martedì 17 febbraio 2015

ANCHE OLTRE LE GESTA DEL FANATISMO QUAEDISTA,LA JIAD ISLAMICA SI AFFACCIA ORA SUL MEDITERRANEO/UN FERMO CONTRASTO COORDINATO IN AMBITO ONU

APS –Anno XX ( nuova serie ) – n° 695 di martedì 17 febbraio 2015 LA JIAD ISLAMICA SUPERA ANCHE LE MOSTRUOSE GESTA DEL FANATISMO QUAEDISTA E S’AFFACCIA SUL MEDITERRANEO/UN FERMO CONTRASTO COORDINATO IN AMBITO ONU Roma,17/02/15 – (Aps) - Il salto di qualità che si sta compiendo in questi giorni con l'offensiva jaidista verso i Paesi dell'Occidente - da singoli, ipermirati attacchi terroristici nelle capitali europee, da Parigi a Copenaghen, ad una situazione ben più allarmante di una vera e propria espansione militare sul territorio - richiede la più attenta e responsabile considerazione.Soprattutto l'Italia- a poche centinaia di Km dai nuovi capisaldi dell'Isis in Libia - ha il dovere di contrastare la minaccia aggressiva del cosiddetto "Stato islamico" che tende a stabilizzarsi sulla sponda africana a noi più vicina geograficamente.Dopo la chiusura della nostra Ambascita a Tripoli – l’unica ancora aperta tra quelle dei principali Stati europeo-occidentaliUn contrasto da attuare,come è naturale che sia,unicamente con il pieno coinvolgimento Onu,come richiesto non solo dal nostro Paese bensì da tutte le altre Nazioni europee che intendono reagire alle nuove barbarie che l'Isis sta facendo conoscerci.L’attivazione del Governo italiano,sul piano interno ed internazionale,è la prima risposta adeguata,su quella linea della responsabilità e della fermezza sopra evocata,che tiene nella dovuta considerazione anche le esortazioni ,o ammonimenti, che ci vengono da varie parti,come proprio ieri è accaduto da parte della palestinese Hamas,che ha voluto segnalarci come una reazione da parte italiana sarebbe vista come un gesto di ostilità antiaraba,addirittura una crociata.Continuando cosi a confondere la causa araba – che nessuno mette in discussione – dai sintomi allarmanti,intollerabili della violenza e del terrore jadista dell’Isis, che vanno si contrastati e nella maniera più ferma possibile da parte dell’intera comunità internazionale e non dai paesi che sono nel mirinodella nuova ultima più inquietante offensiva,che fa anche impallidire le gesta fanatiche del quaedismo. La novità ed i pericoli nuovi connessi a questo quadro aggiornato dei focolai di guerre e delle tensioni mondiali sta mutato assetto degli equilibri internazionali rispetto al passato recente del secolo appena trascorso.Non viviamo più in un mondo bipolare caratteristico della “guerra fredda” conclusasi con la caduta del muro di Berlino e con la messa in liquidazione del comunismo internazionale,con il crollo di quei regimi est-europei che avevano mutuato pedissequamente la formula di governo stalinista.Non esiste più neppure un solo guardiano del mondo anche se la potenza nord-americana resta un saldo baluardo a difesa delle libertà e dei diritti universali.Il mulipolarismo delle molte potenze regionali, dalla Russia alla Cina,all’India al Brasile all’Europa - che da culla della democrazia,dei diritti e della dottrina politica liberale da cui derivano tutte le diverse declinazioni del verbo democratico,- tarda a darsi quell’assetto politico federale e non solo di comunità economico-monetaria, che soltanto potrebbe darle la forza ed il ruolo per poter veramente parlare con una sola voce a nome del Vecchio continente. SANARE IL CORTO CIRCUITO POLITICO-ISTITUZIONALE CREATO FORTUITAMEN= TE A MONTECITORIO SUL DDL PER LA RIFORMA DEL SENATO Roma,17/02/15 – (Aps) –Oscurato dalla vicenda preoccupante del terrorismo Jiadista attestato minaccioso ora anche sulle rive del Mediterraneo,l’episodio parlamentare del fine settimana scorsa,quando Montecitorio – nel corso dell’infocato dibattito sul ddl costituzionale di riforma del Senato,tra il serio ed il faceto si è creato un caso non consueto –i precedenti nel Parlamento repubblicano sono pressocchè sconosciuti,forse la legge- truffa cosiddetta Ruini – un,dicevamo,inusuale fenomeno di Aventino,tra tutte le forze parlamentari diverse dal Pd e dai suoi alleati minori di governo(Ncd,Sc,e pochi altri). Le motivazioni che hanno messo assieme così disparati “aventiniani” (dal M5S,a Fi,aLega,a FdI) sono ovviamente le più diversificate possibili nella sostanza ed inoltre era inoltre presente l’occasione “forte” per il battesimo di Forza Italia,edizione post-Nazzareno.Così di fatto è stato e non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto se la fattispecie di abbandono dell’aula(dopo indicibili comportamenti fuori etichetta parlamentare) non costituisse comunque formalmente un corto circuito politico parlamentare che offusca il ruolo ed il prestigio delle Camere.La riunione della Direzione Pd è valsa a rilanciare l’esigenza del dialogo tra tutte le componenti della rappresentanza popolare che siede appunto in Parlamento. Ed in Forza Italia (a parte le inevitabili performance dell’immancabile Brunetta) è ripresa,come era prevedibile la marcia di riavvicinamento a sostanza e contenuti del semprieterno Patto del Nazzareno.Poi oggi la congiuntura “mediterranea” che certo ci interssa da vicino potrebbe rimescolare le carte nei rapporti trai partitii, o di alcuni di essi,tra maggioranza ed aventiniani un po’ per caso.

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