domenica 7 giugno 2015

UN RISOLUTA BONIFICA A ROMA PER MAFIA CAPITALE//GLI ALTRI INTERROGATIVI CHE INTERPELLANO RENZI ED IL PD DOPO IL POCO BRILLANTE RISULTATO DELLE REGIONALI

Sabato 6 giugno 2015 APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°706 di sabato 6 giugno 2015 DALLA RISOLUTA BONIFICA DI MAFIA CAPITALE A TUTTI GLI ALTRI INTERROGATIVI CHE INTERPELLANO RENZI ED IL PD DOPO IL NON BRILLANTE ESITO DELLE REGIONALE Roma,06/06/15 – (Aps) – La seconda devastante ondata di “Mafia capitale “ è giunta per tempo,per così dire,a salvare Renzi dall’assedio dei tanti interrogatvi che interpellano l’uomo nuovo del Pd,dopo il deludente – che tale è stato - risultato elettorale regionale di domenica scorsa.II secondo più fragoroso tempo, esploso tre giorni fà,nell’inchiesta del Procuratore di Roma Pignatone sul malaffare diffuso nell’amministrazione locale (Comune e Regione)lascia ormai pochi margini al Partito di Renzi ed ai suoi stessi massimi esponenti nelle istituzioni territoriali (indirettamente chimaati in causa in “Mafia Capitale”) per non far fronte ai propri doveri di risanamento.Nello stile dei rapporti con le centrali della corruzione che svelato ramificazioni insospettabili.Un risamento che potrebbe con molte probabilità arrivare sino ad un commissariamento dello stesso Campidoglio.E’ certasmente quanto di peggio si potesse pensare dinanzi alla ondata demagogica e moralistica del Movimento % Stelle che ha dimostrato,nel voto di domenica scorsa,una capacità pressocchè intatta di di far breccia nei punti più attaccabili.Un ritorno alle urne,a caldo, sulle vicende romane e laziali non potrebbe non favorire le pretese populistiche del Movimento di Grillo. Ma andiamo al punto centrale,al 5 a 2 delle regionali di domenica scorsa, ed al sostanziale arretramento delle liste del Pd che hanno pagato il prezzo dell’usura ed anche delle pigre abitudini delle strutture locali del partito,per di più sottoposte, come in Liguria,all’erosione - - rivelarasi,tardivamente forse,poco contenibile - di una sinistra interna che sotto la guida Cofferati-Civati è riuscita,con una lista alternativa( quella di Pastorino,chiaramente di disturbo) è riuscita a portare via quella fetta di voti che hanno consentito al canidato unitario di Forza Italia e della Destra, alla men peggio consorziate,di portare via la riconquista della Regione alla candidata ufficiale del Pd,Paita.Brutto colpo per la Liguria e per i democrat ,per la sinistra riformista di sempre, che avevano sempre fatto di quella regione un proprio vessillo simbolico.Dalla Resistenza sino al blocco della pericolosa estesione negli anni ’70 della sanguinaria offensiva delle Brigate Rosse.Si ricorderà la barbara uccisione dell’esponente sindacale Rossa. Quando si dice i corpi intermedi,come il sindacato,la funzione essenziale da essi sempre disimpegnata nella necessaria interlocuzione tra le parti sociali,le rappresentanze politiche le istituzioni,come avviene in Europa, in tutti i paesi di avanzata democrazia.In questa nostra più affannata democrazia non possiamo però farci irretire da incerti e sperimentali “nuovismi” poco ortodossi e di cui più prima che poi siu finisce per pagare un prezzo forse troppo salato. Questo per un verso che investe assieme il sociale e l’economia,le relazioni industriali,etc, etc.Ma l’elenco è lungo e non può non comprendere il Jobs Act,con tutte le novità – da sottoporre a seria sperimentazione,quanto meno – in materia di legislazione contrattuale in campo lavoristico e che ha creato le prime non marginali frizioni con le centrali sindacali,Cgil ed Uil in primo luogo.Frizioni propedeutiche al clima di ostilità che si registra oggi tra sindacati e Governo.Senza parlare di riforme istituzionali e legge elettorale che benchè approvate,come l’Italicum, in entrambi i rami del Parlamento non hanno evitato di produrre effetti e reazioni pesanti, come si è visto domenica scorsa in Liguria. In conlusione,è lecito dire che è arrivato per Matteo Renzi il momento di scegliere.Siamo tutti d’accordo,in premessa,che è e resta necessario un impulso nuovo a questa straordinaria risorsa che il Pd rappresenta,per la democrazia italiana,a fronte del lunghi anni di inerzia e di sfregi all’immagine dell’Italia,ad opera di un CentroDestra senza ritegno e senza pudori.Basta però con il nuovismo d’accatto,con il Partito della Nazione buono per tutti gusti,consono semmai ad una idea di grande Centro.Se siamo consapevoli di muoverci,di agire nell’era della globalizzazione,non possiamo ignorare che il riformismo democratico deve avere,il suo popolo,i suoi valori,gli obbiettivi ed i programmi nei quali riconoscersi in ogni momento.Bisogna riconoscere ed ascoltare le voci del pluralismo interno,senza iattanza.Guardare la community del Partito nelle sue articolazioni territoriali;sentire i lamenti della gente,degli amministrati,non consentire che vi si annidino pezzi perversi di un affarismo – e un eufemismo forse – che può arrivare,come è accaduto a Roma,a speculare(un tanto a testa) sui poveri e negletti migranti. Un attenzione sul territorio avrebbe forse evitato il caso Liguria(persa dal Pd) od il caso Campania(conquistata alla Destra) con le coplicazioni e la scarsa limpidezza che tutti conoscono.Chissà,forse anche in Veneto si sarebbe potuto evitare la così dura batosta che è arrivata in testa alla Moretti.

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