ho portato il bel tempo. Sa che fa la gente quando c'è il sole? Esce, si muove, si mette in libertà, va un po' dove gli pare. Proprio quando le cose prendono la piega giusta non è detto che gli elettori votino chi li ha messi in quelle condizioni favorevoli. In Polonia, che ha una crescita molto più alta, è successo proprio questo. Quindi bisogna rafforzare il proprio profilo, un profilo di centrosinistra. E occorre togliere gli impedimenti alla crescita. Si fa con investimenti pubblici e privati, il lavoro viene solo da lì. L'altro aspetto è la disuguaglianza, quella impedisce la crescita vera. In Parlamento, adesso, rafforziamo ciò che c'è di buono e correggiamo ciò che è sbagliato".C'è del buono, quindi?"Sì".E' una notizia. "L'ammortamento al 140 per cento sull'acquisto dei macchinari è un'ottima idea. Così come il ritorno dell'antico ecobonus. Se aggiungiamo qualche altra misura di questo tipo e la incentiviamo per il Sud, aiuteranno molto".A proposito di disuguaglianza, viene introdotto il fondo per la povertà. "Qualche soldino c'è, chi lo nega. Ma il vero contrasto alla povertà si regge su due gambe: welfare universale ovvero pensioni e salute, e fedeltà e progressività fiscali".Si formerà un'asse contro il governo tra la minoranza e i governatori? "Finora ho assistito a un balletto diplomatico mentre sarebbe giusto raccontare alla gente come stanno le cose: già nel 2016, ma ancora di più nel 2017 e nel 2018, i tagli previsti farebbero saltare il sistema sanitario. E' un punto interrogativo grande come una casa e bisogna uscire dall'ipocrisia".Renzi dice che abolendo la Tasi si aiutano i pensionati non i benestanti. Lei invece parla di misura incostituzionale.
pensa di rafforzarsi pescando qua e là, per me è il contrario. Più sei senza identità, più il tuo consenso è contendibile. Penso per esempio all'idea della Lorenzin: a Roma un bel patto trasversale dal Pd a Forza Italia intorno a Marchini. La via maestra per la vittoria dei 5stelle". Della manovra dice che non è il male assoluto. Ci sono cose "positive" e altre negative, a cominciare dal "balletto diplomatico e un po' ipocrita sulla sanità pubblica: duecento milioni sono tagli agli sprechi, dodici miliardi in tre anni sono il colpo di grazia, sparirebbe. Davanti alla salute per me non c'è nè ricco nè povero. Se un pensionato viene costretto a pagarsi la risonanza magnetica spende l'equivalente di due Tasi".Il premier però spiega: non condanno il Pd al suicidio, la sinistra deve abbassare le tasse. La minoranza è il partito delle tasse? "La legge di stabilità non si giudica con gli slogan. Chi sa leggere la manovra, dalla Corte dei conti a Bankitalia all'ufficio parlamentare del bilancio, esprime garbatamente una preoccupazione: oggi si fa una scommessa ardita ma dal 2017 può essere rimesso in discussione il percorso di risanamento. Allora, se vogliamo discutere sul serio, esiste un solo modo per mettere in sicurezza i conti: prendere, nel 2016, almeno un pezzo del programma antievasione proposto dal Nens. Solo così, tra clausole di salvaguardia, sovrastima dei tagli e andamento del deficit, proteggi i conti pubblici".La crescita non basta? "La crescita c'è, anche se a livello embrionale. Ma attenti agli slogan, ripeto, e all'ottimismo. Può diventare pericoloso anche a livello elettorale. Non basta dire: ho portato il bel tempo. Sa che fa la gente quando c'è il sole? Esce, si muove, si mette in libertà, va un po' dove gli pare. Proprio quando le cose prendono la piega giusta non è detto che gli elettori votino chi li ha messi in quelle condizioni favorevoli. In Polonia, che ha una crescita molto più alta, è successo proprio questo. Quindi bisogna rafforzare il proprio profilo, un profilo di centrosinistra. E occorre togliere gli impedimenti alla crescita. Si fa con investimenti pubblici e privati, il lavoro viene solo da lì. L'altro aspetto è la disuguaglianza, quella impedisce la crescita vera. In Parlamento, adesso, rafforziamo ciò che c'è di buono e correggiamo ciò che è sbagliato".C'è del buono, quindi?"Sì".E' una notizia. "L'ammortamento al 140 per cento sull'acquisto dei macchinari è un'ottima idea. Così come il ritorno dell'antico ecobonus. Se aggiungiamo qualche altra misura di questo tipo e la incentiviamo per il Sud, aiuteranno molto".A proposito di disuguaglianza, viene introdotto il fondo per la povertà. "Qualche soldino c'è, chi lo nega. Ma il vero contrasto alla povertà si regge su due gambe: welfare universale ovvero pensioni e salute, e fedeltà e progressività fiscali".Si formerà un'asse contro il governo tra la minoranza e i governatori? "Finora ho assistito a un balletto diplomatico mentre sarebbe giusto raccontare alla gente come stanno le cose: già nel 2016, ma ancora di più nel 2017 e nel 2018, i tagli previsti farebbero saltare il sistema sanitario. E' un punto interrogativo grande come una casa e bisogna uscire dall'ipocrisia".Renzi dice che abolendo la Tasi si aiutano i pensionati non i benestanti. Lei invece parla di misura incostituzionale.
Due mondi
lontanissimi. "Ho detto che è contro i valori della Costituzione. Ci vuole
progressività: un terzo dei contribuenti quella tassa può pagarla a beneficio
di altriinterventi fiscali, come l'abolizione delle imposte sulle
compravendite. In ogni caso, non mi piacciono certi slogan. Il centrosinistra
non dice meno tasse per tutti. Dice meno tasse perché, a chi e per che cosa.
Meno tasse per tutti è uno slogan da anarchismo dei ricchi. Meno tasse ok, ma per
dare lavoro. E che le paghino tutti. Non puoi rubare il salario come cantava
Pierangelo Bertoli, però non puoi nemmeno rubare agli altri italiani non
pagando le imposte".Renzi l'ha sfidata sul contante: vedremo se cambia
qualcosa con il tetto a 1000 o a 3000 euro."Il tetto a 3000 euro facilita
l'evasione a valle. Mi sembra quasi un insulto all'intelligenza spiegare che
non è normale girare con 3000 euro in tasca. Chi lo fa o evade o ricicla. Dice
Renzi: ma facciamo le banche dati. E io devo sentire un premier e un ministro
del Tesoro che dicono queste cose? Il nero come fa a finire nella banca dati,
su".È una manovra di destra allora? "Nell'insieme questa legge ha
dentro degli spunti interessanti. Ma bisogna cautelarsi sulle prospettive e
puntare di più su investimenti e riduzione delle disuguaglienze".Voterà la
fiducia?"Non c'è bisogno della fiducia. Il Parlamento può migliorare la
legge. Speranza e Cuperlo hanno presentato le correzioni necessarie".La
minoranza non rischia la sindrome del can che abbaia non morde? In fondo
l'uscita di D'Attorre e Fassina si spiega anche così. "Riconosco che la
nostra posizione debba essere più netta, più visibile ma credo che
l'alternativa noi dobbiamo costruirla nel Pd. Non sarò io, ovviamente. Sarà un
altro e vedremo chi. L'alternativa è un Pd che non ammaina la sua bandiera, che
non fa il partito della Nazione, che costruisce il centrosinistra ulivista,
civico, riformista, moderno. Non sono contento, come invece sembra essere
Renzi, del fatto che parecchi escano. In loro c'è un pezzo di forza del Pd. Ma
ho anche qualcosa da dire a quelli che se ne vanno"Cosa? "Con Fassina
e D'Attorre siamo d'accordo su ciò che serve all'Italia. Non serve un partito
neocentrista. Loro escono dicendo che vogliono costruire un nuovo centrosinistra.
Ma dove? Senza il Pd il centrosinistra non lo fai più. Se il Pd fosse
irrecuperabile, quella prospettiva verrebbe cancellata, punto. E se è così la
nostra gente va prima da Grillo che nella sinistra nascente".Un bel
viatico per il nuovo soggetto che nasce domani... "Non lo dico con
inimicizia, anzi spero che ci ritroveremo. Ma la penso così. E non credo che la
sinistra nel Pd sia una ridotta indiana".Se arrivano Verdini e altri
forzisti può succedere "Per me è impossibile che il Pd perda la sua missione
e cioè i suoi veri punti di forza. Pensare che la destra ti faccia fare il suo
mestiere è alla lunga illusorio, velleitario. La destra esiste. Esiste ormai in
maniera strutturale anche Grillo. Se non alzi le tue bandiere ti disarmi".
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