venerdì 24 luglio 2015

APS - Anno XX ( nuova serie ) – n°710 di venerdì 17 luglio 2015 L’EUROPA DEL QUASI GREXIT OVVERO DELLA SUA MASSIMA FRAGILITA’ISTITU= ZIONALE/DIFFICILE ORMAI L’IPOTESI DI UNA RIFONDAZIONE POLITICA DELL’UE Roma,17/07/15 – (Aps) – Non è che non si fosse a conoscenza della crisi greca,di tutti indistintamenti i suoi parametri, largamente al di sotto dei livelli minimi di recuperabilità.Tutti sapevano, a Bruxelles e non solo, che per non cadere definitivamente nel buco nero del default c’erano poche vie da percorrere che non fossero quelle della solidarietà verso la ipercelebrata Atene e la luce della tradizione multimillenaria che da essa ancora promana.Una solidarietà che magari si fosse discostata quel tanto o quel poco che bastava dalle regole contabili dell’ austerity cui sono state ancorate, occhiutamente, le sorti dell’Europa e della sua crescita.La vera vittima di questa inclinazione “rigoristica” che ha trovato nella locomotiva Germania ed in altri intransigenti Paesi del Nord dell’Unione i paladini più risoluti.E’ un discorso – questo della contrapposizione non conciliabile tra crescita ed austerity,tra rigore dei conti e necessità di agganciare al treno dello sviluppo anche quei vagoni più o troppo sbuffanti,come è appunto la Grecia oggi. Aldilà dei dati tecnici – che nessuno vuole evidentemente ignorare anche nel momento in cui se ne chiede una valutazione un tantino più generosa – la crisi greca,l’avventura di Syriza guidata da Tsipras - che nessuno è riuscito veramente a comprendere all’interno del quadro di riferimento politico sociale della penisola ellenica,referendum compreso - è stata la cartina di tornasole di un punto delicato di svolta di questa Ue che vediamo sempre più diversa dagli ideali dei Padri fondatori. Non è tanto,ma è anche quello,il destino della piccola Grecia nell’ambito europeo comunitario.Certo è che attorno al passato weck-end hanno preso corpo immagini e fantasmi che avremmo voluto non vedere nell’Europa delTerzo Millennio:L’egoismo degli Stati – quelli più forti e che stanno dettando legge alla traballante costruzione a ventotto Stati, quanti attualmente compongono la Ue – che ha preso il sopravvento su ogni altro principio di comprensione e solidarietà che la Grecia di un Tsipras disperato e frastornato veniva a chiederci.Per fortuna l’Italia è stata con la Francia uno dei pochi Paesi Ue che ha dato ascolto a questa richiesta di aiuto che ci veniva da Atene.E’ forse servita soltanto ad evitare il peggio,vale a dire anche la burla dell’”uscita a termine” dall’Euro.Come lo scolaretto somaro costretto per punizione a star dietro la lavagna.Tutto questo non può appartenere ad un’Europa che vuole essere comunitaria,solidale;che vuole parlare con una sola voce sulla scena internazionale.Allora bisognerà considerare che il capitolo Grecia ha aperto uno squarcio allarmante sul futuro del Vecchio Continente,,sul sogno o l’ambizione che molti continuano a coltivare di farne una incarnazione all’altezza dei compiti che all’Europa sono richiesti all’alba di questo Millennio. “ROMA 643111”:TITOLO-ENIGMA DEL VOLUME DI LAVOLPE(DirettoreTG2,etc)?NO: PERCHE’DISVELA I MOLTI SEGNI POSITIVI DELL’ABORRITA LOTTIZZAZIONE RAI Roma,17/07/15 –(Aps)- Presentazione alla Feltrinelli alla Galleria Colonna – con un panel di presentatori di tutto rispetto:dal Dg Rai Gubitosi,al Preside della Fac.di Comunicazione della Sapienza Morcellini,all’editorialista del Corriere Paolo Franchi, che ha pure moderato l’incontro,sono intervenuti tra gli lo “storico” Dg della Rai dell’era fanfaniana,Ettore Bernabei,vero ideatore della lottizzazione politica alla Rai,perché questa potesse aspirare l’humus dei fermenti nuovi che percorrevano il Paese.Il libro di La Volpe che al di là del titolo apparentemente enigmatico(643111) – credo attribuibile ad una battuta di Bettino Craxi per sintetizzare la formula di ripartizione politica in Rai delle caselle operative più importanti – centra con sicurezza un obbiettivo che è l’assunto del taccuino(“di un giornalista lottizzato”):eccetto casi - davvero non esenti - vistosamente distorcenti,la lottizzazione nella Rai trai partiti di governo od appartenenti alla cosiddetta solidarietà nazionale(rigorosamente nell’arco costituzionale dalla Dc al Pci.al Psi,ai partiti minori Psdi,Pli,Pri) ha rappresentato un fenomeno decisamente positivo.Ha saldato il Paese a quella che è stata – ed in parte lo è ancora –la principale industria culturale nazionale,attraverso un tramite,i partiti,citati dalla Costituzione proprio in questo ruolo di raccordo.A giudicare dal folto e qualificato uditorio alla Feltrinelli, La Volpe ha fatto sicuramente centro rispetto al bersaglio che si era prefisso nel metter assieme il suo Taccuino.Il libro è edito da EiR(Editori internazionali riuniti),pagg199,E14,00.

Nessun commento:

Posta un commento